Forse il suo nome (Luis Silvio Danuello) non vi dice granché, ma per i cultori del calcio è un'autentica leggenda (per quelli di Pistoia un po' meno
).
Luis Silvio nasce a Julio Mesquita, in Brasile, il 28 gennaio 1960. Gioca (a tempo perso) in una squadra da oratorio, il Ponte Preta. Nell'estate del 1980 i dirigenti della Pistoiese, abbagliati dalle trasferte dei talent scout della Roma (che vanno a scovare gente come Falcao) decidono di farsi un viaggetto in America Latina alla ricerca di un gioiellino nascosto da schierare in serie A.
E qui si completa il più grande scherzo della storia del calcio: informati dell'arrivo dei toscani, i giocatori del Preta organizzano un'amichevole (combinata) al solo fine di far apparire Luis un fenomeno del pallone. Ci riescono: il DS della Pistoiese torna indietro, entusiasta, e convince l'allenatore Lido Vieri a farlo acquistare dalla società. Sono sufficienti due mesi per capire che Luis Silvio non solo è scarso, ma non è nemmeno un giocatore: viene escluso dalla rosa dopo sei giornate.
La cosa incredibile è che il suo procuratore (sicuramente un buon venditore) ebbe il coraggio di dichiarare che il suo pupillo era una via di mezzo tra Rivera e Schiaffino
Una leggenda metropolitana lo vorrebbe tuttora titolare del bar all'interno dello stadio di Pistoia, intento a guadagnarsi da vivere vendendo gelati e pizzette. Ma la notizia non ha al momento avuto conferme ufficiali.
Chi ha notizie del mitico Luis Silvio si faccia sentire...