Influenza, Oms dichiara la prima pandemia dopo 41 anni
L'Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato oggi la prima pandemia influenzale del 21esimo secolo, aumentando il livello di allerta alla fase 6 ed esortando i paesi ad aumentare le difese contro il virus che "non si riesce a fermare", anche se finora ha provocato per la maggior parte malati lievi.
La fase 6 del livello di allerta, su una scala di sei gradi usata per misurare la gravità dell'influenza, indica infatti che è in corso la prima pandemia influenzale dal 1968.
"Questo è un giorno molto importante per tutti noi. E' importante perché abbiamo deciso di aumentare il livello d'allerta pandemia alla fase 6", ha detto ai giornalisti Margaret Chan, direttore generale dell'Oms, in teleconferenza.
Attualmente in Italia i casi confermati di contagio sono 56, mentre a livello globale il virus ha contagiato 27.743 persone, causando 141 decessi, secondo i dati del ministero della Salute italiano.
"Il passaggio dalla fase 5 alla fase 6 era atteso quale conseguenza dell'alta trasmissibilità del virus A/H1N1 nei diversi Stati, ma per ora l'infezione non desta preoccupazioni dal punto di vista della gravità in quanto determina solo una sintomatologia paragonabile a quella di una lieve influenza stagionale", ha commentato in una nota il vice ministro italiano alla Salute, Ferruccio Fazio.
"Considerando che in Italia ci sono stati finora pochi casi confermati di influenza A/H1N1 manterremo attive anche le necessarie misure di contenimento dell'infezione che sono state assunte nella fase 5 prepandemica in quanto più stringenti rispetto a quelle previste dalla fase 6", ha aggiunto.
ATTENZIONE ALTA
Chan ha esortato i paesi a mantenere un elevato livello di vigilanza e ha sottolineato che il Messico non deve abbassare la guardia anche se la prima ondata di contagi sembra essere passata, perché il virus è imprevedibile e potrebbe colpire nuovamente.
"Quando la prima ondata è superata, conviene iniziare a prepararsi per il futuro", ha detto.
Agendo su raccomandazione degli esperti di influenza, l'Oms ha ribadito ai suoi 193 paesi membri il consiglio di non chiudere i confini né imporre restrizioni sui viaggi volte a ridurre il movimento di persone, prodotti e servizi.
Il passaggio alla fase 6 sta ad indicare soprattutto che l'influenza si è diffusa geograficamente, ma non indica necessariamente che sia particolarmente virulenta.
La decisione unanime degli esperti si è basata su una valutazione globale condotta negli otto paesi maggiormente colpiti -- Australia, Gran Bretagna, Canada, Cile, Giappone, Messico, Spagna e Stati Uniti -- da cui è emerso che il virus si sta diffondendo in modo significativo all'interno delle comunità, ha detto Chan.
"Collettivamente, guardando a questi dati, abbiamo visto che il virus si sta diffondendo a un gran numero di paesi e che non si riesce a fermare", ha detto. "Passare al livello sei non implica che vedremo un aumento dei decessi o dei casi molto gravi. Anzi, al contrario, molte persone presentano sintomi lievi e in certi casi guariscono senza bisogno di farmaci: questa è una buona notizia".
Chan ha annunciato inoltre che l'Oms riceverà una seconda donazione di 5,6 milioni di dosi del farmaco antivirale Tamiflu di Roche, adatto a curare l'influenza A/H1N1.
LAVORARE INSIEME PER UN VACCINO
Intanto, le diverse autorità regolatrici devono continuare a lavorare insieme per accelerare la registrazione di un vaccino sicuro, che non sarà disponibile prima di settembre, ha aggiunto il direttore generale dell'Oms, precisando che non sembra che il virus stia mutando, cosa che renderebbe ancora più difficile sconfiggerlo.
"Nel prossimo Consiglio informale dei Ministri della Salute dell'Ue definiremo le strategie vaccinali e le azioni per accelerare la registrazione dei vaccini", ha detto Fazio in proposito. "Ora la priorità è infatti iniziare una strategia vaccinale nel mondo".
David Heymann, ex dirigente dell'Oms e attualmente alla presidenza dell'agenzia per la Protezione sanitaria della Gran Bretagna, ha detto che i Paesi hanno cercato di contenere la diffusione del virus con misure tra cui la chiusura di alcune scuole durante la precedente fase 5. Questo ha dato alle persone il tempo di prepararsi all'annuncio di una pandemia globale.
Mentre il contagio si diffonde tra gli umani, la scienza non può prevedere il percorso futuro del virus né le fasce d'età che colpirà, ha detto Heymann. "La gravità di questa malattia, l'efficacia dei farmaci antivirali e la stabilità del virus devono essere tenuti sotto stretto controllo", ha aggiunto.
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