Mediaset, Bertinotti minaccia tagli

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Nikki72
00domenica 23 aprile 2006 18:51

"Sia alle reti che alla pubblicità"

Fausto Bertinotti vuole un taglio per Mediaset. Il leader di Rifondazione risponde a Lucia Annunziata che chiede: "Vorrebbe una Mediaset dimagrita?" "Sì ", risponde Bertinotti. "Ma per quanto riguarda le reti o la pubblicita'? " "Sia per le reti, sia per la pubblicità". Bertinotti si dice invece "assolutamente" contrario alla privatizzazione della Rai: "Lo sono oggi, lo sarò domani". Schifani (FI): "Intenzioni liberticide"

In attesa della mannaia su Mediaset l'ospite della trasmissione "In mezz'ora" parla già da presidente della Camera in pectore: "Il mio compito - assicura - non sara' quello di rafforzare la maggioranza, ma di assicurare il funzionamento democratico delle istituzioni. Non faro' una politica interventista".

Bertinotti, pero', ci tiene a dire che la maggioranza di centrosinistra non dovra' cercare voti dall'altra parte. Se per esempio si approvasse una legge sul conflitto di interessi con i voti dell'Udc ma senza quelli della sinistra radicale "sarebbe una sconfitta". "La maggioranza deve essere autosufficiente", sottolinea. "In Europa - aggiunge - i modelli attualmente sul campo sono quelli dell'alternanza e della grande coalizione. Chi, come me, e' per l'alternativa, deve passare per l'alternanza di governo e combattere la grande coalizione. Poi, su singoli punti, ci potra' anche essere un dialogo tra maggioranza e opposizione".

Fausto Bertinotti dice di essere "contrarissimo" a tagli drastici per la spesa pubblica. "Sono contrarissimo a questa idea. Noi non siamo la Thatcher". "Si possono combattere gli sprechi - aggiunge - ma un dibattito sulla spesa pubblica senza guardare la sua composizione e' solo ideologia neoliberista".

Bertinotti si riferisce costantemente al programma dell'Unione, sia per quanto riguarda la lotta all'evasione, sia per la tassazione delle rendite. E a proposito della legge Biagi, della quale la Cgil ha chiesto l'abrogazione, dice: "Come partito anche noi siamo per l'abolizione della legge Biagi, ma il programma dell'Unione contiene una mediazione per il superamento della legge Biagi che difendo con le unghie e con i denti". Il leader del Prc ribadisce anche il suo no alla Tav: "Continuo a pensare che avessero ragione le comunita' locali e che quella specifica proposta e' sbagliata".

La frase su Mediaset ha ovviamente scatenato molte polemiche: "Il vero Bertinotti si e' presentato con il suo preoccupante pensiero politico liberticida. In un paese spaccato in due, dove non vi sono stati ne' vincitori ne' vinti, la sua linea politica disprezza la volonta' popolare espressa con un referendum e delinea la soppressione di reti Mediaset e la loro liberta' di palinsesto, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro" afferma Renato Schifani presidente dei senatori di Fi.

"Le battaglie di religione di Bertinotti, con il loro oscuro sapore fondamentalista e veterocomunista - aggiunge - dimenticano di non potere contare su una maggioranza al Senato e ci motivano ancor di piu' per una opposizione durissima e senza sconti. Bertinotti inizia male il suo ruolo preteso di presidente della Camera. Chi non se lo aspettava ora purtroppo lo sa".


"E' molto grave che il candidato dell'Unione alla presidenza della Camera minacci Mediaset auspicando un dimagrimento delle reti e della pubblicità" afferma il leader della Dc Gianfranco Rotondi. "La pubblicita' nel libero mercato non la comanda il presidente della Camera - aggiunge Rotondi - ma questo al comunista Bertinotti nessuno lo ha spiegato. E' un brutto inizio, speriamo che sia stata solo una battuta infelice".

"Spero che Bertinotti abbia fatto una battuta di cattivo gusto non vicina alla realta'. Perche' se non lo fosse la troverei offensiva per quel minimo di rispetto che si deve ai diritti di liberta"'. Cosi' Emilio Fede, replica alla frase di Fausto Bertinotti favorevole a un dimagrimento di Mediaset.

Non si esprime in merito Enrico Mentana "Non ho mai parlato della Legge Gasparri non parlero' nemmeno della futuribile Legge Bertinotti. Sono affermazioni che stanno nel recinto della politica". "Le leggi si fanno in Parlamento non nelle trasmisisoni televisive o sui giornali. In questo senso Bertinotti non e' un mio interlocutore. Io posso confrontarmi con altri addetti ai lavori di fronte a dei fatti nuovi ma non sulla base di affermazioni che fanno parte del normale dibattito politico".


Ma neanche su questo punto l'Unione è tale di nome e di fatto: "Bertinotti sbaglia, non possono pagare i lavoratori Mediaset", afferma Marco Rizzo, capo della delegazione del Pdci al Parlamento europeo. "Uno dei primi atti del governo di centrosinistra - sottolinea Rizzo - deve essere una seria legge sul conflitto di interessi, per evitare che si riproponga per l'ennesima volta l'anomalia italiana, di Berlusconi o di chiunque altro, in tema di concentrazione di poteri, soprattutto in un settore delicato come quello della comunicazione e dell'informazione. Sul resto, invece, Bertinotti sbaglia. E' assurdo, infatti, pensare o desiderare un qualunque dimagrimento dell'azienda Mediaset che correrebbe soltanto il rischio di essere pagato prima di tutto dai lavoratori".

"Non deve prevalere uno spirito vendicativo contro Mediaset, che rappresenta sempre e comunque una risorsa per il Paese", dice il vicepresidente dei deputati della Margherita Renzo Lusetti. "Dovremmo però ripristinare un po' di norme a tutela del pluralismo nel mercato radiotelevisivo. E' poi prioritario, a questo punto, avere una buona legge europea sul conflitto di interessi. Una normativa piu' incisiva per impedire l'incrocio tra cariche di governo e proprieta' di mezzi radiotelevisivi"

www.tgcom.it
(giorgi882000)
00domenica 23 aprile 2006 21:17
ecco questa prima uscita di berti mi sembra un'autentica cazzata che mette in pericolo decine se non centinaia di posti di lavoro e che non farebbe altro che un po' di solletico a berlusconi... e infatti qualcuno già gli ha detto che sta sbagliando
MARCY100V
00domenica 23 aprile 2006 21:20
SIAMO IN PIENO REGIME
Nikki72
00domenica 23 aprile 2006 21:22
Re:


Scritto da: (giorgi882000) 23/04/2006 21.17
ecco questa prima uscita di berti mi sembra un'autentica cazzata che mette in pericolo decine se non centinaia di posti di lavoro e che non farebbe altro che un po' di solletico a berlusconi... e infatti qualcuno già gli ha detto che sta sbagliando




Non faranno niente, non preoccuparti...

...anche se io a quelli di Studio Aperto li deporterei in Alaska senza pietà! [SM=x44452]
bremaz
00domenica 23 aprile 2006 21:49
Re: Re:

Scritto da: Nikki72 23/04/2006 21.22




Non faranno niente, non preoccuparti...

...anche se io a quelli di Studio Aperto li deporterei in Alaska senza pietà! [SM=x44452]



ma no nikki perchè???? [SM=x44466]


è importante essere informati sull'ultima fidanzata di Briatore [SM=x44452]
possum jenkins
00domenica 23 aprile 2006 22:35
Re: Re: Re:

Scritto da: bremaz 23/04/2006 21.49


ma no nikki perchè???? [SM=x44466]


è importante essere informati sull'ultima fidanzata di Briatore [SM=x44452]


Infatti so il nome della sua nuova fiamma,che non ha nemmeno la metà dei suoi anni [SM=x44504]
I primi 20 minuti sono buoni,ma quando iniziano con Arcuri,Marini e cretine varie [SM=x44472]




Leonessa73
00domenica 23 aprile 2006 22:44
Forza Berty! [SM=x44520]
Etrusco
00lunedì 24 aprile 2006 01:35
Re:

Scritto da: (giorgi882000) 23/04/2006 21.17
ecco questa prima uscita di berti mi sembra un'autentica cazzata che mette in pericolo decine se non centinaia di posti di lavoro e che non farebbe altro che un po' di solletico a berlusconi... e infatti qualcuno già gli ha detto che sta sbagliando



Io le TV private, per ora, le lascerei pure così come sono,
mi concentrerei piuttosto a risolvere il grave problema dell'assurda concentrazione della pubblicità che deve transitare tutta per un'unica azienda: Publitalia!
jackfalcineto
00lunedì 24 aprile 2006 08:11
Re: Re:

Scritto da: Etrusco 24/04/2006 1.35


Io le TV private, per ora, le lascerei pure così come sono,
mi concentrerei piuttosto a risolvere il grave problema dell'assurda concentrazione della pubblicità che deve transitare tutta per un'unica azienda: Publitalia!



[SM=x44462] Quoto in toto, il problema di eventuali par-condico è più rivolta alle pubblicità.
E poi per sfortuna di tutti, se dovesse vendere una rete, venderebbe rete4.
Naturalmente però, il suo Emiliofido lo porterebbe poi su Italia1, tanto per migliorare la qualità del canale già molto alta [SM=x44463]
HOTDOG BR
00lunedì 24 aprile 2006 09:22
se nel 1980 non fosse nata Canale 5 non avremmo avuto nemmeno Rai3(vabbe' quella non e' una grande perdita...),La7,MTV,Sky,il digitale terrestre ecc...staremmo ancora qui a guardare solo Rai1(Rai2 non ricordo se gia' esisteva o no)oppure le televendite mattutine delle tv locali
jackfalcineto
00lunedì 24 aprile 2006 09:29
Re:

Scritto da: HOTDOG BR 24/04/2006 9.22
se nel 1980 non fosse nata Canale 5 non avremmo avuto nemmeno Rai3(vabbe' quella non e' una grande perdita...),La7,MTV,Sky,il digitale terrestre ecc...staremmo ancora qui a guardare solo Rai1(Rai2 non ricordo se gia' esisteva o no)oppure le televendite mattutine delle tv locali



Bè credo che prima o poi, magari qualche straniero avrebbe investito in un mercato quale quello italiano.
Casomai è il contrario se non ci fosse stato il "duopolio" rai-mediaset [SM=x44467] sulle entrate pubblicitarie, magari qualche altro investitore avrebbe trovato il coraggio di aprire o investire in qualche rete già esistente [SM=x44464] .
intergrigo88
00lunedì 24 aprile 2006 10:10
Re:

Scritto da: Nikki72 23/04/2006 18.51

"Sia alle reti che alla pubblicità"

Fausto Bertinotti vuole un taglio per Mediaset. Il leader di Rifondazione risponde a Lucia Annunziata che chiede: "Vorrebbe una Mediaset dimagrita?" "Sì ", risponde Bertinotti. "Ma per quanto riguarda le reti o la pubblicita'? " "Sia per le reti, sia per la pubblicità". Bertinotti si dice invece "assolutamente" contrario alla privatizzazione della Rai: "Lo sono oggi, lo sarò domani". Schifani (FI): "Intenzioni liberticide"

In attesa della mannaia su Mediaset l'ospite della trasmissione "In mezz'ora" parla già da presidente della Camera in pectore: "Il mio compito - assicura - non sara' quello di rafforzare la maggioranza, ma di assicurare il funzionamento democratico delle istituzioni. Non faro' una politica interventista".

Bertinotti, pero', ci tiene a dire che la maggioranza di centrosinistra non dovra' cercare voti dall'altra parte. Se per esempio si approvasse una legge sul conflitto di interessi con i voti dell'Udc ma senza quelli della sinistra radicale "sarebbe una sconfitta". "La maggioranza deve essere autosufficiente", sottolinea. "In Europa - aggiunge - i modelli attualmente sul campo sono quelli dell'alternanza e della grande coalizione. Chi, come me, e' per l'alternativa, deve passare per l'alternanza di governo e combattere la grande coalizione. Poi, su singoli punti, ci potra' anche essere un dialogo tra maggioranza e opposizione".

Fausto Bertinotti dice di essere "contrarissimo" a tagli drastici per la spesa pubblica. "Sono contrarissimo a questa idea. Noi non siamo la Thatcher". "Si possono combattere gli sprechi - aggiunge - ma un dibattito sulla spesa pubblica senza guardare la sua composizione e' solo ideologia neoliberista".

Bertinotti si riferisce costantemente al programma dell'Unione, sia per quanto riguarda la lotta all'evasione, sia per la tassazione delle rendite. E a proposito della legge Biagi, della quale la Cgil ha chiesto l'abrogazione, dice: "Come partito anche noi siamo per l'abolizione della legge Biagi, ma il programma dell'Unione contiene una mediazione per il superamento della legge Biagi che difendo con le unghie e con i denti". Il leader del Prc ribadisce anche il suo no alla Tav: "Continuo a pensare che avessero ragione le comunita' locali e che quella specifica proposta e' sbagliata".

La frase su Mediaset ha ovviamente scatenato molte polemiche: "Il vero Bertinotti si e' presentato con il suo preoccupante pensiero politico liberticida. In un paese spaccato in due, dove non vi sono stati ne' vincitori ne' vinti, la sua linea politica disprezza la volonta' popolare espressa con un referendum e delinea la soppressione di reti Mediaset e la loro liberta' di palinsesto, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro" afferma Renato Schifani presidente dei senatori di Fi.

"Le battaglie di religione di Bertinotti, con il loro oscuro sapore fondamentalista e veterocomunista - aggiunge - dimenticano di non potere contare su una maggioranza al Senato e ci motivano ancor di piu' per una opposizione durissima e senza sconti. Bertinotti inizia male il suo ruolo preteso di presidente della Camera. Chi non se lo aspettava ora purtroppo lo sa".


"E' molto grave che il candidato dell'Unione alla presidenza della Camera minacci Mediaset auspicando un dimagrimento delle reti e della pubblicità" afferma il leader della Dc Gianfranco Rotondi. "La pubblicita' nel libero mercato non la comanda il presidente della Camera - aggiunge Rotondi - ma questo al comunista Bertinotti nessuno lo ha spiegato. E' un brutto inizio, speriamo che sia stata solo una battuta infelice".

"Spero che Bertinotti abbia fatto una battuta di cattivo gusto non vicina alla realta'. Perche' se non lo fosse la troverei offensiva per quel minimo di rispetto che si deve ai diritti di liberta"'. Cosi' Emilio Fede, replica alla frase di Fausto Bertinotti favorevole a un dimagrimento di Mediaset.

Non si esprime in merito Enrico Mentana "Non ho mai parlato della Legge Gasparri non parlero' nemmeno della futuribile Legge Bertinotti. Sono affermazioni che stanno nel recinto della politica". "Le leggi si fanno in Parlamento non nelle trasmisisoni televisive o sui giornali. In questo senso Bertinotti non e' un mio interlocutore. Io posso confrontarmi con altri addetti ai lavori di fronte a dei fatti nuovi ma non sulla base di affermazioni che fanno parte del normale dibattito politico".


Ma neanche su questo punto l'Unione è tale di nome e di fatto: "Bertinotti sbaglia, non possono pagare i lavoratori Mediaset", afferma Marco Rizzo, capo della delegazione del Pdci al Parlamento europeo. "Uno dei primi atti del governo di centrosinistra - sottolinea Rizzo - deve essere una seria legge sul conflitto di interessi, per evitare che si riproponga per l'ennesima volta l'anomalia italiana, di Berlusconi o di chiunque altro, in tema di concentrazione di poteri, soprattutto in un settore delicato come quello della comunicazione e dell'informazione. Sul resto, invece, Bertinotti sbaglia. E' assurdo, infatti, pensare o desiderare un qualunque dimagrimento dell'azienda Mediaset che correrebbe soltanto il rischio di essere pagato prima di tutto dai lavoratori".

"Non deve prevalere uno spirito vendicativo contro Mediaset, che rappresenta sempre e comunque una risorsa per il Paese", dice il vicepresidente dei deputati della Margherita Renzo Lusetti. "Dovremmo però ripristinare un po' di norme a tutela del pluralismo nel mercato radiotelevisivo. E' poi prioritario, a questo punto, avere una buona legge europea sul conflitto di interessi. Una normativa piu' incisiva per impedire l'incrocio tra cariche di governo e proprieta' di mezzi radiotelevisivi"

www.tgcom.it



ma cosa vuole minacciare che non hanno ancora ricevuto il mandato ?????? certo che 'sti qua sono veramente dei BURINI.




cioè... almeno il decoro di aspettare che venga messo su 'sto governo balneare [SM=x44452]
Dottor Slump
00lunedì 24 aprile 2006 10:18
Per carità, non toccate i programmi Mediaset!
Sennò come faranno i Centovetrinisti a capire di politica! [SM=x44457]
Dottor Slump
00lunedì 24 aprile 2006 10:19
Re:

Scritto da: HOTDOG BR 24/04/2006 9.22
se nel 1980 non fosse nata Canale 5 non avremmo avuto nemmeno Rai3(vabbe' quella non e' una grande perdita...),La7,MTV,Sky,il digitale terrestre ecc...staremmo ancora qui a guardare solo Rai1(Rai2 non ricordo se gia' esisteva o no)oppure le televendite mattutine delle tv locali


Questa è una teoria quantomeno pittoresca... [SM=x44473]
Nikki72
00lunedì 24 aprile 2006 10:24
Re:


Scritto da: HOTDOG BR 24/04/2006 9.22
se nel 1980 non fosse nata Canale 5 non avremmo avuto nemmeno Rai3(vabbe' quella non e' una grande perdita...),La7,MTV,Sky,il digitale terrestre ecc...staremmo ancora qui a guardare solo Rai1(Rai2 non ricordo se gia' esisteva o no)oppure le televendite mattutine delle tv locali




Per me sarebbe una gran perdita, RaiTre è praticamente l'unica rete che riesco a vedere senza fare zapping! [SM=x44459]
Bestionn
00lunedì 24 aprile 2006 13:44
Re:

Scritto da: Nikki72 23/04/2006 18.51

"Sia alle reti che alla pubblicità"

Fausto Bertinotti vuole un taglio per Mediaset. Il leader di Rifondazione risponde a Lucia Annunziata che chiede: "Vorrebbe una Mediaset dimagrita?" "Sì ", risponde Bertinotti. "Ma per quanto riguarda le reti o la pubblicita'? " "Sia per le reti, sia per la pubblicità". Bertinotti si dice invece "assolutamente" contrario alla privatizzazione della Rai: "Lo sono oggi, lo sarò domani". Schifani (FI): "Intenzioni liberticide"

In attesa della mannaia su Mediaset l'ospite della trasmissione "In mezz'ora" parla già da presidente della Camera in pectore: "Il mio compito - assicura - non sara' quello di rafforzare la maggioranza, ma di assicurare il funzionamento democratico delle istituzioni. Non faro' una politica interventista".

Bertinotti, pero', ci tiene a dire che la maggioranza di centrosinistra non dovra' cercare voti dall'altra parte. Se per esempio si approvasse una legge sul conflitto di interessi con i voti dell'Udc ma senza quelli della sinistra radicale "sarebbe una sconfitta". "La maggioranza deve essere autosufficiente", sottolinea. "In Europa - aggiunge - i modelli attualmente sul campo sono quelli dell'alternanza e della grande coalizione. Chi, come me, e' per l'alternativa, deve passare per l'alternanza di governo e combattere la grande coalizione. Poi, su singoli punti, ci potra' anche essere un dialogo tra maggioranza e opposizione".

Fausto Bertinotti dice di essere "contrarissimo" a tagli drastici per la spesa pubblica. "Sono contrarissimo a questa idea. Noi non siamo la Thatcher". "Si possono combattere gli sprechi - aggiunge - ma un dibattito sulla spesa pubblica senza guardare la sua composizione e' solo ideologia neoliberista".

Bertinotti si riferisce costantemente al programma dell'Unione, sia per quanto riguarda la lotta all'evasione, sia per la tassazione delle rendite. E a proposito della legge Biagi, della quale la Cgil ha chiesto l'abrogazione, dice: "Come partito anche noi siamo per l'abolizione della legge Biagi, ma il programma dell'Unione contiene una mediazione per il superamento della legge Biagi che difendo con le unghie e con i denti". Il leader del Prc ribadisce anche il suo no alla Tav: "Continuo a pensare che avessero ragione le comunita' locali e che quella specifica proposta e' sbagliata".

La frase su Mediaset ha ovviamente scatenato molte polemiche: "Il vero Bertinotti si e' presentato con il suo preoccupante pensiero politico liberticida. In un paese spaccato in due, dove non vi sono stati ne' vincitori ne' vinti, la sua linea politica disprezza la volonta' popolare espressa con un referendum e delinea la soppressione di reti Mediaset e la loro liberta' di palinsesto, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro" afferma Renato Schifani presidente dei senatori di Fi.

"Le battaglie di religione di Bertinotti, con il loro oscuro sapore fondamentalista e veterocomunista - aggiunge - dimenticano di non potere contare su una maggioranza al Senato e ci motivano ancor di piu' per una opposizione durissima e senza sconti. Bertinotti inizia male il suo ruolo preteso di presidente della Camera. Chi non se lo aspettava ora purtroppo lo sa".


"E' molto grave che il candidato dell'Unione alla presidenza della Camera minacci Mediaset auspicando un dimagrimento delle reti e della pubblicità" afferma il leader della Dc Gianfranco Rotondi. "La pubblicita' nel libero mercato non la comanda il presidente della Camera - aggiunge Rotondi - ma questo al comunista Bertinotti nessuno lo ha spiegato. E' un brutto inizio, speriamo che sia stata solo una battuta infelice".

"Spero che Bertinotti abbia fatto una battuta di cattivo gusto non vicina alla realta'. Perche' se non lo fosse la troverei offensiva per quel minimo di rispetto che si deve ai diritti di liberta"'. Cosi' Emilio Fede, replica alla frase di Fausto Bertinotti favorevole a un dimagrimento di Mediaset.

Non si esprime in merito Enrico Mentana "Non ho mai parlato della Legge Gasparri non parlero' nemmeno della futuribile Legge Bertinotti. Sono affermazioni che stanno nel recinto della politica". "Le leggi si fanno in Parlamento non nelle trasmisisoni televisive o sui giornali. In questo senso Bertinotti non e' un mio interlocutore. Io posso confrontarmi con altri addetti ai lavori di fronte a dei fatti nuovi ma non sulla base di affermazioni che fanno parte del normale dibattito politico".


Ma neanche su questo punto l'Unione è tale di nome e di fatto: "Bertinotti sbaglia, non possono pagare i lavoratori Mediaset", afferma Marco Rizzo, capo della delegazione del Pdci al Parlamento europeo. "Uno dei primi atti del governo di centrosinistra - sottolinea Rizzo - deve essere una seria legge sul conflitto di interessi, per evitare che si riproponga per l'ennesima volta l'anomalia italiana, di Berlusconi o di chiunque altro, in tema di concentrazione di poteri, soprattutto in un settore delicato come quello della comunicazione e dell'informazione. Sul resto, invece, Bertinotti sbaglia. E' assurdo, infatti, pensare o desiderare un qualunque dimagrimento dell'azienda Mediaset che correrebbe soltanto il rischio di essere pagato prima di tutto dai lavoratori".

"Non deve prevalere uno spirito vendicativo contro Mediaset, che rappresenta sempre e comunque una risorsa per il Paese", dice il vicepresidente dei deputati della Margherita Renzo Lusetti. "Dovremmo però ripristinare un po' di norme a tutela del pluralismo nel mercato radiotelevisivo. E' poi prioritario, a questo punto, avere una buona legge europea sul conflitto di interessi. Una normativa piu' incisiva per impedire l'incrocio tra cariche di governo e proprieta' di mezzi radiotelevisivi"

www.tgcom.it






Bravo Faustino, almeno in questo ti do pieno mandato!!! [SM=x44458] [SM=x44458] [SM=x44458] [SM=x44462] [SM=x44459] [SM=x44459] [SM=x44459]
... peccato che, a quanto sembra, andrai solo a presiedere la Camera e a moderare le inevitabili baruffe chioggiotte [SM=x44451] [SM=x44452]

Ministro della Cultura e delle Telecomunicazioni ti dovrebbero fare!!! [SM=x44482] [SM=x44482] [SM=x44482]
Nikki72
00lunedì 24 aprile 2006 14:21
Re: Re:


Scritto da: Bestionn 24/04/2006 13.44





Bravo Faustino, almeno in questo ti do pieno mandato!!! [SM=x44458] [SM=x44458] [SM=x44458] [SM=x44462] [SM=x44459] [SM=x44459] [SM=x44459]
... peccato che, a quanto sembra, andrai solo a presiedere la Camera e a moderare le inevitabili baruffe chioggiotte [SM=x44451] [SM=x44452]

Ministro della Cultura e delle Telecomunicazioni ti dovrebbero fare!!! [SM=x44482] [SM=x44482] [SM=x44482]




Non ti facevo così bertinottiano! [SM=x44452] cmq, per essere precisi, nell'Unione son tutti contrari a questa proposta, perfino Rizzo (che certo non è un moderato) perché dice che a perdere il lavoro sarebbero i dipendenti Mediaset e lui questo non può approvarlo... [SM=x44452]
Arsenio Lupin
00lunedì 24 aprile 2006 14:29
Re:

Scritto da: HOTDOG BR 24/04/2006 9.22
se nel 1980 non fosse nata Canale 5 non avremmo avuto nemmeno Rai3(vabbe' quella non e' una grande perdita...),La7,MTV,Sky,il digitale terrestre ecc...staremmo ancora qui a guardare solo Rai1(Rai2 non ricordo se gia' esisteva o no)oppure le televendite mattutine delle tv locali



Rai 2 se non sbaglio è nata a fine anni 50, primi anni 60, quindi esisteva da un po'. Rete 4 l'ha fondata Mondadori, Italia 1 prima che se la mangiasse Silvio faceva parte del gruppo Rusconi. Come vedi di gente che aveva voglia di investire nella TV c'era.
Ma non solo: ti ricordo che Canale 5 prima del 1980 si chiamava TeleMilano, ed era una piccola TV locale; gente che viveva in quegli anni nell'area milanese mi ha raccontato che a quell'epoca Antenna 3 era molto meglio di Telemilano, sia come programmi che come struttura. Tutti ritenevano che tra le due Antennna 3 avrebbe fatto molta più strada.
Putroppo la proprietà di Antenna 3 non aveva gli appoggi politici di qualcun altro. Il seguito della storia penso lo conosciamo tutti.
Leonessa73
00lunedì 24 aprile 2006 14:42
...e chi si ricorda la Legge Mammì alzi la mano!
Bestionn
00lunedì 24 aprile 2006 15:24

Scritto da: Nikki72 24/04/2006 14.21




Non ti facevo così bertinottiano! [SM=x44452] cmq, per essere precisi, nell'Unione son tutti contrari a questa proposta, perfino Rizzo (che certo non è un moderato) perché dice che a perdere il lavoro sarebbero i dipendenti Mediaset e lui questo non può approvarlo... [SM=x44452]





Mia dolce Nikkina, dovresti aver capito bene che non sono bertinottiano [SM=x44463] , anche se Faustino mi è simpatico e lo apprezzo per il suo alto quoziente d’intelligenza e il suo buon senso di democrazia. [SM=x44458]
[SM=x44467] In questo caso, il mio appoggio a lui va sulla proposta di regolamentare FINALMENTE la Pubblicità che è diventata ossessiva con i suoi continui spot martellanti.
Ti rendi conto che qualsiasi programma del palinsesto televisivo, sia privato sia statale (di cui continuiamo a pagare l’assurdità di un iniquo canone!) è interrotto ogni 10/15 minuti – esclusi certi dibattiti politici! - per inserire altrettanti 3/5 minuti di reclame?
Ovvio che gli interessi e i guadagni sono altissimi per tutti gli sponsor ma, anche e sopratutto, per lo Stato.
Cazzzzzzzzzo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! [SM=x44453] [SM=x44454] [SM=x44453]

Io dico però: almeno, si rispettassero le regole della vecchia L.233 del 6/8/90 di Mammi della quale ti posto l’articolo 8 sulla disciplina pubblicitaria.


LEGGE 6 agosto 1990, n. 223
Disciplina del sistema radiotelevisivo pubblico e privato.
(pubblicata sul supplemento ordinario n. 53 alla G.U. n. 185 serie generale parte prima del 9/8/1990)

La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato;
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
PROMULGA
la seguente legge:

[...]

Art. 8.
(Disposizioni sulla pubblicità)

1. La pubblicità radiofonica e televisiva non deve offendere la dignità della persona, non deve evocare discriminazioni di razza, sesso e nazionalità, non deve offendere convinzioni religiose ed ideali non deve indurre a comportamenti pregiudizievoli per la salute, la sicurezza e l'ambiente, non deve arrecare pregiudizio morale o fisico a minorenni, e ne è vietato l'inserimento nei programmi di cartoni animati.

2. La pubblicità televisiva e radiofonica deve essere riconoscibile come tale ed essere distinta dal resto dei programmi con mezzi ottici o acustici di evidente percezione.

3. In relazione a quanto previsto dalla direttiva del Consiglio delle Comunità europee del 3 ottobre 1989 (89/552/CEE) l'inserimento di messaggi pubblicitari durante la trasmissione di opere teatrali, cinematografiche, liriche e musicali è consentito negli intervalli abitualmente effettuati nelle sale teatrali e cinematografiche. Per le opere di durata programmata superiore a quarantacinque minuti è consentita una ulteriore interruzione per ogni atto o tempo. È consentita una ulteriore interruzione se la durata programmata dell'opera supera di almeno venti minuti due o più atti o tempi di quarantacinque minuti ciascuno.

4. Il Garante, sentita un'apposita commissione, composta da non oltre cinque membri e da lui stesso nominata tra personalità di riconosciuta competenza, determina le opere di alto valore artistico, nonché le trasmissioni a carattere educativo e religioso che non possono subire interruzioni pubblicitarie.

5. È vietata la pubblicità radiofonica e televisiva dei medicinali e delle cure mediche disponibili unicamente con ricetta medica. Il Ministro delle poste e delle telecomunicazioni emana con proprio decreto norme sull'inserimento dei messaggi pubblicitari in attuazione degli articoli 13, 15 e 16 della direttiva del Consiglio delle Comunità europee del 3 ottobre 1989 (89/552/CEE).

6. La trasmissione di messaggi pubblicitari da parte della concessionaria pubblica non può eccedere il 4 per cento dell'orario settimanale di programmazione ed il 12 per cento di ogni ora; un'eventuale eccedenza, comunque non superiore al 2 per cento nel corso di un'ora deve essere recuperata nell'ora antecedente o successiva.

7. La trasmissione di messaggi pubblicitari televisivi da parte dei concessionari privati per la radiodiffusione televisiva in ambito nazionale non può eccedere il 15 per cento dell'orario giornaliero di programmazione ed il 18 per cento di ogni ora; una eventuale eccedenza, comunque non superiore al 2 per cento nel corso di un'ora, deve essere recuperata nell'ora antecedente o successiva. Un identico limite è fissato per i concessionari privati autorizzati, ai sensi dell'articolo 21, a trasmettere in contemporanea su almeno dodici bacini di utenza, con riferimento al tempo di programmazione di contemporanea.

8. La trasmissione di messaggi pubblicitari radiofonici da parte dei concessionari privati non può eccedere per ogni ora di programmazione rispettivamente il 18 per cento per la radiodiffusione sonora in ambito nazionale, il 20 per cento per la radiodiffusione sonora in ambito locale, il 5 per cento per la radiodiffusione sonora nazionale o locale da parte dei concessionari a carattere comunitario.

9. La trasmissione di messaggi pubblicitari televisivi da parte dei concessionari privati per la radiodiffusione televisiva in ambito locale non può eccedere il 20 per cento di ogni ora di programmazione e il 15 per cento dell'orario giornaliero di programmazione. Un'eventuale eccedenza, comunque non superiore al 2 per cento nel corso di un'ora, deve essere recuperata nell'ora antecedente o successiva.


10. La pubblicità locale è riservata ai concessionari privati per la radiodiffusione in ambito locale: pertanto i concessionari privati per la radiodiffusione sonora e televisiva in ambito nazionale e la concessionaria pubblica devono trasmettere messaggi pubblicitari contemporaneamente, e con identico contenuto, su tutti i bacini serviti. I concessionari privati che abbiano ottenuto la autorizzazione di cui all'articolo 21, possono trasmettere, oltre alla pubblicità nazionale, pubblicità locale diversificata per ciascuna zona oggetto della autorizzazione, interrompendo temporaneamente l'interconnessione.

11. Sono nulle e si hanno per non apposte le clausole dei contratti di pubblicità che impongono ai concessionari privati di trasmettere programmi diversi o aggiuntivi rispetto ai messaggi pubblicitari.

12. Ai sensi della presente legge per sponsorizzazione si intende ogni contributo di un'impresa pubblica o privata, non impegnata in attività televisive o radiofoniche o di produzione di opere audiovisive o radiofoniche, al finanziamento di programmi, allo scopo di promuovere il suo nome, il suo marchio, la sua immagine, le sue attività o i suoi prodotti.

13. I programmi sponsorizzati devono rispondere ai seguenti criteri:
a. il contenuto e la programmazione di una trasmissione sponsorizzata non possono in nessun caso essere influenzati dallo sponsor in maniera tale da ledere la responsabilità e l'autonomia editoriale dei concessionari privati o della concessionaria pubblica nei confronti delle trasmissioni;
b. devono essere chiaramente riconoscibili come programmi sponsorizzati e indicare il nome o il logotipo dello sponsor all'inizio o alla fine del programma.

14. I programmi non possono essere sponsorizzati da persone fisiche o giuridiche la cui attività principale consista nella fabbricazione o vendita di sigarette o di altri prodotti del tabacco, nella fabbricazione o vendita di superalcolici, nella fabbricazione o vendita di medicinali ovvero nella prestazione di cure mediche disponibili unicamente con ricetta medica.

15. I programmi sponsorizzati sono considerati messaggi pubblicitari nella misura minima del 2 per cento della durata dei programmi stessi da comprendersi nel limite di affollamento giornaliero. Il Garante, entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, propone al Ministro delle poste e delle telecomunicazioni, che provvede, entro novanta giorni, con decreto, una più dettagliata regolamentazione in materia, sia per la concessionaria pubblica sia per i concessionari privati.

16. Entro il 30 giugno di ciascun anno il Presidente del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro delle poste e delle telecomunicazioni, di concerto con il Ministro delle partecipazioni statali e sentiti il Garante ed il Consiglio dei ministri, stabilisce il limite massimo degli introiti pubblicitari quale fonte accessoria di proventi che la concessionaria pubblica potrà conseguire nell'anno successivo. Tale limite viene fissato applicando, a quello stabilito per l'anno precedente, la variazione percentuale prevista per il gettito pubblicitario radiotelevisivo per l'anno in corso. Ove il gettito pubblicitario previsto di discosti degli introiti pubblicitari per l'anno successivo terrà conto dell'aumento o della diminuzione verificatisi.

17. Le disposizioni di cui ai commi 6 e 16 del presente articolo e la normativa di cui alla legge 14 aprile 1975, n. 103, articolo 15, hanno validità fino al 31 dicembre 1992. In tempo utile il Garante propone, nella relazione annuale di cui al comma 13 dell'articolo 6, in relazione alle nuove dimensioni comunitarie e all'andamento del mercato pubblicitario, le necessarie ed opportune modificazioni alla suddetta normativa. Il Governo provvede alle conseguenti iniziative legislative.

18. L'articolo 21 della legge 14 aprile 1975, n. 103, è abrogato.






[SM=x44470] [SM=x44467] Ahhh benedetti Caroselli...










Ti gà capio Nikkina? [SM=x44461] [SM=x44462]


[SM=x44483] [SM=x44482] [SM=x44482] [SM=x44482]
bremaz
00lunedì 24 aprile 2006 19:04
Premetto ke la discussione manco l'ho letta [SM=x44452]

cmq la cosa non mi tocca, con le tv possono farci quello che gli pare, a me non me ne frega una megacippa [SM=x44452]

L'unica è vedere le partite del Milan, e per quello non sembrano esserci problemi [SM=x44456]

Per il resto la tv la guardo talmente poco che ci può essere come no la vita non cambia [SM=x44452] Anzi, forse con meno tv si alza il livello intellettivo del Paese.... e pure il mio [SM=x44453]

Cmq, statevene buoni e tranquilli che Mediaset non la tocca nessuno, la sinistra ha avuto cinque anni per farne strage (e a quell'epoca la propaganda televisiva era ancora più esasperata) figurarsi se lo fa adesso......


Cmq ai soliti teledipendenti che frignano ricordo che Mediaset è un caso a parte in Europa: bisogna rendere atto a Berlusconi del fatto di essere riuscito ad offrire gratuitamente e con quintali di pubblicità tutte quelle stronzate (reality e compagnia bella, non chiedetemi quali perchè ho visto due edizioni del grande fratello poi mi sono francamente frantumato i maroni e coi reality la mia breve storia d'amore finì là [SM=x44452] ) che negli altri paesi danno a pagamento, mi ricordo in Francia dove tutto è in abbonamento.

E le partite di calcio, quello glielo concedo. Cmq se siete attenti noterete che l'interesse di Berlusconi è spostare tutto sul digitale, per vedere i contenuti interessanti del digitale bisogna pagare, non moltissimo, ma bisogna pur sempre pagare. Quindi attenzione, la tivù gratis ancha in Italia sta andando a farsi benedire, per cui fate i vostri calcoli [SM=x44452]

Per quello che mi riguarda, continuerò ad interessarmi solo dello sport e ogni tanto dei canali musicali [SM=x44452]


Ah i Simpson!!!!!! ecco quelli li guardo da secoli. [SM=x44452] ma del resto faccio volentieri a meno. Ecco, facciano quello che vogliono basta che non mi tolgano musica sport e i Simpson. Ciao a tutti e scusate ma non mi sento mica tanto bene [SM=x44455]
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