Le meraviglie dell'Andalusia moresca

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killing zoe
00sabato 31 dicembre 2011 06:58
E’ l’Andalusia - la El Andalus moresca - una terra, oltrechè bellissima, dove studiare in vitro come le convivenze tra religioni e etnie si siano evolute fino alla apparente buona integrazione di oggi. Dopo decenni di positiva vita in comune nel 1492 i re cattolici Ferdinando e Isabella decidono la cacciata dei moriscos dalla terra nella quale hanno lasciato tracce indelebili della propria cultura. E subito dopo viene il tempo della diaspora degli ebrei.
Storia apparentemente lontana, ma che ancora oggi avvolge il turista con monumenti bellissimi. Ci sono quelli più conosciuti come lo straordinario Alcazar di Siviglia moresco e poi divenuto palazzo reale o l’impareggiabile Alhambra di Granada che con l’annesso Generalife testimoniano anche visivamente il passaggio di egemonia. E poi la meravigliosa cattedrale di Cordova realizzata dai cattolici su una primitiva e lussureggiante moschea senza alterarne la pianta, ma inserendo un monumentale e ridondante altare.
Due religioni con le rispettive architetture convivono nello stesso luogo e per alcuni periodi ance i due diversi culti sono riusciti a convivere alternando le funzioni. Una bella differenza con la cattedrale di Siviglia che sorge, invece, sulle rovine di una antica moschea.Ma ci sono luoghi anche più nascosti che raccontano le vite di altri tempi. E’ di straordinario interesse a Cordoba la Casa di Sefarad «una visita unica en el corazon de la Juderia» che racconta la vita domestica, le feste, i culti degli ebrei sefarditi. Così come di grande interesse è pure a Cordoba la casa islamica, sempre nel ghetto, dove egualmente si legge la vita quotidiana di quella antica civiltà.
Da non perdere poi una visita alla sommità dell’Albaicin a Granada di un contemporaneo centro islamico. Il visitatore è accolto con calore. E può raccogliere alcune copie del mensile «Islam hoy» che racconta la attuale convivenza degli islamici nella moderna società spagnola e andalusa. Come dice l'editorialista Malik Basso «l’Europa vive un momento storico di enorme complessità; l’esito del progetto europeo passa per un incontro costruttivo con l’Islam».



di Marina Cassi
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