ONG colluse con gli scafisti, la procura indaga

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Freedom's promoter
30giovedì 23 febbraio 2017 12:34
Organizzazioni umanitarie, chi le finanzia? Tanti lati oscuri...
Le procure di Palermo e di Catania hanno aperto due indagini su queste organizzazioni umanitarie che si sono attivate per aiutare i migranti che arrivano tramite gli scafisti dalla Libia.

A far insospettire sono le enormi risorse e dotazioni di cui dispongono, usano droni talmente costosi e sofisticati che nemmeno la marina militare se le può permettere. Perchè? Da dove vengono tutti i loro finanziamenti?
Da da da
30giovedì 23 febbraio 2017 15:44
Da qualche ora sta girando sui tg un servizio che fa vedere come operano le motovedette libiche che dovrebbero fermare questo flusso migratorio, si vede che avvistano una barca di trafficanti di migranti, armati fino ai denti e nascosti da passamontagna, e non provano nemmeno a fermarli, nemmeno una raffica di mitra pur avendo armamenti superiori ai loro.
Perchè?
Forse la marina libica ha un tacito accordo con questi trafficanti di migranti?
lady considine
30giovedì 23 febbraio 2017 16:04
Dai libici mi aspetto di tutto, sono mille tribù oltre ai due blocchi, tripolitania/cirenaica, che si sono formati dopo la scomparsa del Rais.

Però spero di cuore che le ONG non si siano macchiate di queste collusioni, ma c'è da aspettare la conclusione delle indagini delle procure, perchè se hanno aperto i fascicoli significa che c'erano sospetti fondati, forse solo qualche mela marcia infiltrata dentro queste organizzazioni umanitarie... aspettiamo e speriamo.
lady considine
30giovedì 23 febbraio 2017 16:32
Re:
Da da da, 23/02/2017 15.44:

Da qualche ora sta girando sui tg un servizio che fa vedere come operano le motovedette libiche che dovrebbero fermare questo flusso migratorio, si vede che avvistano una barca di trafficanti di migranti, armati fino ai denti e nascosti da passamontagna, e non provano nemmeno a fermarli, nemmeno una raffica di mitra pur avendo armamenti superiori ai loro.
Perchè?
Forse la marina libica ha un tacito accordo con questi trafficanti di migranti?




Mi sono informata, in effetti sembra strano, ma i libici spiegano che hanno l'ordine di non ingaggiare scontri a fuoco contro quei trafficanti armati per non alzare i rischi delle loro missioni, poi arrestarli e portarli a terra, in carcere, sarebbe una complicazione che in questo momento vogliono evitare... e sarà meglio non indagare se è perchè non hanno risorse economiche per allestire carceri per tutti quei delinquenti
oppure perchè quei trafficanti sono protetti da chi in questo caos amministra la Libia...
pliskiss
30giovedì 23 febbraio 2017 18:14
Re:
Da da da, 23/02/2017 15.44:

Da qualche ora sta girando sui tg un servizio che fa vedere come operano le motovedette libiche che dovrebbero fermare questo flusso migratorio, si vede che avvistano una barca di trafficanti di migranti, armati fino ai denti e nascosti da passamontagna, e non provano nemmeno a fermarli, nemmeno una raffica di mitra pur avendo armamenti superiori ai loro.
Perchè?
Forse la marina libica ha un tacito accordo con questi trafficanti di migranti?



Libica?
E più facile una qualche cooperativa mafiosa di Italiani, non ce nè li devi andare con gli aerei a bombardare la costa, questi sono 4 morti di fame stracorrotti.

Che cazzo gliene frega alla marina Libica, il problema è tuo non loro.
Etrusco
30giovedì 23 febbraio 2017 18:25
Re: Re:
pliskiss, 23/02/2017 18.14:



Libica?
E più facile una qualche cooperativa mafiosa di Italiani




Se ti riferisci alle associazioni umanitari o alle ONG ovviamente non sono libiche, sono europee, italiane, di solito anche cooperative internazionali.

Tornando al quesito, sicuramente all'interno di queste ONG i volontari sono ispirati da buoni propositi e lavorano in buona fede senza sapere i veri intenti di chi presiede quelle ONG, ma possiamo presumere che se girano troppi soldi e se c'è troppo interessamento per intervenire ad agevolare l'ingresso dei migranti in Europa, dispiegando notevoli mezzi e risorse, forse qualche interesse che va oltre al semplice spirito umanitario potrebbe anche esserci. Le buone intenzioni umanitarie potrebbero essere usate come scudo di facciata, come pretesto per poter realizzare obiettivi più subdoli e reconditi.
Arcanna Jones
30venerdì 24 febbraio 2017 13:28
Re: Re: Re:
Etrusco, 23/02/2017 18.25:


possiamo presumere che se girano troppi soldi e se c'è troppo interessamento per intervenire ad agevolare l'ingresso dei migranti in Europa, dispiegando notevoli mezzi e risorse, forse qualche interesse che va oltre al semplice spirito umanitario potrebbe anche esserci. Le buone intenzioni umanitarie potrebbero essere usate come scudo di facciata, come pretesto per poter realizzare obiettivi più subdoli e reconditi.




Giovanni Falcone consigliava di seguire il flusso dei soldi per capire meglio le situazioni poco limpide, altrimenti non se ne esce, si nascondono dietro tante buone intenzioni, ma alla fine, chissà...
pliskiss
30sabato 25 febbraio 2017 14:37
Re: Re: Re:
Etrusco, 23/02/2017 18.25:




Se ti riferisci alle associazioni umanitari o alle ONG ovviamente non sono libiche, sono europee, italiane, di solito anche cooperative internazionali.

Tornando al quesito, sicuramente all'interno di queste ONG i volontari sono ispirati da buoni propositi e lavorano in buona fede senza sapere i veri intenti di chi presiede quelle ONG, ma possiamo presumere che se girano troppi soldi e se c'è troppo interessamento per intervenire ad agevolare l'ingresso dei migranti in Europa, dispiegando notevoli mezzi e risorse, forse qualche interesse che va oltre al semplice spirito umanitario potrebbe anche esserci. Le buone intenzioni umanitarie potrebbero essere usate come scudo di facciata, come pretesto per poter realizzare obiettivi più subdoli e reconditi.



Parla il commandante dell'operazione "Sophie" 2015

Come? «Sophia», comandata dall'Italia, ma con navi di vari Paesi, è entrata a fine 2015 nella fase due, ottenendo il permesso, oltre al compito primario di salvare gli immigrati, anche di abbordare gli scafisti, arrestarli e distruggere i barconi.

L'ammiraglio Enrico Credendino, comandante della missione, non accusa le Ong e, anzi, spiega di non essere a conoscenza di eventuali collusioni tra le stesse e gli scafisti. Ma al Giornale risponde: «Personalmente mi rifaccio alle dichiarazioni del direttore di Frontex. E prendo atto di ciò che avete pubblicato». La conclusione cui arriviamo, però, non è di poco conto. Credendino spiega: «Il nostro compito è quello di combattere gli scafisti e i trafficanti di esseri umani. Per questo stiamo lavorando in acque internazionali. Non potremmo andare in acque territoriali se non invitati dal governo legittimo, ogni volta che ci vogliono invitare. Tutto ciò che avviene in Libia avviene solo su richiesta libica. Quindi lavoriamo lì, nella zona di maggior traffico, in modo da riuscire a combattere nella migliore maniera possibile gli scafisti che oggi non possono più uscire dalle acque libiche e, quindi, stanno perdendo tutte le barche che utilizzano. Prima le riprendevano per riutilizzarle, adesso non possono più. Ogni volta che escono dalle acque territoriali vengono arrestati».

Le Ong, invece, come spiegato anche nel rapporto Frontex 2017, varcano la soglia delle acque internazionali, contribuendo, di fatto, a fare da taxi per il Mediterraneo ai migranti. Con l'operazione «Sophia» e l'arresto, come conferma Credendino, di «103 scafisti e la distruzione di 400 imbarcazioni», il numero degli arrivi in Italia sarebbe dovuto diminuire. Invece no. «Il numero dei migranti - tiene a dire ancora l'ammiraglio - non diminuisce. Anzi, lo scorso anno è cresciuto del 18 per cento, ma non tanto quanto sarebbe aumentato, probabilmente, se non avessimo fatto questa azione di contrasto al traffico dei migranti. L'incremento è dovuto al fatto che le partenze dai Paesi d'origine sono aumentate già lo scorso anno. È stato sempre il direttore di Frontex a dire che ci si deve aspettare lo stesso numero di migranti dello scorso anno...».

La domanda che ne consegue è, dunque, questa: ma se le Ong evitassero di andare fino alle coste libiche per far salire gli immigranti, facilitando, quindi, il lavoro dei militari nel contrasto del traffico internazionale di esseri umani, non è che, forse, il numero delle persone in partenza verso l'Italia diminuirebbe? E che, dunque, anche chi organizza illegalmente i viaggi sarebbe disincentivato nel proseguire l'azione criminosa?

La sigla ong sta per Organizzazione Non Governativa, si tratta di organizzazioni di volontariato e cooperazione internazionale indipendenti dal potere pubblico o governo, dal quale però sono riconosciute e possono ricevere finanziamenti per progetti specifici. In Italia oggi le ong riconosciute dal Ministero sono 256 e molte di loro si riuniscono in aggregazioni o federazioni per condivisione di valori o di linee operative.

Questi si spingono fino alle coste libiche per aiutare i migranti e di conseguenza gli scafisti, arrivati a meta tragitto non si può fare più niente e ti acchiappi tutto il rambaradam, 256? Siamo pronti a scommettere che sono tutti puliti? Io non scommetterei.
Magari a Roma ne sanno qualcosa di più di queste aggregazioni o cosi dette Federazioni.
Pipallo
30sabato 29 aprile 2017 00:22
A quanto pare sembra sempre più fondato il sospetto che alcune ONG abbiano qualcosa da spartire con gli scafisti in questo traffico enorme di migranti,
ci sono intercettazioni dei servizi segreti
ci sono ingenti somme di denaro che provengono da finanziatori ignoti
le ONG dispongono di attrezzature costosissime
le navi delle ONG battono bandiera di paesi che notoriamente non collaborano con la giustizia italiana

che altro pensare?
pliskiss
20sabato 29 aprile 2017 14:26
Re:
Pipallo, 29/04/2017 00.22:

A quanto pare sembra sempre più fondato il sospetto che alcune ONG abbiano qualcosa da spartire con gli scafisti in questo traffico enorme di migranti,
ci sono intercettazioni dei servizi segreti
ci sono ingenti somme di denaro che provengono da finanziatori ignoti
le ONG dispongono di attrezzature costosissime
le navi delle ONG battono bandiera di paesi che notoriamente non collaborano con la giustizia italiana

che altro pensare?



Spaccio di esseri umani

Buzzi a Roma in mafia capitale lo disse che con questi si guadagnava di più che con la droga.

Come al solito la girandola delle indagini" vedere li', colpa di la, forse? Non generalizziamo (parola molto comune)non è cosi, si parla ad indagini concluse(e quando si concluderanno???)"

Di certo c'è solo una cosa

Gli sbarchi continuano e il paese è sempre più nero [SM=x44458]
Etrusco
20sabato 29 aprile 2017 22:27
Re: Re:
pliskiss, 29/04/2017 14.26:



Spaccio di esseri umani

Buzzi a Roma in mafia capitale lo disse che con questi si guadagnava di più che con la droga.

Come al solito la girandola delle indagini" vedere li', colpa di la, forse? Non generalizziamo (parola molto comune)non è cosi, si parla ad indagini concluse(e quando si concluderanno???)"

Di certo c'è solo una cosa

Gli sbarchi continuano e il paese è sempre più nero [SM=x44458]




A questo punto, visto che è da parecchio tempo che si sono sollevati questi pesanti dubbi sull'operato delle ONG e da più parti arrivano interrogativi, è doveroso accertare una volta per tutta come stanno realmente le cose:
se le ONG sono estranee lo si deve chiarire una volta per tutte, ma se hanno qualche connivenza con la criminalità che sta facendo un enorme business con questo traffico di essere umani devono rispondere alle autorità competenti, senza farsi scudo dei nobili intenti con cui furono fondate.
menca77
10sabato 29 aprile 2017 22:50
Ma invece di scaldarsi tanto, queste ONG dovrebbero scoprire le loro carte se non hanno nulla da nascondere,
mostrassero i bonifici dei loro finanziatori occulti, perchè tutti questi segreti?
pliskiss
10sabato 29 aprile 2017 23:44
Re: Re: Re:
Etrusco, 29/04/2017 22.27:




A questo punto, visto che è da parecchio tempo che si sono sollevati questi pesanti dubbi sull'operato delle ONG e da più parti arrivano interrogativi, è doveroso accertare una volta per tutta come stanno realmente le cose:
se le ONG sono estranee lo si deve chiarire una volta per tutte, ma se hanno qualche connivenza con la criminalità che sta facendo un enorme business con questo traffico di essere umani devono rispondere alle autorità competenti, senza farsi scudo dei nobili intenti con cui furono fondate.



Ma se le ONG non li portano di quà, qui diventa veramente un problema, come facciamo con tutti i politici che hanno l'immagine di aiutare questa gente a tutti i costi, come facciamo con le cooperative che per guadagnarci con questa gente hanno ammazzato il mercato del lavoro, senza poi parlare dell'amata chiesa che con l'Argentino in testa si metterebbe subito a piangere e a bacchettare gli Alfano e company.

Che non mi vengano a rompere i coglioni e prendere x il culo, questa storia di ONGhisti lazzaroni esiste da una vita, soltanto che cosa è successo?
Un qualche stronzo non ha preso quello che gli spettava e ha fatto la soffiata, di conseguenza è venuto fuori il Bubbone.

Non esistono al mondo organizzazioni pulite, in ogni organizzazione c'è sicuramente la pecora nera.


pliskiss
10sabato 29 aprile 2017 23:49
Re:
menca77, 29/04/2017 22.50:

Ma invece di scaldarsi tanto, queste ONG dovrebbero scoprire le loro carte se non hanno nulla da nascondere,
mostrassero i bonifici dei loro finanziatori occulti, perchè tutti questi segreti?



Mica sono scemi questi [SM=x44452]

Poi sicuramente ci sarà un qualche politico che si starà facendo in 4 per parargli il culo.

Mica che poi ci finisce dentro pure lui [SM=x44458]
Ignazzio
10domenica 30 aprile 2017 00:11
Re: Re:
pliskiss, 29/04/2017 23.49:



Mica sono scemi questi [SM=x44452]

Poi sicuramente ci sarà un qualche politico che si starà facendo in 4 per parargli il culo.

Mica che poi ci finisce dentro pure lui [SM=x44458]



Ormai anche se hanno protezioni dall'alto il pentolone è stato scoperchiato e bisogna vedere cosa c'è dentro.
pliskiss
10domenica 30 aprile 2017 00:28
Re: Re: Re:
Ignazzio, 30/04/2017 00.11:



Ormai anche se hanno protezioni dall'alto il pentolone è stato scoperchiato e bisogna vedere cosa c'è dentro.



Se è roba pesante rimettono il coperchio [SM=x44458]

Oramai è sempre la solita storia del gioco a scarica barile, 7 /8 storie nuove nei notiziari e delle ONG non si ricorda più nessuno.

Uno che lavora tutto il giorno mica sta a pensare alle ONG, arriva a casa stanco e ascolta quello che di nuovo gli passano i nostri amati mass media, appena c'è qualcosa da nascondere vengono fuori che hanno localizzato Igor il serbo pazzo(invece non è vero) e tutti come i boccaloni a seguire questa storia.

Intanto le ONG possono nascondere e magari pure continuare le loro opere benefiche senza vergogna.
Pipallo
10domenica 30 aprile 2017 22:14
Re: Re: Re: Re:
pliskiss, 30/04/2017 00.28:



Se è roba pesante rimettono il coperchio [SM=x44458]

Oramai è sempre la solita storia del gioco a scarica barile, 7 /8 storie nuove nei notiziari e delle ONG non si ricorda più nessuno.

Uno che lavora tutto il giorno mica sta a pensare alle ONG, arriva a casa stanco e ascolta quello che di nuovo gli passano i nostri amati mass media, appena c'è qualcosa da nascondere vengono fuori che hanno localizzato Igor il serbo pazzo(invece non è vero) e tutti come i boccaloni a seguire questa storia.

Intanto le ONG possono nascondere e magari pure continuare le loro opere benefiche senza vergogna.




Noi possiamo anche distrarci su altre notizie ma non il procuratore di Catania che sta raccogliendo elementi per aprire un'indagine, vedremo poi chi ride alla fine.
Ujoe
10lunedì 1 maggio 2017 10:58
Comunque se qualcuno avesse pensato che queste ONG fossero dei santi ha sbagliato clamorosamente, come chi sbaglia a difenderle a prescindere, vedremo come stanno esattamente le cose, ma se queste maneggiano troppi soldi qualcosa di losco potrebbe esserci.
camilllo mandrilllo
10lunedì 1 maggio 2017 11:35
Re:
Pipallo, 29/04/2017 00.22:

A quanto pare sembra sempre più fondato il sospetto che alcune ONG abbiano qualcosa da spartire con gli scafisti in questo traffico enorme di migranti,
ci sono intercettazioni dei servizi segreti
ci sono ingenti somme di denaro che provengono da finanziatori ignoti
le ONG dispongono di attrezzature costosissime
le navi delle ONG battono bandiera di paesi che notoriamente non collaborano con la giustizia italiana

che altro pensare?




Ma con tutti questi indizi cosaltro vogliamo per aprire subito un'indagine approfondita seriamente?
Lo scandalo è che all'interno delle istituzioni ci sia qualcuno che non vuole che si faccia luce, evidentemente già conoscono quella verità che non vogliono sia portata alla luce del sole.
Arcanna Jones
10lunedì 1 maggio 2017 12:56
Si, ma sono organizzazioni internazionali che non sottostanno alle leggi italiane, possiamo aprire tutti i processi che vogliamo ma dalle rogatorie internazionali non caveremo un ragno dal buco e forse non sapremo mai la verità.
pliskiss
20lunedì 1 maggio 2017 23:59
chi finanzia queste ong?
1. Nessuno si interroga su quanto costi esattamente armare delle navi - che magari in precedenza erano addette al trasporto di merci ricavandone un corrispettivo- e dunque, rinunciando ai precedenti noli commerciali, per tenerle continuamente in navigazione, pagando i relativi carburanti, il personale di bordo delle varie qualifiche e quello di terra per il supporto logistico/tecnologico e per il disbrigo delle pratiche portuali di ormeggio e rifornimento.
Allo Stato, a cui non si perdona nessuno spreco, - che poi consiste nel fatto stesso che non affida al mercato privato ogni suo possibile compito-, costa(va) tanto: la "versione" Mare Nostrum, delle operazioni di salvataggio (previo pattugliamento), costava allo Stato italiano 9,5 milioni al mese; quella Frontex, e Triton, in apparenza notevolmente di meno, cioè circa 2,9 milioni al mese.

Almeno stando al livello di finanziamento apprestato dall'UE: ma dato il "volume" incrementale di sbarchi in Italia, nel corso degli ultimi anni, questo finanziamento UE deve necessariamente essere pro-quota e quindi non sufficiente a coprire gli interi costi dell'operazione: e ciò, includendo, appunto, l'attuale apporto di navi mercantili, cioè di armatori privati (che dovrebbero essere prescelte dall'UE in base a criteri che si devono presumere trasparenti e conseguenti ad accertamenti sui requisiti finanziari e di capacità tecnica degli armatori interessati).

2. Poiché il volume di "salvataggi" si è addirittura incrementato rispetto alla fase Mare Nostrum, se ne deve dedurre che il costo differenziale che sostiene l'iniziativa privata, rigorosamente no-profit, sia quantomeno, per approssimazione, superiore ai 6,5 milioni al mese.
Questo intervento al Senato dell'onorevole Arrigoni, precisa le ipotesi appena fatte, supportandole coi dati ufficiali resi disponibili dal governo e delineando lo scenario complessivo, di tenuta del sistema finanziario pubblico e del tessuto sociale, che ne consegue:
"Vorrei descrivere il fenomeno in Italia.
Nel triennio 2014-2016 gli ingressi e gli sbarchi sono stati 505.000, ma - attenzione - solo via mare. A questi dovrebbero aggiungersi le migliaia di persone che entrano via terra, dall'Austria e dalla Slovenia in particolare, cioè da Paesi dell'area Schengen, dove noi non imponiamo il diritto di Paese di primo ingresso.
Dall'inizio dell'anno al 20 marzo 2017 sono già entrate via mare più di 18.000 persone, pari a oltre il 32 per cento (in più) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Perché do i dati dell'ultimo triennio?
Dalla fine del 2013, anno in cui si sono registrati 42.330 ingressi, c'è stata un'impennata degli sbarchi grazie - lo sottolineo - alle operazioni Mare nostrum (introdotta dopo la strage di Lampedusa del 3 ottobre 2013) e, poi, Triton.
Negli obiettivi, quelle missioni internazionali avrebbero dovuto costituire un deterrente per gli scafisti e diminuire le morti in mare.
Come i dati dimostrano, i risultati hanno invece visto un aumento esponenziale degli ingressi, a maggior ragione dopo l'attività delle navi delle organizzazioni non governative da settembre dello scorso anno.
In secondo luogo, si sono incrementate - e di molto - le morti in mare.
Do alcuni dati forniti dall'Organizzazione internazionale per le migrazioni. Dal 1990 al 2012 (ossia in un arco di ventitré anni) sono state registrate 2.711 morti nel Mediterraneo. Nel 2013 il numero è stato pari a 477 (comprese le 388 morti nella strage di Lampedusa del 3 ottobre). Dopo l'operazione Mare nostrum il numero delle morti si è innalzato: nel 2014 è stato pari a 3.270, nel 2015 a 3.771 e lo scorso anno a oltre 5.000. Nei primi due mesi del corrente anno i morti sono già oltre 500.

Veniamo alle organizzazioni non governative, di cui questa mattina ha parlato il procuratore della Repubblica di Catania Zuccaro in sede di Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen.
Dal settembre 2016 appartenenti a una decina di organizzazioni non governative non italiane, la metà con sede in Germania, spuntate come funghi - come dice Frontex, non collaborano con le attività di polizia e di intelligence - dispongono di 13 navi battenti bandiera di Paesi poco collaborativi con le nostre magistrature che stazionano stabilmente - h24 - al limite delle acque libiche e si fanno notare da facilitatori scafisti, che così inviano verso di loro gommoni precari, di produzione cinese, carichi di immigrati che vengono salvati e trasportati in Italia.
Nel complessivo anno 2016, queste organizzazioni non governative hanno compiuto, da sole, il 30 per cento dei soccorsi in mare nelle aree di ricerche e soccorso. Nei primi due mesi del 2017, operando a pieno regime, hanno svolto il 50 per cento dei soccorsi e, in barba a quanto previsto dalla Convenzione dell'ONU sul diritto del mare, se ne guardano bene dal portare i migranti salvati nel porto più vicino e sicuro, di Zarzis, in Tunisia, ma si dirigono direttamente in Italia.
Queste navi, super equipaggiate e dotate di droni sofisticati, hanno dei costi di navigazione elevatissimi, stimati in circa 10.000 euro al giorno cadauna.
Chi finanzia tutto questo?
È questa un'invasione pianificata a tavolino?... È inaccettabile che dei privati si sostituiscano allo Stato per realizzare, di fatto, un corridoio umanitario verso il nostro Paese. Ci domandiamo se queste organizzazioni non governative favoriscono l'immigrazione clandestina in Italia.
Esse dovrebbero essere indagate non solo ai sensi del cosiddetto articolo 12 della legge Bossi-Fini, per favoreggiamento del reato di immigrazione clandestina, ma anche per omicidio colposo.
Anche la procura di Catania correla le attività di queste ONG con l'aumento delle morti, visto che le organizzazioni criminali ricorrono a gommoni sempre più inadeguati (gommoni cinesi dove si muore persino per schiacciamento) mettendo alla guida non scafisti, che si sono fatti furbi, ma gli stessi migranti, dotandoli semplicemente di bussola e cellulare, per i quali non è nemmeno configurabile il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

Dopo gli ingressi, veniamo al numero delle richieste di asilo nell'ultimo triennio: sono state "solo" 300.000 contro i 500.000 ingressi.
Dove sono andati i 200.000 che non hanno fatto richiesta di asilo? Nel triennio, di questi 300.000 richiedenti, solo 220.000 sono state le richieste esaminate dalle Commissioni territoriali. Nel 2016 le richieste di asilo sono state 123.600 (il 50 per cento in più rispetto al 2015) e nelle prime settimane del 2017 registriamo un aumento del 60 per cento rispetto al pari periodo del 2016. Sempre lo scorso anno sono state "solo" 91.100 le richieste esaminate, e di queste il 60 per cento sono state respinte. Dunque, nonostante l'aumento delle commissioni territoriali (che da diciotto mesi sono state elevate a 48) cresce costantemente la coda delle persone in attesa di esame della richiesta di asilo: al 10 marzo - lo dice il presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo, il prefetto Trovato - le pendenze in ordine alle richieste di asilo sono 120.000.

Analizzando tali richieste si scoprono, poi, cose davvero interessanti.
Le nazionalità più numerose che chiedono protezione internazionale in Italia non sono quelle che hanno effettivamente bisogno di protezione internazionale (soglia che la UE stabilisce nel 75 per cento).
La prima nazionalità a fare richiesta d'asilo è la Nigeria con l'otto per cento di riconoscimento di protezione; la seconda è il Pakistan con il 23 per cento; la terza il Gambia con il cinque per cento; la quarta il Senegal con il quattro per cento; la quinta la Costa d'Avorio con l'otto per cento; la sesta l'Eritrea con il 74 per cento (di richieste accolte).
Insomma, per quantità di richieste di asilo bisogna arrivare al sesto posto per trovare gli eritrei e addirittura all'undicesimo per trovare gli afghani, entrambe nazionalità che hanno effettivamente bisogno di protezione internazionale, ma che registrano numeri bassi.
Prime riflessioni. Questo spiega perché negli ultimi due anni la percentuale di rifugiati media è del cinque per cento, mentre quella di coloro che ottengono protezione sussidiaria è del 14 per cento; cioè a meno del 20 per cento (uno su cinque) degli esami delle richieste di asilo si riconoscerà la protezione internazionale. I dati dimostrano, dunque, che la gran parte di coloro che chiedono asilo sono migranti economici, dunque irregolari, clandestini... Questi sono messi nel sistema di accoglienza per anni.
Tra le nazionalità di migranti in ingresso balzano all'occhio i pakistani, che ottengono il tre per cento di stato di rifugiato e il cinque per cento della protezione sussidiaria, e che dunque sono prevalentemente migranti economici, dunque clandestini. I numeri ci dicono che i pakistani sbarcati nel 2016 sono molti meno (il 20 per cento) rispetto a quelli che hanno chiesto asilo: 2.770 sono sbarcati, 13.510 hanno richiesto asilo nel 2016. Sono forse stati paracadutati nel nostro Paese? No. Qual è allora la motivazione? Percorrendo la rotta dei Balcani - che quindi non è totalmente interrotta, nonostante noi Europa, noi Italia, diamo sei miliardi al sultano Erdogan per bloccarla - i pachistani e altri migranti, venendo dal Medio Oriente, passano attraverso i confini terrestri, soprattutto austriaco e sloveno, che sono Paesi di area Schengen, che dunque non sono controllati.
Dove emerge con tutta forza il lato più significativo dell'emergenza?
È nel sistema di accoglienza, che registra una situazione che diventa ogni giorno sempre più esplosiva. Elevati ingressi più foto segnalamenti a tappeto che ci ha imposto l'Europa , hanno determinato un'esplosione dei numeri che sta facendo collassare il sistema di accoglienza dove vengono assistiti i sedicenti profughi.
Alla fine del 2013 erano 22.000 nel sistema di accoglienza; a fine 2014 erano 66.000, a fine 2015 erano 104.000, alla fine dello scorso anno 176.000, con spese enormi a carico del nostro Paese; spese passate da 1,6 miliardi del 2013, con un contributo dell'Unione europea di soli 100 milioni di euro, a 4 miliardi del 2016, con soli 112 milioni di contributo dell'Unione europea: un contributo che non si avvicina neanche a meno del 3 per cento del costo complessivo.
L'impatto fiscale dell'emergenza migranti tocca quasi lo 0,3 per cento del nostro PIL; oltre il 60 per cento di questi 4 miliardi è speso per l'accoglienza: un esborso con spreco enorme di risorse. È una follia.
Assistiamo al fatto che per un periodo medio di due o tre anni (a volte anche quattro) ci sono molte persone che per l'80 per cento non hanno diritto alla protezione internazionale, con l'automatica conseguenza che l'80 per cento dei posti nel sistema di accoglienza (quasi 140.000) è dato da strutture temporanee, case private o condomini, alberghi, resort gestiti da cooperative in odore di affari o da albergatori falliti, spesso individuati dai prefetti che scavalcano i sindaci. Tutto ciò avviene con costi economici e sociali enormi, incombenze enormi per i Comuni".

3. Insomma: nella "filiera" industrializzata della importazione di immigrati, che all'80% compiono accessi illegali nel nostro territorio, i costi, sono altissimi: certamente nella fase di trasporto via mare, che viene generosamente privatizzata da organizzazioni che prescelgono la destinazione-Italia, a prescindere dai presupposti effettivi e dalla corretta applicazione dello sbandierato "diritto del mare".
Se mi muovo su segnalazione di chi si è posto in navigazione, entro le acque sovrane libiche, già sapendo che non sarà in grado di navigare fino alla (unica) destinazione prescelta, l'Italia, si tratta visibilmente di un espediente.
Non è salvataggio, ma l'utilizzazione programmatica di più vettori, in oggettivo coordinamento tra loro, per una destinazione predeterminata e avulsa dalle regole del diritto del mare: le mete portuali più prossime, Tunisia e Malta, paiono infatti ignorate dai "salvatori-secondo-il-diritto-del-mare"che navigano allo scopo esclusivo, e dichiarato, di andare a raccogliere chi si mette in mare solo per finire in pericolo e essere "salvato"!
E questo meccanismo, dunque, nulla ha a che fare coi criteri di accidentalità del soccorso da apprestare in mare, e tantomeno coi criteri di prossimità in cui si sviluppa normalmente il soccorso "accidentale" e non predisposto; è, cioè, un "soccorso" apprestato da parte di chi abbia, come privato, un'unica ragione per navigare: quella di stazionare nei pressi delle acque territoriali libiche per completare la tratta illegalmente intrapresa e segnalata dagli scafisti o, per essi, dai passeggeri "addestrati" dei gommoni!

3.1. Ma il fatto saliente, al di là della totale anomalia del meccanismo di trasporto di massa chiamato forzatamente salvataggio (se si ha riguardo alle invocate regole dei "diritto del mare"), è che, solo per il segmento della fase di entrata-trasporto entro il territorio nazionale, dal mare, dei soggetti privati sostengono costi altissimi.
E quindi, posto che il finanziamento ufficiale UE copre, a malapena, meno di un terzo dei costi complessivi, e che ragionevolmente appare esclusivamente un (limitato) cofinanziamento della spesa sostenuta dal nostro Stato, chi li finanzia?
E' credibile che, in un'€uropa afflitta dalla disoccupazione strutturale più alta dalla fine della seconda guerra mondiale e dalla deflazione salariale che l'accompagna in termini di calo dei salari e della capacità di spesa della maggior parte della popolazione, questi finanziamenti siano attinti da spontanee, costanti e ragguardevoli microdonazioni di cittadini privati?

4. E poi: non è strano che, registrandosi all'interno dell'€uropa, un un crescendo preoccupante di povertà assoluta, i cittadini comuni, pur impoveriti (tranne una fascia di elite sempre più ristretta e ricca), sentano la spinta umanitaria soltanto per coloro che risiedono in altri paesi e considerino con indifferenza la povertà di chi gli sta accanto e condivide, con loro, l'appartenenza alla stessa comunità sociale e territoriale?
Ma se non appare verosimile che siano le spontanee e straordinariamente costanti donazioni dei cittadini privati a garantire l'altissimo livello di finanziamento delle operazioni navali delle ONG, almeno finchè non sia compiuta un'operazione di oggettiva e doverosa trasparenza sui loro bilanci, la domanda è non tanto "chi veramente le finanzi", ma "perché le finanzi".

5. Se la finalità delle ONG nord-europee, come per lo più risultano essere, fosse umanitaria, cioè di sollievo della condizione di povertà, anche considerata in chiave internazionale, avrebbero come logico e immediato scenario quello di soccorrere la massa crescente dei poveri assoluti che si sta inarrestabilmente stabilizzando in €uropa, (e proprio in paesi (€uropei) diversi da quelli in cui hanno sede le ONG, le ONLUS e le associazioni internazionaliste della "solidarietà").
Magari, se queste attivissime protagoniste del tanto vagheggiato "terzo settore", avessero pure un'etica incline all'analisi veritiera dei fatti, non farebbero solo azioni assistenziali sugli effetti della povertà, ma si attiverebbero per rimuoverne le cause; cioè, denunziando l'austerità fiscale che disattiva il welfare pubblico, mediante la riduzione dei deficit pubblici e della relativa spesa, considerata, dalle istituzioni UE e dai governi ad esse obbedienti, improduttiva; una riduzione che è alla base di questa stessa dilagante povertà.

6. Ma né questa azione assistenziale riguardante i cittadini poveri €uropei, né questa denunzia delle sue cause notorie ed oggettive, appaiono minimamente interessare l'azione delle ONG "umanitarie".
Forse i diritti umani, prima di tutti quelli all'esistenza libera dalla miseria che, un tempo, in €uropa si connetteva alla dignità del lavoro, non pertengono anche ai disoccupati degli Stati mediterranei coinvolti nell'eurozona e ai loro figli (ammesso che non ci si debba curare delle cause, altrettanto chiare, per chi vuole spiegarsele, della crisi demografica €uropea, v. p.2, dopo 30 anni di feroci politiche deflazioniste e di liberalizzazione del mercato del lavoro)?

6.1. Eppure la situazione della povertà assoluta, in €uropa, non può non essere definita allarmante, per chi avesse qualche minima razionale preoccupazione per le popolazioni che gli vivono accanto:
"L’EUROPA DELLE POVERTÀ
Uno dei misuratori indiretti della crisi in corso e delle diseguaglianze in crescita da decenni è senz’altro quello delle povertà.
Guardando agli ultimi dati Istat, in Italia balza agli occhi il livello raggiunto dalla povertà assoluta. Che è poi quella povertà più radicale, perché se quella relativa si misura sul reddito medio, quella assoluta ha a che fare con i beni essenziali per la vita e la sopravvivenza.
Negli ultimi dieci anni mai si era registrato un dato simile in relazione ai singoli individui: nel 2015 sono 4.598.000, il 7,6% della popolazione, erano il 6,8% nel 2014. Sotto il profilo della povertà relativa, la cui soglia nel 2015 è attestata su 1.050,95 euro per due persone, i dati non sono più confortanti: anche qui crescono proporzionalmente di più i singoli delle famiglie, rispettivamente 8.307.000 (il 13,7% del totale, era il 12,9% nel 2014) e 2.678.000 famiglie, il 10,4% (era il 10,3%).
Una disamina approfondita delle povertà in Europa e in Italia è contenuta nel nuovo Rapporto sui diritti globali.
Il Rapporto sui diritti globali, realizzato dalla associazione Società INformazione e dalla sua redazione, promosso dalla CGIL, nel suo ultimo volume, il 14°, giunto da poco in libreria, contiene come sempre un capitolo dedicato al tema delle politiche sociali, curato da Susanna Ronconi. Il Focus del capitolo quest’anno è dedicato alle diseguaglianze nella salute.
Proponiamo qui un estratto dalla sezione del capitolo Il Contesto.
Qui scaricabili l’indice generale del volume, la prefazione di Susanna Camusso e l’introduzione di Sergio Segio.
...
*****
L’economia non decolla, il welfare non tutela
Con buona pace per l’obiettivo di lotta alla povertà della strategia comunitaria Europe 2020 – ridurre di 20 milioni il numero degli europei a rischio povertà ed esclusione entro lo scadere del 2020 – il trend è sostanzialmente stabile, il minimo decremento medio dello 0,1% registrato nel 2014 rispetto all’anno precedente viene infatti dopo la netta e costante crescita nel periodo 2009-2013, e non riesce a recuperare i valori pre-crisi: nell’Unione Europea con 28 Paesi membri (UE28) è povero (in relazione a tutti e tre gli indicatori AROPE, rischio povertà, deprivazione materiale e bassa intensità lavorativa) il 24,4%, 122 milioni di persone, nel 2008 era 23,8%.
I dati più negativi sono in Romania (40,2%), Bulgaria (40,1%) e Grecia (36%), tuttavia mentre i primi due Paesi hanno un tasso elevato ma in calo rispetto al 2013, la Grecia – sottoposta come noto al Memorandum della Troika – registra un incremento anche nell’ultimo anno, dopo un trend in impressionate escalation tra il 2008 e il 2014: +7,9%.
I Paesi con meno poveri sono Repubblica Ceca (14,8%), Svezia (16,9%), Olanda (17,1%), Finlandia (17,3%) e Danimarca (17,8%). L’Italia si colloca in posizione critica, con il 28,3%, 4 punti sopra la media UE28, ed è uno dei Paesi, insieme a Grecia, Spagna, Cipro, Malta e Ungheria, che dall’anno della crisi ha registrato un costante aumento delle povertà, con +2,8%. Segno non solo di una economia che non decolla, ma anche di un sistema di welfare che non tutela e non bilancia gli effetti sociali della crisi.
Secondo un trend ormai purtroppo consolidato, sono bambini e ragazzi under18 a essere maggiormente penalizzati: sono poveri nel 27,8% dei casi, oltre 3 punti in più del dato medio, con gli usuali picchi di Romania e Bulgaria (51% e 45%), ma anche con i dati di Ungheria (41,4%), Grecia (36,7%), Spagna (35,8%). I fattori che più espongono i minori alla povertà sono la posizione occupazionale dei genitori, il loro livello di istruzione, la numerosità del nucleo famigliare e l’accesso a misure di sostegno e servizi; in maggiore svantaggio anche i figli di immigrati".

7. Questo la mappa EUROSTAT sul rischio povertà nel continente europeo:



Questa, oltrettutto, è una situazione che, proprio per i cittadini europei, è senza futuro: il futuro, cioè i bambini di oggi, appare sempre più compromesso dalla emarginazione, dalla miseria materiale e culturale, a cui sono esposti come destino esistenziale immutabile, in numeri che risultano sempre più spaventosi:
www.secondowelfare.it/edt/image/Figura_1.png

7.1. Notare che, se per paesi come quelli dell'Europa orientale, questa situazione di diffusa povertà assoluta è notoriamente "derivata" dal passaggio ormai ultraventennale all'economia di mercato - il che fa già dubitare della sua efficacia nel determinare l'innalzamento costante del benessere e dell'equità sociale- per il meridione italiano, quello spagnolo e per la Grecia, si tratta di una condizione obiettivamente indotta dalla moneta unica, e precisamente dalle politiche fiscali considerate TINA per il suo mantenimento.
Dunque, una condizione non solo auspicata e ritenuta tecnicamente e eticamente giusta dalle istituzioni UEM, ma anche destinata a strutturarsi e, viste le ulteriori raccomandazioni fiscali che vengono date ai paesi appartenenti all'eurozona, ad aggravarsi.
Certamente, e in modo sensibile, non appena si manifestasse una qualche crisi esogena (o endogena) di tipo finanziario, come già nel 2008, alla quale si risponderebbe, per vincolo normativo supremo scolpito nella pietra dei (vari) trattati €uropei, con dosi aggiuntive di austerità fiscale.

8. Dunque, queste ONG internazionaliste non sentono alcuna esigenza prioritaria di rivolgere le loro attenzioni umanitarie ai poveri greci, spagnoli o italiani (o almeno bulgari e rumeni)?
Non si rendono conto che entrare pesantemente nella catena di montaggio dell'importazione massificata di ulteriori poveri, da insediare proprio nei territori di paesi così provati dall'austerità fiscale e dalle infinite riforme strutturali impoverenti, aggrava la situazione di una parte così consistente dei loro "concittadini" europei e rende sempre più disperata la situazione di bambini (bambini!) europei in povertà assoluta, giunti, nell'area emergenziale del mediterraneo, - proprio quella in cui operano per immettere i nuovi disperati, la cui presenza aggrava la situazione di impotenza fiscale degli Stati ad intervenire-, a percentuali di oltre un terzo della popolazione infantile?

8.1. Non sarebbe il caso, anzitutto, di soccorrere queste fasce di popolazione autoctona, stabilizzare il benessere sociale nei paesi europei, proprio per poi consentire, anche agli immigrati dall'Africa e dalla zone più povere dell'Asia, di avere in €uropa, tutti insieme e in una condizione di effettiva sostenibilità sociale, un futuro che non sia di scontro permanente tra masse di miserabili in inevitabile attrito fra loro?
Non si rendono conto che ammassare poveri in zone dove disoccupati e poveri "autoctoni" sono già un problema drammatico e, nel paradigma istituzionale €uropeo, irrisolvibile, non significa "salvare vite umane" - e già i numeri dei morti in mare danno torto a questo fine salvifico e ricattatorio contro ogni buon senso-, ma innescare la situazione esplosiva di una miseria a livelli ottocenteschi che pareva sconfitta in €uropa?
E fu sconfitta per buone ragioni, completamente dimenticate dalle ONG e dalle istituzioni UE: dopo la seconda guerra mondiale, per l'affermarsi delle democrazie sociali in cui l'intervento dello Stato, garantiva lo sviluppo armonico del capitalismo, coniungandolo con la priorità dell'occupazione e della tutela pubblica, cioè democratica e legalmente prevista, dei più deboli (che sono i lavoratori e le loro famiglie).

9. Evidentemente non sono interessate a rendersene conto: la cultura delle ONG è improntata, rispetto a questo tragico scenario, che in Europa non ha mai condotto a nulla di buono, alla più totale indifferenza.
E se c'è questa programmatica, anzi, organizzata, indifferenza, rimane il pesante interrogativo: perché le ONG, e cioè i misteriosi finanziatori privati che le istituiscono, e che inevitabilmente appaiono essere soggetti economicamente molto forti (non certamente identificabili con i cittadini medi impoveriti, il cui contributo non pare obiettivamente sufficiente a giustificarne gli imponenti strumenti di azione organizzata) operano in questo modo?
Perché i sottostanti finanziatori, che normalmente si muovono secondo la logica dell'investimento rapportato al rendimento finanziario più profittevole, compiono, in definitiva, questo tipo di "investimenti" nella miseria e nella destabilizzazione sociale di un intero continente?

A questo è servito l'Europa Unita, ci sono milioni e milioni di interessi sul popolo Africano, a Bruxelles si sono detti, perchè non sfruttarli?? Evoilà l'Italia diventa un porto d'attracco, sti pezzi di merda di Tedeschi, Belgi e compagnia lo sapevano già da prima.
Logicamente c'è anche collaborazione dei nostri politici e della Chiesa.
Ujoe
20martedì 2 maggio 2017 00:23
Plis mi fai un riassunto veloce?
pliskiss
20martedì 2 maggio 2017 01:02
Re:
Ujoe, 02/05/2017 00.23:

Plis mi fai un riassunto veloce?




Veniamo alle organizzazioni non governative, di cui questa mattina ha parlato il procuratore della Repubblica di Catania Zuccaro in sede di Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen.
Dal settembre 2016 appartenenti a una decina di organizzazioni non governative non italiane, la metà con sede in GERMANIA, spuntate come funghi - come dice Frontex, non collaborano con le attività di polizia e di intelligence - dispongono di 13 navi battenti bandiera di Paesi poco collaborativi con le nostre magistrature che stazionano stabilmente - h24 - al limite delle acque libiche e si fanno notare da facilitatori scafisti, che così inviano verso di loro gommoni precari, di produzione cinese, carichi di immigrati che vengono salvati e trasportati in Italia.

Come mai in Germania? Germania+Bruxelles= figli di androcchia

Si parla di miliardi non di noccioline, questa è una organizzazione Europea di profitto.
topor@gno
20martedì 2 maggio 2017 10:12
Re: Re:
pliskiss, 02/05/2017 01.02:




Veniamo alle organizzazioni non governative, di cui questa mattina ha parlato il procuratore della Repubblica di Catania Zuccaro in sede di Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen.
Dal settembre 2016 appartenenti a una decina di organizzazioni non governative non italiane, la metà con sede in GERMANIA, spuntate come funghi - come dice Frontex, non collaborano con le attività di polizia e di intelligence - dispongono di 13 navi battenti bandiera di Paesi poco collaborativi con le nostre magistrature che stazionano stabilmente - h24 - al limite delle acque libiche e si fanno notare da facilitatori scafisti, che così inviano verso di loro gommoni precari, di produzione cinese, carichi di immigrati che vengono salvati e trasportati in Italia.

Come mai in Germania? Germania+Bruxelles= figli di androcchia

Si parla di miliardi non di noccioline, questa è una organizzazione Europea di profitto.




Stamattina in tv un servizio giornalistico approfondiva la situazione di queste Ong, hanno intervistato la flottiglia della Ong Sea-Watch che è attraccata a Malta e che finora ha salvato dall'affondamento migliaia di migranti e traghettati nei centri di accoglienza italiani, le persone di quelle navi, compreso il comandante, mi sono sembrate oneste e ispirate da nobili sentimenti, persone semplici e altruiste, ma dietro di loro? potrebbe esserci qualcuno che ha sentimenti meno nobili di loro e che li usa come paravento? al momento giusto gli fanno arrivare informazione su dove andare a raccogliere i passeggeri per farli arrivare a destinazione?

Ma io chiedo, non è meglio aprire allora corridoi umanitari via aerea anzichè via mare dove muoiono sempre in troppi?
Farli gestire dallo Stato anzichè da questa miriade di Ong che non si sa nemmeno chi sono, chi le finanzia e quali secondi fini hanno?
jaena pliskin
20mercoledì 3 maggio 2017 09:16
Re: Re: Re:
topor@gno, 02/05/2017 10.12:




Stamattina in tv un servizio giornalistico approfondiva la situazione di queste Ong, hanno intervistato la flottiglia della Ong Sea-Watch che è attraccata a Malta e che finora ha salvato dall'affondamento migliaia di migranti e traghettati nei centri di accoglienza italiani, le persone di quelle navi, compreso il comandante, mi sono sembrate oneste e ispirate da nobili sentimenti, persone semplici e altruiste, ma dietro di loro? potrebbe esserci qualcuno che ha sentimenti meno nobili di loro e che li usa come paravento? al momento giusto gli fanno arrivare informazione su dove andare a raccogliere i passeggeri per farli arrivare a destinazione?

Ma io chiedo, non è meglio aprire allora corridoi umanitari via aerea anzichè via mare dove muoiono sempre in troppi?
Farli gestire dallo Stato anzichè da questa miriade di Ong che non si sa nemmeno chi sono, chi le finanzia e quali secondi fini hanno?




di fatto hanno fatto aumentare i morti in mare visto che mezzo continente africano vuole partire visto che ci sono loro a fare da taxi

ma dove diavolo è scritto che li dobbiamo accogliere?
il nostro dovere (etico mica legale ) è salvare questi coglioni dall'affogamento
poi vanno riportati in spiaggia da dove sono partiti e chiedere il conto al paese di provenienza

le ong vanno arrestate perchè già aiutandoli senza autorizzazione violano una legge


riflessione

secondo voi portando mezza africa qui è qui probabile che :

gli africani si europeizzano?

o che l'europa diventi brutta e pericolosa come l'africa ?


non voglio risposte dagli eroi eh , l'immigrazione non è un diritto ,non cosi
nessuno accoglie un italiano cosi ,quindi io ho di fatto meno diritto di questi ,il che non va bene e me ne frego di loro,non sono profughi

7 su 10 sono maschi adulti (le famiglie dove sono ?) ,9 su 10 vengono da paesi dove non c'è una guerra , e sempre piu inquietante 9 su 10 sono musulmani (ma non erano i cristiani a dover scappare?che fine hanno fatto?che siano gli unici affogati?)
Etrusco
20mercoledì 3 maggio 2017 12:05
Re: Re: Re: Re:
jaena pliskin, 03/05/2017 09.16:



9 su 10 sono musulmani (ma non erano i cristiani a dover scappare?che fine hanno fatto?che siano gli unici affogati?)




Raramente è stato registrato qualche atto di violanza proprio sui barconi durante la traversata dello stretto di Sicilia tra musulmani e cristiani per motivi religiosi, alcuni sono rimasti annegati dopo essere stati gettati in mare in seguito a violente colluttazioni [SM=x44468]


Comunque, per la cronaca odierna, il procuratore di Catania oggi è in audizione alla Camera sull'operato di queste ONG.
jaena pliskin
20mercoledì 3 maggio 2017 12:09
tanto insabbiano tutto , se permettono ai pm di indagare vien giu la sinistra italiana ed europea in blocco

ti pare possibile che l'ordine dei magistrati ,eterodiretti da magistratura democratica permetta una cosa del genere?

fra 2 giorni faranno un processo al pene di berlusconi o alle mutande verdi di salvini,o alla salma di craxi, e tutti si dimenticheranno delle ong
pliskiss
20mercoledì 3 maggio 2017 14:39
Re: Re: Re: Re:
jaena pliskin, 03/05/2017 09.16:




di fatto hanno fatto aumentare i morti in mare visto che mezzo continente africano vuole partire visto che ci sono loro a fare da taxi

ma dove diavolo è scritto che li dobbiamo accogliere?
il nostro dovere (etico mica legale ) è salvare questi coglioni dall'affogamento
poi vanno riportati in spiaggia da dove sono partiti e chiedere il conto al paese di provenienza

le ong vanno arrestate perchè già aiutandoli senza autorizzazione violano una legge


riflessione

secondo voi portando mezza africa qui è qui probabile che :

gli africani si europeizzano?

o che l'europa diventi brutta e pericolosa come l'africa ?


non voglio risposte dagli eroi eh , l'immigrazione non è un diritto ,non cosi
nessuno accoglie un italiano cosi ,quindi io ho di fatto meno diritto di questi ,il che non va bene e me ne frego di loro,non sono profughi

7 su 10 sono maschi adulti (le famiglie dove sono ?) ,9 su 10 vengono da paesi dove non c'è una guerra , e sempre piu inquietante 9 su 10 sono musulmani (ma non erano i cristiani a dover scappare?che fine hanno fatto?che siano gli unici affogati?)



"""7 su 10 sono maschi adulti (le famiglie dove sono ?) ,9 su 10 vengono da paesi dove non c'è una guerra , e sempre piu inquietante 9 su 10 sono musulmani (ma non erano i cristiani a dover scappare?che fine hanno fatto?che siano gli unici affogati?)""

E' qui l'inghippo e presa per il culo, io vedo solo maschi? Ma le donne dove sono? Le hanno lasciate in guerra? Se guerra c'è?

Io quà continuo a vedere un sacco di Tunisini e Marocchini a fare un cazzo da parecchi anni, li mi risulta che guerre non ce ne sono.

In più si sono aggiunti pure i neri che hanno capito la antifona e non fanno un cazzo pure loro, tanti uomini in giro a fare niente e famiglie non se ne vedono? Vogliamo fare una proporzione? Famiglie 30% e uomini nord africani e neri alla spera in Dio 70%.

Ma oramai sono le solite cose ripetitive e forse è pure inutile parlarne.
jaena pliskin
20mercoledì 3 maggio 2017 16:32
sono fiero che Zuccaro sia siciliano
non ho ancora il resoconto completo della visita di Zaccaro in commissione difesa ma un paio cose :


"Non ho chiesto ai servizi d'intelligence di avere dei dati, perché non li potrei usare". Quelli in mano alla procura di Catania sono invece "dati che vengono da Frontex e dalla Marina militare, in particolare i dispositivi impegnati nella missione Eunavformed. Abbiamo un contatto intenso con l'ammiraglio Credendino e con l'ammiraglio Bergutti Bergotto", che fino a poco tempo fa comandava la missione Sophia. Inoltre "ci risulta anche da internet, perché in rete ci sono i dati della posizione delle ong".

Zuccaro sottolinea che "il focus della nostra azione non sono le ong bensì i trafficanti" e cita Save the Children e Medici senza frontiere tra quelle che "hanno dimostrato in maniera inequivocabile che operano per solidarietà", ma sostiene anche che nelle ong ci sono persone che hanno "profili di dubbia rilevanza, non collimanti con quelli dei filantropi" e questo aspetto "giustifica indagini in tal senso". Poi avanza una serie di proposte volte a suo avviso a mettere gli inquirenti in grado di fare il loro lavoro in modo efficace. "Siamo in una fase in cui non riusciamo più a svolgere l'attività investigativa: non riusciamo a intercettare i facilitatori e ad intercettare i satellitare e ad avere quegli elementi probatori necessari. Chiedo di essere messo nelle condizioni di poter indagare su queste organizzazioni di trafficanti, è uno sforzo che vale la pena. Sono forti e in grado di impedire la formazione di un governo ufficiale nello Stato libico", afferma.


Il magistrato chiede anche la presenza di polizia giudiziaria a bordo delle navi delle Ong e l'obbligo per le stesse di battere bandiera del paese in cui ha sede la Ong. Zuccaro insiste inoltre sulla necessità di indagini sull'origine delle capacità finanziaria delle Ong.

Zuccaro dà infine una valutazione "politica": "C'è l'impossibilità di ospitare in Italia tutti i migranti economici: per le ong questo non è un discrimine, ma per uno Stato la differenza è rilevante, perché il controllo dei flussi migratori non può che competere agli Stati".


il primo grassetto per me era ovvio ,per i meno esperti sarà inquietante


il secondo grassetto è puro buon senso



affanculo i buonisti
lady considine
20giovedì 4 maggio 2017 00:02
Cioè? ma chi potrebbe nascondersi dentro queste ONG?
Perchè vorrebbero impedire la creazione di un governo libico? Cosa ci guadagnerebbero?
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