Ingegneria ambientale per il futuro dello sviluppo sostenibile

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Etrusco
00mercoledì 12 dicembre 2012 16:00
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Ingegneria ambientale per il futuro dello sviluppo sostenibile

L'Oice rivendica il ruolo centrale del comparto. Ma per creare piu' mercato chiede "il rilancio della centralita' del progetto, l'eliminazione degli impropri affidamenti in house e maggiore sostegno all'internazionalizzazione"

Di Olimpia Ogliari 
Pubblicato sul Canale Ambiente il 30 novembre 2012 
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Per la crescita e lo sviluppo dell’ingegneria ambientale sono necessari interventi forti per creare più mercato, attraverso il rilancio della centralità del progettol’eliminazione degli impropri affidamenti in house e il maggiore sostegno all’internazionalizzazione. È questo il messaggio lanciato dall’Oice, l’associazione che riunisce le società di ingegneria e architettura italiane, dal convegno “Progettare il futuro”,tenutosi martedì 27 novembre a Roma.

È stata Patrizia Vianello, presidente del gruppo ambiente, a illustrare la posizione dell’Oice e a mettere in luce iproblemi fondamentali che necessitano soluzioni: in Italia occorre più mercato e meno in house per rilanciare la domanda pubblica e la centralità del progetto; per l’estero occorre favorire le fusioni e le aggregazioni, “per reggere la competizione con i colossi stranieri e stabilire positive sinergie con i costruttori per essere più forti come filiera delle costruzioni – ha affermato Vianello -”.

L’appello è stato raccolto dal presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti che ha sottolineato come debba essere “la qualità delle opere prima di tutto, il requisito fondamentale per entrambe le categorie” e ha invitato a uno sforzo comune progettisti e costruttori per far inserire nell’agenda del governo la tutela del territorio attraverso la prevenzione, il monitoraggio e la manutenzione.

E proprio sul terreno della prevenzione del rischio idrogeologico e della difesa del suolo, il capo della segreteria tecnica del ministero dell’Ambiente, Sebastiano Serra, ha confermato le indiscrezioni degli ultimi giorni in merito al varo in uno dei prossimi Consigli dei Ministri, di un piano straordinario di 40 miliardi per la prevenzione e ha annunciato che è allo studio del dicastero un provvedimento per agevolare l’ingresso delle imprese italiane del settore ambientale nei mercati esteri.

Il presidente Oice, Luigi Iperti, ha espresso disappunto sull’assenza di un supportoper le iniziative all’estero da parte delle istituzioni competenti: “Non esistono agevolazioni fiscali – ha detto Iperti - o incentivi per partecipare a fiere e manifestazioni e farsi conoscere oltreconfine, e molte delle nostre società, che pure hanno raggiunto standard invidiabili a livello tecnologico, sono costrette a mandare via il personale perché mancano investimenti in Italia e la ricerca di prospettive di lavoro all’estero è troppo onerosa per le forze limitate delle piccole e medie società.”

Dal Rapporto Cresme, illustrato dal direttore Lorenzo Bellicini, emerge infatti che è soprattutto all’estero che si collocano le migliori prospettive di crescita: Il mercato globale delle società d’ingegneria ambientale, secondo l’indagine Cresme, porta a prevedere una forte crescita della domanda di ingegneria ambientale nel mondo.Richiamata anche l’analisi di Energy News Record sulle principali società degli Stati Uniti operanti nel settore dell’ingegneria ambientale: nel 2011 il fatturato cumulato delle prime 200 è salito a 54,4 miliardi di dollari, contro i 32,7 miliardi di dollari del 2012.

O.O.

 

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