Motta chiama il Milan

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Asgeir Mickelson
00giovedì 3 luglio 2003 18:01
MILANO, 2 luglio 2003 - Thiago Motta e il Milan continuano gli ammiccamenti. Dei contatti tra rossoneri e Barcellona si sapeva, così come delle proposte rossonere per accaparrarsi il 21enne talento brasiliano (Josè Mari o Albertini o Roque Junior) e dei sogni della nuova presidenza targata Laporta (Rui Costa, Maldini). Pesanti sono oggi le parole di Cristiano Miller, il manager brasiliano del centrocampista del Barcellona, legato a Dario Canovi. "Martedì c’è stato un altro incontro tra Galliani e Laporta. Per Motta c’è l’interessamento anche di Juventus, Newcastle e Bayer Leverkusen, ma il Milan è molto avanti".

Con Van Gaal e, nel finale, con Antic, Thiago Motta ha conquistato un posto da titolare in prima squadra, ma nel suo contratto, che scade ad agosto del 2005, c’è ancora una cifra da seconda squadra: 300 mila euro all’anno. Il giocatore vuole un consistente aumento per rimanere, e il Milan ora ha alzato la posta: oltre ai giocatori offre un conguaglio. Al limite i rossoneri potrebbero anche pagare la clausola di rescissione che non è altissima: 12 milioni di euro.

Per quanto riguarda lui, Thiago Motta, si vede che è indeciso tra la stabilità e la nuova avventura. E ne parla con onestà: "Il fatto che tante squadre importanti mi cerchino fa molto piacere, perché sono la testimonianza che io sto lavorando bene. A me piacerebbe restare al Barcellona, ma so che è complicato, eppoi il calibro dei club che sono interessati a me fa pensare".

Fa pensare soprattutto quello che il brasiliano dice della squadra rossonera. "E' la più sudamericana di tutte. Basta pensare che fa giocare davanti alla difesa uno come Pirlo. Non sono d’accordo con la critica spagnola che vi vede come l’anticalcio. La finale di Champions a me è piaciuta, soprattutto nella prima parte. Le vostre squadre sono più compatte, fisicamente più forti, ma giocano anche bene".

"La Juve ha meritato di batterci - prosegue Motta con grande onestà -. Io adoro Del Piero, un avversario davvero complicato: sembra lento, a volte sembra sparire dalla partita, ma poi ha accelerazioni improvvise che decidono. E poi mi piace Totti, un brasiliano. Non è vero che non c’è spazio da voi per la fantasia: c’è Rui Costa, per esempio, uno che sa sempre cosa fare con la palla al piede. Io seguo in tv il campionato italiano, perché il calcio strategico è quello che preferisco. E, per le mie caratteristiche, credo di essere adatto".
giannicchedda81
00lunedì 7 luglio 2003 08:48
magari 10 anni fa così faceva "pendant" con lo sponsor...AHAHAHAH!![SM=x44474] [SM=x44459]
Asgeir Mickelson
00lunedì 7 luglio 2003 20:16
Re:

Scritto da: giannicchedda81 07/07/2003 8.48
magari 10 anni fa così faceva "pendant" con lo sponsor...AHAHAHAH!![SM=x44474] [SM=x44459]



[SM=x44456]
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