Guai a chi ci tocca! Le difese chimiche delle piante scattano già al primo contatto

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killing zoe
00martedì 24 aprile 2012 09:22
Una nuova ricerca rivela che le piante possono usare il senso del tatto per combattere le infezioni fungine e gli insetti predatori. E che la loro difese migliorano proprio quando vengono toccate. È noto che le piante, non potendosi spostare, hanno sviluppato innumerevoli sistemi per reagire ai cambiamenti nel loro ambiente. Lo studio condotto dalla Rice University di Houston (Texas) verrà pubblicato il 24 aprile sulla rivista Current Biology. «Da ricerche precedenti sapevamo che le piante modificano la loro crescita in risposta al tatto, ma non sapevamo come questi cambiamenti venissero attivati», spiega Wassim Chehab, del dipartimento di biochimica e biologia cellulare dell’università americana e autore principale di questo nuovo studio. «Ora abbiamo visto in Arabidopsis thaliana, una pianta ampiamente utilizzata in laboratorio, che la crescita indotta da tocco è regolata da un ormone vegetale chiamato jasmonato».

INSETTI CON IL MAL DI STOMACO - Toccando la pianta, salgono i livelli di jasmonato che a sua volta fa aumentare nella pianta la produzione di metaboliti che fanno venire mal di stomaco agli insetti predatori che di essa si cibano. La difese indotte dallo jasmonato, che inoltre protegge contro le infezioni fungine, sono messe in atto praticamente da tutte le piante, per esempio da pomodoro, riso, mais. La ricerca è stata condotta in laboratorio, dove sono stati gli studiosi a toccare le piante, ma i ricercatori dicono che la risposta indotta da tocco potrebbe essere attivata anche da animali, compresi ovviamente gli insetti, e dal vento. L’esempio più noto di pianta che reagisce al tatto è quello della celebre pianta carnivora Venere acchiappamosche (Dionaea), che chiude a scatto le sue foglie per intrappolare gli insetti. E altrettanto nota è la mimosa sensitiva. Già in precedenza, gli stessi scienziati, avevano dimostrato che piante di Arabidopsis, se toccate regolarmente, crescevano meno e più lentamente, come fossero alberi ripiegati esposti al vento lungo una costa.

L’ORMONE PER RESISTERE AI PARASSITI - «In questo nuovo lavoro, abbiamo visto che è l’ormone jasmonato l’intermediario per questa risposta nella crescita di Arabidopsis», aggiunge Janet Braam , coautore della ricerca. «I nostri esperimenti dimostrano che le piante ripetutamente toccate mantengono alti livelli di jasmonato e pertanto hanno migliore tolleranza verso funghi e insetti. Inoltre abbiamo trovato che l’eliminazione dei geni-chiave necessari per la produzione di jasmonato si traduce nell'impossibilità per le piante di crescere meno e più lentamente quando vengono toccate». «Certamente», concludono i ricercatori, «ci sono più segnali in base ai quali le piante rispondono producendo jasmonato, non solo il tocco, ma abbiamo scoperto un fattore di un quadro complicato che ci permette di far più luce nella comprensione della resistenza dei vegetali ai parassiti».



di Massimo Spampani
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