Juventus-Torino, la classifica non conta

"Se vinciamo questa vinciamo il campionato". Lippi non guarda in faccia l'avversario, anche perché sa che per i granata è la gara della stagione.

TORINO, 4 aprile 2003 - Sarà anche il classico testa-coda fra la Juventus in testa alla classifica e il Torino ultimo in classifica. Ma a otto giornate dalla fine, si trattasse anche di un testa a testa, per Marcello Lippi non cambia granché. “D’ora in poi non si gioca più contro una squadra, ma contro i tre punti”. Dice “contro” e non “per i tre punti”, come se l’avversaria della Juve fosse la classifica. E a ben vedere è proprio così: i campioni d’Italia sono al comando e hanno nelle gambe, nei piedi, la possibilità di tenere le inseguitrici milanesi a distanza, giornata per giornata.

Quella che Lippi detta alla vigilia del derby è infatti una vera tabella scudetto, fondata proprio sul vantaggio dei bianconeri in classifica: “Se vinciamo questa gara vinciamo il campionato. E’ questa la filosofia che deve ispirarci ad ogni partita”. In pratica vincerle tutte per schiantare le avversarie e restare davanti fino alla fine. “E’ quello che ho detto anche ai miei giocatori”. Senza considerare chi di volta in volta la Juve si trova di fronte, indipendentemente dalla sua forza: “Le partite sono tutte temibili - sentenzia il tecnico - a maggior ragione quelle che non lo sembrano”.

Anche il misero Torello che langue in coda, praticamente condannato alla serie B, ha una propria forza e Lippi che lo sa bene la sottolinea: “E’ tutta la settimana che leggo che i granata stanno caricandosi per questa partita. Fanno bene, perché hanno la possibilità di dare una grossa soddisfazione ai propri tifosi in una stagione in cui ne hanno ricevute poche. Quindi metteranno in campo tutto quello che hanno, che al di là dei valori tecnici non è poco: certe caratteristiche, la mentalità e un certo atteggiamento in passato hanno fatto la fortuna di questa squadra. Perciò noi riusciremo a spuntarla solo se saremo più aggressivi e determinati di loro nel perseguire le nostre motivazioni, che sono grandi perché adesso abbiamo la possiblità di concretizzare otto mesi di lavoro e di raccogliere quanto abbiamo seminato finora. Siamo arrivati al dunque: è il momento di prendere tutto o niente”.

Il Torino è in leggera ripresa, forse è l'ultima occasione per fermare la Juve.