"Sia alle reti che alla pubblicità"
Fausto Bertinotti vuole un taglio per Mediaset. Il leader di Rifondazione risponde a Lucia Annunziata che chiede: "Vorrebbe una Mediaset dimagrita?" "Sì ", risponde Bertinotti. "Ma per quanto riguarda le reti o la pubblicita'? " "Sia per le reti, sia per la pubblicità". Bertinotti si dice invece "assolutamente" contrario alla privatizzazione della Rai: "Lo sono oggi, lo sarò domani". Schifani (FI): "Intenzioni liberticide"
In attesa della mannaia su Mediaset l'ospite della trasmissione "In mezz'ora" parla già da presidente della Camera in pectore: "Il mio compito - assicura - non sara' quello di rafforzare la maggioranza, ma di assicurare il funzionamento democratico delle istituzioni. Non faro' una politica interventista".
Bertinotti, pero', ci tiene a dire che la maggioranza di centrosinistra non dovra' cercare voti dall'altra parte. Se per esempio si approvasse una legge sul conflitto di interessi con i voti dell'Udc ma senza quelli della sinistra radicale "sarebbe una sconfitta". "La maggioranza deve essere autosufficiente", sottolinea. "In Europa - aggiunge - i modelli attualmente sul campo sono quelli dell'alternanza e della grande coalizione. Chi, come me, e' per l'alternativa, deve passare per l'alternanza di governo e combattere la grande coalizione. Poi, su singoli punti, ci potra' anche essere un dialogo tra maggioranza e opposizione".
Fausto Bertinotti dice di essere "contrarissimo" a tagli drastici per la spesa pubblica. "Sono contrarissimo a questa idea. Noi non siamo la Thatcher". "Si possono combattere gli sprechi - aggiunge - ma un dibattito sulla spesa pubblica senza guardare la sua composizione e' solo ideologia neoliberista".
Bertinotti si riferisce costantemente al programma dell'Unione, sia per quanto riguarda la lotta all'evasione, sia per la tassazione delle rendite. E a proposito della legge Biagi, della quale la Cgil ha chiesto l'abrogazione, dice: "Come partito anche noi siamo per l'abolizione della legge Biagi, ma il programma dell'Unione contiene una mediazione per il superamento della legge Biagi che difendo con le unghie e con i denti". Il leader del Prc ribadisce anche il suo no alla Tav: "Continuo a pensare che avessero ragione le comunita' locali e che quella specifica proposta e' sbagliata".
La frase su Mediaset ha ovviamente scatenato molte polemiche: "Il vero Bertinotti si e' presentato con il suo preoccupante pensiero politico liberticida. In un paese spaccato in due, dove non vi sono stati ne' vincitori ne' vinti, la sua linea politica disprezza la volonta' popolare espressa con un referendum e delinea la soppressione di reti Mediaset e la loro liberta' di palinsesto, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro" afferma Renato Schifani presidente dei senatori di Fi.
"Le battaglie di religione di Bertinotti, con il loro oscuro sapore fondamentalista e veterocomunista - aggiunge - dimenticano di non potere contare su una maggioranza al Senato e ci motivano ancor di piu' per una opposizione durissima e senza sconti. Bertinotti inizia male il suo ruolo preteso di presidente della Camera. Chi non se lo aspettava ora purtroppo lo sa".
"E' molto grave che il candidato dell'Unione alla presidenza della Camera minacci Mediaset auspicando un dimagrimento delle reti e della pubblicità" afferma il leader della Dc Gianfranco Rotondi. "La pubblicita' nel libero mercato non la comanda il presidente della Camera - aggiunge Rotondi - ma questo al comunista Bertinotti nessuno lo ha spiegato. E' un brutto inizio, speriamo che sia stata solo una battuta infelice".
"Spero che Bertinotti abbia fatto una battuta di cattivo gusto non vicina alla realta'. Perche' se non lo fosse la troverei offensiva per quel minimo di rispetto che si deve ai diritti di liberta"'. Cosi' Emilio Fede, replica alla frase di Fausto Bertinotti favorevole a un dimagrimento di Mediaset.
Non si esprime in merito Enrico Mentana "Non ho mai parlato della Legge Gasparri non parlero' nemmeno della futuribile Legge Bertinotti. Sono affermazioni che stanno nel recinto della politica". "Le leggi si fanno in Parlamento non nelle trasmisisoni televisive o sui giornali. In questo senso Bertinotti non e' un mio interlocutore. Io posso confrontarmi con altri addetti ai lavori di fronte a dei fatti nuovi ma non sulla base di affermazioni che fanno parte del normale dibattito politico".
Ma neanche su questo punto l'Unione è tale di nome e di fatto: "Bertinotti sbaglia, non possono pagare i lavoratori Mediaset", afferma Marco Rizzo, capo della delegazione del Pdci al Parlamento europeo. "Uno dei primi atti del governo di centrosinistra - sottolinea Rizzo - deve essere una seria legge sul conflitto di interessi, per evitare che si riproponga per l'ennesima volta l'anomalia italiana, di Berlusconi o di chiunque altro, in tema di concentrazione di poteri, soprattutto in un settore delicato come quello della comunicazione e dell'informazione. Sul resto, invece, Bertinotti sbaglia. E' assurdo, infatti, pensare o desiderare un qualunque dimagrimento dell'azienda Mediaset che correrebbe soltanto il rischio di essere pagato prima di tutto dai lavoratori".
"Non deve prevalere uno spirito vendicativo contro Mediaset, che rappresenta sempre e comunque una risorsa per il Paese", dice il vicepresidente dei deputati della Margherita Renzo Lusetti. "Dovremmo però ripristinare un po' di norme a tutela del pluralismo nel mercato radiotelevisivo. E' poi prioritario, a questo punto, avere una buona legge europea sul conflitto di interessi. Una normativa piu' incisiva per impedire l'incrocio tra cariche di governo e proprieta' di mezzi radiotelevisivi"
www.tgcom.it