Bruxelles - La discriminazione dell’italiano in sede di Unione europea, è inaccettabile. E per questo l’Italia, che dell’Ue è uno dei padri fondatori, presenterà ricorso. Parola del ministro per le Politiche europee, Andrea Ronchi, pronto a dare battaglia per far valere le prerogative del nostro idioma. Spunto dell’offensiva, l’ultimo concorso bandito dall’Ufficio di selezione del personale europeo (Espo), che prevede, già a partire dalla domanda - e poi per le prove da sostenere -, l’uso di tre sole lingue: inglese, francese e tedesco. Il ministro, che già ieri dalle colonne del «Corriere della Sera» aveva fatto sentire la sua protesta, ha diramato una nota per annunciare la presentazione del ricorso. «La penalizzazione della lingua italiana deve finire». Ronchi ricorda che già nel 2008 l’Italia ottenne la pubblicazione dei bandi in italiano, e che le lingue europee hanno, tutte, pari dignità.
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