Gioacchino Genchi è innocente: ora chi lo dice al Cav ?

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binariomorto
00venerdì 15 aprile 2011 00:59
Gioacchino Genchi assolto con formula piena

L CASO È CHIUSO: GENCHI ASSOLTO –
CADONO LE ACCUSE PER IL CONSULENTE INFORMATICO DI DE MAGISTRIS…

Antonio Massari per “il Fatto Quotidiano”


Assoluzione piena: il “caso Genchi” è ora davvero uno dei più grossi “scandali della Repubblica”, per dirla con le parole di Silvio Berlusconi, ma per motivi opposti a quelli espressi dal presidente del Consiglio il 24 gennaio 2009. Ieri il consulente informatico Gioacchino Genchi è stato assolto dal gup del Tribunale di Roma, Marina Finiti, dall’accusa di accesso abusivo alla banca dati Siatel. Secondo l’accusa, Genchi avrebbe interrogato abusivamente la Siatel per acquisire informazioni su Giorgio Riolo e Maddalena Carollo.
Il primo è un maresciallo del Ros dei Carabinieri, accusato di essere una delle “talpe” nella dda di Palermo, poi arrestato e condannato in Cassazione. Maddalena Carollo, invece, è la “fantomatica” intestataria di una scheda telefonica: quella che fu fornita a Totò Cuffaro, ex presidente della Regione Sicilia, da Francesco Campanella (anch’egli arrestato e condannato per aver fornito a Bernardo Provenzano una falsa carta d’identità).
La scheda gsm serviva a coprire i contatti telefonici con Riolo. E parliamo quindi di un altro importante passaggio investigativo dell’inchiesta palermitana sulle “talpe” in procura, alla quale Genchi, così come in altre delicate indagini, aveva collaborato come perito informatico. L’accusa s’è rivelata infondata: il gup l’ha assolto. È però importante ricostruire, a questo punto, la genesi dell’indagine che l’ha visto coinvolto. L’inchiesta nasce da un rapporto del direttore dell’Agenzia delle entrate, Stefano Crociata, e del colonnello del Ros Pasquale Angelosanto.
Lo scandalo Genchi monta mentre sta collaborando, con l’ex pm Luigi De Magistris, nel-l’inchiesta Why Not. Per conto di De Magistris, Genchi, ha già ricostruito un’anomala fuga di notizie, nell’ambito dell’inchiesta Poseidone, nella quale scrive: “È dalle indagini sulla strage di Capaci che non provavo un simile imbarazzo”. Genchi s’è infatti occupato anche delle indagini sulla strage di Capaci e, lavorando per De Magistris, sospetta che la “talpa”, questa volta, sia il suo procuratore capo. Poseidone viene sottratta (illegalmente, secondo la procura di Salerno) a De Magistris e Genchi lavora con lui anche nell’inchiesta Why Not, che sarà avocata di lì a poco (sempre illegalmente, secondo la procura di Salerno) e per il perito informatico iniziano i guai.
Nel marzo del 2009 il suo studio palermitano viene perquisito. I quotidiani scrivono del suo “maxi archivio” illegale, si diffonde la voce che ha intercettato – non rientra nei suoi compiti – milioni di persone. Il ministro Angelino Alfano lo definisce un grave pericolo per la sicurezza della Repubblica. Niente di tutto questo. Genchi ha sempre agito nel pieno rispetto della legalità: questo dimostra l’assoluzione di ieri.
Nel frattempo – per aver dichiarato che il lancio della statuetta del Duomo contro Berlusconi era una sorta di bufala – è stato destituito dalla Polizia di Stato. Una punizione che non è stata comminata neanche ai poliziotti condannati per le violenze di Bolzaneto durante il G8 genovese del 2001. Il grande scandalo della Repubblica, a questo punto, diventa il suo caso: è stato assolto perché il fatto non sussiste.
Ma l’attacco alla sua persona resta intatto: “Ormai – ha dichiarato dopo l’assoluzione – anche i bambini hanno capito che la montatura del “caso Genchi”, dopo le anticipazioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che mi aveva definito il “più grande scandalo della Repubblica”, serviva solo a bloccare la mia collaborazione con l’Autorità Giudiziaria nelle più importanti inchieste che si stavano facendo in Italia. Nonostante tutto non ho mai perso la mia fiducia nella giustizia. La cosa che oggi mi rende più orgoglioso è che anche il pubblico ministero d’udienza ha chiesto la mia assoluzione con formula piena”.
Per Genchi, adesso, resta in piedi soltanto un’ultima accusa: l’abuso d’ufficio per aver acquisito i tabulati di alcuni parlamentari nell’indagine Why Not.
da ilfattoquotidiano.it

Fonte: vip
binariomorto
00venerdì 15 aprile 2011 01:08
La solita storia, paradossale, all' italiana: i condannati in via definitiva restano in Parlamento, gli innocenti, perchè assolti con formula piena, vengono cacciati dalla Polizia (al contrario di tante mele marce colluse con la criminalità).
Etrusco
00venerdì 15 aprile 2011 10:08
Re:
binariomorto, 15/04/2011 01.08:

La solita storia, paradossale, all' italiana: i condannati in via definitiva restano in Parlamento, gli innocenti, perchè assolti con formula piena, vengono cacciati dalla Polizia (al contrario di tante mele marce colluse con la criminalità).



Purtroppo [SM=x44465] ma presto dovrà cambiare il sistema.
Intanto, assistiamo alla delegittimazione di personaggi come Genchi, Saviano, etc.
tramite "la macchina del fango" messa puntualmente in funzione contro quei pochi capaci e coraggiosi che osano alzare la testa a criticare il marcio che sta contagiando pervicacemente tutto il sistema Italia.
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