Le leggi di natura secondo la filosofia della scienza

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texdionis
00sabato 10 dicembre 2005 23:34
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Lo sperimentiamo tutti i giorni:il mondo ha una faccia ordinata e regolare.
Lo capiamo quando osserviamo il moto periodico degli astri o l'alternarsi delle stagioni.Formalizzare questa regolarità è il cuore della ricerca delle "leggi di natura",cioè di quelle espressioni dove si condensa il massimo dell'informazione con il minimo di parole possibili.La cui scoperta,da quando è nata la scienza,è considerata il suo fine ultimo.
Tuttavia,su cosa sia davvero una legge di natura non c'è accordo.C'è chi pensa sia il tentativo umano di ordinare ciò che altrimenti sarebbe privo di significato,e chi invece sostiene che l'ordine della natura sia oggettivo e quindi del tutto indipendente dalla nostra osservazione.

Una disputa che ha radici antiche e che si ripropone oggi come ancora irrisolta,nonostante i tentativi di scienziati ed epistemologi di trovare metafore esplicative.
L'ultima in ordine di tempo è quella del SOFTWARE: se la natura è l'HARDWARE,allora le sue leggi sono il SOFTWARE a partire dal quale il mondo calcola da un istante all'altro il suo stato sucessivo.
Ma se il software di un computer è un insieme di istruzioni che si traducono in una serie di impulsi elettrici,che cosa è una legge di natura nell'ambito della filosofia della scienza?
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texdionis
00domenica 11 dicembre 2005 12:11
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La nascita del concetto di legge di natura avviene in epoca moderna,quando,da normativa,diventa descrittiva.
Per Platone e Aristotele infatti si può parlare di legge soltanto nell'ambito civile,della polis.Gli astri non seguono leggi quindi il concetto di legge e quello di natura si escludono a vicenda.
Nel cristianesimo non esiste una legge di natura che sia autosufficiente,dal momento che l'azione della natura presuppone sempre la creazione divina.
E' a partire da Cartesio che il concetto inizia a cambiare: è vero che la volontà di dio è indispensabile per creare il mondo,ma è poi la natura che si dispiega quasi autonomamente.Così i fenomeni si possono studiare prescindendo dal momento iniziale.
A dare il colpo di grazia alla legge normativa è l'affermarsi dei modelli meccanicistici dell'Universo:la macchina che esegue dei movimenti non può essere considerata dotata di mente.
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texdionis
00lunedì 12 dicembre 2005 00:34
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Su che cosa sia oggi una legge di natura le opinioni sono diverse e il dibattito è aperto.
Si può far coincidere il concetto di legge di natura con quello di regolarità,assumendo così una posizione minimalista.

Ancora più minimalista è chi nega in toto l'esistenza di leggi perchè non esisterebbe nell'ambito della scienza e della filosofia nessuna teoria che spieghi tutte le proprietà che praticamente gli scienziati attribuiscono alle leggi di natura.
Una terza posizione è quella che considera la legge di natura una relazione fra universali,proprietà che tutti i sistemi fisici hanno in comune e che ci permettono di riconoscerli.
Questa è una concezione platonica perchè gli universali sono sconnessi dal tempo e dallo spazio.
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texdionis
00lunedì 12 dicembre 2005 12:37
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Comunque la si interpreti,nell'idea di legge è implicito il tentativo di ridurre quello che noi non riusciamo a capire a ciò che riusciamo a costruire.Era così già nell'antichità quando si usava l'immagine del mondo come un enorme animale,e poi nel Seicento quando l'Universo era raffigurato come un orologio.La metafora che oggi prevale è quella del software che,per quanto non sia in grado di spiegare tutto,è molto suggestiva. [SM=x44450]
Il fatto che la metafora non funzioni vuol dire che non siamo ancora riusciti a costruire una macchina che simuli l'Universo e che la scienza non è ancora finita.
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