Gassmann VS Barraciu

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Etrusco
00mercoledì 25 marzo 2015 17:29

IlFattoQuotidiano.it / FQ Magazine / Attualità



 

barracciu

Twitter, Barracciu VS Gassmann: “Dimettermi perché indagata? Lei impari a fare l’attore”






Il sottosegretario ai Beni culturali si scontra su Twitter con l'attore che aveva chiesto le sue dimissioni perché coinvolta nella maxi-inchiesta sulle spese ai gruppi in Regione Sardegna





“Io dimettermi perché indagata? Intanto lei impari a fare l’attore”. Parla la sottosegretaria ai Beni culturali Francesca Barracciu che su Twitter se la prende con l’attore Alessandro Gassmann. Negli ultimi giorni, dopo le dimissioni del ministro Maurizio Lupi, il nome della politica sarda del Pd è tornato a riempire le pagine dei giornali: indagata nell’ambito della maxi-inchiesta della Procura di Cagliari sui fondi ai gruppi regionali, l’opposizione chiede che faccia un passo indietro. Ma lei non ne ha nessuna intenzione. Proprio l’avviso di garanzia per peculato le costò più di un anno fa la candidatura alle Regionali, dopo la vittoria appena conseguita delle primarie di centrosinistra.


Protagonista dello scontro su Twitter questa volta è stato l’attore romano che, dal suo profilo, ha attaccato i quattro sottosegretari indagati del governo Renzi. “Uno per tutti, tutti per uno. Buona giornata con gli indagati che non mollano la poltrona”. Poi si è rivolto direttamente alla Barracciu. La domanda di Gassmann è stata diretta: “Sottosegretario, intanto che chiarisce, lascia la poltrona pagata da noi ? Grazie”.


E subito ecco la risposta: “Chiarirò tutto a fondo. Lei intanto che impara a fare attore, può evitare far pagare biglietto cinema per i suoi ‘film’”. Sono seguiti risposta e ‘omaggio’ del figlio d’arte: un’immagine di un raschietto su fondo bianco e scritta rossa. Si tratta dello “Staccapol – il raschietto che stacca il politico indagato dalla poltrona”, accompagnato da un ennesimo Tweet: “Cinema… ahhahaha. La vedo tesa. Un piccolo omaggio”. Da lì Tweet impazziti scritti in gran parte da sostenitori di Gassmann. Sarcasmo soprattutto sulla risposta del sottosegretario con varie ipotesi tra cui “un complotto del T9” o quella di un “messaggio in codice”. E’ intervenuto anche l’attore comico Luca Bizzarri: “Ma è sottosegretaria ai beni culturali di che Paese? Dalla prosa non si capisce”.


Non è la prima volta che la sottosegretaria Barracciu è al centro della discussione in rete per le sue gaffe. A dicembre 2014 durante un convegno per le celebrazioni del centenario della morte del poeta Sebastiano Satta, lo ha ripetutamente confuso con Salvatore Satta, giurista noto per aver scritto il romanzo “Il giorno del giudizio”.


 




Commenti
Etrusco
00mercoledì 25 marzo 2015 17:35
[SM=g1741324]
Etrusco
00mercoledì 25 marzo 2015 17:42
I 4 indagati del PD



Sul Ministro Lupi si sono "indotte" subito le sue dimissioni, pur lui non essendo mai stato indagato, né abbia ricevuto alcun avviso di garanzia, invece sugli altri 4 membri del Governo Renzi, appartenenti al PD, si sta facendo una difesa assurda, quasi contraddittoria, giocata sul filo di lama... Basti ricordare quando Renzi, appena l'anno scorso, chiedeva a gran voce le dimissioni del Ministro Cancellieri per molto meno, per una sola telefonata per un'amica in carcere...
Etrusco
00mercoledì 25 marzo 2015 18:19
Andrea Scanzi commenta così su un quotidiano l'accaduto:

"Una nuova stella brilla all’orizzonte: si chiama Francesca Barracciu. In realtà non è proprio nuovissima. Se ne parla da tempo, (ovviamente) non per meriti particolari ma poiché indagata per peculato nell’ambito della maxi-inchiesta della Procura di Cagliari sui fondi ai gruppi regionali. L’avviso di garanzia le è costato la candidatura alle Regionali, ma le è anche valso un posto da sottosegretario ai Beni Culturali: rottamazione vera. Degna espressione del renzismo, pensiero debole e saccenza sbarazzina, la simpatica Barracciu ha tuonato ieri – su Twitter, il parco-giochi preferito dai renziani - contro Alessandro Gassmann. L’attore aveva osato chiederne le dimissioni, come milioni di italiani. Lei però non ha gradito e ha risposto piccata. Così piccata che nessuno ha capito granché del suo strano idioma. Testuale: “chiarirò tutto a fondo.lei intanto che impara a fare l’attore, può evitare far pagare biglietto cinema per i suoi “film”? grazie”. Forse un grammelot, forse il solito post-paninarismo. O magari un complotto del T9. Tanti, in Rete, hanno infierito sulla Barracciu. Tra questi Luca Bizzarri: “Ma è sottosegretaria ai beni culturali di che Paese? Dalla prosa non si capisce”. La Barracciu è adusa a tali performance: lo scorso dicembre, nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della morte del poeta Sebastiano Satta, lo confuse ripetutamente con Salvatore. E sì che erano entrambi sardi, proprio come la 49enne Barracciu. La quale, al tempo, incolpò l’entourage: “Una leggerezza del mio staff”. Lo stesso elegantissimo - e credibilissimo – scaricabile adottato da Mary Star Gelmini dopo il tunnel dei neutrini e dal totemico Francesco Boccia dopo aver sostenuto che gli F35 sono “elicotteri” che “spengono incendi, trasportano malati, salvano vite umane”. E’ però probabile che, stavolta, la Barracciu non accamperà scuse ma si intesterà il tweet: poiché privo di senso compiuto e al contempo saturo di arroganza, Renzi le farà quasi sicuramente i complimenti".

(Oggi sul Fatto Quotidiano).
Etrusco
00mercoledì 25 marzo 2015 18:51

Barracciu accusata di avere mentito. Per i pm non solo benzina tra le spese pazze  


Francesca Barracciu Giustizia & Impunità


La Procura contesta al sottosegretario del Pd altri 40mila euro. La difesa delle "missioni" vacilla: "Spendeva a Cagliari con la carta"





Nei corridoi del Partito democratico parlano di doccia fredda. Francesca Barracciu, sottosegretario alla Cultura, aveva garantito di essere pronta a entrare nella squadra di governo “perché con i magistrati era tutto chiarito”. In suo favore si erano esposti il ministro Maria Elena Boschi e lo stesso premier Matteo Renzi.

Ma venerdì scorso è arrivato il colpo di scena.
Il pm di Cagliari Marco Cocco ha interrogato in gran segreto l’ex consigliere regionale, indagata per peculato aggravato nell’ambito dell’inchiesta sui fondi sui gruppi consiliari della Regione Sardegna, proponendo a Barracciu due sorprese.

In primo luogo la procura le contesta di aver speso senza giustificazione altri 40mila euro, oltre ai 33mila per i quali è già indagata da sei mesi. “Lo abbiamo scoperto solo venerdì – spiega il suo difensore, Carlo Federico Grosso – ma abbiamo preso tre settimane di tempo per rispondere, l’onorevole deve riordinare le idee, contestano episodi che sono di tre anni fa”.
Ma soprattutto i magistrati la accusano di aver mentito. Barracciu aveva sostenuto il 6 dicembre scorso di aver speso 33mila euro, tra il 2006 e il 2009, in viaggi politici e istituzionali.

"Abbiamo anche indicato uno per uno gli appuntamenti politici cui la signora ha partecipato, con la propria automobile”, aveva spiegato Grosso. Alla media di 62 chilometri al giorno, 942 chilometri al mese, 24 mila all’anno su e giù per la Sardegna. Gli inquirenti hanno in seguito messo a confronto il resoconto sui viaggi (dichiarati) dell’indagata con i movimenti della sua carta di credito, scoprendo che in più di un’occasione il sottosegretario si trovava in posti diversi da quelli dichiarati, spesso a Cagliari dove ha sede il consiglio regionale, in almeno un caso all’estero. La conclusione dei pm: lei era a Cagliari, dunque non c’era nessuna benzina da rimborsare. Lei si è difesa sostenendo che fossero spese fatte prima di partire per la missione o dopo il rientro. Una linea difensiva giudicata debole dal pm Cocco, che sembra orientato a procedere con la richiesta di rito immediato, che presuppone l’evidenza della prova. L’avvocato Grosso allarga le braccia e dice: “Valuteremo l’ipotesi se è meglio difendersi da sottosegretario o meno. Questa è una valutazione politica, spetta alla mia cliente. Ma ne parleremo”.

La donna che doveva guidare il nuovo corso renziano in Sardegna diventa così un imbarazzo crescente per il Pd. E per Renzi stesso, che in difesa di Barracciu si è speso senza riserve.
Molto popolare in Sardegna, renziana della prima ora, dopo l’esperienza da consigliere regionale si è candidata alle Europee nel 2009, ma è entrata a Strasburgo solo un anno e mezzo fa come la prima dei non eletti al posto di Rosario Crocetta eletto governatore in Sicilia. Sei mesi fa ha conquistato alle primarie del centrosinistra il ruolo di sfidante del governatore uscente berlusconiano Ugo Cappellacci. Poche ore dopo il trionfo, mentre parla del suo futuro a Ballarò, la informano che a suo carico c’è un avviso di garanzia. È accusata di peculato e di 33 mila euro non giustificati. Lei non salta neanche sulla sedia, mezzo partito è nelle sue stesse condizioni. Ma col tempo, a ogni accertamento i magistrati ne scoprono una nuova.

Renzi spedisce in Sardegna il suo emissario, Stefano Bonaccini, e lo incarica di risolvere il problema: eliminare un candidato indagato e in calo di popolarità. Il 30 dicembre, in una drammatica resa dei conti a Oristano, la fanno fuori. Mentre il Pd mette in pista Francesco Pigliaru, che batterà Cappellacci, Barracciu, che è tipa tosta, proclama la sua innocenza e punta i piedi. Il 4 gennaio va a Firenze e strappa a Luca Lotti, altro fedelissimo di Renzi, una promessa: lei fa la brava e avrà un assessorato di rilievo, magari il più ambito, la Sanità. Ma Pigliaru, appena eletto, le sbarra la strada: “Niente indagati nella mia giunta”. A quel punto nasce il governo Renzi e le viene concesso il risarcimento estremo: sottosegretario alla Cultura. La linea del Pd resta garantista, ma fino a un certo punto. Anche perché il rumore intorno al caso Barracciu imbarazza la pattuglia di parlamentari Pd sardi indagati con lei per lo stesso reato:
Silvio Lai, Siro Marrocu, Marco Meloni e Francesco Sanna
, tutti chiamati a rispondere di cifre dai 30 ai 90 mila euro. L’avvocato Grosso, uno dei migliori penalisti in Italia chiamato da Torino per la gravità del caso, si dice sicuro di poter chiarire tutto nel prossimo interrogatorio. Che potrebbe però arrivare troppo tardi.

di Emiliano Liuzzi e Giorgio Meletti

da Il Fatto Quotidiano del 20 marzo 2014

 
di | 20 marzo 2014
 

Etrusco
00mercoledì 25 marzo 2015 19:03
La Peggiocrazia di Marco Travaglio
Il Fatto Quotidiano, 25 marzo 2015.

Ma Renzi se lo ricorda perché è diventato Renzi? Lo sa o non lo sa perché tanta gente s’è fidata e, in parte, continua a fidarsi di lui? Pensa davvero che sia perché ha omaggiato la Confindustria della libertà di licenziare? O perché vuole riempire il nuovo Senato di consiglieri regionali e di sindaci mai eletti per fare i senatori e la nuova Camera di portaborse e sottopancia nominati dai segretari di partito? Forse un ripassino delle famose Leopolde, specie le prime, quand’era solo sindaco, gli gioverebbe. Sentirebbe il professor Luigi Zingales dire, nel 2011: “L’Italia è governata dai peggiori: l’80% dei manager dichiara che la prima strada per il successo è la conoscenza di una persona importante, poi ci sono lealtà e obbedienza, la competenza è solo quinta”. E sentirebbe se stesso ribadire: “Noi vogliamo un’Italia fondata sul merito, sulla conoscenza e non sulle conoscenze”. Lupi s’è dimesso perché suo figlio aveva trovato un paio di lavori grazie alle conoscenze del padre. Ma poi s’è scoperto che i suoi vice Nencini e Del Basso de Caro sono lì grazie a Incalza: siccome, per legge, li ha nominati il premier, perché non li rimuove?

Poi ci sono i sottosegretari indagati: lo stesso Del Basso, Faraone, Barracciu, De Filippo e Castiglione.
Il quinto è dell’Ncd ed è inquisito da poco. Ma i primi quattro sono del Pd ed erano già indagati (peculato per presunto uso privato di rimborsi pubblici) quando Renzi li nominò. Almeno per loro, non se la può cavare – come ha fatto l’altroieri – invocando “il garantismo” e “il principio di Montesquieu: se consentiamo di stabilire un nesso tra avviso di garanzia e dimissioni diamo per buono il principio per cui qualsiasi giudice può iniziare un’indagine e decidere sul potere esecutivo”. Il garantismo non c’entra nulla: è il diritto di ogni imputato di difendersi con tutte le garanzie nel processo, non certo di entrare nel governo.

I governanti non devono avere pendenze giudiziarie in base ai principi di precauzione e di opportunità, per evitare tre pericoli:
1) che un possibile autore di reati maneggi denaro pubblico commettendone altri;
2) che un esponente dell’esecutivo venga poi condannato, mettendo in imbarazzo il suo governo;
3) che nella PA si diffonda l’impressione che il peculato e l’abuso sono infortuni sul lavoro, quindi pazienza.


Il povero Montesquieu c’entrerebbe qualcosa se qualcuno avesse detto che i cinque sono colpevoli e devono andare in galera: noi abbiamo soltanto scritto che possono accontentarsi di restare in Parlamento, lautamente pagati da noi. Anche perchè il contributo dei suddetti al governo del Paese non rifulge di particolare luminosità. Chiunque abbia sentito parlare Davide Faraone, al pensiero che sia sottosegretario all’Istruzione prova un senso di umana pietà per gli insegnanti, gli studenti, i prèsidi, i genitori e i bidelli.

Ieri Francesca Barracciu ha voluto darci un saggio del suo eloquio in un misterioso idioma non indoeuropeo che rende tragicomico il suo incarico di sottosegretario ai Beni Culturali. Rispondendo ad Alessandro Gassmann, che le aveva chiesto gentilmente di sloggiare dalla “poltrona pagata da noi” finché non avrà risolto i suoi impicci con la giustizia, la Barracciu ha risposto testualmente: “Lei intanto che impara fare attore, può evitare far pagare biglietto cinema per i suoi ‘film’?”. Dal che, congiuntivi a parte, non si comprende chi obblighi la Barracciu a pagare il biglietto dei film di Gassmann. Se non perché è indagata, Renzi potrebbe rimuoverla almeno per come scrive.

Poi ci sarebbe il ministro dell’Interno Alfano, che a parte il fatto di essere Alfano e di aver combinato tutto quel che già sappiamo, ha appena sostenuto che una legge sulle pensioni di reversibilità per le coppie gay ci costerebbe “circa 40 miliardi di euro”. Vaccata sesquipedale: il costo sarebbe mille volte più basso (44 milioni a regime nel 2027, solo 1 milione nel 2016). Perché la sicurezza degli italiani dev’essere affidata a questo allocco? Ecco, chi sperava in Renzi questo chiedeva: che desse finalmente cittadinanza anche in Italia all’articolo 6 della Déclaration della Rivoluzione francese: “I cittadini sono ugualmente ammissibili a tutti gli incarichi e impieghi pubblici, senza altra distinzione che quella delle loro virtù e dei loro talenti”.

Di recente Michele Ainis ricordava sul Corriere al Pd l’elezione al Csm di una tizia priva dei titoli, infatti subito decaduta. L’ultimo bando per il direttore del Museo egizio di Torino non cita l’egittologia fra le competenze richieste, e per chi gestisce gli scavi di Pompei l’archeologia è un optional. Il governatore lombardo Maroni ha nominato presidente di Lombardia Informatica un esperto di antifurti. E da tre anni il Garante della privacy è un dermatologo: il pd Antonello Soro. Nel governo Renzi – notava Ainis – “c’è (c’era, ndr) una farmacista agli Affari regionali, un’imprenditrice della moda sottosegretario all’Istruzione, un laureato in Lettere viceministro dell’Agricoltura. Ma la stessa laurea è un optional: alla Camera non è laureato il presidente della commissione Trasporti, al Senato quelli delle commissioni Finanze e Sanità. E la commissione Ambiente è presieduta da un odontoiatra”.

Le pendenze penali, poi, non sono un handicap ma fanno curriculum. Anche nell’Italia di Renzi, il sistema di selezione delle classi dirigenti rimane quello di Mel Brooks in Mezzogiorno e mezzo di fuoco: il cattivo che deve arruolare una sporca dozzina interroga i curricula dei candidati: “Precedenti penali?”. Il primo risponde: “Stupro, assassinio, incendio doloso, stupro”. E lui: “Hai detto due volte stupro”. “Sì, ma mi piace tanto lo stupro!”. “Ottimo, firma qua. Avanti il prossimo... Precedenti penali?”. “Atti di libidine in luogo pubblico”. “Non è mica tanto grave”. “Sì, ma in una chiesa metodista!”. “Ah carino! Arruolato, firma qua!”.


[SM=x44465]
Etrusco
00mercoledì 25 marzo 2015 19:17
Dopo lo scontro Barracciu-Gassmann, tutti i sottosegretari indagati a rischio

Fonte: Il Sole 24 Ore [SM=g1700002]
pliskiss
00mercoledì 25 marzo 2015 19:21
Buona! dopo quella dei vibratori ne abbiamo un altra, VOGLIO ENTRARE IN POLITICA PURE IO!!!! [SM=x44472]
pliskiss
00mercoledì 25 marzo 2015 19:28
La Markel oggi è scesa dall'elicottero e si è presentata sul luogo del disastro aereo, sarà tedesca, sarà antipatica, farà i suoi interessi, ma queste sono donne della politica con sotto i controcoglioni! altro che ste 4 veline che si portano dietro Renzi e Berlusconi. [SM=x44451]
lady considine
00mercoledì 25 marzo 2015 19:57
Re:
pliskiss, 25/03/2015 19:21:

Buona! dopo quella dei vibratori ne abbiamo un altra, VOGLIO ENTRARE IN POLITICA PURE IO!!!! [SM=x44472]




ma questa la ha combinata un pochino più grossa, non solo per la cifra in gioco, 80 euro contro 40000, ma pure per aver mentito sistematicamente ai giudici su mesi e mesi di rendicontazioni..
ho la nausea [SM=x44504]
riccardo60
00mercoledì 25 marzo 2015 20:48
piccole berluschine crescono. [SM=g1700002]
Robert - W la... foiga!
00mercoledì 25 marzo 2015 23:43
Re:
riccardo60, 25/03/2015 20:48:

piccole berluschine crescono. [SM=g1700002]

Ma basta con questo PERLUSCONE! Uscite da questo schema mentale del berlusconismo e dell'antiberlusconismo... il decadentismo della società occidentale c'è a prescindere da Berlusconi: guardate le vicende francesi! Lì non c'è Berlusconi... il centrodestra UMP di Sarkozy ha dovuto raccattare tutto e il contrario di tutto (persino il Modem guidato da Bayrou, storico alleato di Rutelli in Europa ed ex avversario di Sarkozy nel 2007-2012) per cercare di "vincere" le elezioni per l'equivalente delle nostre Province! Lo stesso vale per il centrosinistra PD di Renzi che ha raccattato ex montiani, ex centristi, ex sinistra radicale, ex socialisti, ex pentapartito, ex democristiani, ex tutto.
c'eraunavodka
00giovedì 26 marzo 2015 01:43
Re: Re:
Robert - W la... foiga!, 25/03/2015 23:43:

Ma basta con questo PERLUSCONE! Uscite da questo schema mentale del berlusconismo e dell'antiberlusconismo... il decadentismo della società occidentale c'è a prescindere da Berlusconi




Devi riconoscere che Berlusconi ha spostato più in alto l'asticella dell'indecenza, almeno nella prima repubblica appena arrivava un avviso di garanzia ci si dimetteva subito, senza stare a cavillare come Renzi, che poi nessuno ha capito perchè Lupi si e Barraciu no. [SM=x44463]
riccardo60
00giovedì 26 marzo 2015 06:52
Re: Re: Re:
c'eraunavodka, 26/03/2015 01:43:




Devi riconoscere che Berlusconi ha spostato più in alto l'asticella dell'indecenza, almeno nella prima repubblica appena arrivava un avviso di garanzia ci si dimetteva subito, senza stare a cavillare come Renzi, che poi nessuno ha capito perchè Lupi si e Barraciu no. [SM=x44463]




ha spostato l'asticelle talmente in alto da creare una concorrenza agguerrita,
questa è una dimostrazione che sono ormai senza vergogna. [SM=g1700002]
raggio di luna78
00giovedì 26 marzo 2015 11:49
Re: Re: Re: Re:
riccardo60, 26/03/2015 06:52:




ha spostato l'asticelle talmente in alto da creare una concorrenza agguerrita,
questa è una dimostrazione che sono ormai senza vergogna. [SM=g1700002]




Certo, ma anche se un poco si vergognano, gli conviene tenersi incollati alla poltrona facendosi scudo di tutti gli altri precedenti, anche perchè fa più notizia un Lupi (non indagato, solo sfiorato da uno scandalo sul figlio) che si dimette anzichè tutti gli altri indagati e condannati che continuano a stare lì o a essere premiati con vitalizi milionari come Fiorito, Minetti e compagnia bella.


Tornando sulla Barracio penso che presto si pentirà di aver fatto la spiritosa dileggiando Gassmann, perchè vista la sua situazione compromessa doveva tenere un profilo basso anzichè attirare l'attenzione, adesso Renzi potrebbe pretendere le sue dimissioni e tanti saluti [SM=x44475]
Robert - W la... foiga!
00giovedì 26 marzo 2015 22:03
raggio di luna78, 26/03/2015 11:49:

fa più notizia un Lupi (non indagato, solo sfiorato da uno scandalo sul figlio) che si dimette anzichè tutti gli altri indagati e condannati che continuano a stare lì o a essere premiati con vitalizi milionari come Fiorito, Minetti e compagnia bella.

Tornando sulla Barracio penso che presto si pentirà di aver fatto la spiritosa dileggiando Gassmann, perchè vista la sua situazione compromessa doveva tenere un profilo basso anzichè attirare l'attenzione, adesso Renzi potrebbe pretendere le sue dimissioni e tanti saluti [SM=x44475]

Lupi si è dimesso per "opportunità politica". Avere un ministro che accetta regali per i suoi figli da parte di persone che "dipendono" dai suoi atti ministeriali, secondo voi è una cosa "politicamente opportuna" oppure inopportuna? Direi che, secondo me, è una cosa classificabile come "politicamente (e moralmente e socialmente) inopportuna", anche e soprattutto a prescindere dalle possibili conseguenze penali (attualmente assenti). Non esiste solo il profilo penale delle cose... e la Barraciu sta giocando con il fuoco.
Robert - W la... foiga!
00giovedì 26 marzo 2015 22:04
Re: Re: Re: Re:
riccardo60, 26/03/2015 06:52:

c'eraunavodka, 26/03/2015 01:43:

Devi riconoscere che Berlusconi ha spostato più in alto l'asticella dell'indecenza, almeno nella prima repubblica appena arrivava un avviso di garanzia ci si dimetteva subito, senza stare a cavillare come Renzi, che poi nessuno ha capito perchè Lupi si e Barraciu no. [SM=x44463]

ha spostato l'asticelle talmente in alto da creare una concorrenza agguerrita,
questa è una dimostrazione che sono ormai senza vergogna. [SM=g1700002]

Il decadentismo della società occidentale tracima a prescindere dalla persona di Berlusconi: basta vedere gli esempi pessimi che ci sono in altri paesi europei più civili del nostro
riccardo60
00giovedì 26 marzo 2015 22:28
intanto guardiamo in casa nostra e chiediamoci il perchè,
non una ma tre volte è stato eletto uno zimbello del genere,
e poi in altri paesi civli, magari non sono perfetti, ma uno cosi esiste solo nelle favole. [SM=g1700002]
Da da da
00giovedì 26 marzo 2015 23:09
Re:
riccardo60, 26/03/2015 22:28:

intanto guardiamo in casa nostra e chiediamoci il perchè,
non una ma tre volte è stato eletto uno zimbello del genere,
e poi in altri paesi civli, magari non sono perfetti, ma uno cosi esiste solo nelle favole. [SM=g1700002]




e dagli antichi testi sull'antica Roma che leggiamo del decadimento della nostra civiltà, ma mai nessuno poteva immaginare che col centro destra Renzusconi degli ultimi anni si potesse toccare un fondo tanto viscido quanto fetuso [SM=x44504]
Freedom's promoter
00giovedì 26 marzo 2015 23:13
E no signori miei [SM=x44510]
i 5 sottosegretari indagati per ruberie sono tutti del PD
smettetela di tirarci dentro sempre Berlusconi anche quando non c'entra niente! [SM=x44498] altrimenti volano le querele [SM=x44512]
pliskiss
00giovedì 26 marzo 2015 23:34
Il cavaliere è proprio fortunato, trova pure la gente che fà le querele x lui. [SM=x44458]
Arcanna Jones
00giovedì 26 marzo 2015 23:59
Re:
pliskiss, 26/03/2015 23:34:

Il cavaliere è proprio fortunato, trova pure la gente che fà le querele x lui. [SM=x44458]




Ormai una querela non si nega a nessuno, vanno via come il pane quotidiano e vedrai che tra un po' Renzi ci metterà sopra una nuova tassa [SM=x44455]
possum jenkins
00venerdì 27 marzo 2015 00:56
Re:
Etrusco, 25/03/2015 17:35:

[SM=g1741324]


Grandissimo Gassmann, al ministro Barracciu invece nessun commento, il solito squallido teatrino italiano [SM=x44465]
Tanto poi tutti si scandalizzano, tutti le chiedono di dimettersi salvo che alle prossime elezioni gli italiani continueranno a votarli [SM=g1700002]








Etrusco
00venerdì 27 marzo 2015 11:42
Re: Re:
possum jenkins, 27/03/2015 00:56:


Grandissimo Gassmann, al ministro Barracciu invece nessun commento, il solito squallido teatrino...




Non è Ministro, ma solo Sottosegretario per i Beni Culturali: nemmeno uno arrogante e spregiudicato come Renzi avrebbe mai osato nominare Ministro un personaggio scomodo e già notoriamente indagato per i suddetti precedenti, tant'è che la fece ritirare dalla Presidenza della Sardegna, dandole il contentino di questo Sottosegretariato, appunto, meno in vista. [SM=x44461]
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