Handcock

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misterx78
00lunedì 29 settembre 2008 20:15
Un bambino. Una panchina. Un barbone.
“Svegliati Handcock”!. Solo dopo numerosi tentativi il barbone spia l’ometto da sotto il berretto troppo aderente…
“I cattivi!”, indicando la vetrina di fronte che espone una geometria di televisori sintonizzati sulle news in diretta…
E’ questo Handcock. Un barbone alcolizzato che sfonda il terreno in malo modo nell’atto di darsi una spinta verso il cielo per andare a bloccare qualche criminale. Rompe le cose creando danni per milioni di dollari.
E puzza. Sì, puzza perché è sempre ubriaco fracido.
Sporco. E come non potrebbe esserlo se vive isolato e spesso si addormenta dove capita? Barba incolta, vestiti lerci…





Non piace a nessuno Handcock.
Anzi, proprio a “nessuno nessuno” forse no. Un giorno, dopo uno dei tanti disastri perché Handcock era troppo bevuto, un uomo, solo lui in mezzo a tanti, lo ringrazia perché è salvo. Perché, senza Handcock, avrebbe perso la cosa più preziosa. La possibilità di tornare quella sera dal suo bambino.
Inizia il recupero del personaggio. La rieducazione. Non sarà facile. Ma col tempo ci riuscirà.
Ad un certo punto del film si definisce una svolta scontata. Si tratta però di una falsa traccia: i risvolti sono davvero intriganti.


Più che i suoi poteri, più del fatto che sappia volare o alzare tir con una mano, Handcock colpisce per quello che ha dentro. Molto più grande e profondo di quello che ha fuori. Molta più forza tenuta a bada, molta più integrità. Un cuore ferito, un’amnesia, il fatto di essere solo al mondo, non l’aiutano a porsi nel modo giusto verso gli altri. Non capisce questa gente. Rifiuta le idiozie, i giudizi delle persone e, nonostante questo, continua imperterrito a fare del bene. Continua a essere sé stesso, a seguire la sua vocazione, nonostante l’incomprensione della popolazione che si ferma all’apparenza. A come ti vesti. A quanti soldi hai. A quanti “falsi” amici hai.
Quanta tristezza nel vedere quanto l’alcool possa distruggere un uomo. Ma questi rimane sempre un uomo. Un uomo che fugge da sé stesso, da un passato che non conosce, dalla rassegnazione della solitudine.
Quanti uomini hanno tanta grandezza dentro e l’umanità ci sputa sopra ogni secondo. Quanti poeti, pittori, musicisti sono incompresi. I benefattori, i giusti, gli umili vengono calpestati per bene. E se la scarpa è più sporca nella suola è ancora meglio. E loro, eroicamente, continuano a fare ciò che è giusto, ciò che è grande.


Un diamante è sempre un diamante anche se è caduto a terra ed è sporco di fango.



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Hancock è un film di Peter Berg del 2008, con Will Smith, Charlize Theron, Jason Bateman, Jae Head, Eddie Marsan, David Mattey, Maetrix Fitten, Thomas Lennon, Johnny Galecki, Hayley Marie Norman. Prodotto in USA. Durata: 92 minuti. Distribuito in Italia da Sony Pictures a partire dal 12.09.2008.














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