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Lo sperimentiamo tutti i giorni:il mondo ha una faccia ordinata e regolare.
Lo capiamo quando osserviamo il moto periodico degli astri o l'alternarsi delle stagioni.Formalizzare questa regolarità è il cuore della ricerca delle "
leggi di natura",cioè di
quelle espressioni dove si condensa il massimo dell'informazione con il minimo di parole possibili.La cui scoperta,da quando è nata la scienza,è considerata il suo fine ultimo.
Tuttavia,su cosa sia davvero una legge di natura non c'è accordo.C'è chi pensa sia il tentativo umano di ordinare ciò che altrimenti sarebbe privo di significato,e chi invece sostiene che l'ordine della natura sia oggettivo e quindi del tutto indipendente dalla nostra osservazione.
Una disputa che ha radici antiche e che si ripropone oggi come ancora irrisolta,nonostante i tentativi di scienziati ed epistemologi di trovare metafore esplicative.
L'ultima in ordine di tempo è quella del
SOFTWARE: se la natura è l'HARDWARE,allora le sue leggi sono il SOFTWARE a partire dal quale il mondo calcola da un istante all'altro il suo stato sucessivo.
Ma se il software di un computer è un insieme di istruzioni che si traducono in una serie di impulsi elettrici,che cosa è una legge di natura nell'ambito della filosofia della scienza?