Hollywood e le locandine "clonate".Quando la star è identica a se stessa

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killing zoe
00domenica 1 luglio 2012 09:41
Ogni attore che si rispetti - specie se hollywoodiano, e se ha già fatto il salto da semplice interprete a star - ha una sua immagine abbastanza netta, definita. Non solo fuori lo schermo, col suo stile personale che sfoggia sui red carpet, agli eventi pubblici, alle premiazioni; anche nei film, pur nella varietà di ruoli, finisce per essere in qualche modo associato a un "tipo" umano o fisico preciso. E così, per un Robert De Niro che nei suoi anni d'oro cambiava a ogni pellicola volto e personalità, ci sono decine e decine di colleghi - tutti bravi e famosi, per carità - che spesso restano ancorati a una sorta di cliché. A un luogo comune cinematografico.
E se si vuole una prova fotografica del fenomeno, basta dare un'occhiata alle locandine degli ultimi trenta-quarant'anni. In cui vediamo il divo di turno alle prese con una rappresentazione di se stesso che tende a replicare. Specie se l'opera in cui originalmente si è presentatoin quel modo ha avuto successo: perché lo scopo dei poster che invadono cartelloni stradali e pagine dei giornali è quello di vendere. E di vendere bene. Certo, non sempre si tratta di ripetizioni all'infinito: nel caso di personaggi ecelettici come Johnny Depp, ad esempio, sono diverse le caratterizzazioni che si alternano, nel corso della carriera. Il look corsaro un po' punk della saga Pirati dei Caraibi sfocia nel personaggio nativoamericano di Lone Ranger; mentre il cappello d'epoca e l'espressione concentrata di Nemico Pubblico tornano nel recente (e diversissimo, per contenuti) The Rum Diary.

Niente di male, in questa catena di somiglianze da locandina. Ma un po' di effetto stanchezza, di banalizzazione del personaggio, si rischiano. Prendiamo Jack Nicholson: il ghigno inquietante di Shining ha avuto molti, troppi tentativi di imitazione. Stesso discorso per Julia Roberts: diventata una diva planetaria grazie alle gambe scoperte (non sue: di una controfigura) sfoggiate nel smanifesto di Pretty Woman, negli anni successivi si è specializzata in primissimi piani, più o meno sorridenti: il più famoso è quello di Notting Hill. Ci sono poi gli attori che in poster di film diversi replicano quasi esattamente la stessa postura: vedi Jim Carrey in Bugiardo, Bugiardo e in The Yes Man. O il John Travolta con la faccia divisa in due in Face Off e in The Punisher.
Ma quasi tutte le star incappano nelle autosomiglianze. Jennifer Aniston, ad esempio, tende a replicare il look col tubino nero che ama tanto anche nella vita reale; George Clooney adora i primi piani di profilo, in bianco e nero o colr seppia; Colin Farrell enfatizza la sua espressione tenebrosa. Ma il campione delle ripetizioni è forse Steve Martin: nelle sue tante commedia Anni Ottanta-Novanta sembra avere sempre la stessa faccia e gli stessi gesti.



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di CLAUDIA MORGOGLIONE
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