Istanbul. Emozioni forti

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killing zoe
00venerdì 18 novembre 2011 18:27
Tra Europa e Asia, tra Occidente ed Oriente, tra la sua ingombrante storia e la modernità che irrompe violenta. Questa è İstanbul, città dai mille volti dove genovesi, veneziani, ottomani e greci si sono incontrati fondendosi in un enorme melting pot di 12 milioni di persone. È la città delle chiese trasformate in moschee, dei resti romani e bizantini, dei drappi e delle spezie, ma anche la città del traffico, dei locali e dei negozi di griffe e dell'odore del pesce fritto.
Bastano 3 o 4 giorni per cogliere l'essenza di İstanbul. Chi per la prima volta giunge in questa città, viene travolto da una realtà unica nel suo genere, fatta di luci, colori, sapori e odori irripetibili. L'autunno, come anche la primavera, è il momento migliore per poterla vivere al meglio. Non c'è il caldo afoso dell'estate o le rigide temperature dell'inverno. L'aria è fresca e asciutta e non c'è l'affollamento dei mesi estivi.
Appena giunti all'aeroporto si entra subito in contatto con il caotico traffico cittadino. Su taxi gialli, quasi tutti marchiati Fiat, si raggiunge il centro storico nel giro di 45 minuti. I prezzi sono bassi e piuttosto convenienti. I taxi corrono, inchiodano, ripartono, sterzano all'improvviso, superano. Per chi soffre di mal d'auto consigliamo metrò e tram.

Sultanahmet: storia, islam e colori
Il quartiere più suggestivo e meglio collegato è certamente Sultanahmet. Proprio qui è sorta la "nuova Roma" nata per volere dell'Imperatore Costantino, e proprio qui il sultano ha realizzato il suo palazzo. Insomma, in questo luogo le epoche storiche si mischiano in un armonica melodia architettonica. Certamente il luogo che meglio simboleggia i vari passaggi storici di Costantinopoli-Bisanzio-İstanbul è Santa Sofia. Prima basilica di Bisanzio, poi moschea di İstanbul, la struttura architettonica è oggi un museo, per decisione del primo presidente turco Mustafa Kemal Atatürk. I tappeti che coprivano i pavimenti sono stati rimossi, come anche l'intonaco che ricopriva gli splendidi mosaici di epoca bizantina. Il risultato è un luogo suggestivo, dove il minbar (il pulpito islamico) e il mihrāb (l'abside che indica la direzione di La Mecca) convivono con immagini cristiane di inestimabile valore storico-artistico.

Di fronte a Santa Sofia, attraversando giardinetti ornati da fontane dove venditori di bevande vi invitano a gustare il famoso tè turco al grido di "çay, çay, çay", c'è la Moschea Blu, uno degli edifici islamici più affascinanti di İstanbul e simbolo stesso della città. Diversamente dalla Santa Sofia dove il colore prevalente è il giallo dell'oro dei mosaici, qui il colore dominante è il turchese per via delle maioliche di İznik che ricoprono pareti e colonne interne. Anche l'illuminazione, collocata decisamente in basso rispetto all'enorme cupola, crea un effetto molto suggestivo. Dagli alti minareti che circondano la moschea si alzano i canti dei muezzin che si rincorrono tra le vie del quartiere. Quando non si tengono le preghiere di rito è possibile visitare l'edificio. È necessario però togliersi le calzature e le donne devono indossare il velo. Per i turisti o per i non fedeli è riservata un'area specifica. Qui è possibile riposare un attimo seduti sui tappeti mentre si ammirano i soffitti e la cupola dall'interno. All'esterno non è raro incontrare i fedeli che si lavano i piedi prima della preghiera o comunque prima di entrare in moschea, luogo non solo religioso ma di ritrovo sociale.

Alle spalle di Santa Sofia c'è invece il Topkapi Sarayi, il palazzo del Sultano circondato dal parco Gülhane, sul promontorio del Serraglio. Appena varcate le mura che proteggono la residenza, ci si ritrova subito proiettati in una realtà senza tempo. A metà strada tra le esotiche residenze mediorientali e l'architettura mitteleuropea, con giardini verdissimi e linee pulite e ordinate, il palazzo è oggi un museo. Qui, seguendo il percorso ordinato sotto l'occhio vigile dei guardiani, è possibile visitare i luoghi del potere ottomano, le stanze del sultano e il famosissimo e imperdibile harem. In questo luogo, come all'interno della Moschea Blu, il colore dominante è il turchese. Tutte le stanze sono ricoperte da maioliche pregiate, quasi sempre raffiguranti piante e foglie. Con un po' di fantasia si possono immaginare le odalische, le concubine e le preferite del sultano riempire questi spazi e muoversi al loro interno. Altro luogo da non perdere è la Tesoreria del palazzo dove sono conservati pregiatissimi gioielli, pietre preziose e reliquie islamiche dal valore inestimabile. Per visitare tutto il palazzo ci vogliono diverse ore. Tuttavia è fornitissimo di punti di ristoro e bar dove dissetarsi e mangiare qualcosa. E per chi vuole trascorrere alcune ore di relax, il parco Gülhane, tenuto magnificamente (ricorda i parchi cittadini mitteleuropei), consente di trascorrere momenti lieti sui prati ricoperti dalle rosse foglie cadute dagli alberi.

Uscendo dalle mura, verso Santa Sofia, è possibile riscoprire le bellezze architettoniche della vecchia İstanbul. Voltandosi a sinistra si scorge una piccola viuzza in salita che passa accanto alla ex Basilica bizantina, via Soğukçesme. Dopo pochi metri sembra di entrare in un'altra realtà. Edifici di legno (detti konak) perfettamente conservati ricordano architetture nord-europee e anglo-sassoni, in un mix di eleganza e raffinatezza. Qui è stata avviata una massiccia opera di risanamento e riqualificazione da parte del Touring Club. Gran parte degli edifici (quelli colorati con tinte pastello) oggi fa parte di un albergo diffuso. La strada conduce fino alla Fontana di Ahmet III illuminata di notte da un sofisticato impianto realizzato da ingegneri italiani. Per chi vuole immergersi nell'autentica İstanbul, consigliamo di proseguire dalla fontana verso Kennedy Cad. Nella zona è possibile camminare tra strette viuzze create tra vecchie e cadenti palazzine di legno. Lussuosi hotel lentamente stanno sorgendo al posto di vecchi edifici e l'area, abitata in buona parte da pescatori, si sta piano piano svuotando.

Altro luogo imperdibile di Sultanahmet è la Cisterna Basilica. Si tratta di un'immensa cisterna sotterranea di epoca bizantina che ricorda la struttura di una chiesa e che serviva per rifornire d'acqua potabile i palazzi principeschi. Qui enormi e spettrali carpe vivono indisturbate mentre i turisti possono spostarsi senza bagnarsi grazie ad un percorso realizzato con passerelle. In fondo troverete la testa di Medusa.

Drappi, tappeti e spezie. I bazar
Non si può dire di aver visto İstanbul senza essere passati in uno dei luoghi più rappresentativi della realtà commerciale della città. Ma i bazar non sono solo luoghi dove è possibile acquistare qualcosa. Sono uno spaccato della società turca dove ritrovare antichi odori delle spezie e sapori esotici. Così, ci si ritrova lì a contrattare per l'acquisto di un foulard o di un tappeto, davanti ad una tazza di çay. La contrattazione è praticamente obbligatoria e può essere anche molto divertente. Da Sultanahmet si raggiunge il caotico e pittoresco quartiere dei bazar (Eminönü) anche a piedi proseguendo lungo stradine strette piene di negozi e botteghe.

Il principale e il più noto è il Gran Bazar. Un vero e proprio labirinto composto da 65 stradine. In pratica una piccola città del commercio al coperto. Qui è possibile trovare il venditore di oggetti di antiquariato e tappeti, ma anche ricche gioiellerie. In alcuni tratti ha forse perso quell'immagine tradizionale e antica, ma se ci si sposta nelle viuzze secondarie si scopre un mondo fatto di colori e luci. Foulard, drappi, lampade: nemmeno un prezzo esposto.

E dai colori del Gran Bazar si passa agli odori del Bazar delle Spezie. Qui i profumi di cannella, coriandolo, zafferano e cardamomo entrano nelle narici per rimanere impressi nella memoria. Questo bazar, rispetto al precedente, è rimasto maggiormente legato alla tradizione. Ogni bottega espone piramidi di spezie in polvere o in foglie. Qui si possono acquistare gli odori per la cucina ma anche i lokum, tipici dolci turchi.

Beyoğlu, il quartiere "genovese"
Beyoğlu si trova sulla sponda nord del Corno d'Oro, fiordo che taglia in due la İstanbul europea. Da Sultanahmet si raggiunge in taxi o anche a piedi, attraverso il Ponte di Galata, una delle più importanti arterie stradali e allo stesso tempo luogo dove vivere la città più autentica. La struttura è realizzata su due livelli. Sotto, a pelo d'acqua ci sono alcuni locali e ristoranti, sopra centinaia di persone pescano con le canne ad ogni ora e non manca chi improvvisa un piccolo mercato del pesce. Giunti sulla sponda nord è possibile proseguire scegliendo la funicolare oppure arrampicarsi per ripide salite fino alla Torre di Galata, uno dei monumenti più importanti della città, eretta dai genovesi per la difesa della loro colonia. Dalla cima si può scorgere una visuale meravigliosa della città. Consigliamo di visitarla al tramonto per godere di immagini da cartolina. Dalla torre proseguite verso la famosa piazza Taksim lungo via İstikal. Qui le viuzze strette lasciano via via spazio ad una città moderna dove lo shopping e lo struscio la fanno da padroni. Questa è la zona denominata Pera, luogo di rappresentanze diplomatiche. Lungo via İstikal corrono le rotaie dell'antico tram recentemente restaurato e, passeggiando, ci si accorge come il niqab lasci spazio alla minigonna.

Bosforo, dall'Europa all'Asia
İstanbul è un posto di mare. Lo stretto del Bosforo rappresenta il fulcro stesso della città, il luogo dove giungono o transitano merci da tutto il mondo. Non può quindi mancare una crociera fino alla più tranquilla costa asiatica. Sul molo sud del Corno d'Oro nei pressi del Ponte di Galata è possibile imbarcarsi su traghetti di linea. Non resta che impugnare la macchina fotografica ed immortalare stupendi palazzi ottocenteschi in stile europeo, la Moschea Ortaköy, la scuola militare, le fortificazioni di Rumeli Hisari e gli imponenti ponti "Bosforo" e "Fatih". La prima fermata in terra asiatica è quella del sobborgo di Kanlica, nei pressi del quale è possibile ammirare sontuose abitazioni di legno sul mare. Giunti alla stazione del traghetto è consigliabile fare un giro per apprezzare la quiete e la vita lontano dal caos del centro storico. Kanlica è famoso per l'eccellente yogurt denso che può essere gustato nei due bar dello scalo. In cima alla collina che sovrasta Kanlica, immerso in un parco tenuto in maniera impeccabile, c'è la splendida villa art nouveau Hidiv Kasri, residenza estiva dell'ultimo Kedivè d'Egitto. Restaurata di recente è oggi un bar e un ristorante molto raffinato.

Dervisci, la danza degli uomini ruotanti
In alcuni locali di İstanbul è possibile ammirare la danza dei Dervisci rotanti. Tuttavia queste rappresentazioni non hanno più alcun legame religioso e vengono eseguite da danzatori. In realtà, si tratta di una danza mistica eseguita durante alcune cerimonie delle confraternite islamiche sufi. In Turchia questa danza è praticata dall'Ordine dei Mevlevi e non è facile poter accedere ai rituali. In ogni modo è possibile rivolgersi al Les Arts Turcs [www.lesartsturcs.com] piccolo centro culturale che talvolta organizza piccoli gruppi per partecipare ad un'autentica cerimonia. Qui, un'ora di litanie preludono alla cerimonia vera e propria che dura circa 30 minuti. I turisti siedono separati dai religiosi e divisi tra uomini e donne. Dopo una particolare e suggestiva cerimonia inizia la rotazione. Le grandi gonne prendono aria e i dervisci entrano in estasi. L'intera cerimonia può risultare pesante. Tuttavia consigliamo di seguirla perché si tratta di uno spaccato della tradizione islamica che si sta perdendo con il tempo.

Dove e cosa mangiare
Ad İstanbul i ristoranti sono ovunque. Il kebap e le kofte (polpette turche) possono essere mangiate ovunque, accompagnate da pomodori e insalata. Ma anche il pesce fritto o alla brace è squisito. A Sultanahmet consigliamo il Paşazade Restaurant, dove è possibile assaporare piatti della tradizione ottomana, come il riso alla cannella e pinoli e le varie specialità di carne. Presentazione dei piatti e servizio impeccabili. Per gli amanti del pesce, nei pressi del lungomare Kennedy cad, c'è il Balikçi Sabahattin il costoso ristorante di pesce, noto per la presenza di notabili locali. Il cibo è di altissimo livello ma il servizio è decisamente lento ed impreciso ed il menu piuttosto scarno. Se invece si vuole trascorrere un'elegante e romantica serata è possibile, nei pressi del Consolato italiano nella zona di Pera, potete andare al Nu Teras, ristorante sulla terrazza di un edificio dove mangiare piatti della cucina internazionale e mediterranea ammirando il panorama sul Corno d'Oro.

Per il dopo-cena è consigliabile una passeggiata per via İstikal dove mangiare qualche dolce tipico oppure lungo via Alemdar e via Divan Yolu a Sultanahmet, dove è possibile intrattenersi con gli eccentrici gelatai che, scelto il gusto, creano un breve spettacolo prima di consegnarvi il cono. E chi per vuole trascorrere un fine serata in pieno relax, non resta che entrare in uno delle sale da tè di Sultanahmet. Qui è possibile gustare il çay o il caffè turco, e fumare il narghilè. Ne consigliamo uno su tutti: il Türk Ocaği Kültür, nascosto in un luogo impensabile: all'interno di un vecchio cimitero ottomano.



di Paolo Ribichini
Fonte

Santina.1986
00venerdì 10 febbraio 2012 15:36
Ciao a tutti,

Ecco il mio itinerario ho preso l' anno scorso il volo su Groupon pagandolo 100 euro e l'hotel altri 100 euro per 3 giorni!!!!!!
Primo giorno:
Arrivo nel pomeriggio, in Hotel Hilton, nel quartiere di Beyoglu, vicino a Piazza Taksim (quartiere di Harbiye). L’albergo gode di una splendida vista sul Bosforo ed è situato in un bellissimo parco.La zona è la più occidentale di Istanbul, piacevolmente raggiungibile a piedi, da secoli è il luogo di residenza prediletto dalle comunità straniere. Qui inizia Istiklal Caddesi, una strada pedonale ricca di bar, ristoranti e negozi alla moda.

Iniziamo la visita della città con una piacevole passeggiata pedonale che ci immerge subito nella vita pulsante della città, in una straordinaria miscellanea di negozi, venditori ambulanti, odori e musica di ogni genere.

L’aperitivo più straordinario ci aspetta al Leb-i deryia ,al settimo piano di un edificio in una traversa di Istiklal. Dall’atmosfera medio orientale della strada eccoci nel bar più cool di una metropoli occidentale, con vista mozzafiato sul Bosforo!

Per la cena ci immergiamo nell’intrico delle stradine, dove caffé, locali, musica dal vivo, ristoranti offrono un divertimento unico. Su Istiklal Caddesi si incontra il mercato del pesce di Galtasaray (Balik Panari) e accanto c’è Cicek Pasaij che in origine era un mercato floreale. Alle spalle di quest’ultima vi è Nevizade Sokak, un posto pieno di taverne, di “Meybane”, dove poter gustare meze appetitose e pesce prelibato. Tra le tante noi abbiamo provato Ney’le Mey’le dove la cucina è sopraffina e i prezzi sono più che convenienti.
Secondo giorno:

Irrinunciabile la visita al quartiere di Sulthanamet,ai suoi palazzi e alle moschee.

La giornata è dedicata alla visita del Palazzo Topkapi e allo splendido harem che racchiude al suo interno. Molto spesso, però, alla biglietteria ci sono lunghe code, quindi consigliamo di essere in loco alle 9 del mattino, orario di apertura. Per visitare l’harem è necessario acquistare un ulteriore biglietto all’interno del Palazzo. LE visite sono guidate e si susseguono ogni 30 minuti.

Di particolare interesse sono anche Aya Sofia e la Moschea Blu.

La sosta più piacevole per il pranzo è sicuramente al ristorante Hamdi e Lokantasi, famoso per le specialità turche e un ottimo kebab, da provare quello ai pistacchi. Da qui si gode una vista meravigliosa sul Corno d’Oro e uno skyline della vecchia Istanbul; il ristorante è vicino al bellissimo bazar delle spezie, che però la domenica resta chiuso.

La visita prosegue alle principali attrattive di una più esotica Istanbul al Gran Bazar (ricordate chiuso la domenica). Una più che piacevole esperienza la sosta in uno dei numerosi ristoranti del Gran Bazar: Havuzlu Restaurant, famoso per un raffinatissimo kebab, per le sue verdure stufate e i fichi alla crema!

Irrinunciabile il Bagno Turco nel pomeriggio, all’Hamam Cagaloglu, il più sontuoso della città: un’esperienza unica, che ricorderete anche per la gentilezza del personale.

Terzo giorno
Il finale più giusto dopo una giornata trascorsa immersi nella fiabesca atmosfera della vecchia Istanbul è una serata assolutamente internazionale nel sensazionale ristorante Vogue, situato all’ultimo piano di uno degli edifici più eleganti della zona più moderna di Beyoglu: il cibo è un’esperienza indimenticabile quanto la vista che godrete dalla terrazza!

Date un'occhiata a questo sito per maggiori info www.viaggiareliberi.it/istanbul_08-Paolo.htm

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