Bufera sulle vignette di Spataro. Al ministro solidarietà bipartisan
ROMA
«Fosse stata Rosy Bindi la protagonista de "La ministronza" (Grrrzetic editore), raccolta di vignette contro Giorgia Meloni, "Repubblica" avrebbe già lanciato una raccolta di firme on line, le donne del Pd avrebbero presentato un’interrogazione parlamentare e qualcuno, a sinistra, avrebbe già chiesto il sequestro del libro». È il "Secolo d’Italia", il quotidiano di Alleanza nazionale a denunciare, con un articolo dal titolo "Com’è scontata una certa satira", l’imminente lancio nelle librerie di un libro di vignette satiriche che prende di mira il ministro Giorgia Meloni.
Dell'opera in questione è autore il vignettista Alessio Spataro, «all’attivo collaborazioni con il manifesto e Liberazione», spiega il "Secolo" che osserva come «in questi casi il politico è al bivio tra due opzioni: il metodo D’Alema. Vedi la querela a Forattini per una vignetta e la relativa richiesta di risarcimento danni. E il metodo Andreotti. Neppure un film come Il Divo che lo descrive come l’incarnazione di tutti i misfatti d’Italia, lo ha spinto a intervenire per tutelare la sua immagine. Anche la Meloni ha preferito un’alzata di spalle e una risata».
La denuncia del "Secolo" ha avuto vasta eco con espressioni di solidarietà istituzionali (il Presidente della Camera Gianfranco Fini ha definito le vignette un «gesto volgare») e dal Governo («bisogna fermare l’imbarbarimento della politica», ha denunciato la ministra Mara Carfagna). Così come bipartisan è stata la solidarietà politica: l’intero Pdl e, per il Pd, la responsabilità Pari Opportunità Vittoria Franco ha parlato di appellativi sgradevoli contro una giovane volitiva». Mentre Rosy Bindi, presidente del partito, ha parlato di «volgare maschilismo che offende tutte le donne».
Fonte