Nel 1946 è la volta di Leonard Clark, che in un resoconto di viaggio, divenuto poi un libro dal titolo
I fiumi scendevano a Oriente (Tea, 2000), narra il ritrovamento di sei delle sette città dell'El Dorado nelle Ande Peruviane. Undici anni dopo Antonio Filangieri stimolato dai racconti del colonnello Fawcett ricalcò lo stesso itinerario e constatatò che molti luoghi collimavano, partì per un secondo viaggio, in modo da verificarne le scoperte archeologiche e raccogliere informazioni sulla sua scomparsa, viaggio da cui dovette desistere, come egli stesso riferisce, "per drammatici eventi sopraggiunti". L'archeologo brasiliano Roldao Pires Brandao individuò una montagna tra il Brasile e il Venezuela, il Pico De La Neblina, nel 1975 e quattro anni dopo, nello stesso posto, tre piramidi di 150 metri accanto a un complesso urbano nascosto dalla foresta.
Ai giorni nostri il ricercatore
Marco Zagni si è assunto il compito di svelare l'esistenza di scomparse civiltà preincaiche, organizzando una spedizione in Perù, nelle zone di Pantiacolla, del fiume Pini Pini e di Pusharo, dove, in base alle testimonianze di una spedizione francese smarritasi nel 1979, esisterebbero indios di due metri
, strane formazioni piramidali, fotografate dal satellite LandSat, e i "Soccabones", fitta rete di cavità sotterranee. Anche gli archeologi sono propensi nel riconoscere che tra il 6.000 e il 4.000 a.C. sia fiorita una "Civiltà Amazzonica" dei "
Mogulalas", formata da numerose città-stato, che si estendeva dal Venezuela alle Ande peruviane. Una conferma esoterica giunge anche dal libro di Leo e Viola Goldman,
I Misteri del Tempio (Edizioni Synthesis, 1998), il cammino iniziatico di una donna nella città nascosta di Ibez, all'interno della montagna sacra del Roncador in Mato Grosso, popolata da Maestri divini che, scampati alla distruzione di Atlantide con i vimana, crearono le civiltà inca, maya e atzeca.