Nuvole sempre più in basso

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Etrusco
00venerdì 24 febbraio 2012 14:04

Il calo medio è dell'1% (30-40 metri) ma è un campanello d'allarme per gli studi climatici

Le nuvole sono a quote più basse
Possibile effetto raffreddamento

La Terra potrebbe così dissipare più radiazione solare, contrastando quindi il riscaldamento globale in atto


 

Le nuvole e sullo sfondo il vulcano Gunung Agung a Bali (Reuters)Le nuvole e sullo sfondo il vulcano Gunung Agung a Bali (Reuters)

MILANO - L'altitudine alla quale si trovano le nuvole sta diminuendo. Non molto - circa l'uno per cento in media - ma sufficiente a far suonare un campanello d'allarme nella comunità scientifica che studia i mutamenti climatici. Lo rivela uno studio dell'Università di Auckland pubblicato sulla rivista scientifica Geophysical Research Letters basato sui dati ottenuti in un periodo di dieci anni dallo spettroradiometro multiangolo Misr che si trova a bordo del satellite Terra della Nasa.

DATI - L'altezza media delle nuvole è calata in un decennio (marzo 2000-febbraio 2010) di 30-40 metri e la maggior parte del calo è dovuta al minor numero di nuvole alle altitudini più elevate. Secondo Roger Davies, che ha guidato il gruppo di ricerca, anche se è ancora presto per trarre conclusioni definitive, il calo è indice che qualcosa di importante sta avvenendo.

RAFFREDDAMENTO - Secondo gli esperti, la minore altezza delle nubi può provocare un raffreddamento del pianeta in quanto la Terra in questo modo può dissipare un tasso maggiore di radiazione solare, effetto che contrasterebbe quindi il riscaldamento globale in atto dovuto alle attività umane. In pratica di tratterebbe di un meccanismo di feedback negativo: il riscaldamento in atto provoca una diminuzione dell'altezza delle nuvole, la quale causa un raffreddamento che contrasta (in parte) la tendenza al global warming.

IMPLICAZIONI - Davies ammette che al momento non è possibile stabilire una causa esatta per la diminuzione dell'altezza delle nuvole riscontrata dai dati satellitari, ma il maggiore sospettato è l'alterazione della circolazione atmosferica dovuta appunto al riscaldamento globale. La scoperta degli scienziati neozelandesi può avere importanti implicazioni sui modelli climatici a lunga scadenza, in quanto l'altezza alla quale si trovano le nuvole è uno dei parametri fondamentali per effettuare previsioni accurate, ma è anche uno dei dati finora più difficili da quantificare in modo esatto.

Redazione Online23 febbraio 2012 | 17:36© RIPRODUZIONE RISERVATA
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