E' di questi giorni l'annuncio che il ponte sullo Stretto di Messina, l'opera che i Romani sognavano ai tempi delle guerre puniche, si farà.
Il progetto, finanziato con capitali pubblici e privati, dovrebbe essere ultimato nel 2010 e costerà, secondo le stime attuali, circa 9.000 miliardi di vecchie lire, lievitazioni dei costi in corso d'opera escluse.
Negli ultimi venti anni sono stati molti i personaggi politici - anche di sinistra - che, in campagna elettorale e non, hanno utilizzato "il ponte" quale suggestiva arma per attirare plauso e consensi.
La presunta creazione di un elevato numero di posti di lavoro, l'incremento del traffico commerciale tra il continente e la Sicilia, la riduzione del tempo necessario per passare da una parte all'altra dello Stretto, un certo fascino nel vedere Calabria e Sicilia collegate, questi sono stati i cavalli di battaglia a sostegno della costruzione del ponte.
Per quanto concerne l'altra sponda della barricata, molti ritengono che l'opera non debba essere realizzata a causa di indiscutibili problematiche di carattere idrogeologico, di un'evidente inadeguatezza della rete stradale circostante, del devastante impatto ambientale che rovinerebbe un meraviglioso contesto naturale, di un risibile incremento delle attività commerciali, di una relativa creazione di posti di lavoro e, ultimo ma non ultimo, di un costo che richiederebbe una finanziaria pressocchè dedicata.
Care/i amiche/i, non so se questa sia stata una sparata di Berlusconi e se questo ponte sarà mai realizzato, ciononostante vi chiedo:
Ritenete che il ponte sullo Stretto s'abbia "da fare" e che sia di qualche utilità?
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Waldemar
Moderatore di
Chiacchiere in libertà nell'Ipercaforum
Moderatore di
Filosofia ipercafona nell'Ipercaforum
Un'epoca felice non è possibile per il fatto che gli uomini la desiderano, sì, ma non la vogliono, e ogni individuo, quando gli capitano dei giorni felici, impara letteralmente ad invocare irrequietezza e male.
Il destino dell'uomo è fatto per avere momenti felici - ogni vita ne ha - ma non epoche felici.
F. Nietzsche, "Umano, troppo umano I", 1878
[Modificato da Waldemar 07/06/2002 16:51]