Re:
Scritto da: Etrusco 12/12/2005 0.03
1)
Nel corso del 2004 politici e loro sostenitori hanno intentato numerose cause per diffamazione contro giornalisti; in febbraio il giornalista Massimiliano Melilli fu condannato a 18 mesi di carcere ed al pagamento di 100.000 euro (124.400 dollari). In luglio, un giornalista e senatore settantaseienne [n.d.t.: Lino Jannuzzi] fu messo agli arresti domiciliari, attenuando una condanna del 2002 a 29 mesi di carcere per diffamazione.
2)
La maggior parte delle testate giornalistiche sono possedute da privati ma sono spesso collegate a partiti politici o controllate da grandi gruppi attivi nel settore dei media, che esercitano una qualche influenza editoriale.
3)
La carta stampata, che conta otto quotidiani a diffusione nazionale, due dei quali sono controllati dalla famiglia Berlusconi, continua a fornire opinioni politiche diverse, comprese quelle critiche verso il governo.
4)
Tuttavia Berlusconi controlla o influenza sei dei sette canali televisivi nazionali. Mediaset, compagnia nella quale egli ha i maggiori interessi e che è il maggior produttore televisivo privato del Paese, possiede tre canali nazionali, mentre la televisione di Stato (la RAI), tradizionalmente soggetta a pressioni politiche, ne controlla tre.
5)
Continua ad essere oggetto di controversie la questione dell'impatto politico del controllo sui media da parte di Berlusconi. L'Osservatorio di Pavia, un organismo indipendente di sorveglianza sui media, ha riportato che nel mese di febbraio la presenza di Berlusconi in televisione è stata pari al 42% del tempo dedicato ai politici.
6)
Durante l'anno, il presidente della RAI Lucia Annunziata e una star del giornalismo televisivo, Lili [sic] Gruber, si dimisero come reazione al dominio sui media da parte Berlusconi.
7)
A luglio è stata approvata una legge a lungo attesa sul conflitto d'interessi, che si proponeva di risolvere le contraddizioni tra gli affari privati di Berlusconi e il suo ruolo di primo ministro. Benché la legge limiti il potere di controllo che i politici hanno sui loro gruppi finanziari, non impedisce loro di possedere società. Come risultato, la legge, considerata inefficace dai suoi critici, avrà ben poco impatto sull'impero dei media di Berlusconi.
a me il NANO non piace e trovo che la libertà di stampa sia molto una utopia in tutti gli stati occidentali, visto che tutti i canali di informazione "classici" sono controllati dai padroni dell'economia, e questo succede in tutto il mondo. (anche negli stati che saranno ai primi posti di questa classifica, scommettete?)
ma prima che si scateni l'ennesima campagna anti-Berlusconi, a volte un po' retorica e faziosa - vorrei fare degli appunti/domande di delucidazione:
1)non conosco il caso Melilli. ma mi domando: se a seguito di una causa per diffamazione (credo sia lecito intentarla), ma soprattutto a seguito di una condanna, non è che viene il dubbio che sia stato scorretto il comportamento del giornalista?
o la magistratura è "A VOLTE" politicizzata a seconda di COME GIUDICA ?
2)questo è vero: e succede in tutto l'occidente. soprattutto non è tutto in mano a Berlusconi, ma a detentori di potere economico di tutte le parti politiche ...
3)tolti i giornali dei partiti, quali sono questi 8 quotidiani nazionali ? e i 2 del NANO ? giusto per chiarire un po' le cose ...
4)la lottizzazione della RAI è un problema. ma a parte che chi ha scritto l'articolo non credo che abbia mai visto RAITRE, perchè il problema viene fuori solo col NANO al potere ? perchè non si è mai fatto nulla per risolverlo ?
5)visto che BERLUSCONI è il primo ministro e il leader del centrodestra, non è che questo 42% andrebbe letto non in valore assoluto ma in proporzione alla modalità come viene presentato il NANO ? e ancora: quando Prodi (o altri) erano Capo del Governo, quanto tempo apparivano in TV ?
6)due persone di sinistra
forse che le loro dimissioni siano state un po' strumentali ? visto anche l'ingresso in politica della GRUBBER-ALLES ...
7)eh già ... la legge sul conflitto di interessi fatta nei 5 anni di governI del centro sx era tutta un'altra cosa ...
un po' di onestà intellettuale credo che non faccia male a nessuno.