Il giro del mondo in 80 tradizioni di Natale

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Arcanna Jones
10martedì 26 dicembre 2023 10:38
Dal Giappone alla Svezia, dal Guatemala all’Ucraina, il Natale si festeggia dappertutto… ma non nello stesso modo!

Ma cos’è questa lunga fila di gente che fa il giro di questo grattacielo di Tokyo?
Ci sono altre code così, lunghe e ordinate, ai quattro angoli del Giappone, ogni 24 dicembre.
Cosa va a prendere la gente alla vigilia di Natale?
Del sushi, della tempura fumante, una ciotola di ramen? Eh no, del pollo fritto del KFC!

Ma perché uno dei Paesi con la gastronomia più raffinata del mondo aspetta proprio Natale per mangiarsi un secchiello di pollo fritto,
perdipiù dopo una lunga attesa al freddo?
Il Giappone non è una nazione di religione cristiana e il Natale non esisteva nemmeno fino a qualche tempo fa.
Negli anni Settanta, la Kentucky Fried Chicken s’inventò allora un nuovo rituale, quello del pollo fritto.
Mangiare pollo a Natale non è una tradizione manco negli Stati Uniti ma cosa non si fa per vendere i propri prodotti?
Da allora, la finta tradizione è diventata una tradizione vera e circa 3 milioni di famiglie giapponesi festeggiano
ormai con il Kurisumasu ni wa Kentakkii, il “Kentucky per Natale”.

La cultura americana si è intrufolata anche nella nevosa Svezia, dove alle 3 del pomeriggio, ogni vigilia di Natale dal 1958, una grossa fetta della popolazione si guarda religiosamente lo stesso episodio natalizio di Paperino. Non c’è che dire: il Natale è fatto anche di film e cartoni che non stancano mai!

Questa festività però non è fatto solo di doni e dolciumi, così come il mondo non è fatto solo di bambini buoni. Anche quelli cattivi hanno il loro Natale. In Germania, Austria e Ungheria, per esempio, a inizio dicembre una creatura brutta e pelosona si aggira per le strade per spaventare i bimbi cattivi. È il Krampus che, si dice, infili i più birboni nel suo sacco e se li porti via!

Un po’ più su sul mappamondo, nell’Islanda dei geyser e dei vulcani, i bambini mettono sul davanzale le loro scarpe 13 giorni prima di Natale. Gli orchetti jólasveinar, figli dell’orchessa Grýla, lasceranno un dolcetto nelle scarpe dei bimbi buoni e una patata cruda in quelle dei bimbi cattivi. Come se non bastasse, la loro mamma, Grýla, possiede un gattone nero che vaga per le strade la sera della vigilia e si pappa chiunque non abbia ricevuto dei vestiti nuovi. Aiuto!

In Norvegia, invece, hanno uno spirito più pratico. Per evitare che le streghe svolazzino nella notte di Natale a fare incetta di monelli, gli abitanti nascondono scope e aspirapolveri. Uno non è mai troppo prudente e non si sa mai su cosa volino oggigiorno queste streghe moderne!

Guai a far sparire le scope in Guatemala, però. Nel Paese dell’America centrale, si pensa che gli spiriti maligni si annidino proprio nella polvere e nella sporcizia. Allora, a una settimana dal Natale, i guatemaltechi si mettono di buzzo buono e puliscono tutta la casa. Poi fanno una grande pila a forma di diavolone con tutta l’immondizia accumulata e le danno fuoco!

Ci sono Paesi, invece, in cui quello che può sembrare sporcizia e incuria è, invece, un simbolo di amorevoli attenzioni. È il caso dell’Ucraina, dove gli alberi di Natale vengono decorati con… delle ragnatele! La leggenda racconta di una vedova poverissima che non aveva i soldini per decorare l’albero per i suoi bambini. I ragni, allora, ebbero pietà di lei e tessero delle tele luccicanti intorno all’albero per far felici i suoi piccoli la mattina di Natale.

A proposito di mattina di Natale. Uno strano rombo strisciante risuona per le vie di Caracas, la capitale del Venezuela. Ma che cos’è? Sono centinaia di persone che vanno a messa… in pattini a rotelle! In un’epoca in cui bisogna saper rinunciare alle macchine per le distanze brevi e ripensare la micromobilità, dovremmo fare come i venezuelani - tutti i giorni dell’anno, però.

Ma la tradizione più strana del mondo viene probabilmente dalla Catalogna, che è una regione della Spagna. Lì a Natale c’è il tió de Nadal, il “tronco di Natale”. Il tió de Nadal non è un tronco qualunque ma un ceppo che fa la cacca. Ogni famiglia prepara il suo ceppo creandogli una faccia. A partire dall’8 dicembre, al ceppo viene dato da mangiare riempiendolo di dolciumi e prelibatezze. La notte della vigilia, il tió de Nadal viene messo nel camino e percosso dai vari membri della famiglia a suon di bastonate e canzoni natalizie. Al tronco viene ordinato di fare la cacca e di liberare i dolci e i regali che aveva in pancia!

Come vedi, al mondo ci sono 1001 tradizioni. Tradizioni antichissime, tradizioni nuovissime, tradizioni prese in prestito e tradizioni in fuga. La tradizione non è altro che questo: un rituale che ci dovrebbe far sentire bene, a casa, al sicuro e noi stessi, proprio perché si ripete ogni tanto. È per questo che le tradizioni vanno provate, proprio come un abito: quando non fanno più stare bene, quando strizzano e sono ormai troppo strette, vanno cambiate. Soprattutto se c’è in giro il micione nero dell’orchessa Grýla…

La Svolta


rufusexc
00domenica 31 dicembre 2023 14:07
Oramai è diventata tradizione che nei canali Mediaset, ogni anno per Natale trasmettono il film Una poltrona per due. Sembra che siamo arrivati alla 26a volta che lo trasmettono con quest'anno.
camilllo mandrilllo
00lunedì 22 aprile 2024 11:20
Re:
rufusexc, 31/12/2023 14:07:

Oramai è diventata tradizione che nei canali Mediaset, ogni anno per Natale trasmettono il film Una poltrona per due. Sembra che siamo arrivati alla 26a volta che lo trasmettono con quest'anno.




e negli altri canali iniziano prima di Dicembre a trasmettere quei film natalizi (stucchevoli sin già dal titolo!) e proseguono ininterrottamente fino a Pasqua! [SM=x44467]
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