Guerriglia a Castelvolturno

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orckrist
00sabato 20 settembre 2008 10:33
Benvenuti in Italia
ANSA 20 settembre 2008

CAMORRA: 7 MORTI E GUERRIGLIA, RIUNIONE INTERFORZE A ROMA
di Alfonso Pirozzi e Patrizia Sessa

CASERTA - Poco prima delle otto, erano gia' li'. Erano in pochi ma la rabbia era gia' tanta. Amici e parenti degli immigrati che, a Castelvolturno, sono stati uccisi, continuavano a fissare le macchie di sangue, i vetri rotti, proprio li' dove si erano contati morti ammazzati. Poi la rabbia e' aumentata, sempre di piu', fino a trasformarsi in guerriglia urbana. E cosi', per ore, hanno scatenato il loro risentimento verso gli italiani devastando di tutto. E' sul luogo dell'agguato, proprio davanti al negozio-sartoria di vestiti etnici, dove lavorava una delle vittime, che la protesta ha preso forma.

Prima le accuse: ''Non e' vero che i nostri amici erano narcotrafficanti e che lavoravano per conto della camorra''. E' stato soprattutto questo, che ai ghanesi e ai liberiani di Castelvolturno proprio non e' andato giu': che loro ''gente che lavora dalla mattina alla sera fossero stati considerati dei criminali''. E cosi' e' andata in scena la rabbia: materassi, cassonetti dati alle fiamme, poi perfino automobili rovesciate; il tutto sul luogo dell'agguato. La statale Domiziana si e' iniziata a bloccare li, dove gli immigrati sono diventati sempre di piu', circa cento. Ore di urla, di insulti verso gli italiani (''Siete razzisti, ci accusate solo perche' siamo neri'') e poi la decisione: partire in corteo verso il centro di Castelvolturno, vale a dire circa 15 chilometri. La pioggia non e' riuscita a fermarli e la polizia neanche.

Piu' il corteo procedeva piu' la rabbia si e' trasformata in guerriglia e in atti di vandalismo. Non c'era cosa, segnali autostradali, semafori, cassonetti dell'immondizia, che gli immigrati non hanno divelto o distrutto. Poi se la sono presa anche con i cittadini: gente comune che, terrorizzata, ha visto andare in frantumi i vetri dell'auto sulla quale erano a bordo, colpevoli solo di stare attraversando la Domiziana proprio in quel momento.

E ancora, cittadini presi di mira con pietre e bottiglie di vetro solo perche' si erano affacciati ai propri balconi per capire cosa stesse accadendo. Distrutte vetrine di negozi, auto anche parcheggiate: tutto, basta ''riuscire a dare una bella lezione agli italiani''. ''Perche', perche' sono stati ammazzati?'', gli immigrati durante il corteo lo hanno chiesto a tutti. Qualche cittadino italiano preso di mira ha cercato di reagire.

''Ma dove sono le forze dell'ordine, perche' non ci difendono, perche' consentono di distruggerci i nostri negozi e le nostre case'', ha urlato Antonio le cui vetrine della sua pizzeria sono andate letteralmente in frantumi. Ma, intanto, gli immigrati avanzavano: sbarre di ferro e cocci di vetro in mano. Il bersaglio era tutto cio' che li circondava: hanno bloccato perfino un'ambulanza, anche se per pochi minuti. Una protesta che e' arrivata alle porte del centro di Castelvolturno: con le forze dell'ordine in assetto antisommossa e con sindaco, questore pronti a trattare. A cercare di stemperare la tensione anche alcuni esponenti dei centri sociali.

A fine giornata protestano anche i commercianti: ingenti i danni subiti. La resa degli immigrati arriva dopo aver ricevuto rassicurazioni sul fatto che le indagini sulla strage saranno celeri e dopo un incontro al comune di Castelvolturno tra una delegazione di immigrati e il sindaco. Il presidio viene abbandonato e come gesto di distensione e riappacificazione con la comunita' locale viene deciso che alcuni di loro aiuteranno gli operai del Comune nelle operazioni di pulizia delle strade.




orckrist
00sabato 20 settembre 2008 10:37
'Noi ghanesi vittime innocenti...'
di Rosanna Pugliese

CASERTA - La gente del posto ci portava i pantaloni per farli accorciare: una sartoria, gestita da "persone tranquille", tutti stranieri, in Italia solo per lavorare. Questo gridano, rivendicando di essere "ghanesi, non nigeriani..." i connazionali delle vittime di strage di camorra di Castelvolturno. Lo hanno detto quando i cadaveri sono ancora a terra, sul luogo della carneficina degli africani. E lo ripetono amici e parenti, giurando di essere estranei a qualsiasi giro di malaffare.

Per gli inquirenti la pista della droga e la guerra con la camorra sono invece scontati. E' questo che lega il massacro e il suo contesto: regno dei Casalesi e dei 'nigeriani', dove ci sono 11 mila extracomunitari, di cui 2.000 regolari secondo il sindaco di Castelvolturno. L'identità dei 6 africani morti ieri sera nel massacro compiuto dalla camorra sulla Domiziana è ancora da accertare: ma i nomi, quelli riferiti da chi li conosceva, circolano; si attendono comunque i riscontri delle impronte digitali trovate nel locale. Per uno di loro, forse ghanese, è ancora in corso l'identificazione.

Le altre vittime dell'agguato sono Samuel Kwaku, di 26 anni, originario del Togo, trovato dalla polizia all'ingresso della sartoria; Cristopher Adams, liberiano di 28 anni; Francis Antwi di 31 anni e Eric Affum Yeboah, di 25, entrambi del Ghana; Alex Geemes, liberiano di 28 anni, è l'uomo morto all'ospedale di Pozzuoli nelle prime ore di oggi. Il ferito, ancora al Cardarelli, è invece Joseph Ayimbora, 34 anni, del Ghana. Chi sono? Accertarlo, oggi, mentre Castelvolturno viene attraversata da scene di guerriglia urbana, non è affatto facile. Per le strade si sente la voce di Vichi; si sgola: Alaji - lei lo chiama così - con la droga e con la camorra non aveva nulla a che fare.

Si conoscevano da 3 anni ed avevano un figlio di un anno ed un mese. Piangendo racconta: "Mi hanno telefonato, mi hanno detto che era stato ammazzato - dice - sono arrivata davanti al negozio e l'ho visto, era ancora seduto alla sua macchina da cucire, l'avevano colpito alla testa, i suoi occhi erano sbalzati fuori. E' stato terribile". Era una bravissima persona", aggiunge. Chi potrà raccontare molte cose, dopo aver subito un intervento di chirurgia vascolare, ha trascorso molte ore oggi in stato di incoscienza, in ospedale; per Ayimbora parla però un amico ghanese: "L'Italia è un Paese di merda - urla arrabbiato - non ci dà la possibilità di lavorare". Ma Joseph è una brava persona? L'amico si ammutolisce. Dice soltanto il suo amico è tornato dal Ghana due settimane fa. Per fare cosa? "Import export".





[mode cinico ON]

Caro amico, noi italiani (soprattutto laureati) è da anni che lo diciamo. Benvenuto in Italia.

[mode cinico OFF]



Nikki72
00sabato 20 settembre 2008 10:54

La decisione al Viminale dopo un incontro interforze
Si prepara la risposta dopo le violenze di Castelvolturno


Camorra, vertice di polizia per la strage
In arrivo 400 agenti per l'emergenza


Il questore di Caserta: "Capire il motivo per cui hanno agito sei killer professionisti"
Sicari di nuovo in azione. Grave un uomo raggiunto da un proiettile alla testa


ROMA - Una risposta "forte e immediata" per far sentire la presenza dello Stato nel casertano: sono in partenza 400 uomini (150 poliziotti, 150 carabinieri e 100 finanzieri) che dovranno dare la caccia ai sei-sette componenti del gruppo di fuoco che terrorizza l'area, e intensificare il controllo del territorio. Da valutare l'impiego di militari, anche se il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, frena. E' il risultato della riunione voluta dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni, per affrontare l'emergenza criminale dei Casalesi dopo gli incidenti di Castelvolturno scatenati dall'omicidio di 6 immigrati nel centro domiziano in provincia di Caserta.

In mattinata, un primo incontro interforze presieduto dal vicecapo della polizia, Nicola Cavaliere. Nel pomeriggio al Viminale si sono riuniti il sottosegretario Alfredo Mantovano, il capo della polizia, Antonio Manganelli ed i capi di Stato Maggiore di Carabinieri e Guardia di finanza, generali Leonardo Gallitelli e Paolo Poletti. Sul tavolo, il dossier Castelvolturno: la strage di giovedì e la rivolta degli immigrati.

Priorità è la caccia al manipolo di latitanti dei Casalesi: quel che resta di due clan - i Bidognetti e gli Schiavone - di cui sono stati neutralizzati i capi e ora i gregari sparano per far valere la loro supremazia. Gli investigatori sono da tempo sulle tracce di questi uomini, che si rifugiano nel loro territorio contando su complicità e paura. Nei prossimi giorni il Casertano sarà battuto a tappeto. Accanto alla strategia di polizia ci sarà quella "carceraria": intensificate le misure dure per i boss non pentiti, maggiori colloqui con i detenuti che potrebbero fornire elementi utili alle indagini.

C'è stata, infine una discussione sul possibile impiego dei militari nell'area. Si è ventilata l'ipotesi di aumento da 3.000 a 4.000 del contingente delle forze armate che da agosto affianca le forze dell'ordine nel presidio del territorio. Ma le scarse risorse economiche non consentirebbero l'operazione. Il ministro Maroni si è impegnato a portare al prossimo Consiglio dei ministri un provvedimento per rendere più flessibile l'uso dei militari non solo per le aree urbane, ma anche per altre zone critiche dove c'è un'emergenza criminalità. Ma La Russa, frena: "E' un'ipotesi che dev'essere sottoposta prima alla mia attenzione, voglio verificare, deciderò entro i prossimi giorni".

Nel centro del Casertano dopo le violenze è tornata la calma. Un contributo alle indagini potrebbe arrivare, quando sarà in condizione di parlare con le forze dell'ordine, dall'immigrato del Ghana rimasto ferito nell'agguato e ricoverato al Cardarelli di Napoli. Secondo i medici l'uomo, ieri sottoposto a un intervento chirurgico, non è in pericolo di vita.

Intanto le perizie balistiche hanno stabilito che i proiettili utilizzati nell'eccidio di Castelvolturno (130 tra kalasnikov e pistole calibro 9) e i circa 60 utilizzati per uccidere Celiento sono gli stessi. Una coincidenza che conferma che ad agire sia stato un solo commando, o comunque alcuni elementi dello stesso gruppo. Sono state rinvenute le auto utilizzate dai killer, un'Audi A3 e una Fiat Punto, trovate bruciate tra Nola e Villa Literno. Gli agenti della squadra mobile di Caserta hanno trovato, nella piccola fabbrica di abiti in cui lavoravano gli immigrati, banconote per 700 euro nascoste tra abiti piegati.

Non è da escludere che il titolare della sala giochi di Castelvolturno, Antonio Celiento, possa essere stato ucciso giovedì sera, prima dell'agguato nel quale sono morti sei immigrati africani, per non avere pagato una tangente. E' una delle ipotesi che avanza il questore di Caserta, Carmelo Casabona, facendo il punto delle indagini. "Verificheremo i precedenti, le frequentazioni, le amicizie delle persone uccise". I killer, ha aggiunto il questore che per l'agguato esclude qualsiasi matrice razzista, "hanno agito in maniera chirurgica e ciò vuol dire che c'era una ragione che dobbiamo capire".

Per i disordini di Castelvolturno una ventina di immigrati africani sono stati identificati e denunciati dalla polizia. Gli agenti hanno visionato immagini e riprese televisive sui danneggiamenti. I principali responsabili dei disordini sarebbero tutti appartenenti alla comunità ghanese. Netta la condanna del questore: "Hanno sbagliato e saremo molto duri, chi si è reso responsabile dei reati sarà identificato e denunciato" ha detto Casabona.

Intanto i sicari della camorra potrebbero essere tornati in azione. Un uomo è stato ferito gravemente in via Turati, a Cesa, sempre nel Casertano, in quello che sembra, dai primi rilievi, un agguato. Trasportato all'ospedale di Aversa. sarebbe in gravi condizioni. Forse è stato raggiunto da un proiettile alla testa.

(20 settembre 2008)

www.repubblica.it/2008/09/sezioni/cronaca/caserta-sparatoria/vertice-polizia/vertice-poli...
axlrose23@
00lunedì 22 settembre 2008 15:05
nessuno che parla della guerriglia scatenata a Milano per la marcia per Abba... ci trovo molta affinità con gli episodi di violenza per l'uccisione di Gabriele Sandri quel maledetto 11 Novembre. A quell'epoca nessuno si è risparmiato ad attaccare giustamente con fiumi di parole e molte pagine di questo ed altri forum il mondo Ultras per dette violenze... oggi nessuno scrive ne per questi atti ne per quelli di Catelvolturno.


ah la coerenza....
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