La legge Levi-Prodi e la fine della Rete

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Nikki72
00venerdì 19 ottobre 2007 15:24



Consiglio dei ministri del 12 ottobre: il governo approva e manda all’esame del Parlamento il testo che vuole cambiare le regole del gioco del mondo editoriale, per i giornali e anche per Internet. E’ un disegno di legge complesso, 20 pagine, 35 articoli, che adesso comincia a seminare il panico in Rete. Chi ha un piccolo sito, perfino chi ha un blog personale vede all’orizzonte obblighi di registrazione, burocrazia, spese impreviste. Soprattutto teme sanzioni penali più forti in caso di diffamazione.

Articolo 6 del disegno di legge. C’è scritto che deve iscriversi al ROC, in uno speciale registro custodito dall’Autorità per le Comunicazioni, chiunque faccia “attività editoriale”. L’Autorità non pretende soldi per l’iscrizione, ma l’operazione è faticosa e qualcuno tra i certificati necessari richiede il pagamento del bollo. Attività editoriale - continua il disegno di legge - significa inventare e distribuire un “prodotto editoriale” anche senza guadagnarci. E prodotto editoriale è tutto: è l’informazione, ma è anche qualcosa che “forma” o “intrattiene” il destinatario (articolo 2). I mezzi di diffusione di questo prodotto sono sullo stesso piano, Web incluso.

Scritte così, le nuove regole sembrano investire l’intero pianeta Internet, anche i siti più piccoli e soprattutto i blog. E’ così, dunque? Ricardo Franco Levi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e padre della riforma, sdrammatizza: “Lo spirito del nostro progetto non è certo questo. Non abbiamo interesse a toccare i siti amatoriali o i blog personali, non sarebbe praticabile”.Un esempio concreto, però: il blog di Beppe Grillo verrà toccato dalle nuove norme? Anche Grillo dovrà finire nel registro ROC? “Non spetta al governo stabilirlo - continua Levi - Sarà l’Autorità per le Comunicazioni a indicare, con un suo regolamento, quali soggetti e quali imprese siano tenute davvero alla registrazione. E il regolamento arriverà solo dopo che la legge sarà stata discussa e approvata dalle Camere”.

Insomma: se una stretta ci sarà, questa si materializzerà solo tra molti mesi, dopo il passaggio parlamentare e dopo il varo del regolamento dell’Autorità. Ma nell’attesa vale la pena di preoccuparsi. Perché l’iscrizione al ROC - almeno nella formulazione attuale - non implica solo carte da bollo e burocrazia. Rischia soprattutto di aumentare le responsabilità penali per chi ha un sito.

Spiega Sabrina Peron, avvocato e autrice del libro “La diffamazione tramite mass-media” (Cedam Editore): “La vecchia legge sulle provvidenze all’editoria, quella del 2001, non estendeva ai siti Internet l’articolo 13 della Legge sulla Stampa. Detto in parole elementari, la diffamazione realizzata attraverso il sito era considerata semplice. Dunque le norme penali la punivano in modo più lieve. Questo nuovo disegno di legge, invece, classifica la diffamazione in Internet come aggravata. Diventa a pieno una forma di diffamazione, diciamo così, a mezzo stampa”.

Anche Internet, quindi, entrerebbe a pieno titolo nell’orbita delle norme penali sulla stampa. Ne può conseguire che ogni sito, se tenuto all’iscrizione al ROC, debba anche dotarsi di una società editrice e di un giornalista nel ruolo di direttore responsabile. Ed entrambi, editore e direttore del sito, risponderebbero del reato di omesso controllo su contenuti diffamatori. Questo, ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale.

Fonte: La Repubblica


[SM=x44465]

Arjuna
00venerdì 19 ottobre 2007 15:39
Boh, mi sembrano delle previsioni molto allarmistiche.

Cmq si parla di un disegno di legge, subirà 1.000.000 di modifiche prima d'essere approvato, se mai lo sarà. [SM=x44464]
Avadoro
00venerdì 19 ottobre 2007 15:42
Propongo, in luogo del ROC, il ROG, Regsitro degli Orrori Governativi.

Meglio ancora, propongo di mandare al ROG un po' di questi Soloni.
Neongenesis
00venerdì 19 ottobre 2007 18:54


da beppegrillo.it



Ricardo Franco Levi, braccio destro di Prodi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha scritto un testo per tappare la bocca a Internet. Il disegno di legge è stato approvato in Consiglio dei ministri il 12 ottobre. Nessun ministro si è dissociato. Sul bavaglio all’informazione sotto sotto questi sono tutti d’accordo.
La legge Levi-Prodi prevede che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC, un registro dell’Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro.
I blog nascono ogni secondo, chiunque può aprirne uno senza problemi e scrivere i suoi pensieri, pubblicare foto e video.
L’iter proposto da Levi limita, di fatto, l’accesso alla Rete.
Quale ragazzo si sottoporrebbe a questo iter per creare un blog?
La legge Levi-Prodi obbliga chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all’albo come direttore responsabile.
Il 99% chiuderebbe.
Il fortunato 1% della Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale. In pratica galera quasi sicura.
Il disegno di legge Levi-Prodi deve essere approvato dal Parlamento. Levi interrogato su che fine farà il blog di Beppe Grillo risponde da perfetto paraculo prodiano: “Non spetta al governo stabilirlo. Sarà l’Autorità per le Comunicazioni a indicare, con un suo regolamento, quali soggetti e quali imprese siano tenute alla registrazione. E il regolamento arriverà solo dopo che la legge sarà discussa e approvata dalle Camere”.
Prodi e Levi si riparano dietro a Parlamento e Autorità per le Comunicazioni, ma sono loro, e i ministri presenti al Consiglio dei ministri, i responsabili.
Se passa la legge sarà la fine della Rete in Italia.
Il mio blog non chiuderà, se sarò costretto mi trasferirò armi, bagagli e server in uno Stato democratico.

Ps: Chi volesse esprimere la sua opinione a Ricardo Franco Levi può inviargli una mail a : levi_r@camera.it
PunkHeart
00venerdì 19 ottobre 2007 19:12
che schifo! Vogliono provare a toglierci anche l'unica forma di libertà di espressione che ci è rimasta! Se questa la chiamano democrazia!!

qui l'articolo di repubblica: www.repubblica.it/2007/10/sezioni/scienza_e_tecnologia/testo-editoria/testo-editoria/testo-edito...
Etrusco
00venerdì 19 ottobre 2007 19:48
Ma è assurdo [SM=x44472]

Di questo passo faranno chiudere anche l'Ipercaforum
solo perchè qualcuno osa criticare "La Casta" [SM=x44463]
Shia-principessa
00sabato 20 ottobre 2007 12:03
io sono allibita...però vorrei un chiarimento, li dice che solo chi ha attività editoriali come professione deve pagare sta tassa, quindi tutti i blog e i siti amatoriali?è un pò controversa questa legge.
cmq è uno schifo
Nikki72
00sabato 20 ottobre 2007 12:45
Re:
Shia-principessa, 20/10/2007 12.03:

io sono allibita...però vorrei un chiarimento, li dice che solo chi ha attività editoriali come professione deve pagare sta tassa, quindi tutti i blog e i siti amatoriali?è un pò controversa questa legge.
cmq è uno schifo






Ho unito le due discussioni sullo stesso argomento [SM=x44462]

PunkHeart
00sabato 20 ottobre 2007 13:26
da repubblica.it:
"ROMA - Consiglio dei ministri del 12 ottobre: il governo approva e manda all'esame del Parlamento il testo che vuole cambiare le regole del gioco del mondo editoriale, per i giornali e anche per Internet. E' un disegno di legge complesso, 20 pagine, 35 articoli, che adesso comincia a seminare il panico in Rete."

traduzione: il governo sta studiando una legge complessa in modo da poter tappare la bocca a chi gli puo dare fastidio

"Chi ha un piccolo sito, perfino chi ha un blog personale vede all'orizzonte obblighi di registrazione, burocrazia, spese impreviste. Soprattutto teme sanzioni penali più forti in caso di diffamazione."

traduzione: se sul tuo blog parli male di qualche potente ti fanno un c..o come un secchio (sanzioni penali)

"Articolo 6 del disegno di legge. C'è scritto che deve iscriversi al ROC, in uno speciale registro custodito dall'Autorità per le Comunicazioni, chiunque faccia "attività editoriale"."

traduzione: chiunque ha un blog o un sito sul quale esprime le proprie opinioni deve poter essere controllato dall'Autorità per le Comunicazioni, in modo da poter essere censurato nel caso in cui parlasse male di chi non deve!

"L'Autorità non pretende soldi per l'iscrizione, ma l'operazione è faticosa e qualcuno tra i certificati necessari richiede il pagamento del bollo."

traduzione: l'Autorità non pretende soldi, ma purtoppo per colpa della burocrazia sarai obbligato a pagare il bollo!

"Attività editoriale - continua il disegno di legge - significa inventare e distribuire un "prodotto editoriale" anche senza guadagnarci. E prodotto editoriale è tutto: è l'informazione, ma è anche qualcosa che "forma" o "intrattiene" il destinatario (articolo 2). I mezzi di diffusione di questo prodotto sono sullo stesso piano, Web incluso. "

traduzione: chiunque faccia informazione su web (e osa contraddire la disinformazione fatta dai media e dai giornali) è perseguibile da questa legge bavaglio!
Nikki72
00sabato 20 ottobre 2007 14:19
Piccolo riassunto:

1) il governo sta studiando una legge complessa in modo da poter tappare la bocca a chi gli puo dare fastidio

2) se sul tuo blog parli male di qualche potente ti fanno un c..o come un secchio (sanzioni penali)

3) chiunque ha un blog o un sito sul quale esprime le proprie opinioni deve poter essere controllato dall'Autorità per le Comunicazioni, in modo da poter essere censurato nel caso in cui parlasse male di chi non deve!

4) l'Autorità non pretende soldi, ma purtoppo per colpa della burocrazia sarai obbligato a pagare il bollo!

5) chiunque faccia informazione su web (e osa contraddire la disinformazione fatta dai media e dai giornali) è perseguibile da questa legge bavaglio!



se è così siamo proprio nella m[SM=x44474]


tc-3
00sabato 20 ottobre 2007 16:11
in teoria non vale per tutti i forum allora... se ho un forum dove non faccio informazione non pago. Giusto?
la micia
00sabato 20 ottobre 2007 18:10
Re:
Arjuna, 19/10/2007 15.39:

Boh, mi sembrano delle previsioni molto allarmistiche.

Cmq si parla di un disegno di legge, subirà 1.000.000 di modifiche prima d'essere approvato, se mai lo sarà. [SM=x44464]




allarmistiche??? ma va??? da quel quotidiano????

[SM=x44456] [SM=x44456] [SM=x44456] [SM=x44456] straaaaaaaaaaaaano!!! [SM=x44456]
piperitapatty
00domenica 21 ottobre 2007 12:56
Re:
Arjuna, 19/10/2007 15.39:

Boh, mi sembrano delle previsioni molto allarmistiche.

Cmq si parla di un disegno di legge, subirà 1.000.000 di modifiche prima d'essere approvato, se mai lo sarà. [SM=x44464]



sì anche a me pare un po' allarmistica la cosa.
a parte il fatto che grillo ha già gridato al complotto, ma vabbeh, però se si parla di professionisti dell'editoria, blog, siti e forum vari non c'entrano nulla.
staremo a vedere, come dici tu ci sarnno un miliardo di modifiche.
Neongenesis
00domenica 21 ottobre 2007 23:22
Re: Re:
piperitapatty, 21/10/2007 12.56:



sì anche a me pare un po' allarmistica la cosa.
a parte il fatto che grillo ha già gridato al complotto, ma vabbeh, però se si parla di professionisti dell'editoria, blog, siti e forum vari non c'entrano nulla.
staremo a vedere, come dici tu ci sarnno un miliardo di modifiche.




Chi stabilisce chi poi sia un professionista dell'editoria? L'Authority? La stessa che doveva preservarci dalle truffe telefoniche, o che doveva controllare che la libertà di stampa non venisse meno, oppure che doveva far mettere Europa 7 (vincitrice di una causa) sulle stesse frequenze di rete 4?
Quindi Travaglio e Gomez che sono due giornalisti ed hanno il sito sono soggetti a questa censura? Anche Mastella è un giornalista, anche lui sarà soggetto alla censura semmai dovesse sparare minkiate, oppure lui è esente in quanto politico?
Luttazzi ha scritto più di 2 libri, anche lui viene considerato professionista? Quindi il suo blog verrà trattato dalla scure del garante?
Se io mi apro un blog e metto i video censurati di quello che accade in Birmania?Faccio informazione?Me lo possono oscurare in quanto suscito polemiche informando chi visita il mio blog su quello che realmente accade?
La Rai? Il sito del tg1 se casualmente dà qualche informazione "errata" (tipo l'assoluzione di Andreotti per intenderci) verrà poi castigato e corretto dall'autorità?
E comunque troppo allarmante oppure no, a mio avviso si sta creando qualcosa che limita ulteriormente la mia possibilità di avere informazione alternativa a quella dominata dal conflitto di interessi televisivo, e magari dopo un miliardo di modifiche si arriverà ad allargare i parametri. La legge Gasparri insegna.
paperino73
00lunedì 22 ottobre 2007 08:48
Io vedo una nuova tassa e il tentativo di controllare le opinioni.
Insomma ... nulla di nuovo rispetto a quanto fatto fino ad ora.

[SM=x44455]


clara.clandestina
00lunedì 22 ottobre 2007 09:42
Il mio povero "ka cimm a fe?" vale tutto questo? [SM=x44466]
micene22
00lunedì 22 ottobre 2007 20:11
Se passa la questa legge....
Giuro che mi scuso con tutti gli amici di destra che ho accusato in questi anni di attività per essere governati e capeggiati da un nano che controlla i mass-media.
Impensabile che una legge cosi possa essere stata proposta da uomini di sinistra che anno spalato cacca in faccia a Berlusconi tutti questi anni.
Incredibile.
L'unico segnale positivo? beh pare che i nostri politici non ignorino più il popolo di intenet anzi inizino a temerlo e questo è buono!

"NOI SIAMO I BORG. LA RESISTENZA è INUTILE"
il tobas
00martedì 23 ottobre 2007 09:00
Ma che vi frega?
Tanto avete il Partito Democratico.
((Gianni))
00martedì 23 ottobre 2007 11:05
Io non mi preoccuperei.
Magari scopriamo che non è una proposta di legge, ma solo appunti trascritti così per gioco su carta intestata "Presidenza del Consiglio" da un consigliere... [SM=x44451]


il tobas
00martedì 23 ottobre 2007 11:16
Veltroni farà una legge che tuteli la librtà despressione ed informazione ma allo stesso tempo tenga onto anche delle lecite esigenze dei censori.

[SM=x44456]
micene22
00martedì 23 ottobre 2007 13:09
Non deve esistere censura
finche ci saranno censori, non ci sarà mai vera libertà di stampa e di critica.
Certo messaggi contro la morale razzisti ecc devono essere subito eliminati, ma la rete ha dimostrato di sapersi trnquillamente autogestire in questo senso.

"NOI SIAMO I BORG. LA RESISTENZA E' INUTILE"
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