Goal Line Technology : Hawk-Eye

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Etrusco
00venerdì 5 dicembre 2014 11:41

Anche in Bundesliga vince la tecnologia. E in Italia quando?



Con una netta maggioranza, (15 voti favorevoli e 3 contrari, sui 18 club della massima serie tedesca)
anche la Germania dice si alla Goal Line Technology.
In Italia invece continua il dibattito legato naturalmente ai soldi:
da una parte la spesa di circa 250'000€ a stadio che graverebbe sulle società,
dall’altra i quasi 2 milioni annui che la Figc risparmierebbe sugli arbitri addizionali.

Mondali 2010, Germania-Inghilterra - Il gol fantasma di Lampard, uno dei più famosi della storia del calcio

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BERLINO - Dopo l’Inghilterra, già operativa da quest’anno, anche in Germania la Bundesliga ha detto sì alla tecnologia in campo. I 18 club del massimo campionato tedesco hanno votato sull'uso del mezzo tecnologico nei casi di gol-non gol e l’esito del voto è stato a larga maggioranza (15 voti a favore e 3 contro) per il si. Il via libera è arrivato oggi nel corso dell'assemblea generale della Dfl, la lega calcio tedesca presieduta da Reinhard Rauball, a Francoforte. Lo strumento scelto dalla Bundesliga per stabilire se un pallone abbia oltrepassato o meno la linea di porta sarà l'Hawk-Eye, esattamente lo stesso sistema già in uso nella Premier League inglese. Sarà installato su tutti i campi del massimo campionato tedesco
ed avrà un costo stimato di circa 150mila € a stadio  in Germania (in Italia 250-320mila €... ).

Milan-Udinese, il colpo di testa di Rami respinto da Karnezis con il pallone già oltre la linea di porta

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TAVECCHIO E GALLIANI FAVOREVOLI ALLA TECNOLOGIA - La scelta della Bundesliga potrebbe essere un buon incentivo anche per il nostro calcio e invece no. Negli uffici dove si decidono i destini del nostro calcio si continua a discutere sulla bontà dell’operazione, mettendo avanti problematiche di carattere morale e concettuale quando in realtà il vero problema è uno solo: i soldi.

Il presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio si è detto disponibile alla sperimentazione («È dal 9 ottobre che abbiamo manifestato direttamente alla FIFA la nostra disponibilità per l'utilizzo della goal line technology»), ma non è il solo. Le recenti polemiche relative al gol-non gol di Rami durante Milan-Udinese hanno scatenato anche la reazioni di Galliani che non ha perso un attimo per scrivere un’accorata lettera alla Figc, con la quale ha manifestato a gran voce il suo desiderio di veder svanire una volta per tutte le polemiche legate a questo tipo di episodi: «Dopo l'ennesimo episodio di goal non goal verificatosi domenica durante la gara Milan-Udinese, dubito sia giunto il momento, quanto meno per la Serie A, di dotarsi di un sistema tecnologico di lettura certa e sicura di episodi come questo. Credevo prima, e continuo oggi sempre più fermamente a credere che un intervento nello stesso senso anche da parte della Figc non sia più differibile».

Un altro celebre gol fantasma: Muntari colpisce, Buffon respinge, ma la palla è già dentro di mezzo metro

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LA FIGC SPENDE 1,8 MILIONI L’ANNO PER GLI ADDIZIONALI - Tutti d’accordo quindi. Ma nemmeno per sogno. Ad opporsi fieramente alla tecnologia si sono schierati gli arbitri compatti, guidati dal loro condottiero, il presidente dell’Aia Marcello Nicchi: «Spendere 250mila euro a stadio per il gol fantasma sono soldi sprecati. Ovvio che la tecnologia è più semplice ma esiste anche un problema di costi e utilità e allora io dico: è il caso di comprare questa tecnologia quando la classe arbitrale non ha mai sbagliato un gol-non gol?».

Se pensate che solo gli arbitri addizionali costano alla Figc 1,8 milioni di euro l’anno, capirete perfettamente il perché di questa vigorosa levata di scudi da parte delle giacchette nere nei confronti del nemico tecnologico che, oltre ad una bella fetta di potere, estirperebbe dai portafogli dei direttori di gara una discreta sommetta.

L'orologio in dotazione agli arbitri della Premier League

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250 MILIONI A STADIO SULLE SPALLE DELLE SOCIETA’ - Allo stato attuale delle cose, nella nostra serie A sono 12 i presidenti contrari all’innovazione ed allineati agli arbitri. Il motivo è uno solo ed è più che comprensibile: la spesa per la tecnologia di porta (nel caso che anche in Italia ci si affidasse all’Hawk-Eye inglese) graverebbe infatti sui club, oscillando tra i 250 mila e i 320 mila euro a stadio (100-200€ in più di quanto costa in Germania...), attivazione settimanale inclusa. Ad opporsi sono soprattutto le piccole società che, rispetto alle grandi, incassano molto meno del miliardo messo a disposizione dai diritti tv.

Intanto la Figc di Tavecchio sta concretamente pensando di risparmiare sugli addizionali (i famosi 1,8 milioni l’anno di cui parlavamo prima) e Marcello Nicchi la butta sulla minaccia: «Meno risorse al mondo arbitrale significano niente raduni e arbitri con la pancia, che non vedono un fuorigioco di 5 metri».

Mentre i governanti del nostro calcio si contendono l’osso, sui campi di serie A continuano i gol fantasma…e l’Italia pallonara resta indietro.

 


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