Grigory Perelman

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orckrist
00giovedì 17 maggio 2012 17:21
un genio

Perelman, il gran rifiuto


Si chiama Grigory Perelman, Grisha per gli amici, è russo e ha quarant’anni. Ha rifiutato la medaglia Fields, un premio che viene considerato l’equivalente del Nobel, che gli è stata assegnata in occasione del Convegno Internazionale dei Matematici, tenuto dal 22 al 30 agosto 2006 a Madrid e che doveva essergli consegnata di persona dal Re Juan Carlos. “Abbiamo il rammarico di annunciare che Grigory Perelman ha rifiutato la medaglia”, ha dichiarato un portavoce del Convegno”.



Motivazione del premio: “Per i suoi contributi alla geometria e la sua rivoluzionaria intuizione sulla struttura analitica e geometrica del flusso di Ricci”.
E, come viene precisato meglio nella sua presentazione – “I suoi risultati forniscono il percorso per risolvere due eccezionali problemi topologici. la congettura di Poincaré e la congettura sulla geometrizzazione di Thurston. La comunità dei matematici oggi, a tre anni dalla presentazione del suo lavoro, sta ancora analizzandolo per garantire la corretta dimostrazione della congettura e finora i massimi esperti non hanno trovato alcun errore nella sua soluzione”.
A Madrid erano presenti più di cinquemila matematici e al centro dei loro incontri e delle loro discussioni c’è stato il lavoro di Perelman e la figura originale di questo scienziato che viene giustamente considerato una delle menti più geniali del nuovo secolo. Perelman avrebbe risolto uno dei problemi più difficili, la Congettura di Poincaré, che da cent’anni resisteva a qualsiasi tentativo di soluzione da parte dei più celebri ed esperti matematici. Nel 2003, ignorando le più prestigiose riviste del settore, aveva preferito presentare su Internet la sua soluzione, o meglio poche pagine per indicare il percorso da seguire per arrivare alla soluzione, saltando i molti passaggi che considerava ovvi. Il suo lavoro ebbe l’effetto di una bomba nell’ambiente dei matematici.

Successivamente, sollecitato a spiegare meglio la sua dimostrazione, inserì altri documenti che illustravano chiaramente il percorso da seguire per la soluzione del problema. Non c’erano i dettagli della soluzione, perché questi erano lasciati all’attenzione dei suoi colleghi. Proprio in questi giorni, i numerosi matematici che hanno studiato il suo lavoro, hanno presentato un documento di oltre mille pagine in cui, seguendo le indicazioni di Perelman, sono documentati i vari passaggi della dimostrazione completa della congettura di Poincaré.
Perelman, come si dice anche nella motivazione del premio, dichiara di aver risolto un problema più generale, la Congettura di Thurston. Si tratta di una congettura avanzata alla fine degli anni settanta da William Paul Thurston, docente alla Cornell University, che ha già ricevuto nel 1982 la medaglia Fields per il suo lavoro. Thurston ha dimostrato che la congettura di Poincaré è soltanto un caso particolare di una congettura più generale, secondo la quale uno spazio qualsiasi può essere scomposto in poche forme fondamentali.

Grisha è sicuramente geniale e anche molto eccentrico, capelli lunghi e barba incolta, non solo evita qualsiasi incontro con i giornalisti, ma rifiuta anche premi e riconoscimenti. Si sa molto poco di lui. E’ nato a San Pietroburgo il 13 giugno 1966 e, ragazzo prodigio, a sedici anni ha vinto una medaglia d’oro alle Olimpiadi Internazionali di Matematica. Dopo la laurea, è entrato come docente all’ Istituto di Matematica Steklov dell’Università di San Pietroburgo, e si è poi trasferito, alla fine degli anni ottanta, negli Stati Uniti, spostandosi in diverse università, per ritornare successivamente, circa dieci anni fa, a Steklov dove ha continuato lo studio della celebre congettura. E’ sempre stato considerato un brillante matematico, grande esperto in geometria differenziale, che riguarda lo studio di curve e superfici, essenziale fra l’altro per la relatività e la teoria delle stringhe. Il suo studio sulla congettura di Poincaré lo pone ora a livello dei grandi matematici del passato. Dopo la pubblicazione sul web della sua dimostrazione, accettò un brevissimo giro di incontri nelle Università americane, ma dopo pochi mesi ritornò a Steklov.

Perelman non ha nemmeno risposto al Clay Mathematics Institute di Boston, che dovrebbe consegnargli un premio da un milione di dollari, al quale avrebbe diritto, se è corretta la dimostrazione del celebre teorema. Si è persino rifiutato di pubblicare la sua dimostrazione su una rivista matematica “peer-reviewed”, come richiesto dalle attuali regole del premio Clay. La Congettura di Poincaré è uno dei sette “Millenium Problems”, per ognuno dei quali è previsto un premio di un milione di dollari per il matematico che riesce a trovare la soluzione.

La medaglia Fields, il riconoscimento più ambito dai matematici, viene assegnato dall’Unione Matematica Internazionale, ogni quattro anni, dal 1936, a più matematici, da due a quattro, che non abbiano ancora compiuto i quarant’anni. L’unico italiano ad aver vinto il premo è stato, nel 1974, Enrico Bombieri, docente all’ Institute for Advanced Study di Princeton.

Grisha ha rifiutato gli inviti di Princeton, Harvard e altre università che gli offrivano una cattedra e ha già rifiutato altri premi prestigiosi, come quello della Società Matematica Europea, a proposito del quale ha detto che “i giudici non erano sufficientemente qualificati per poter giudicare il suo studio”. Grisha ha dimostrato di non essere interessato al denaro e ha dichiarato che il premio, per lui, è la soluzione di un problema. Questo matematico sarebbe certamente piaciuto a Poincaré, il quale a suo tempo aveva dichiarato: “Lo scienziato non studia la natura perché è utile, ma perché ne prova piacere e ne prova piacere perché è bella. Se la natura non fosse bella, non varrebbe la pena studiarla e la vita non varrebbe la pena di essere vissuta”.
Henri Poincaré enunciò nel 1904 la sua congettura, che molto probabilmente oggi si può considerare risolta, ma i matematici ritengono che ci vorranno altri cento anni per scoprirne tutte le implicazioni matematiche e fisiche. Per ora, dicono, accontentiamoci di ammirarne la bellezza, come di fronte a una grande opera d’arte. “Si tratta di un problema centrale della matematica e della fisica – afferma Marcus Du Sautoy, matematico della Oxford University - poiché cerca di spiegare quale sia la forma possibile dell’universo”.

Ora Grisha sembra scomparso. Chi lo ha conosciuto dice che parlava sovente dei suoi boschi, quelli che si trovano nei dintorni di San Pietroburgo, dove ama andare per funghi e dove forse ora si è rifugiato.
Un giornale online australiano, The Age, lo ha rintracciato recentemente a San Pietroburgo dove il giovane matematico, dopo essersi dimesso dall’Istituto Steklov, vivrebbe da disoccupato con la madre, in un piccolo appartamento. Unico reddito i 75$ della pensione della signora Perelman. Al giornalista che sarebbe riuscito a intervistarlo ha detto: “Non vado a Madrid perché ritengo di non avere qualcosa da dire che possa avere il minimo interesse per il pubblico. Capisco – continua - che molta gente cerchi questo tipo di autopromozione e buona fortuna a loro, ma io non la ritengo una cosa positiva. Me ne sono convinto molto tempo fa e nessuno può farmi cambiare idea. I giornali dovrebbero essere più attenti su quello che scrivono. Dovrebbero avere più riguardo”.
Grisha il matematico romantico, che rifiuta medaglie, soldi e onori, simile più all’artista che allo scienziato, felice di aver creato della bella matematica. Non troveremo mai Grisha ai Talk show o in locali come il Billionaire. Lo ritroveremo forse in poster, nelle stanze dei giovani, almeno di quelli che hanno scoperto il prezioso valore culturale e sociale della matematica. Grisha, nuovo modello di contestazione a una società dove non conta più l’essere, ma soltanto l’apparire?

Federico Peiretti

fonte: Progetto Polymath



C'è un aggiornamento del 12 giugno 2007 scorso. Perelman, ricercato dai giornalisti di tutto il mondo, è stato intercettato in metropolitana, a Pietroburgo, da Dmitri Sergieevic Butoga, un blogger del web. Senza farsi notare, Dmitri con il microbiettivo del suo cellulare è riuscito a scattare alcune foto dello scienziato che sta scribacchiando su un foglietto di carta, assorto nelle sue ricerche. Dmitri ha già inserito le foto su Internet. "Che cretino sono stato - dice - potevo approfittarne. Invece mi tocca guardare le mie foto pubblicate gratis sulla Komsomolska Pravda". Ancora una notizia: sembra che a San Pietroburgo circolino molte t-shirt nere con il ritratto di Perelman e una scritta: Respect, in inglese.






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