Il processo del lunedì

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fabius039
00lunedì 11 aprile 2011 23:17
Tranquilli, il protagonista è sì un anziano signore dai capelli tinti di rosso, ma per fortuna (o purtroppo) non è Biscardi, ma il Cavaliere.
Anche se l'atmosfera non è poi molto diversa:

Berlusconi a giudici: 'Accuse demenziali'. Pm:'Contenga battute'
Premier: 'Processi incredibili per gettare fango. Ruby?Soldi per non costringerla a prostituirsi'

11 aprile, 22:29
Oggi a Milano l'udienza del processo per la compravendita dei diritti televisivi di Mediaset che vede in aula il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.


Il premier, tra gli imputati al processo Mediaset, per la prima volta ha preso parte all'udienza dibattimentale davanti ai giudici della prima sezione penale del tribunale. Due settimane fa aveva seguito l'udienza preliminare del caso Mediatrade. "Ho passato una mattinata surreale". Ha affermato il presidente del Consiglio.
Berlusconi ha quindi aggiunto: "Una perdita di tempo paradossale con un dispendio di risorse generali che grida vendetta". "Tutto - ha aggiunto - è sul nulla perché non c'é una prova non c'é un documento e una testimonianza di un passaggio di denaro a sostegno delle tesi del pubblico ministero che sono solo frutto della sua fantasia".

Berlusconi, fuori dal Tribunale, ha cominciato a spiegare ai suoi sostenitori quanto accaduto in udienza: "Abbiamo sentito alcuni testimoni - ha detto il premier parlando con un microfono - vengo via con una sensazione drammatica di perdere tempo".
"Si tratta di processi incredibili, fatti solo per gettare fango su un avversario", ha aggiunto Berlusconi.

Voglio dirvi una parola soltanto, sono commosso di questa vostra partecipazione. Secondo i dati che mi hanno fornito, è la 2605ma udienza nei processi in cui sono stato chiamato. Sapete che in 31 processi sono stato assolto (ndr: mai nessuna prescrizione?). Ce ne sono ancora 6. Stamani ho sentito dei testi, ne vengo via con un'impressione abbastanza drammatica".
'Vi ringrazio del sostegno e della fiducia che mi date, vi assicuro che me la merito tutta''. Questo il commiato del presidente del Consiglio ai suoi sostenitori.

PM AL PREMIER, SI CONTENGA CON LE BATTUTE - ''Lei e' quello cattivo''. Cosi' Silvio Berlusconi al pm Fabio de Pasquale, oggi, durante il processo Mediaset a Milano. Pronta la replica del magistrato che ha apostrofato il premier: ''Si contenga con le battute''. E Berlusconi di rimando: ''Si contenga lei con le accuse''. Controreplica del pm che ha risposto: ''Le accuse sono il mio mestiere, le battute no''.

TESTE, BERLUSCONI E AGRAMA SI CONOSCEVANO - "Berlusconi e Agrama si conoscevano personalmente. Lo so, perché li ho visti". Lo ha dichiarato in aula Paola Massia, che è stata collaboratrice del produttore statunitense Frank Agrama, e che è stata citata oggi dal suo difensore come testimone in aula. La testimone ha affermato che Agrama e Berlusconi si conoscevano personalmente rispondendo a una domanda del pm Fabio De Pasquale. Paola Massia, durante l'esame del pm, ha inoltre spiegato di aver lavorato con Agrama fino all'86 e per qualche mese dell'87, dichiarando di aver "venduto prodotti anche a Rete Italia" e che trattava con Carlo Bernasconi, manager del gruppo, morto qualche anno fa. La donna ha inoltre spiegato che nelle trattative Bernasconi "chiedeva e parlava con una persona". E quando il magistrato l'ha interpellata su chi era questa persona, la risposta è stata: "Berlusconi". Poco prima l'avvocato Roberto Pisano, legale di Agrama, le aveva chiesto se il produttore era, come sostiene l'accusa, "il socio occulto" del premier. La donna ha risposto: "Fino a quando sono stata lì non mi risulta".

IL PREMIER: 'SOLO PROCESSI MEDIATICI' - Il premier ha spiegato che quelli a suo carico "sono processi mediatici" e "questa è la dimostrazione che nel nostro paese siamo giunti a una situazione limite per cui bisogna riformare la giustizia". Il premier ha inoltre spiegato che la riforma "non è affatto punitiva" ma serve a "portare la magistratura ad essere quello che deve essere, non quello che é oggi come arma di lotta politica".
"Sappiamo che sono processi mediatici - ha spiegato il premier -, di vero non c'é niente e questa è la dimostrazione che nel nostro paese siamo giunti a una situazione limite per cui bisogna riformare la giustizia". La riforma della giustizia, secondo il presidente del Consiglio, "é una riforma completa che prevede un cambiamento profondo in tutto l'assetto della Magistratura e non è affatto punitiva".

'Nemmeno per sogno ma che condanna': lo ha detto il presidente del Consiglio prima di entrare in aula. "C'é una magistratura che lavora contro il paese'.

Poi sulla vicenda Ruby, 'Non esiste alcuna concussione. 'Contro di me accuse risibili, infondate e demenziali'. Ha detto Berlusconi riferendosi ai processi Mediaset e Ruby. "In un paese civile le intercettazioni non possono essere portate a processo perché manipolabili", ha aggiunto.

"Quando si parla al telefono sul far della notte si è più in una zona onirica che nella zona della realtà". Lo ha detto Silvio Berlusconi, parlando coi cronisti, facendo riferimento all'inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche. "Ciò che si dice al telefono - ha spiegato il premier - in un paese libero e democratico è inviolabile". In un paese serio, ha concluso il premier, "le intercettazioni non vengono utilizzate, né tantomeno pubblicate sui giornali".

Berlusconi ha spiegato perché secondo lui le intercettazioni telefoniche "sono assolutamente manipolabili" e non possono dunque essere usate come prova nei processi "in un paese serio". "Basta che uno tagli una frase - ha spiegato il presidente del Consiglio - e sembra che il resto sia corretto". Le intercettazioni per il premier "non hanno nessuna affidabilità" perché "sono imitabili le voci e col computer si possono prendere le singole parole e comporle". A un giornalista che gli chiedeva se stesse dicendo che la Procura ha commesso irregolarità con le intercettazioni, Berlusconi ha risposto: "Non sto dicendo questo, non dico assolutamente che questo sia successo, sto affermando che in un paese civile le intercettazioni telefoniche non possono essere portate in processo come prova, perché sono assolutamente manipolabili". A un'altra domanda su alcune conversazioni dell'inchiesta sul caso Ruby che sembrerebbero relative ad una linea concordata per gli interrogatori difensivi, Berlusconi ha replicato: "Non ci sono, nemmeno per sogno, non esistono".

"Siccome c'é da fare poco al governo sono qui a trovare un'occupazione". Il premier ha ribadito che su di lui "é stato gettato fango incredibile". "Un fango incredibile che viene su di me che in fondo sono un signore ricco, ma che viene su tutto il paese".

"Sono soltanto invenzioni dei pubblici ministeri, staccate completamente dalla realtà". Così Berlusconi, parlando coi cronisti prima dell'inizio dell'udienza del processo Mediaset, ha definito le accuse a suo carico nel processo per presunte irregolarità nella compravendita di diritti tv. "In sintesi estrema vengo sospettato di essere socio occulto di un signore che vendeva diritti a Mediaset - ha spiegato il premier -, è inesistente come situazione". Secondo l'accusa, infatti, Berlusconi sarebbe stato il socio occulto del produttore americano Frank Agrama, uno degli imputati. "Gli hanno sequestrato tutti i conti e tutti i soldi - ha chiarito il premier riferendosi ad Agrama -, anche gli ultimi che ha fatto in Europa e li hanno trovati tutti, come è logico che sia, nella sua disponibilità e nei suoi conti". Queste, ha concluso il capo del governo, sono accuse "assolutamente infondate e demenziali".

Berlusconi, spiegando ai cronisti il motivo per cui si è presentato all'udienza Mediaset, ha sottolineato che questa è "la 2.566/esima (ndr: ma non erano 2605?) udienza" a suo carico e che l'opposizione "non ha il senso del ridicolo" quando gli dice "ti devi far processare". Il presidente del consiglio ha chiarito : "sono venuto a sottolineare che sono stato in 2.565 (ndr: sono calate?) udienze con dei costi incredibili e con del fango incredibile diffuso da tutti i giornali nazionali ed internazionali". Fango, ha spiegato ancora il premier, che "viene su di me, che in fondo sono un ricco signore che potrebbe fare qualunque cosa più piacevole, ma soprattutto viene sul governo del paese e sul paese". Berlusconi si è definito "mortale purtroppo" e l'uomo "al mondo che ha avuto da difendersi direttamente o coi propri avvocati in così tante udienze".

GIUDICI REVOCANO CONTUMACIA PREMIER - I giudici della prima sezione penale del tribunale di Milano hanno revocato la contumacia al premier Silvio Berlusconi in quanto si è presentato in aula al processo Mediaset, nel quale è imputato insieme, tra gli altri, a Fedele Confalonieri e al produttore americano Frank Agrama.

DA ALTOPARLANTI NOTE 'MENO MALE CHE SILVIO C'E" - Da alcuni minuti gli altoparlanti sistemati davanti all'ingresso del Palazzo di Giustizia di Milano stanno diffondendo le note di 'Meno male che Silvio c' e". L'inno a Berlusconi viene intonato dai circa 200 sostenitori del premier muniti di bandiere del Popolo delle libertà e tricolori. Numerose anche le bandiere della Copagri, mentre più defilato c'é un vessillo del Sole delle Alpi. La musica ad alto volume si sente distintamente anche all'interno del Palazzo di Giustizia. Tra i manifestanti il senatore Mario Mantovani, coordinatore lombardo del Pdl, che al microfono sta ringraziando le persone che sono giunte davanti all'ingresso del tribunale. "Siete accorsi davvero numerosi - ha detto Mantovani - a sostenere il presidente Berlusconi. Questa mattina Berlusconi avrebbe dovuto recarsi a Palazzo Chigi. C'é il problema dell' immigrazione. L'Europa che ci ha lasciato soli. Ebbene, nonostante tutti questi problemi Berlusconi è qui questa mattina per sottoporsi a un ennesimo processo che gli viene comminato da certa magistratura. Sono convinto che i bisogni del paese siano diversi e mai avrei pensato nella mia storia politica ad essere qui davanti a un tribunale a difendere la libertà".

"Boccassini dicci come mai i veri criminali non li processi mai". "Boccassini sei una guardona". Sono tra gli altri slogan scanditi dai sostenitori del premier. Ed ancora "comunisti di m..", "chi non salta comunista è".

GRUPPO DI CONTESTATORI DAVANTI AL PALAGIUSTIZIA - Un gruppo di contestatori di Silvio Berlusconi, capitanati dal blogger Piero Ricca, famoso per aver detto al premier Silvio Berlusconi "buffone" si è riunito davanti all'ingresso principale del Palazzo di Giustizia di Milano in coro di Porta Vittoria. I manifestanti hanno esposto uno striscione con la scritta "Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legga, basta leggi ad personam". Il gruppo, costituito da alcune decine di persone, è ben distante dai sostenitori di Silvio Berlusconi, che si trova in aula per il processo per diritti televisivi di Mediaset, che si trovano invece davanti all'ingresso di via Freguglia del Palazzo di Giustizia.

Le forze dell'ordine hanno allontanato una manifestante che era nei pressi del raduno dei sostenitori di Silvio Berlusconi e portava un cartello con la scritta 'Milano sporca, violenta, volgare, corrotta, mafiosa''. La signora ha opposto un minimo di resistenza ma è stata portata via mentre un altro paio di manifestanti gridava "in galera" ai sostenitori del premier.
ANSA

Ho visto il video che mostra la signora trascinata via dai poliziotti.
Un brutto spettacolo, il cartello diceva quello che molti pensano e molti dicono, e non era oggettivamente offensivo, indecente o volgare. Questo è il tipo di manifestazioni del libero pensiero che la polizia non si deve mai permettere di reprimere con la violenza.

Mi disturba molto di più di tutte le stupidaggini che sono volate.
texdionis
00martedì 12 aprile 2011 14:47
Meno male che De Pasquale c'è [SM=x44522]
texdionis
00martedì 12 aprile 2011 14:56
Seriamente, trovo significativa la costante presenza dei capannelli di suoi sostenitori schiamazzanti all'uscita dalle aule di tribunale che lo ospitano. E tristemente significativa in quanto perfetto termometro di quanto sia in spregio di ogni istituzione vigente.
Invece di nutrire almeno un'ideale fiducia nella giustizia (per quanto farraginosa e ipergarantista si sia sempre dimostrata in Italia), costoro preferiscono pendere dalle labbra di quest'individuo, incoscientemente e/o prezzolatamente, e sembrano non curarsi o non pensare affatto (non so cosa sia peggio) di ergersi in tal modo a difensori e propugnatori di un culto della personalità che sappiamo bene quali nefasti effetti abbia sempre storicamente prodotto.
[SM=x44492]
il tobas
00martedì 12 aprile 2011 15:00
e poi sono i giudici che fanno un "processo mediatico"....
uepino
00martedì 12 aprile 2011 15:01
Re:
texdionis, 12/04/2011 14.56:

Seriamente, trovo significativa la costante presenza dei capannelli di suoi sostenitori schiamazzanti all'uscita dalle aule di tribunale che lo ospitano. E tristemente significativa in quanto perfetto termometro di quanto sia in spregio di ogni istituzione vigente.
Invece di nutrire almeno un'ideale fiducia nella giustizia (per quanto farraginosa e ipergarantista si sia sempre dimostrata in Italia), costoro preferiscono pendere dalle labbra di quest'individuo, incoscientemente e/o prezzolatamente, e sembrano non curarsi o non pensare affatto (non so cosa sia peggio) di ergersi in tal modo a difensori e propugnatori di un culto della personalità che sappiamo bene quali nefasti effetti abbia sempre storicamente prodotto.
[SM=x44492]




Pecunia non olet [SM=x44506]
fabius039
00martedì 12 aprile 2011 21:08
Ed eccolo finalmente il vero processo del lunedì!

11 aprile 2011: Silvio Berlusconi interviene in esclusiva al Processo di Biscardi.
''Mi hanno condannato a farmi processare tutti i lunedì, come potevo sottrarmi al processo del mio amico Biscardi?''



fabius039
00martedì 12 aprile 2011 21:31
Anm, appello a piazza atto irresponsabile
Cosi' si delegittima fondamentale potere Stato

12 aprile, 20:08

ROMA - "L'appello alla "piazza", la denigrazione dei magistrati, il clima di crescente e organizzata ostilità, simbolicamente rappresentata davanti ai luoghi in cui ogni giorno migliaia di cittadini sono processati in nome della legge, costituiscono un irresponsabile atto di delegittimazione di un fondamentale potere dello Stato e un palese tentativo di turbare la serenità dei magistrati nell'esercizio delle loro funzioni". Lo sostiene l' Associazione nazionale magistrati che esprime perciò "vivo sconcerto e grande preoccupazione per quanto accaduto nei pressi del tribunale di Milano in concomitanza con la celebrazione di un processo nei confronti del Presidente del Consiglio".

''Principio fondante dello Stato democratico di diritto - afferma l'Anm - è la celebrazione dei processi nelle aule di giustizia, luogo nel quale a ogni imputato la Costituzione della Repubblica e le leggi dello Stato assicurano diritti e garanzie processuali''. La magistratura italiana ''ha saputo affrontare con fermezza, compostezza e alto senso dello Stato momenti tragici della storia repubblicana, ma lo spettacolo di una piazza che grida e canta fuori dal palazzo di giustizia - conclude la giunta esecutiva centrale dell'Anm - non ha precedenti nella storia delle democrazie liberali''.
ANSA
fabius039
00lunedì 13 giugno 2011 20:38
Nel giorno della sconfitta del Governo nei referendum, il Cavaliere riceve un contentino dagli odiati giudici

Processo Mediaset: no alla sospensione
I giudici: vale il principio di leale collaborazione. Premier assente.


I giudici della prima sezione penale del tribunale di Milano, davanti ai quali si sta svolgendo il processo Mediaset che vede tra gli imputati Silvio Berlusconi, ha respinto la richiesta avanzata dal pm, Fabio De Pasquale, di sospendere la prescrizione motivando tale decisione con il 'principio di leale collaborazione' tra i difensori del premier e il tribunale di Milano, che nei mesi scorsi hanno raggiunto un 'accordo massima' con la presidenza del tribunale per quanto riguarda la possibilità di celebrare le udienze a carico del presidente del Consiglio.

L'UDIENZA DELL'11 APRILE. Nella scorsa udienza del processo sulle presunte irregolarità nella compravendita dei diritti tv da parte di Mediaset che si è tenuta l'11 aprile, infatti, il pm aveva chiesto la sospensione dei termini di prescrizione per l'intervallo di due mesi fino all'udienza di oggi. In questi due mesi, infatti, non si sono potute celebrare altre udienze del processo Mediaset. Il presidente del collegio, Edoardo D'Avossa, ha bocciato la richiesta del pm, spiegando tra l'altro che dalla difesa di Berlusconi non sono state avanzate istanze di legittimo impedimento, uniche istanze che avrebbero potuto portare a una decisione sul 'congelamento' della prescrizione da parte di giudici. Il collegio, dunque, ha fatto riferimento a quella 'leale collaborazione' tra la difesa del premier e la presidenza del tribunale, che ha permesso di celebrare i quattro procedimenti milanesi a carico di Berlusconi, solitamente di lunedì, senza istanze di legittimo impedimento da parte della difesa.

TESTI IN VIDEO CONFERENZA. Saranno sentiti il prossimo 6 luglio tramite rogatoria e in videoconferenza i quattro testi che risiedono a Montecarlo citati dal pm e comuni anche ad alcune difese nell'ambito del processo Mediaset tra i cui imputati figurano, oltre al premier, Fedele Confalonieri e Frank Agrama. Lo ha comunicato Edoardo d'Avossa, il presidente della Prima sezione penale del Tribunale.
All'udienza del 13 giugno, il premier non è andato in aula e ha fatto pervenire al collegio, tramite i suoi difensori, la documentazione che attesta la sua partecipazione al vertice intergovernativo italo-israeliano a Roma con la quale 'consente la prosecuzione dell'udienza'. Cosa che è già accaduta, nei mesi scorsi, tutte le volte che il capo del governo non ha potuto presenziare al processo per impegni istituzionali. Al processo sono stati sentiti quattro testimoni tra cui Andrea Leone, figlio del noto regista Sergio Leone.

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