Napolitano a Firenze: "Faccio quello che posso ..." e cita la lezione inglese

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binariomorto
00giovedì 12 maggio 2011 23:46
"Sento la fiducia di tutti gli italiani
all'estero dimissioni per piccoli abusi"

Accoglienza trionfale a Palazzo Vecchio per il presidente della Repubblica che ricorda l'esempio di moralità arrivato recentemente dall'Inghilterra: "Il Parlamento non sia ridotto a un ruolo meschino"

FIRENZE - Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è stato accolto da una standing ovation e da un lungo applauso nel salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, gremito da studenti e autorità, dove si è svolta una lezione-dibattito con i ragazzi di alcune scuole fiorentine. Un'accoglienza che ha suscitato un commento soddisfatto del capo dello Stato: "Sento la fiducia di tutti gli italiani".

Basta pessimismo. "Faccio come posso ciò che debbo fare secondo la Costituzione - ha sottolineato Napolitano - e sento la responsabilità della fiducia che mi viene tributata dagli italiani di ogni parte del Paese e di tutte le condizioni sociali". Il presidente inoltre ha invitato a non cedere "alla retorica del pessimismo" sulle capacità dei giovani di oggi. A dare il benvenuto al capo dello Stato a nome delle istituzionil fiorentine è stato il presidente della Regione Enrico Rossi, insieme al sindaco di Firenze Matteo Renzi. "Grazie per il suo straordinario magistero sulla Costituzione - ha esordito il governatore - Lei rappresenta il volto giovane e sereno della politica ed è per questo che oggi qui ci sono tanti giovani".

Lezione inglese. Nel corso dell'incontro a Palazzo Vecchio Napolitano ha risposto anche alle domande di alcuni stuenti. "In Italia - ha spiegato ad un giovane - il Parlamento non è condannato né destinato a sparire né a un esercizio povero e meschino delle sue facoltà". C'è un processo, non solo in Italia, ha proseguito il presidente della Repubblica, che porta ad un trasferimento di competenze a livello internazionale da una parte, e a livello locale dall'altra, con la devoluzione verso livelli istituzionali locali. Ma c'è anche una questione di come i parlamentari interpretano le loro funzioni, ha ricordato il capo dello Stato citando lo scandalo che "qualche tempo fa ha fatto molto clamore in Gran Bretagna, mentre da noi quel clamore sembrò eccessivo, perché abbiamo una scala di giudizio un po' diversa. Era accaduto che alcuni parlamentari - ha detto - avevano abusato dei loro privilegi e quando furono scoperti seguirono le dimissioni di alcuni di loro e dello speaker del parlamento. Tra le spiegazioni - ha concluso Napolitano - che furono date ne ricordo una: quei poveri parlamentari inglesi erano demotivati perché i poteri della Camera dei comuni si erano ridotti in seguito a quel processo che ho descritto".

I nodi del federalismo. Al centro dell'intervento del capo dello Stato anche il tema del federalismo. Per andare verso un sistema delle autonomie che comprenda anche aspetti di federalismo "non ci si può limitare - ha osservato il presidente - al campo fiscale. Occorre anche una Camera delle Regioni e delle Autonomie per corresponsabilizzare i rappresentanti locali e regionali sui problemi del bilancio pubblico". "Starei attento a parlare di sgretolamento" dello spirito di unità nazionale, ha poi proseguito. "Dopo gli anni '80 - ha ricordato - abbiamo avuto delle grandi prove, la lotta contro il terrorismo. Alla fine degli anni '90 l'Italia è riuscita ad entrare nell'euro e nella moneta unica. Occorre uno scatto ulteriore di memoria e coscienza storica che abbiamo coronato con le celebrazioni del 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia". Resta però il problema del divario tra Settentrione e Mezzogiorno. E' vero, ha ammesso Napolitano, dopo 150 anni il divario Nord-Sud non è stato superato, ma "non bisogna rassegnarsi, dobbiamo trovare la strada per quanto difficile possa essere. Dobbiamo avere la consapevolezza che l'Italia cresce tutta insieme, Nord e Sud, o non cresce".

Poche donne in Parlamento. Rispondendo a un'altra domanda sulla presenza femminile in politica, Napolitano ha spiegato: "A vedere le piccole percentuali di donne elette in Parlamento in Italia cadono le braccia". C'è un problema generale di sottorappresentanza femminile in tutte le istituzioni e nelle aziende, ha aggiunto, "ma il punto più nero è la rappresentanza nel Parlamento". Per i consigli di amministrazione delle aziende, ha detto, si è fatto ricorso alle quote rosa. "E' un metodo sbrigativo ma efficace. Sarebbe meglio dare prove collettive di impegno". Dare più spazio alle donne significa anche riconoscere, ha concluso, i loro meriti, "vorrà pur dire qualcosa il fatto che siano sempre di più le donne a vincere in maggioranza nei concorsi pubblici, anche nell'ultimo concorso in magistratura".

Non decentrare tutti i ministeri. Rispondendo alle domande degli studenti, Napolitano affronta il tema del decentramento di funzioni e competenze amministrative. Si vada avanti col processo, afferma il presidente della Repubblica, ma "occorre tener ferme alcune esigenze fondamentali di salvaguardia delle strutture portanti di uno Stato nazionale. Nessuno può mettere in dubbio il ruolo del ministero degli Esteri e di quello dell'Interno e neanche scelte necessarie per la salvaguardia del nostro patrimonio di beni storici e culturali". "Ci sono funzioni - spiega ancora Napolitano - che non possono essere frammentate, ci sono beni che non possono essere abbandonati all'arbitrio di gestioni locali".

L'Italia non ha dichiarato guerra. Non poteva mancare poi un riferimento all'intervento italiano in Libia. "L'Italia non ha dichiarato nessuna guerra", ha assicurato il presidente della Repubblica. "Ritengo che non ci potessimo sottrarre", ha aggiunto, ricordando che "nessun paese del Consiglio di sicurezza ha messo il veto e alcuni paesi si sono astenuti".

Fonte: Repubblica
orckrist
00venerdì 13 maggio 2011 14:30

Interessanti i sinistri che diventano puritani.


Etrusco
00venerdì 13 maggio 2011 14:49
Re:
orckrist, 13/05/2011 14.30:


Interessanti i sinistri che diventano puritani.






Perchè? Tu ti poni forse in un punto d'osservazione neutro? [SM=x44467]

E comunque dinanzi alle bravate dei vari eletti del PDL
persino Cicciolina, che all'epoca fu tanto criticata, avrebbe molto da insegnare sia a chi si autocelebra come il più grande "Statista" italiano,
sia alla consigliera Nicole Minetti.... [SM=x44461]
orckrist
00venerdì 13 maggio 2011 15:24
Re: Re:
Etrusco, 13/05/2011 14.49:




Perchè? Tu ti poni forse in un punto d'osservazione neutro? [SM=x44467]

E comunque dinanzi alle bravate dei vari eletti del PDL
persino Cicciolina, che all'epoca fu tanto criticata, avrebbe molto da insegnare sia a chi si autocelebra come il più grande "Statista" italiano,
sia alla consigliera Nicole Minetti.... [SM=x44461]




Esattamente.
Come ho detto più volte sono apartitico.

Per dirla con il conte di Mantova: "Questa o quella per me pari sono".


Etrusco
00venerdì 13 maggio 2011 16:25
orckrist, 13/05/2011 15.24:


Esattamente.
Come ho detto più volte sono apartitico.

Per dirla con il conte di Mantova: "Questa o quella per me pari sono".






Strano però che stai sempre e solo a criticare chiunque si metta di traverso al PdL,
quando invece avresti molti più motivi per stigmatizzare certi atteggiamenti dell'altra parte te ne rimani muto.
Strano... [SM=x44473]
orckrist
00venerdì 13 maggio 2011 17:16

Dipende da cosa uno vuole vedere (o leggere).

Visto che c’è già una marea di individui che si dà da fare per evidenziare i casi di una parte mi sembra abbastanza inutile farlo anch’io, per cui mi limito a “rovesciare i sassi” della controparte che molti (volutamente o meno) ignorano, con un po’ di vetriolo che non guasta mai.

Se questo vuoi vederlo come un’apologia di una parte rispetto all’altra, sei liberissimo di farlo [SM=x44464] ma non per questo corrisponderà a realtà.

E se ti aspetti che mi metta a fare il forcaiolo o il puritano moralista, aspetterai un bel pezzo.

E, per dirla fuori dai denti, vedo nell’antiberlusconismo (volgarmente detto “sinistra”) la stessa ipocrisia del berlusconismo (volgarmente detto “destra”).

Come già dissi nella discussione sui fondi per la ricerca.





P.S.: mi scuso col duca per averlo confuso col conte. [SM=x44476]






Etrusco
00venerdì 13 maggio 2011 17:40
Re:
orckrist, 13/05/2011 17.16:


[..]
E se ti aspetti che mi metta a fare il forcaiolo o il puritano moralista, aspetterai un bel pezzo.
[..]




Quindi ti sarai fatto una precisa opinione sul giustizialismo della Moratti contro Pisapia? [SM=x44473]
fabius039
00venerdì 13 maggio 2011 20:31
Re:
orckrist, 5/13/2011 2:30 PM:


Interessanti i sinistri che diventano puritani.



Più che diventare, è interessante che ritornino ad essere puritani.

Nelle radici della storia era nella classe popolare che risiedevano i valori più convenzionali, mentre la classe padronale, "il sciur padrun da le bele braghe bianche" della canzoncina, era quantomeno considerata preda di tutti i vizi, drogata e di costumi libertini.

Era la classe padronale, specie gli eredi, ad essere considerata debosciata, drogata e sessualmente dubbia.

La classe lavoratrice veniva invece identificata col sano lavoro dei campi e delle fabbriche, il rispetto della famiglia, la vita morigerata, ancorchè anticlericale.

Quanto fossero vere queste schematizzazioni è discutibile, ma è certo che questa era l'immagine, il lavoratore comunista alla "Cipputi", con la tuta, la famiglia da mantenere, assenza di vizi (anche per mancanza di mezzi) e rigorosa ortodossia sessuale; mentre il padrone, con la tuba ed il frac, conservatore estremo se non fascista, andava al "tabarin", fumava oppio ed aveva i figli "froci".


Cipputi era puritano!

Come poi sia successo che la sinistra, erede di quei movimenti, sia diventata aperta ai costumi sessuali, paladina della droga libera (almeno in certe componenti), resta abbastanza oscuro, anche se forse sta proprio in questa deriva la progressiva perdita di consenso popolare. Come peraltro è sorprendente che la destra, erede di quella classe padronale, si professi (almeno a parole) a difesa dell'ortodossia della famiglia, contro i "busoni" e contro la droga.

Mah, misteri.

Se adesso i "sinistri" tornano ad essere moralisti e puritani, è solo un ritorno alle origini, e potrebbe anche essere considerato positivamente, se non si rivelasse (come peraltro penso) un semplice gioco strumentale elettorale.
orckrist
00lunedì 16 maggio 2011 13:07
Re: Re:
Etrusco, 13/05/2011 17.40:




Quindi ti sarai fatto una precisa opinione sul giustizialismo della Moratti contro Pisapia? [SM=x44473]




Non essendo io milanese non mi sono minimamente interessato della questione. [SM=x44464]




orckrist
00lunedì 16 maggio 2011 13:13
Re: Re:
fabius039, 13/05/2011 20.31:


Più che diventare, è interessante che ritornino ad essere puritani.

Nelle radici della storia era nella classe popolare che risiedevano i valori più convenzionali, mentre la classe padronale, "il sciur padrun da le bele braghe bianche" della canzoncina, era quantomeno considerata preda di tutti i vizi, drogata e di costumi libertini.

Era la classe padronale, specie gli eredi, ad essere considerata debosciata, drogata e sessualmente dubbia.

La classe lavoratrice veniva invece identificata col sano lavoro dei campi e delle fabbriche, il rispetto della famiglia, la vita morigerata, ancorchè anticlericale.

Quanto fossero vere queste schematizzazioni è discutibile, ma è certo che questa era l'immagine, il lavoratore comunista alla "Cipputi", con la tuta, la famiglia da mantenere, assenza di vizi (anche per mancanza di mezzi) e rigorosa ortodossia sessuale; mentre il padrone, con la tuba ed il frac, conservatore estremo se non fascista, andava al "tabarin", fumava oppio ed aveva i figli "froci".


Cipputi era puritano!

Come poi sia successo che la sinistra, erede di quei movimenti, sia diventata aperta ai costumi sessuali, paladina della droga libera (almeno in certe componenti), resta abbastanza oscuro, anche se forse sta proprio in questa deriva la progressiva perdita di consenso popolare. Come peraltro è sorprendente che la destra, erede di quella classe padronale, si professi (almeno a parole) a difesa dell'ortodossia della famiglia, contro i "busoni" e contro la droga.

Mah, misteri.

Se adesso i "sinistri" tornano ad essere moralisti e puritani, è solo un ritorno alle origini, e potrebbe anche essere considerato positivamente, se non si rivelasse (come peraltro penso) un semplice gioco strumentale elettorale.





Mitico Cipputi [SM=x44459]


Considerando il significato del puritanesimo anglosassone (l'importante è "apparire" irreprensibili) direi che concordo con la seconda che hai detto. [SM=x44515]




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