Scoperto al Natural History Museum il rapporto di un naturalista insabbiato perché ritenuto troppo hard per il pubblico dell'epoca
09/06/2012
foto originale dallo studio di Levick
Di ritorno da una delle spedizioni del capitano Robert Falcon Scott la collezione del Natural History Museum di Londra s’arricchì di un rapporto sull’osservazione dei pinguini di Adelie, che però è rimasto in parte chiuso in un cassetto per un secolo.
LA SPEDIZIONE - George Murray Levick rimase abbastanza disturbato al vedere un giovane pinguino maschio mentre tentava di possedere un’esanime pinguina morta durante la spedizione antartica del capitano Scott tra il 1910 e il 1913. Da esperto naturalista Levick sapeva che nulla del genere era mai stato osservato prima e da buon gentiluomo elisabettiano accolse la novità con orrore. Nonostante tutto proseguì nell’osservazione dei pinguini di Adelie (nell’imagine) presso Cape Adare, diventando il primo (e per ora unico) naturalista ad aver osservato il loro intero ciclo riproduttivo.
LO SHOCK - Durante le sue osservazioni ha potuto così constatare che i maschi della specie si accoppiavano frequentemente tra loro e anche con le pinguine morte, in alcuni casi anche con i cadaveri di quelle morte da oltre un anno. Pinguini che poi non esitavano neppure a stuprare le femmine o i giovani, arrivando ad uccidere quelli che resistevano.
BIGOTTI CONTRO LA SCIENZA - Levick rimproverò nei suoi scritti la “brutalità stupefacente” di questi “hooligan” maschi e scrisse le sue osservazioni in greco, in modo che fossero accessibili solo a gentiluomini di una certa cultura.
pagine con le note in greco
Tornato a casa scrisse “Natural History of the Adelie Penguin “nella quale però ogni riferimento alle depravazioni dei pinguini era omesso per preservare la decenza. Solo 50 anni dopo la scienza riscoprirà e certificherà le abitudini dei pinguini di Adelie, anche se questa scoperta non ne ha fatto i beniamini dei documentari. E solo oggi il lavoro di un ricercatore ha riportato alla luce l’originale ricerca di Levick, rendendogli l’onore della scoperta e rivelando l’ennesimo episodio di censura della scienza da parte dei bigotti.
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