Londra, tutti al lavoro in bici Sono più degli automobilisti

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killing zoe
00martedì 21 giugno 2011 06:03
LONDRA - Tutti al lavoro in bicicletta. Per la prima volta il numero di pendolari che raggiungono alcune zone del centro di Londra durante le ore di punta di massimo traffico in bici ha superato quello di coloro che fanno lo stesso viaggio in automobile. A Cheapside, una strada della City, su cui ogni mattina affluiscono banchieri, broker e impiegati della cittadella finanza, i ciclisti costituiscono ora più del 50 per cento dei pendolari. Sul ponte di Southwark, che attraversa il Tamigi, sono più del 42 per cento del totale del traffico urbano. E il fenomeno non riguarda soltanto la capitale.

In un sobborgo di Bristol, un abitante su quattro si reca al lavoro pedalando su due ruote, e in tutta la città il traffico in bici è triplicato rispetto a un decennio fa. Nella città di York i ciclisti sono aumentati del 20 per cento negli ultimi cinque anni. Nella cittadina universitaria di Cambridge, più di un quinto dell'intera popolazione si sposta regolarmente in bicicletta. La situazione è simile a Oxford e in altri centri con una larga popolazione studentesca, come testimoniano gli enormi parcheggi di biciclette nei pressi delle stazioni ferroviarie. E globalmente, in tutta la Gran Bretagna, nello spazio di quattro anni, cioè da quando sono state ampliate le vie ciclabili in molte regioni, il numero dei viaggi a lunga distanza compiuti in bici è passato da 16 milioni a 73 milioni all'anno.

Lo storico "sorpasso" in certi quartieri di Londra delle bici sulle auto come mezzo di trasporto preferito dai pendolari è probabilmente perfino più ampio di quanto dicano le suddette statistiche, diffuse da Transport for London, l'agenzia che sovraintende ai trasporti nella metropoli, perché le cifre diffuse nei giorni scorsi e pubblicate oggi dal Sunday Times sono state compilate prima del luglio 2010, quano il sindaco Boris Johnson ha introdotto un piano che mette a disposizione della cittadinanza 5500 biciclette a noleggio che si possono prendere e restituire in una serie di appositi parcheggi disseminati in tutta la città. L'agenzia stima che il traffico sulle corsie ciclabili sia complessivamente raddoppiato nell'ultimo anno. Cycling England, un'associazione che promuove il traffico su due ruote, calcola che qualcosa di simile stia accadendo in tutta l'Inghilterra.

La bici ha successo perché, andando al lavoro sui pedali, si fa contemporaneamente bene all'ambiente e bene alla (propria) salute. Sulla base dei nuovi dati, la "lobby dei ciclisti" - scrive il Sunday Times - intende chiedere alle autorità di aumentare ancora di più il numero delle corsie riservate esclusivamente ai ciclisti, di allargare le piste ciclabili esistenti e di ridisegnare a favore di chi va in bicicletta gli incroci con maggior traffico. Il modello dell'Olanda, dove in città come Amsterdam quasi tutti si spostano in bici, sta dunque diffondendosi con crescente successo anche nel Regno Unito.



di ENRICO FRANCESCHINI
Fonte:http://www.repubblica.it/esteri/
il tobas
00martedì 21 giugno 2011 10:39
Mi chiedo se le piste ciclabili londinesi siano una striscia gialla che delimita mezzo metro di strada come qui da noi oppure qualcosa di più serio e soprattutto sicuro
KuntaKinte77
00martedì 21 giugno 2011 11:15
Re:
il tobas, 6/21/2011 10:39 AM:

Mi chiedo se le piste ciclabili londinesi siano una striscia gialla che delimita mezzo metro di strada come qui da noi oppure qualcosa di più serio e soprattutto sicuro




in sguissera le linee non sono larghissime e spesso sono nel mezzo della corsia...

la sicurezza la fanno le persone che rispettano le regole.


ok, mi sto emmentalizzando un pò troppo... [SM=x44452] però vedere i pargoli la mattina che escono da casa da soli, che attraversano la strada e vanno a scuola senza correre alcun rischio... beh, mi fa pensare che saranno un pò ligi alle regole qui, ma almeno vivono tranquilli. [SM=x44464]
Etrusco
00martedì 21 giugno 2011 11:35
KuntaKinte77, 21/06/2011 11.15:

in sguissera le linee non sono larghissime e spesso sono nel mezzo della corsia... la sicurezza la fanno le persone che rispettano le regole.

Cioè? Piste ciclabili nel mezzo della carreggiata? [SM=x44466]
Interessante... hai qualche foto? [SM=x44473]


Per la cronaca:


Friuli, le piste ciclabili in versione low-cost

by Manuela Raganati on 4 June 2011


 

In Friuli Venezia Giulia è stata progettata la prima pista ciclabile low cost. Questo lungo itinerario di ottantaquattro chilometri, ideato dall’architetto Edo Piantadosi, in collaborazione con Legambiente,

collega Tarvisio, un comune sulle Alpi Orientali, alla costa di Lignano Sabbiadoro,

seguendo il corso del Tagliamento, uno degli ultimi fiumi alpini naturali.

Il nuovo percorso ciclabile attraversa una terra di confine ricca di fascino, rimasta vergine da costruzioni e insediamenti umani. Inoltre, offre numerose attrattive turistiche, culturali e culinarie che potrebbero favorire lo sviluppo economico del settore turistico della zona.

La Regione Friuli e Legambiente, così, propongono un modello di infrastruttura attrezzata a ricevere in Italia quel nuovo tipo di turismo ecologico, che sta prendendo piede all’estero e che appassiona giovani e meno giovani: il cicloturismo.
Che il business delle vacanze sulle due ruote (pedalando) sia una prospettiva concreta, ce lo ricordano gli stessi dirimpettai austriaci e svizzeri, che quest’anno stanno strutturando fior di pacchetti di offerte turistiche

rivolte a chi vuole stare a contatto con la natura ed il silenzio.

La novità della pista “riciclabile” è il riutilizzo delle strade locali meno trafficate e delle vie di campagna, sterrate e silenziose, che necessitano solo di un intervento di manutenzione stradale. I costi delle operazioni, così, si riducono ad un terzo della spesa prevista per la costruzione di una ciclabile ex novo.

La pista low-cost friulana, così, potrebbe diventare un modello esportabile anche in altre regioni italiane, perché è indubbiamente un modo efficace di conservare il territorio e, allo stesso tempo, di sviluppare un nuovo sistema economico e turistico legato al rispetto dell’ambiente e del territorio.

Nella foto sotto, via AltoFriuli.com un tratto della ciclovia ‘Alpe Adria’ all’altezza di Camporosso:

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KuntaKinte77
00martedì 21 giugno 2011 12:54
Re:
Etrusco, 6/21/2011 11:35 AM:

Cioè? Piste ciclabili nel mezzo della carreggiata? [SM=x44466]
Interessante... hai qualche foto?



ho scritto corsia e non carreggiata con cognizione di causa...

quando nella medesima corsia è possibile girare a dx/sx e andar dritti nel mezzo c'è la pista ciclabile per permettere ai ciclisti di prendere la loro direzion [SM=x44462]


ecco una foto (non mia )

Etrusco
00martedì 21 giugno 2011 13:09
KuntaKinte77, 21/06/2011 12.54:



ho scritto corsia e non carreggiata con cognizione di causa...

quando nella medesima corsia è possibile girare a dx/sx e andar dritti nel mezzo c'è la pista ciclabile per permettere ai ciclisti di prendere la loro direzion [SM=x44462]


ecco una foto (non mia )





Che bello... [SM=x44479] purtroppo da noi queste corsie per ciclisti non sarebbero possibili (almeno non senza protezioni anti pirati della strada: cordoli di protezione, catarifrangenti, dissuasori vari...).
Ma anche l'idea di separare le 2 corsie sarebbe già molto utile per rendere più ordinato e sicuro il traffico [SM=x44461]

Proprio stamattina qui da me hanno falciato un ciclista di 81 anni [SM=x44468]
www.umbria24.it/con-lo-scooter-contro-un-muro-muore-20enne-e-a-perugia-81enne-in-bici-falciato-da-unauto/46...
Ecco le nostre (non)piste ciclabili:
[SM=x44471]
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