Magny-Cours, ancora gomme

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Asgeir Mickelson
00martedì 1 luglio 2003 18:54
MILANO, 1 luglio 2003 - Molto peggio del Nürburgring. La F.1 si sposta in Francia, per la decima gara della stagione sul circuito di Magny-Cours. E trova un tracciato veloce e soprattutto molto abrasivo. Il che lo rende molto impegnativo per le gomme perchè dotato di un asfalto molto scuro, che assorbe il calore e alza le temperature in misura elevata. Mettendo a dura prova la consistenza degli pneumatici, il principale problema avuto dalle Ferrari nel GP d'Europa. Sulla carta, quindi, può essere una tappa favorevole alla Michelin, il che sarebbe per il Cavallino un vero guaio. La superficie della pista tende a scaldarsi più in fretta, quando esposta al sole, rendendo complicata la definizione degli assetti. Spesso il lavoro svolto nelle sessioni del mattino può risultare fortemente compromesso dalle alte temperature del pomeriggio.

La pista, che è stata modificata per la gara di quest'anno, ha tre punti che possono fare la differenza. La curva Estoril, un grande semicerchio che va percorso in piena accelerazione in quarta e poi quinta marcia, per lanciarsi alla massima velocità sul lunghissimo rettilineo successivo: qui la stabilità delle monoposto viene più messa a dura prova. Dopo quel lungo dritto ariva il tornante Adelaide, per affrontare il quale si passa dalla settima alla prima in una staccata davvero impegnativa e teatro spesso della fasi più movimentate della gara. Infine, come accennato, la parte nuova alla fine del giro. Prima c'era una chicane seguita da una strettissima curva a destra che immetteva sul rettilineo d'arrivo. Ora l'ordine si è invertito: una curva a destra più morbida precede la secca chicane destra sinistra che porta al traguardo.
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