La Casta delle papi-girl

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Etrusco
00giovedì 22 settembre 2011 14:20

La Casta delle Papi girl

di Emiliano Fittipaldi

Ben pagate, poco attive e spesso assenti: ecco cosa hanno fatto e quanto hanno guadagnato le fanciulle lanciate in politica da Silvio. Dalla Giammanco alla Pascale, dalla Carfagna alla Minetti

(21 settembre 2011)
A Montecitorio Gabriella Giammanco è arrivata nel 2008. Giornalista al Tg4, viene imposta da Silvio Berlusconi nelle liste elettorali siciliane. Nipote del boss mafioso Michelangelo Alfano, negli ultimi tre anni (stipendio più indennità 14 mila euro al mese) ha firmato solo 11 interrogazioni parlamentari. Quasi tutte riguardano animali: il 5 marzo 2011 ha chiesto conto e ragione della morte "della cavalla Tiffany al Palio di Ronciglione", il 15 febbraio ha spiegato all'aula che "il circo Embell Riva" non riusciva "a rientrare dalla Siria". Problemi anche per il circo Bellucci rimasto bloccato in Tunisia in mezzo ai tumulti. "Le tournée all'estero dei circhi italiani si stanno confermando come dei veri e propri incubi per gli animali!", ha chiosato indignata la deputata fidanzata con Augusto Minzolini, che pure riempie di bestiole la scaletta del suo Tg1. Epperò, la giornalista lo batte: mozioni o proposte di legge che siano, la Giammanco parla sistematicamente di "fringuello, peppola, frosone, pispola e pispolone (uccelli, ndr.)" o discetta dell'affidamento degli animali in caso di separazione di una coppia.

A tre anni dalle elezioni politiche e a due da quelle europee oggi è possibile tirare le somme, e fare un primo bilancio della classe dirigente femminile su cui ha puntato il Cavaliere per governare l'Italia.

Tra le varie tipologie di Papi girls, sono quelle che Veronica Lario detestava di più. Le raccomandate, e le ragazze dello show-biz lanciate in politica per il "divertimento dell'Imperatore". Il premier s'è sempre difeso, sottolineando che le sue candidate erano purosangue di razza, laureate con 110 e lode, "insomma preparatissime". Eppure, dati alla mano, in Parlamento, a Strasburgo, nei consigli regionali o provinciali, negli assessorati, quasi nessuna delle favorite pagate con soldi pubblici sembra aver lasciato il segno.
Partiamo dal basso. Nel senso geografico: dalla Campania. Mara Carfagna è quella che ha fatto più carriera di tutte. Oggi è ministro. Per le altre, è un mito. Anche perché ha indicato la strada giusta. Per fare politica non bisogna esagerare. Mai pretendere deleghe al Bilancio, puntare sulla Sanità o su incarichi in uffici economici, dove il lavoro è troppo complesso e noioso: le girls di Silvio preferiscono occuparsi di parità tra i sessi, di problemi delle donne, di animaletti.

Come Giovanna Del Giudice, 27 anni, ex meteorina al Tg4 e billionerina di Flavio Briatore, nominata dal presidente della provincia di Napoli Luigi Cesaro assessore, appunto, alle Pari opportunità. Dal giorno del suo insediamento, il 7 luglio 2010, periodo in cui ha guadagnato 2.500 euro al mese circa, ha firmato solo otto delibere. Una ogni due mesi e mezzo. In un anno s'è vista a un workshop per le "relazioni con la Palestina" (l'ex velina ha addirittura le deleghe alla Cooperazione internazionale), s'è occupata del progetto "Tifare Humanum Est" e ha promosso il concorso "Mai più violenza sulle donne" di cui non s'è saputo più nulla. Il suo staff? Due dipendenti della provincia e tre collaboratrici.

Emanuela Romano, 30 anni e laurea di psicologia, è famosa per essere la co-fondatrice del comitato Silvio ci manchi e perché il padre Cesare minacciò di darsi fuoco sotto Palazzo Grazioli. Nel 2010 è stata lanciata come assessore alle Politiche sociali di Castellammare di Stabia. Stipendio da 1.800 euro al mese, in sei mesi nessun atto o intervento di rilievo. Si fa notare a inizio 2011, quando abbandona la carica preferendo una poltrona al Corecom, un ente regionale che ha il compito di monitorare il sistema delle comunicazioni. Servirebbe un esperto, la Romano può sventolare il suo master in Publitalia. Lo stipendio sale, oltre 2 mila euro al mese. La ragazza è felice, ma non sa che si sta cacciando in un guaio. I pm di Napoli infatti la indagano per falso in atto pubblico. Giovanna s'è dimenticata di segnalare, presentando la candidatura al Corecom, che era ancora assessore: le cariche sono incompatibili.
Anche l'amica.

Tra le varie tipologie di Papi girls, sono quelle che Veronica Lario detestava di più.
Le raccomandate, e le ragazze dello show-biz
lanciate in politica per il "divertimento dell'Imperatore"


Virna Bello, detta la "Braciulona", fotografata sull'aereo presidenziale in rullaggio verso Villa Certosa, ha una storia simile. Pochi, dimenticabili mesi come assessore all'Istruzione a Torre del Greco, poi un'assunzione nella società Campania Navigando. Contratto ottenuto senza alcun concorso: così dopo appena due mesi, quando la società viene assorbita da Italia Navigando, la "Braciulona" viene licenziata in tronco.

Chi non rischia di rimanere disoccupata è invece Francesca Pascale, la preferita tra le preferite delle Papi girls campane. Da molti è indicata come la vera fidanzata di Berlusconi: l'ultima foto abbracciata con il Cavaliere risale al 12 giugno, quando i due furono pizzicati a Villa Certosa dall'obiettivo di Antonello Zappadu. Ex valletta del programma trash "Telecafone", eletta come consigliere Pdl alla provincia di Napoli con 7.600 voti, la Pascale nel 2010 è stata assente in aula il 49 per cento delle volte (14 su 30), mentre nel 2011 le presenze si contano su una sola mano. A lei, probabilmente, dei gettoni da quattro soldi che prendono i consiglieri non frega nulla, tanto che s'è trasferita a Roma, in un elegante condominio con piscina in zona Trionfale di proprietà dell'immobiliare Dueville: società, manco a dirlo, di Silvio Berlusconi.
Saliamo un po' più su, nella capitale.

Vicino alla Giammanco è seduta Mariarosaria Rossi, organizzatrice di feste al Castello di Tor Crescenza affittato dal premier, intercettata mentre parlava del bunga bunga con Emilio Fede (era di casa anche ad Arcore). In tre anni il suo carniere da deputata è quasi vuoto: una sola proposta di legge come primo firmatario (le uniche che contano: a sottoscrivere la proposta di un altro son bravi tutti), nessuna mozione, interrogazione o risoluzione. Zero di zero.

Presente però quasi sempre - giusto sottolinearlo - quando bisogna votare e spingere il pulsante. Invece <img src="http://cstatic.weborama.fr/weborama/images/transp.gif" width="300" height="250" border="0" alt="">Elvira Savino, l'amica di Sabina Began e Gianpi Tarantini, nell'emiciclo s'è vista pochino: una volta su tre non c'era. Per problemi di salute del figlio piccolo. In oltre tre anni ha firmato appena quattro interrogazioni e quattro proposte di legge (cioè una ogni 140 giorni), ma in compenso s'è fatta notare nelle pagine di cronaca giudiziaria: prima è stata accusata di aver agevolato operazioni finanziarie sospette compiute dal un riciclatore del clan mafioso dei Parisi, poi il suo nome è finito nell'inchiesta su Tarantini: in alcune intercettazioni la deputata è stata sorpresa a parlare con Gianpi di un possibile rendez-vous tra Berlusconi e la soubrette Carolina Marconi.

A Milano la Papi girl che Silvio ha voluto nel listino bloccato per le Regionali è Nicole Minetti. Su di lei s'è scritto di tutto: specializzata in igiene orale, in lap dance e travestimenti (pare che si vestisse da suora per sollazzare il Capo), al Pirellone (dove guadagna oltre 10 mila euro al mese) ha co-firmato un progetto di legge per la "valorizzazione del patrimonio storico risorgimentale in Lombardia" e 14 mozioni, tra cui quella sulle nuove norme per gli acconciatori. Una sola interrogazione scritta di suo pugno: la Minetti vuole sapere da Formigoni quali sono i risultati di un progetto pilota sul Papilloma virus iniziato un anno prima.

Infine, c'è la classe dirigente mandata al Parlamento europeo. Barbara Matera, ex "letteronza" di "Mai dire gol" e annunciatrice Rai, laureata in scienze dell'educazione, secondo alcune classifiche ad hoc è una delle deputate italiane più attive a Strasburgo. Anche Laura Comi si difende bene: nessuno, anche tra i colleghi dell'opposizione, osa parlarne male. La terza Papi girl lanciata in Europa è Licia Ronzulli, una habitué delle feste di Villa Certosa. Barbara Montereale la indicò come responsabile "della logistica dei viaggi delle ragazze: è lei che decide chi arriva e chi parte. E smista nelle varie stanze". A Strasburgo non ha mai scritto una relazione (il documento più impegnativo), ma ha presentato tante interrogazioni. Nel 2011 ha chiesto informazioni "sull'utilizzo del cloro nelle piscine", sulla "tratta di cuccioli nell'Europa dell'Est", sulla "lotta all'abbronzatura artificiale selvaggia", sul "contrasto al culto eccessivo della magrezza", senza dimenticare "il monitoraggio del buco dell'ozono", "il contrasto ai disturbi del sonno", "la salvaguardia delle ostriche", e "il silenzioso sterminio dei rinoceronti in Africa australe". Stipendio netto: circa 15'000€ al mese.

ha collaborato Claudio Pappaianni
© Riproduzione riservata
Fonte
Etrusco
00giovedì 22 settembre 2011 14:23
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