Geckel, la supercolla

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orckrist
00domenica 22 luglio 2007 15:36
Sulla rivista “Nature”
Geckel, la colla che imita gli animali

I ricercatori sono partiti da una ricerca preliminare in cui sono riusciti a realizzare polimeri che imitano le proprietà dell’adesivo della cozza
La cozza in acqua e il geco fuori dall’acqua sono considerati due campioni per una specifica capacità: quella di produrre un adesivo dalle proprietà eccezionali, che ora sono state riprodotte artificialmente grazie a una ricerca della Nortwestern University.

Il nuovo materiale battezzato geckel pare riuscire a coniugare due a differenti aspetti degli adesivi prodotti dei due animali: quello di essere una colla “reversibile”, il che consente al geco di camminare su una parete verticale o di restare temporaneamente attaccato a essa, e quella di resistere all’acqua, evidente nel caso dei mitili.

Phillip B. Messersmith e colleghi sono partiti da una ricerca preliminare in cui sono riusciti a realizzare polimeri che imitano le proprietà dell’adesivo della cozza, studiando al contempo in modo approfondito le proprietà di un amminoacido chiamato 3,4-L-diidrossifenilalanina (DOPA), contenuto in alte concentrazioni nelle proteine prodotte dalle cozze.

Il passo successivo è stato quello di imitare la struttura anatomica delle zampe del geco, grazie alla nanofabbricazione di strutture a schiera in silicone, che possiedono una flessibilità sufficiente per adattarsi a superfici scabre. Rivestendo le strutture con l’adesivo ricavato copiando le le cozze, si è riusciti a ottenere un sottile strato di polimero sintetico con capacità adesive eccezionali.

Secondo quanto si legge nel resoconto pubblicato sulla rivista “Nature” che dedica al geckel la copertina di questa settimana, si tratterebbe di un risultato che potrebbe aprire le porte a notevoli applicazioni in campo biomedicale, militare e industriale, e forse anche per i prodotti di largo consumo. Gli autori, inoltre, prospettano una possibile applicazione in chirurgia: la sostituzione dei punti di sutura oppure la realizzazione di cerotti a rilascio di farmaco di nuova generazione, in grado di resistere all’acqua ma facili da rimuovere una volta completato il processo di guarigione.

Il risultato viene considerato di grande importanza soprattutto perché è riuscito dove molti altre ricerche hanno fallito, e cioè nel riprodurre le caratteristiche adesive anche dopo molti cicli di contatto con una superficie. (fc)

Qui l'articolo della Northwestern University


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E bravi, erano quattro anni che seguivo l'evoluzione di questa ricerca.

Che dire... le potenzialità sono enormi, basta pensare che questa colla può aderire persino al Teflon!


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