Nomine Rai e palinsesti rivoluzionati

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Etrusco
00sabato 17 maggio 2008 12:00
PdL concederebbe poltrone al PD pur di eliminare Santoro e Travaglio
BERLUSCONI RINUNCEREBBE A GRAN PARTE DELLE NOMINE A PATTO DI NON VEDERE PIÙ SANTORO E TRAVAGLIO
- MAZZA FA INFURIARE FINI
- VELTRONI VUOLE MIELI



Marco Castoro per “Italia Oggi”


Basta con la guerra ventennale alla Rai, ha detto Berlusconi a Veltroni.

Questa dichiarazione è stata letta (o sarebbe meglio scrivere Letta) come un'apertura al dialogo nei confronti dell'opposizione. E di conseguenza come una brusca frenata verso le nuove nomine.
Gianni Letta ha consigliato al Cavaliere di prendere tempo, di non farsi condizionare dalla foga di chi è assetato di potere.
Di tendere una mano all'opposizione per dialogare e per dimostrare a tutti che il suo Berlusconi IV non è come il governo precedente, capace di fare mambassa di nomine Rai, nonostante i soli 24 mila voti in più ottenuti alle elezioni.

L'apertura di Berlusconi è piaciuta a Veltroni perché ha l'effetto di una cortina fumogena che serve a mantenere gli attuali presidi e gli permette di non subire la terza sconfitta consecutiva, dopo le politiche e il Campidoglio.
L'apertura del Cavaliere non è stata invece capita né condivisa da An, dalla Lega e in parte dai forzisti, che con i denti di Dracula hanno la bava alla bocca dopo mesi e mesi di digiuno.
Quindi, se la frenata di Berlusconi verrà confermata, si potrà dire che Letta ha portato a casa un'altra vittoria strategica e che il suo ruolo di preferito tra i consiglieri della corte di Re Silvio è più che mai legittimato.

Approfittando del momento di stand-by, la ministra ombra delle Comunicazioni, Giovanna Melandri, ha chiesto una moratoria di 6 mesi, necessari per dialogare e rivedere la legge Gasparri, che in verità tutela le opposizioni, affidando loro 4 dei 9 posti del cda (presidente di garanzia compreso).
La Melandri ha anche rilanciato la tesi di Veltroni in campagna elettorale: l'amministratore unico al posto del cda, supportato da una fondazione di professori e intellettuali. Ora la palla passa a Berlusconi.

CDA - Gli attuali consiglieri (in scadenza a fine maggio) stanno già riempiendo gli scatoloni.
Sembra che soltanto la leghista Bianchi Clerici conserverà la sua poltrona.
Rifondazione comunista perderà il posto perché non presente in Parlamento,
l'Udc è a forte rischio (dipenderà dalla generosità del Pd),
l'Italia dei Valori avrà un suo rappresentante.
Con la legge Gasparri avremo un cda con 4 consiglieri del Pdl (uno scelto dal Tesoro), di cui 3 di area Forza Italia e 1 di An, un leghista, un presidente di garanzia del Pd, 2 consiglieri del Pd e 1 dell'Idv.
Top secret sui nomi, anche se tra i forzisti sono in auge Vigorelli, Gorla, Contri e Melograni.
An ha offerto il suo posto a Mauro Mazza, ma il direttore del Tg2 non ne vuole sapere, a meno che non si risolva la forbice sullo stipendio.
Per colmare la distanza si è pensato a un incarico in una società municipalizzata, magari con l'aiuto di Alemanno, ma lo stesso sindaco e Fini si sono opposti.

E allora Mazza ha convocato i suoi vicedirettori del Tg2 per annunciare che resterà al suo attuale posto.
L'atteggiamento del direttore ha mandato su tutte le furie Fini.
Ora An potrebbe optare per uno tra Massimo Magliaro o Alessandro Campi.
Magliaro è stato vicedirettore del Tg1 con tre direttori diversi (Rossella, Brancoli e Fava), direttore di RaiInternational per 7 anni, corrispondente da Parigi ed è uno degli ultimi epurati del governo Prodi in attesa di ricompensa.
Comunque al neo parlamentare Malgieri An ha chiesto di non dimettersi subito, ma di traccheggiare un po' finché formalmente gli verrà comunicata l'incompatibilità. Così il partito può prendere tempo. In ribasso le quotazioni di Lorenzo Vecchione e di Lorenza Lei. Urbani con spirito crocerossino sta cercando di salvare Petruccioli, ma in realtà nessuno salverà lui.

AMMINISTRATORE UNICO
-Se si dovesse modificare la legge Gasparri e optare per la proposta dell'amministratore unico tanto cara a Veltroni, nel ruolo di superfavorito per assicurarsi l'incarico troviamo Paolo Mieli, l'attuale direttore del Corriere della Sera.

DIRETTORE GENERALE - Per la poltrona di direttore generale in corsa ci sono Del Noce, Leone, Paglia, Comanducci o un manager esterno. Il candidato di An è Guido Paglia. Giancarlo Leone è il candidato di Follini, Letta e Casini ma è visto come fumo agli occhi da Berlusconi. Gianfranco Comanducci, amico di Previti, è stato capo del personale fino a che il governo Prodi gli tolse l'incarico. Comunque Fabrizio Del Noce resta il favorito. Paglia potrebbe prendere la responsabilità della divisione produzione, il posto che oggi ha il dalemiano Lorusso Caputi, oppure fare il capo del personale.

VIGILANZA - Dopo il rifiuto di Gentiloni l'incarico di presidente della commissione (che spetta all'opposizione) sembrava promesso a Marco Follini, ma ecco che è spuntata forte la candidatura della veltroniana Melandri. Ora è lei la favorita.

PRESIDENTE - Pier Luigi Celli potrebbe tornare in Rai come presidente. Un presidente di garanzia anche per i poteri forti (può vantare la stima e l'amicizia di Letta, D'Alema e Montezemolo) mentre l'unico amico di Petruccioli è Confalonieri.

NOMINE - Il direttore di RaiDue, il leghista Antonio Marano, vuole andare a Raifiction. Minoli a RaiTre (con Paolo Ruffini che potrebbe essere dirottato al Tg3) e Di Bella a New York al posto di Giulio Borrelli (ma occhio a Riotta) come capo dei corrispondenti.

RIOTTA - Capitolo a parte per il direttore del Tg1. A nominarlo fu Prodi e quindi Berlusconi potrebbe preferirgli Belpietro o lo stesso Del Noce (se non dovesse diventare il dg). Martedì scorso Riotta si è chiuso nella sua stanza con Bonaiuti per più di mezz'ora in un colloquio top secret. Qualora non dovesse essere confermato, il direttore del Tg1 potrebbe prendere il posto di Santoro, conducendo un programma di approfondimento, oppure trasferirsi negli States bruciando Di Bella.

BLITZ DI CAPRARICA - Il direttore del giornale radio, che dovrebbe restare al suo posto anche con il governo Berlusconi, ha approfittato del momento di stand-by per far passare la nomina di un nuovo vicedirettore, in sostituzione di Tonino De Martino che sta consumando le ferie arretrate prima di recarsi in pensione. Caprarica è riuscito a farsi approvare la nuova nomina dal cda con un solo voto contrario (quello della Lega). Hanno votato a favore perfino Urbani e Petroni, mentre Malgieri era assente. Il neo vicedirettore è Giovanni De Rosas, ex Tg3 e Unità. Ora i vicedirettori sono 7, cinque di area centro-sinistra (Grandinetti, Marzoli, Anastasi, Mucciante, De Rosas) e due del Pdl (Buonocore e Argento). La nomina di De Rosas ha mandato su tutte le furie il capo del politico, Carlo Albertazzi, che sperava in una promozione. Caprarica ha annunciato che cambierà il palinsesto (per De Rosas ci sarà la rassegna stampa dopo il gr delle 8).

SANTORO - Potrebbe diventare «merce di scambio» a prova di dialogo.
Sembra che il neo governo rinuncerebbe a gran parte delle nomine a patto di non vedere più Santoro e Travaglio.

In pratica la coppa dell'amicizia, tra maggioranza e opposizione, potrebbe essere servita sul vassoio assieme alle teste di Santoro e Travaglio, con la complicità del Pd.
Riotta possibile sostituto.




Marco Castoro per “Italia Oggi” 17 Maggio 2008
Etrusco
00sabato 17 maggio 2008 12:07
Il caso
Da Pd e Italia dei valori critiche al palinsesto Rai
Protesta video del Tg3: «Primo piano e news cancellati dalla satira»
Duro comunicato: ha deciso un cda in uscita




Tg3 e Primo Piano, che da dieci anni occupano la seconda serata di Raitre, saranno spostati a notte fonda. Questo ha deciso il Consiglio Rai, alla fine del suo mandato. Come ultimo atto non esita a ridimensionare drasticamente l’informazione della testata. Un piano respinto da tutta la redazione del Tg3».

Una battaglia Raitre-Tg3 non si era mai vista a Saxa Rubra. Soprattutto contro un vessillo della rete come Serena Dandini. È l’inedita lotta tutta intestina in un territorio che da sempre appartiene all’area del centrosinistra. Ma il piano del consiglio di amministrazione (votato all’unanimità, inclusi i rappresentanti del centrosinistra, da sempre convinti sostenitori del Tg3) è troppo duro da digerire per il Tg di Antonio Di Bella con lo spostamento alla fascia notturna (verso mezzanotte per un’ora e mezzo) del blocco di approfondimento giornalistico Tg3-«Primo piano».

Il direttore della testata ha chiesto al direttore generale Claudio Cappon il congelamento del piano e il suo «ripensamento » fino al gennaio 2009, sollecitando lo stesso trattamento adottato per il Tg1. Infatti anche il tg diretto da Gianni Riotta è in allarme per la soppressione di Tv7 del venerdì sera e la nascita di una prima serata il mercoledì.



Corriere
Etrusco
00sabato 17 maggio 2008 12:13
Il segretario del pd interviene sulla riduzione degli spazi informativi in seconda sera
Veltroni: sbagliato ridimensionare il Tg3
«Ho appreso di questa decisione leggendo i giornali scoprendo di aver avuto un ruolo nella vicenda. È paradossale»

«...considero sbagliata la decisione di ridimensionare uno spazio informativo prezioso che in questi anni ha contribuito ad offrire ai cittadini un' informazione equilibrata e corretta. Ho grande stima del direttore Di Bella e della sua redazione. E mi auguro che questo patrimonio di professionalità possa sempre di più essere valorizzato».


17 maggio 2008



Corriere

Staremo a vedere se alle parole di Veltroni seguirà anche qualche effetto concreto e tangibile [SM=x44465]
Etrusco
00sabato 17 maggio 2008 14:22
Etrusco
00lunedì 19 maggio 2008 23:33
Etrusco
00mercoledì 21 maggio 2008 11:48
TG1 MINACCIA IL SUO PRIMO SCIOPERO PER VENERDI' 30
CONTRO CAPPON
CHE INTENDE CASSARE TV7 E I TG1 DI MEZZA E ULTIMA SERA
PER LASCIAR CAMPO LIBERO AL TG3 SENZA "PRIMO PIANO"...

Dagospia 20 Maggio 2008
Neongenesis
00mercoledì 28 maggio 2008 17:58



Beh Annozero potrebbe essere presentato da Mentana con all'apertura il monologo di Belpietro.

Un bell'approfondimento con invitati Cicchitto e Gasparri e per il contradditorio vedrei bene Facci e Mieli.

Le inchieste potrebbero essere trattate da Lucignolo e Mimun per l'editoriale.

Qualche intervista a Vespa nella seconda parte della serata.


Beh non ci vedo nessun conflitto di interessi!!!




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Etrusco
00venerdì 6 giugno 2008 14:06
Re:
Neongenesis, 28/05/2008 17.58:



Beh Annozero potrebbe essere presentato da Mentana con all'apertura il monologo di Belpietro.

Un bell'approfondimento con invitati Cicchitto e Gasparri e per il contradditorio vedrei bene Facci e Mieli.

Le inchieste potrebbero essere trattate da Lucignolo e Mimun per l'editoriale.

Qualche intervista a Vespa nella seconda parte della serata.


Beh non ci vedo nessun conflitto di interessi!!!


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Per la cronaca:

LE RELIQUIE DI LA7 NEL PALINSENSTO RAI-SET
– CHIAMBRETTI ALLA MATRIX-IANA CONTRO IL TALK BY DANDINI (DUE PUNTURE PER VESPA)
- BIGNARDI E CROZZA IN RAI?
– DAYTIME RAI BISCIONATO (SENETTE E SPOSINI)…



Paolo Martini per “La Stampa”


Anche nell’ultimo campionato appena concluso, la Rai e in particolare la rete Uno hanno vinto, seppur di misura e soprattutto grazie al pubblico over 65.
Ma l’ultimo scontro per il periodo di garanzia Auditel ha fatto suonare anche qualche campanello d’allarme per la tv di Stato.
Canale 5 vince ormai sul finale di giornata, tra le seconde serate e la notte fonda. Per ora la reazione della Rai, nonostante il vespaio suscitato, sarà lo spostamento a mezzanotte di Primo piano su Raitre, per fare spazio a un nuovo talk di Serena Dandini modello Letterman show.

Com’è abbastanza ovvio, il lestissimo Mentana ha già fatto la contromossa, ingaggiando in diretta Piero Chiambretti
, che forse sognava di sbarcare di nuovo in Rai, magari con le sue Markette rivedute e corrette. Ed è proprio sul fall-out dei personaggi che più pesano sul malconcio bilancio de La7 che alla Rai qualcuno vorrebbe costruire un contro-assetto vincente:
si parla di un ingaggio di Daria Bignardi e di un nuovo Crozza-show.
Ma è facile che scelte del genere, come pure le nuove prime serate, slittino a dopo le nomine. E che, alla fin fine, debbano tutti fare i conti con il problema di Porta a Porta: è difficile che sia la stessa Rai a controprogrammare Vespa, che ancora ieri è andato sotto Matrix. Che lo faccia con i nuovi Avanzi dandidiani o con le reliquie de La7 che fu.

Non è poi così strano, dunque, che sulla prossima stagione in Rai non si senta ancora parlare di show e di prime serate, ma del cosiddetto «day-time». Va in pensione persino la storica piazza di Michele Guardì, che sarà costretto a seguire il modello politico della convivenza Lombardo-Lega (intesa come alleanza politica tra i sicilianissimi autonomisti e i padani). Guardì incassa la conduzione della nuova stellina lumbard Milo Infante, per una sorta di riedizione di Aboccaperta.

Qualcuno poi vede una sorta di Mediaset-tizzazione del pomeriggio, con l’arrivo del volto storico del Tg5, Lamberto Sposini, alla Vita in diretta, e al nuovo Italia allo specchio su Raidue dell’ex Tg4 Francesca Senette, scelta dopo accurato controllo della Fedina penale.
Dall’altra parte, Canale 5 risponde allestendo un nuovo contenitore del pomeriggio, genere Mattino 5, che potrebbe condurre la stessa Barbara D’Urso, telesantona della gaffe.
Ora come ora la Rai va sotto solo in due precise fasce orarie della giornata, 12-15 e 15-18, come si vede bene anche dalle tabelle prontamente messe in rete da TvBlog.
In ogni caso la micidiale tenaglia tra Forum di Rita Dalla Chiesa e Maria De Filippi dovrebbe resistere all’urto delle nuove proposte Rai. Vedremo.


Paolo Martini per “La Stampa” - 06 Giugno 2008

patrulla
00giovedì 19 giugno 2008 01:04
perchè io devo pagare lo stipendio ad una persona come vigorelli ???
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