Lombardia, la Corte Costituzionale ha bocciato la legge anti-moschee

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Quak150
00venerdì 26 febbraio 2016 11:36
La Corte Costituzionale ha approvato il ricorso del governo sulla legge regionale lombarda che fissa i criteri per la realizzazione di tutti i nuovi edifici di culto. È stata così bocciata la norma cosiddetta «anti-moschee».

La legge, che contiene nuove norme urbanistiche più stringenti sull’apertura di nuovi luoghi di culto nella regione, aveva suscitato diverse polemiche, sfociate poi nel ricorso dell’opposizione di centrosinistra accolto dal governo, che ha presentato il ricorso nel marzo 2015. Una decisione che aveva scatenato l’ira del presidente Roberto Maroni e del segretario leghista Matteo Salvini. Ed era stata salutata con entusiasmo dal Pd e dal centrosinistra tutto.

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Pero' anche qui nessuno alza alcun dito accusatore:

Così l'islam vieta ai cristiani di professare la propria fede

In Lombardia gli imam si stracciano le vesti per le leggi anti-moschee, ma nessuno dice una parola sulle restrizioni alla libertà di culto che ogni giorno devono subire molti cristiani dei Paesi arabi.
Si discute tanto di libertà religiosa, in queste ore di corsi e ricorsi (più o meno storici) contro la legge regionale della Lombardia ribattezzata "anti-moschee".

I fedeli di ogni religione, si dice, devono poter praticare il proprio culto in tutta sicurezza. Ma se i giudici nostrani sono così solerti, cosa dire delle leggi vigenti nei Paesi a maggioranza musulmana? In Medio Oriente, in Nord Africa, in Indonesia i cristiani sono liberi di professare pubblicamente e senza correre rischi la propria fede?

La risposta potrebbe sembrare scontata, ma le dimensioni del fenomeno molto meno. In Arabia Saudita e in Qatar è vietata la costruzione di ogni luogo di culto non islamico, anche se l'emirato permette la presenza di piccole strutture private. Il vicino Kuwait invece lo permette solo formalmente, poiché le concessioni necessarie impiegano anni per divenire effettive. Negli Emirati Arabi, invece, è lo stesso governo a concedere il terreno, ma ai non musulmani è vietato fare proseliti, mentre agli islmaici è addirittura proibito di convertirsi ad un'altra religione.

In Marocco e Tunisia la situazione è leggermente migliore, con alcune chiese sopravvissute all'epoca coloniale, ma in altri Paesi con una tradizione di socialismo arabo a sfondo laico come Libia ed Egitto la situazione sta peggiorando a vista d'occhio. Anche in Pakistan, Siria ed Iraq la pratica del culto cristiano è ogni giorno più difficile.

Ma in Europa chi ne parla? La libertà di culto, a quanto pare, va garantita solo in Europa. Se altrove è calpestata, non vale la pena di denunciarlo.

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c'eraunavodka
00venerdì 26 febbraio 2016 19:50
Fino a qualche anno si parlava appunto della "reciprocità" negli scambi internazionali, cioè noi vi concediamo libertà di culto e tanto altro nel nostro paese e voi fate altrettanto nel vostro paese.
Poi però nessuno ha più perorato questa causa..
pliskiss
00venerdì 26 febbraio 2016 21:08
Re:
c'eraunavodka, 26/02/2016 19:50:

Fino a qualche anno si parlava appunto della "reciprocità" negli scambi internazionali, cioè noi vi concediamo libertà di culto e tanto altro nel nostro paese e voi fate altrettanto nel vostro paese.
Poi però nessuno ha più perorato questa causa..



Alla Sinistra snob va bene cosi, tutti uguali. [SM=x44458]
Impariamo da loro la cultura di etnie è importante.
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