Nel Mediterraneo fermenta un processo di ribellione

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Etrusco
00mercoledì 26 gennaio 2011 15:22

Fino a poco fa tra i paesi che si affacciano sul Mediterraneo c'era solo qualche focolaio preoccupante tra Palestina, Libano, Siria...
ora si aggiungono anche i problemi riscontrati in Tunisia, Albania, Algeria ed in ultimo anche in Egitto....
Quale potranno essere i futuri sviluppi? [SM=x44466]

Dal Sondaggio del Corriere della Sera . . .
Dopo la Tunisia l’Egitto.
Pensate che nel mondo arabo sia in atto un grande processo di ribellione?

Sì 86.4%
No 13.6%
Numero votanti: 671

texdionis
00giovedì 3 febbraio 2011 18:59
L'SOS del turismo nordafricano
I RISCHI ECONOMICI DELLE RIVOLTE
Sia in Egitto sia in Tunisia fornisce il 12% del Pil e dà lavoro all'11% dei cittadini: il turismo è una voce fondamentale nell'economia dei due Paesi nordafricani che in queste settimane
lottano per la democrazia.
Il perdurare di un'instabilità tale da indurre gli stranieri a disertare i due Paesi rischia di sconvolgere un apparato produttivo che ha uno dei suoi cardini proprio nelle entrate turistiche.
Le rivolte fanno perdere milioni di dollari ogni giorno. La situazione più grave è in Egitto, dove il turismo non conosce una vera e propria bassa stagione anche in virtù del clima.

EGITTO, UN BUSINESS DA 7 MILIARDI
L'Egitto riceve ogni anno 13 milioni di visitatori (tra cui 1,8 milioni di russi). Con 7 miliardi di dollari annui, il turismo rappresenta la prima fonte di entrate in valuta estera.
Le tradizionali mete culturali (Il Cairo, Luxor, Assuan, Abu Simbel con relative crociere sul Nilo) sono state superate da ormai un decennio da quelle balneari.
Da quando, a metà degli anni '80, il regime puntò sulle spiagge e le barriere coralline che lo circondano, l'ex porto militare di Sharm el Sheikh è diventato la perla del turismo mediorientale, con 4 milioni di presenze annue.

LA TUNISIA PUNTA ANCHE SUL SAHARA
Oltre 7 milioni di persone (di cui 1,8 milioni di libici) hanno visitato nel 2008 la Tunisia,con in testa le spiagge di Djerba, Sousse e Nabeul-Hammamet.
Il regime di Ben Ali ha cercato di differenziare l'offerta, puntando anche su talassoterapia e deserto,ma potenziando comunque il turismo balneare. Entro il 2015 apriranno diverse stazioni di soggiorno lungo la costa, per 200.000 nuovi posti letto.
L'innalzamento del target si è tradotto poi in una riqualificazione alberghiera che ha portato oggi i 4 e 5 stelle ad essere ormai un terzo delle strutture complessive del Paese.



texdionis
00giovedì 3 febbraio 2011 19:01
Le ricadute per il turismo italiano

SUPEROFFERTE INEFFICACI
I due Paesi nordafricani sono tra le mete predilette dai turisti italiani: dei circa 8 milioni di connazionali che ogni anno compiono un viaggio all'estero, 444.000 scelgono la Tunisia e oltre
un milione l'Egitto.
Gli appelli alla prudenza diramati dal governo hanno frenato un flusso che già si era notevolmente rallentato a causa degli eventi.
Le agenzie online propongono offerte anche sottocosto: oggi, per una settimana a Sharm si possono spendere solo 140 euro. Ma le superofferte sul Web non sembrano convincere, e quasi tutti
gli operatori hanno sospeso le partenze.

texdionis
00giovedì 3 febbraio 2011 19:05
"Mutare fondo emergenze"

LA RICHIESTA ASTOI
"Ogni volta che si verificano emergenze come quelle in atto, facciamo fronte comune con il governo. Anche in questa occasione, la collaborazione è totale".
Lo dice a Televideo Roberto Corbella, presidente dell'Astoi, l'associazione nazionale dei tour operator.
"Fondamentale è adeguare il fondo di garanzia alle situazioni che il settore turistico deve affrontare. Oggi c'è un fondo presso il Dipartimento del turismo, costituito da una percentuale del premio di polizza pagato dai tour operator e destinato a coprire solo i rientri dei viaggi-pacchetto per fallimento dell'operatore o per situazioni
di estrema crisi".

"IMBATTIBILE SHARM"
"Insieme, su base annua, Tunisia ed Egitto rappresentano circa il 30% del turismo italiano all'estero. In Tunisia si tratta di turismo balneare quasi per il 100%, in Egitto per il 70%".
"Il Mar Rosso è imbattibile per la relativa vicinanza all'Italia, per la fruibilità in tutto l'arco dell'anno e per il rapporto qualità-prezzo".
"In questi giorni offriamo la possibilità di cambiare destinazione o di cambiare data, ma le uniche alternativa più o meno possibili sono le Canarie o Capo Verde; le prenotazioni per l'Egitto sono in buona parte perse".

texdionis
00giovedì 3 febbraio 2011 19:09
Fiavet: "Charter vuoti"

IN CRISI METE MASSA
"La situazione sul Mar Rosso egiziano è relativamente tranquilla; nessuno dei turisti da noi interpellati ha chiesto di essere rimpatriato anzitempo".
Lo dice a Televideo Cinzia Renzi,presidente della Fiavet, la federazione italiana degli agenti di viaggio.
"Ovviamente, siamo in linea con le posizioni della Farnesina e sconsigliamo viaggi in Egitto. Gli italiani che sono a Sharm e nelle altre località balneari concludono le loro vacanze, ma non vengono sostituiti da nuovi arrivi. I charter partono vuoti e tornano pieni".

"EGITTO SI RIAVRA'"
"Nella gestione quotidiana dell'emergenza, al primo posto cerchiamo di capire se ci sono dei nostri clienti in zone a rischio e se ci sono difficoltà per riportarli in patria, ovviamente in
raccordo con la Farnesina".
"In secondo luogo, diamo assistenza alle nostre agenzie su come si devono comportare nei confronti dei clienti, e ai singoli che si rivolgono a noi".
"Per qualsiasi dubbio, chi è in partenza nei prossimi giorni si rivolga sempre alla propria agenzia di viaggio, o può contattare direttamente la Fiavet attraverso il sito [URL=www.fiavet.it]www.fiavet.it

DIECI ANNI "NERI"
Una sequela di disastri naturali ed eventi politici hanno sconquassato il settore turistico nell'ultimo decennio.
Le Torri gemelle, nel 2001, generarono un'ondata di attentati in alcune importanti mete mondiali: da Londra a Bali, da Casablanca a Madrid. Il pericolo di rapimenti pesa su destinazioni che erano in forte ascesa, come Yemen e Mali, mentre l'instabilità politica non ha certo aiutato la Thailandia.
Lo tsunami del 26 dicembre 2004 ha messo in ginocchio l'intera area dell'Oceano indiano, e l'eruzione del vulcano islandese ha lasciato a terra migliaia di voli durante l'estate scorsa.

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 06:35.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com