Organismi misti...

La ricerca scientifica ha creato organismi misti: chips elettroniche combinate con cellule animali (di topo e di rana) in grado di muoversi autonomamente. Presto una nuova generazione molto più autonoma. Cellule di ratto impiantate in microscopiche chip di silicio sono in grado di spostarsi da sole e di operare come dei micro-robots; costituiscono una possibile prima tappa nella creazione di macchine autodistruttibili, secondo quanto affermano dei ricercatori americani nell’ultimo numero della rivista scientifica Nature Materials Jianzhong Xi, Jacob Schmidt e Carlo Montemagno dell’Università di California di Los Angeles descrivono un metodo nuovo per combinare cellule viventi e chips elettroniche che consentirebbero a queste ultime di dotarsi di zampette primitive che consentirebbero loro di spostarsi. Gli scienziati hanno iniziato con una semplice cellula di silicio trattata particolarmente. In un altro esperimento hanno utilizzato delle cellule di cuore di topo per creare un piccolo apparecchio in grado di spostarsi da solo mediante la contrazione delle cellule. Un altro apparecchio consiste in una chip dotata d’un paio di zampette di rana. “Un apparecchio microscopico è fornito di due zampette che escono dal suo corpo formando un angolo di 45°, ogni zampetta è dotata di un piedino disposto a 45°” spiegano i ricercatori. Concludono affermando che in futuro sarà forse possibile concepire delle macchine capaci di assemblarsi tra loro in varianti più complicate. Reuters 20/1/2005

A mio avviso "giocare" in questo modo con la vita non è una cosa intellgentissima, mi ricorda un po' troppo la voglia di aprire il vaso di Pandora...

La storia è vecchia, pensa alla bionica e alla cibernetica.
Copmunque , chissà perchè, quando danno notizie di questo genere non dicono mai le enormi limitazioni che impediscono la reale applicazione di tali esperimenti; infatti 9 volte su 10 questi esperimenti non sono ripetibili.
E poi se ci pensi bene ormai da un decennio si sta procedendo come prassi comune all'innesto di matrici polimeriche ed inorganiche su sistemi viventi (chirurgia estetica e ricostruttiva docet).
Non mi sembra (ancora) il caso di allarmarsi.

[Modificato da orckrist 26/01/2005 16.11]

Ecco gli albori della nanotecnologia...

in effetti già diversi racconti di sf (uno anche piuttosto recente e di un noto autore: Robin Cook? non ricordo ) hanno già immaginato i catastrofici effetti generati dalla perdita di controllo su questa ennesima conquista della scienza.

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Scritto da: texdionis 27/01/2005 0.25
Ecco gli albori della nanotecnologia...

in effetti già diversi racconti di sf (uno anche piuttosto recente e di un noto autore: Robin Cook? non ricordo ) hanno già immaginato i catastrofici effetti generati dalla perdita di controllo su questa ennesima conquista della scienza.

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Mi sembra fosse "Sciame" il titolo del libro, molto carino, per un paio di giorni dopo averlo letto appena vedevo un'ape mi guardavo alle spalle a lungo...

Penso anch'io che ciò che siamo capaci di fare sia molto limitato fino ad oggi, però questo continuo lavorare sulla vita mi mette a disagio, mi sembra quasi di andare a manipolare in un campo dove è meglio invece rimanere non dico distanti, ma molto rispettosi si...

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Scritto da: Peppinox 27/01/2005 20.31


Mi sembra fosse "Sciame" il titolo del libro, molto carino, per un paio di giorni dopo averlo letto appena vedevo un'ape mi guardavo alle spalle a lungo...

Penso anch'io che ciò che siamo capaci di fare sia molto limitato fino ad oggi, però questo continuo lavorare sulla vita mi mette a disagio, mi sembra quasi di andare a manipolare in un campo dove è meglio invece rimanere non dico distanti, ma molto rispettosi si...

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sì esatto era proprio quello

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Scritto da: texdionis 06/02/2005 15.52


sì esatto era proprio quello

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E' un libro da leggere, possibilmente non all'aperto!