Perugia, studentessa inglese uccisa da Amanda Knox, Rudy e Raffaele Sollecito?

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Nikki72
00domenica 4 novembre 2007 11:34
il giallo di Meredith Kercher: le 1000 bugie di Amanda & Raffaele: ( Patrick Lumumba è innocente )
Perugia, il mistero di Meredith
"Conosceva il suo assassino"



Cellulari abbandonati in una villetta vicina. Si indaga tra gli amici



Meredith Kercher, 22 anni




PERUGIA - Si concentra sui due telefoni cellulari della vittima l'indagine della polizia sull'omicidio di Meredith Kercher, la studentessa inglese di 22 anni trovata morta a Perugia. Gli investigatori stanno valutando l'ipotesi che i due cellulari - con una scheda italiana e una inglese - siano stati gettati nell'orto da chi ha ucciso la giovane. Gli investigatori stanno cercando anche di ricostruire come e con chi Meredith abbia passato la serata: dalle indagini è emerso che giovedì la ragazza aveva passato parte della serata a casa di un'amica. Verso le 21 si è però allontanata da sola e a piedi. Da allora non si sono più avute sue notizie fino al ritrovamento del cadavere. La polizia sta inoltre esaminando i filmati delle telecamere di sorveglianza esterne di un parcheggio coperto attiguo all'abitazione della studentessa.

FOTO: MEREDITH KERCHER

Secondo i primi accertamenti medico legali Meredith è morta nella notte tra giovedì e venerdì, e prima di essere uccisa potrebbe aver avuto un rapporto sessuale. Il cadavere della giovane è stato infatti trovato in camera da letto, aveva indosso solo una maglietta ed era stato coperto con un piumone. Sul corpo sarebbero stati riscontrati, inoltre, segni che potrebbero essere riconducibili ad una colluttazione. Sarà comunque l'autopsia a stabilire l'ora del decesso e chiarire se la studentessa abbia subito o meno violenza sessuale.

La squadra mobile ha sentito fino a notte inoltrata le tre coinquiline della ragazza. Ascoltati anche gli studenti che abitano in un altro appartamento della stessa palazzina, sottostante a quello dove è avvenuto l'omicidio. Sembra però che nessuno abbia fornito finora particolari determinanti per le indagini.

Meredith era simpatica, cordiale, ma molto riservata e non aveva un fidanzato: così la ricorda un amico italiano, Pasquale, uno dei titolari del "Merlin pub", uno dei locali più frequentati dagli studenti stranieri a Perugia. "Io non l'ho mai vista ubriaca. Era contenta di stare qui e Perugia le piaceva molto. Il suo cruccio - ha ricordato Pasquale - era la lingua italiana, che ancora non conosceva molto bene".

A Perugia aveva conosciuto un'altra studentessa inglese, Sophie, che abitava a pochi metri di distanza dalla sua abitazione, e che era diventata la sua migliore amica. Uscivano sempre in gruppo, ed erano solo ragazze. "Non era fidanzata - ha riferito Pasquale - e non era proprio il genere di ragazza che dopo avere conosciuto un uomo lo invita subito a casa sua. Era molto posata, stava attenta alle cose che faceva".

Secondo la ricostruzione fatta finora, la notte di Halloween Meredith era andata con Sophie e altre amiche al Merlin. Dopo il pub, quella stessa sera, il gruppo si era poi spostato in una discoteca del centro. La sera successiva le ragazze si sentivano ancora un po' stanche dopo la nottata precedente, e si sono ritrovate a casa di Sophie per vedere un film. Intorno alle 21 Meredith ha salutato le amiche e si è diretta, a piedi, da sola, a casa sua, a cinque minuti di distanza a piedi. Poi non si sa più nulla, fino a quando non è stato trovato il corpo.

Gli investigatori sono intanto in attesa di ricevere i tabulati relativi alle telefonate fatte e ricevute dai telefonini della vittima (apparecchi dai quali la ventiduenne non si separava mai). Accertamenti particolarmente complessi anche per la necessità di valutare eventuali contatti anche internazionali.


La polizia sta inoltre cercando l'arma utilizzata per uccidere la ragazza - forse un coltello o un cacciavite - e la chiave della porta della stanza dove la giovane è stata trovata morta. La camera è stata infatti trovata chiusa a chiave, e l'ipotesi privilegiata rimane quella dell'omicida che abbia ucciso e sia poi fuggito dalla finestra. Tracce di sangue sono state trovate su una finestra e su un fazzoletto vicino a una ringhiera che delimita la strada sovrastante, oltre che nella camera della vittima.

Intanto è stato identificato l'autore della telefonata di minacce giunta a una anziana signora, nel cui orto sono stati poi trovati i due telefoni cellulari della studentessa. La telefonata sarebbe stata fatta forse per uno scherzo, ma l'autore della chiamata non è risultato coinvolto in alcun modo nella morte della giovane. Dopo avere trovato i due cellulari nell'orto della sua abitazione, distante alcune centinaia di metri dalla casa dove abitava la studentessa inglese, l'anziana - che aveva ricevuto minacce per telefono - li ha consegnati alla polizia postale. Gli agenti sono così risaliti alla proprietaria e sono arrivati alla palazzina dove abitava la studentessa, trovando il cadavere insieme alle sue coinquiline.

(3 novembre 2007)

www.repubblica.it/2007/11/sezioni/cronaca/perugia-uccisa/indagini-ragazza/indagini-raga...
Nikki72
00martedì 6 novembre 2007 10:50
Re:
Studentessa uccisa, caso chiuso
Crolla compagna d'appartamento

PERUGIA - Sarebbe a una svolta decisiva l'indagine sull'assassinio di Meredith Kercher, la studentessa inglese uccisa a Perugia nella notte fra l'1 e il 2 novembre. Questa mattina, all'alba, alcune persone sono state portate in questura e sottoposte a fermo. Secondo le prime indiscrezioni, si tratterebbe di tre persone, due uomini - uno sarebbe un ragazzo di origine congolese - e una donna. Quest'ultima, americana, è una delle coinquiline della vittima: sarebbe stata proprio lei a "crollare", fornendo agli investigatori le indicazioni su quanto accaduto quella notte. Sempre la stessa ragazza sarebbe anche responsabile di aver alterato la scena del delitto. Quanto al movente dell'omicidio, si tratterebbe di un rapporto sessuale degenerato in violenza di fronte ad alcuni rifiuti della ragazza.

Meredith, 22 anni, era stata uccisa nella casa che aveva affittato per il periodo di permanenza nel nostro Paese, dov'era arrivata per un programma di studi. Fra le prima ipotesi fatte dagli inquirenti, quella che la vittima probabilmente conosceva il suo assassino, e che sulla scena del delitto ci sarebbe stata più di una persona.

L'autopsia, stando a quanto aveva rivelato il medico legale, aveva fornito indicazioni interessanti, tanto che al termine dell'esame gli investigatori avevano compiuto un nuovo sopralluogo nell'abitazione. Ridimensionando, peraltro, l'ipotesi di violenza sessuale, non confermata dagli elementi emersi dall'autopsia.

La morte della ragazza, avevano detto gli esperti, andava ricollegata a un'emorragia per una profonda lesione al collo "dovuta verosimilmente all'azione di uno strumento da punta e taglio", forse un coltello da tasca.

(6 novembre 2007)


www.repubblica.it/2007/11/sezioni/cronaca/perugia-uccisa/in-questura/in-quest...
Etrusco
00martedì 6 novembre 2007 16:11
6/11/2007 (7:39)
Meredith, caccia al cuoco tunisino



Meredith Kercher
Giallo di Perugia, la procura: "Non c'è stato nessuno stupro"


«Il killer lavora in uno dei locali frequentati dalla studentessa, non c'erano complici»
ALESSANDRA CRISTOFANI



Il killer di Meredith Kercher avrebbe già un volto. Nonostante il maldestro tentativo di depistaggio dell'assassino, che ha provato a inquinare l'inchiesta simulando una rapina tragicamente finita nel sangue, gli inquirenti nutrono ragionevoli sospetti su un cuoco maghrebino, con ogni probabilità di nazionalità tunisina, impiegato in uno dei locali - disco pub, pizzerie e fast food - che la giovane studentessa londinese era solita frequentare. Non apparterrebbe, dunque, alla galassia universitaria l'uomo che dopo la mezzanotte di venerdì notte ha tagliato la gola alla ventiduenne britannica. Gli uomini della squadra mobile di Perugia avrebbero già tracciato il suo identikit, statura, età, provenienza. Estraneo, pertanto, agli ambienti studenteschi, ma non ai luoghi della «movida» notturna perugina.

Quanto all’eventualità della presenza di un complice, che avrebbe immobilizzato la vittima mentre l'omicida la sgozzava, gli investigatori vanno cauti.
Sotto torchio gli amici della giovane, i suoi conoscenti, le sue frequentazioni, più o meno abituali. Deposizione-chiave quella del titolare di uno dei pub più assiduamente frequentati dalla studentessa, al quale gli inquirenti avrebbero anche mostrato una serie di foto, chiedendogli di riconoscere i presenti. Sotto la lente d'ingrandimento degli investigatori umbri, che hanno rinviato ancora la restituzione della salma ai genitori, gli spostamenti e gli eventuali alibi di un buttafuori part-time e di due studenti, uno americano e l'altro di nazionalità libica. Tornano quindi in primo piano gli scatti della notte di Halloween, quelli in cui accanto a Meredith, al suo volto pulito e disarmante, compare, quasi come un presagio di morte, la maschera bianca di «Scream», la bocca aperta e deformata nell'atto di gridare. Non ha potuto urlare, se non un muto grido di disperazione, Meredith, quando 24 ore dopo, nella casa in affitto di viale Sant'Antonio, lì dove ieri una mano pietosa ha deposto un mazzo di lilium bianchi, qualcuno di cui lei aveva imparato a fidarsi le ha puntato un coltello alla gola, tagliandole di netto la trachea. E’ stato un coltello da cucina o a serramanico, di quelli con la lama liscia. Sull'arma del delitto, che sembra essere svanita nel nulla, nonostante gli inquirenti abbiano setacciato palmo a palmo tanto gli interni che l'esterno della villetta, non ci sono dubbi. C'è poi la pista del sangue, una vera e propria scia di dolore.

Tracce ematiche, infatti, sono state rinvenute sulla maniglia interna del portone d'ingresso della villetta, circostanza che indurrebbe a credere che l'assassino sia uscito proprio da lì, dall'uscio in legno dal quale Meredith l’aveva fatto entrare poco prima. Più di una riserva suscita invece il sangue, inizialmente attribuito alla vittima, ma poi più verosimilmente riconducibile a un gatto che vive nella casa, rinvenuto nell'appartamento al primo piano della villetta di viale Sant'Antonio, alloggio occupato da quattro studenti marchigiani che al momento del delitto si trovavano con le proprie famiglie per trascorrere il ponte di Ognissanti. Inquietante, infine, la macchia di sangue sulla parete bianca della camera da letto di Mez, come di una mano che scivolasse lentamente sul muro. Sull'ora della morte, fissata dopo la mezzanotte, tanto l'autopsia quanto l'esame dei tabulati (la giovane non avrebbe più parlato con nessuno dopo la mezzanotte di venerdì) sono convergenti. Intanto ieri la procura ha diramato una nota nella quale confutava la tesi dello stupro, anche se resta da verificare se Meredith, che ha comunque avuto un rapporto sessuale, sia stata o meno sotto la minaccia di un'arma. Poco credibile appare anche la pista delle sevizie, giustificata dalla presenza sul collo della giovane di tre tagli, di cui solo l'ultimo è stato mortale. Una coltellata letale, profonda quattro centimetri, che ha spezzato la vita di una giovane inglese con il sogno italiano impresso per sempre nei suoi occhi nocciola.

www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200711articoli/27339gi...

Etrusco
00martedì 6 novembre 2007 18:32
Nikki72
00martedì 6 novembre 2007 21:45

Delitto Perugia: provincia insicura
Il criminologo a Tgcom:"Donne indifese
"

Un delitto maturato tra giovani studenti "per bene" quello di Meredith Kercher. Un feroce atto di violenza su una ragazza inglese avvenuto tra le mura di un'abitazione in una città di provincia, Perugia, apparentemente sicura. "Un fatto che stupisce perché compiuto dove si crede non possa accadere nulla, lontano dalle pericolose metropoli. Eppure è tra le mura domestiche, in provincia come in città, che le donne rischiano di più per mano delle persone vicine". Così Roberto Cornelli, criminologo dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca, commenta a Tgcom l'omicidio di Perugia per il quale sono stati fermati tre amici della giovane che a quanto pare, avrebbero cercato di abusare sessualmente della vittima.



"Siamo di fronte a un delitto in una città di provincia e anche questo può stupire. Ma senza ragione", dice Cornelli che aggiunge: "Siamo abituati a considerare più insicure le grandi metropoli, e probabilmente lo sono per alcuni tipi di reati contro il patrimonio, perché nelle città grandi si creano molte più occasioni per delinquere. Ma ormai ogni città, piccola o grande che sia, vive più o meno gli stessi problemi e, soprattutto nelle relazioni tra parenti, amici e conoscenti, in ambito domestico, il caos della grande metropoli e l’ordine della piccola città di provincia si confondono e si riducono in stili di vita uniformi ai modelli culturali che valgono per tutto il mondo occidentale e che promuovono la mercificazione del corpo (soprattutto femminile), da un lato, e la desiderabilità (e virilità) del comportamento appropriativo violento (l’avere tutto, subito e a qualsiasi prezzo), dall’altro".

E snocciolando i dati Istat sulle violenze domestiche, il criminologo sostiene: "I dati dell’indagine sulla violenza e i maltrattamenti contro le donne compiuta dall’Istat nel 2006 indica che il 24,7% delle donne ha subito violenza da parte di un uomo e che, nella maggioranza dei casi, si trattava di un partner o ex-partner, anche nei casi non di solo maltrattamento, ma di stupri. Certo, fanno più scalpore i reati compiuti per strada da estranei, ma la verità è che le donne a rischio di violenza sono insicure tanto in strada quanto in casa".

Il delitto della giovane inglese si inquadra in una violenza domestica, con un movente di natura passionale maturato tra amici, persone per bene iscritte e frequantanti l'università. "Sappiamo ancora poco su questo caso- dice Cornelli -. Non possiamo, dunque, azzardare ipotesi. È probabile, tuttavia, che data la conoscenza tra autori e vittima, non si sia trattato di un fatto unico: magari in forma ridotta e lieve, ma è probabile che qualche atto di maltrattamento fosse già stato esercitato sulla vittima anche prima. La sottovalutazione, perlomeno in una fase iniziale, da parte delle donne maltrattate dei fatti di violenza che subiscono è un tratto ricorrente che porta a non riconoscere i rischi per la propria incolumità e all’isolamento".

"Ciò che è peggio - prosegue Cornelli - è che la quasi totalità dei maltrattamenti e violenze subite non sono denunciate, e i motivi sono quelli che tutti possiamo immaginarci: paura, vergogna, solitudine. Su questo occorrerebbe lavorare per aumentare i servizi e la capacità di accoglienza nelle istituzioni delle donne che hanno subito violenze".

www.tgcom.it



Etrusco
00martedì 6 novembre 2007 23:18
Re:
Nikki72, 06/11/2007 21.45:


Delitto Perugia: provincia insicura
Il criminologo a Tgcom:"Donne indifese
"

Un delitto maturato tra giovani studenti "per bene" quello di Meredith Kercher. Un feroce atto di violenza su una ragazza inglese avvenuto tra le mura di un'abitazione in una città di provincia, Perugia, apparentemente sicura. "Un fatto che stupisce perché compiuto dove si crede non possa accadere nulla, lontano dalle pericolose metropoli. Eppure è tra le mura domestiche, in provincia come in città, che le donne rischiano di più per mano delle persone vicine". Così Roberto Cornelli, criminologo dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca, commenta a Tgcom l'omicidio di Perugia per il quale sono stati fermati tre amici della giovane che a quanto pare, avrebbero cercato di abusare sessualmente della vittima.

...
Il delitto della giovane inglese si inquadra in una violenza domestica, con un movente di natura passionale maturato tra amici, persone per bene iscritte e frequantanti l'università. "Sappiamo ancora poco su questo caso- dice Cornelli -. Non possiamo, dunque, azzardare ipotesi. È probabile, tuttavia, che ....
www.tgcom.it







Appunto, non sappiamo ancora nulla,
però almeno prima di sentenziare questi criminologhi potrebbero leggersi qualche giornale
così eviterebbero di dire idiozie:
il presunto assassino non era studente ed era molto più grande di lei: gestiva un pub ed organizzava eventi culturali...

[SM=x44472]
Nikki72
00mercoledì 7 novembre 2007 10:14
Re: Re:
Etrusco, 06/11/2007 23.18:




Appunto, non sappiamo ancora nulla,
però almeno prima di sentenziare questi criminologhi potrebbero leggersi qualche giornale
così eviterebbero di dire idiozie:
il presunto assassino non era studente ed era molto più grande di lei: gestiva un pub ed organizzava eventi culturali...
[SM=x44472]





Veramente nei tg da due giorni parlano di compagni di università, e i tre fermati sono appunto la sua compagna di stanza, il fidanzato di lei (laureando) e un altro amico (che sarebbe l'assassino materiale, quello che dici tu). ma la responsabilità dei due studenti sembra pesantuccia, hanno mentito, ripulito, simulato un furto ecc. [SM=x44464]


"Volevamo divertirci
poi ho sentito le urla"



Amanda Marie Knox




COSA è accaduto dunque tra la mezzanotte e le tre della notte tra l'1 e il 2 di novembre? Amanda Marie Knox racconta la morte di Meredith Kercher così. "Quella sera, volevamo divertirci un po'", dice. Lei, il suo ragazzo, Raffaele Sollecito, il congolese Diya Patrick Lumumba. "Abbiamo invitato anche lei a farlo". Diya "la voleva". "Io e Raffaele siamo andati in un'altra stanza. Poi ho sentito le urla...".

Lunedì notte, nell'ammettere la sua presenza sulla scena del crimine, nell'accusarne quale autore materiale Lumumba, Amanda Marie Knox consegna a chi la ascolta una sequenza di fatti che, a prescindere se o meno veri, accompagnata da un affollato quadro indiziario, consente di associare tre nomi a un reato da ergastolo. Ma la sua confessione, per quel che se ne può capire in queste ore, lascia monca la ricostruzione delle ultime ore di Meredith, il peso e la condivisione della responsabilità nella sua morte.

Amanda è una bugiarda. Per quattro giorni, non ha mai smesso di mentire. E forse, lo diranno le prossime ore, continua a farlo. Almeno in parte. La mattina in cui viene scoperto il cadavere di Meredith, si fa "sorprendere" dai vicini e dalla polizia mentre, "sconvolta" rientra in casa per "scoprire" cosa vi è accaduto in sua assenza. Quindi, per quattro giorni, si afferra ad un alibi di cartapesta, secondo cui avrebbe trascorso la notte del delitto fuori da casa, insieme al fidanzato Raffaele.

Quando poi Raffaele la contraddice e finisce con il sostenere che, in realtà, la notte del delitto lei e Amanda si sono separati, spiega di essere sì tornata nella casa che divideva con Meredith, ma di non ricordare nulla di ciò che era accaduto. "Avevo bevuto. Mi sono addormentata". Quindi, l'ammissione. "Lui (Lumumba) la voleva... Ho sentito le urla".

Giuliano Mignini, il pm incaricato di venire a capo del delitto, è un magistrato prudente. Sa che le parole di Amanda sono sufficienti a un fermo che fissa un primo punto in questa storia, ma non spiegano ancora tutto. Che saranno un'eccellente leva per stimolare la memoria di Raffaele Sollecito (che ha sin qui continuato a negare la sua presenza nella casa di Meredith e Amanda), mettendone alla prova le sue confuse dichiarazioni. Per chiedere conto a Lumumba (non ancora interrogato) dei suoi spostamenti di quella notte. Ma, appunto, sono parole che ancora non completano definitivamente il quadro.

Le circostanze acclarate dicono che l'ultima persona ad ascoltare la voce di Meredith prima che incontri i suoi assassini (o il suo assassino) è la madre, in Inghilterra. Meredith la chiama alle 21.30 del 1 novembre. È in casa (almeno così le dice), dove è rientrata dopo aver cenato dalla sua amica Sophie, con cui ha visto un film in dvd ("The notebook" di Nick Cassavetes).

Verosimilmente (la circostanza non è ancora accertata), Meredith in quel momento è sola. E soltanto dopo qualche ora la raggiungeranno Amanda, Raffaele e Diya. Qui, se Amanda dice il vero, le viene offerto di "divertirsi un po'". Qui, se Amanda dice il vero, Meredith resiste a Diya e, lontana dagli occhi dei due fidanzati, paga con la morte. Tra la mezzanotte e le tre del mattino, secondo il referto medico-legale. Più probabilmente, intorno alla mezzanotte.

La posizione del cadavere, l'assenza apparente di segni di trascinamento, le tracce di sangue concentrate nelle immediate vicinanze del corpo, lasciano pensare a chi lavora all'indagine che Meredith venga uccisa nella sua stanza, ai piedi del letto. Esattamente dove verrà ritrovata il mattino successivo. Stando all'esame autoptico, prima di morire, ha avuto un rapporto sessuale non consenziente.

L'assassino (o gli assassini) l'hanno quindi uccisa con un colpo di "arma da taglio e punta" inferto al collo, da sinistra verso destra e ne hanno quindi ricoperto il corpo seminudo con un piumone, prima di richiudersi la porta della sua stanza alle spalle, assicurandola con alcune mandate di una chiave di cui si libereranno. Al pari dell'arma.

Per gli investigatori, a prescindere dalle parole di Amanda, quel che accade di lì in avanti sarebbe "ragionevolmente provato" da indizi di natura scientifica e tecnica. Prima di lasciare la casa, l'assassino (o gli assassini) simulano goffamente un tentativo di furto, sfondando il vetro di una delle porte-finestra con una pietra che sarà ritrovata nel salotto. Forse (ma questo lo potranno dire solo esami scientifici ancora in itinere) abbozzano una "ripulitura" della scena del crimine.

Quindi, una volta fuori della colonica, si liberano dei due cellulari di Meredith scagliandoli nel giardino di una villetta distante meno di un chilometro (l'esame delle impronte sui due apparecchi è risultato impossibile perché maneggiati da troppe mani dopo il loro ritrovamento da parte della padrona della villa).

Poi, si separano. Il traffico dei tabulati telefonici tra le tre utenze (Amanda, Raffaele e Diya) nelle ore immediatamente successive al delitto, sembra indicare che i due fidanzati si riuniscono, mentre Lumumba prende un'altra strada. In ogni caso - sostiene un investigatore - quelle chiamate provano la falsità degli alibi inizialmente forniti da Amanda e dal fidanzato Raffaele.

Nell'appartamento, la polizia scientifica, insieme al sangue, ha individuato alcune decine di impronte e sta lavorando all'individuazione di possibili tracce di liquido seminale che verranno presto incrociate con campioni biologici prelevati dai fermati. Potranno aiutare a stabilire se Amanda ha cominciato a dire la verità o ne continua ad occultare parte significativa.


(7 novembre 2007)

www.repubblica.it

tra l'altro questo Sollecito ha pure un blog:

raffasollecito.spaces.live.com/default.aspx?wa=wsignin1.0

e ha pubblicato le foto di Meredith che da giorni circorlano sul web.




Etrusco
00mercoledì 7 novembre 2007 11:36
Re: Re: Re:
Nikki72, 07/11/2007 10.14:



Veramente nei tg da due giorni parlano di compagni di università, e i tre fermati sono appunto la sua compagna di stanza, il fidanzato di lei (laureando) e un altro amico (che sarebbe l'assassino materiale, quello che dici tu). ma la responsabilità dei due studenti sembra pesantuccia, hanno mentito, ripulito, simulato un furto ecc. [SM=x44464]






I giornalisti come al solito ci ricamano sopra per creare un giallo attraente per i loro lettori:
è molto più attraente una storia con protagonisti tutti studenti universitari.

In realtà gli attuali indagati per l'omocidio sono:

1) la compagna di casa, studentessa americana;

2) uno studente pugliese, findanzato dell'americana;

3) il congolese Diya Patrick Lumumba, di 37 anni circa, noto come il P.R. Patrick (gestisce un noto pub e organizza diverse eventi musicali ed attività culturali), tra l'altro ha già una compagna ed un bambino... ma di sicuro non è uno studente universitario.


Nikki,
non credere a tutte le storielle che raccontano i giornalisti,
per ora questi sono solo indagati:
a me sembra strano che in poche ore la questura abbia risolto il caso.
Tieni presente che a Perugia ultimamente le forze dell'ordine e la polizia penitenziaria hanno molto di cui farsi perdonare dall'opinione pubblica locale:

1) l'assassinio in carcere, in cella d'isolamento, di un padre di famiglia reo di coltivare marijuana nel suo giardino;

2) l'arresto di 5 studenti di Spoleto accusati nientemeno di terrorismo;

3) il sequestro della studentessa Sonia Marra, lavoratrice part-time presso il Centro Teologico di Montemorcino di Perugia "Mater Divinae Gratiae" (indagini non agevolate dalla Curia Vescovile...).



Insomma mi sa tanto di cortina fumogena e non mi meraviglierebbe che la ricerca frettolosa dei colpevoli abbia portato a sacrificare sull'altare mediatico qualche innocente capro espiatorio per placare la sete di giustizia dell'opinione pubblica.... [SM=x44473]


piperitapatty
00mercoledì 7 novembre 2007 11:50
etrù, non capisco perchè non dovrebbero aver risolto in così poco tempo.
hanno la confessione della ragazza e del di lei ragazzo. sono state lasciate tracce ovunque...perchè la prima ipotesi che viene in mente è il complotto e che nascondano la verità? a che pro? [SM=x44473]
Nikki72
00mercoledì 7 novembre 2007 12:15
Re:
piperitapatty, 07/11/2007 11.50:

etrù, non capisco perchè non dovrebbero aver risolto in così poco tempo.
hanno la confessione della ragazza e del di lei ragazzo. sono state lasciate tracce ovunque...perchè la prima ipotesi che viene in mente è il complotto e che nascondano la verità? a che pro? [SM=x44473]





Appunto, per una volta che (sembra) abbiano trovato i colpevoli... o forse si ritiene che gli studenti universitari di buona famiglia non siano capaci di fare certe cose e quindi vogliamo cercare sempre "altrove", il diverso, lo straniero, quello "strano", il romeno, il prete ecc. [SM=x44464]
Nikki72
00mercoledì 7 novembre 2007 12:19
il tobas
00mercoledì 7 novembre 2007 12:23
piperitapatty
00mercoledì 7 novembre 2007 12:25
Re: Hanno arrestato Blow????
il tobas, 07/11/2007 12.23:





ho pensato la stessa cosa quando l'ho vista [SM=x44466]
Etrusco
00mercoledì 7 novembre 2007 13:34
Re:
piperitapatty, 07/11/2007 11.50:

etrù, non capisco perchè non dovrebbero aver risolto in così poco tempo.
hanno la confessione della ragazza e del di lei ragazzo. sono state lasciate tracce ovunque...perchè la prima ipotesi che viene in mente è il complotto e che nascondano la verità? a che pro? [SM=x44473]



1) la ragazza americana ed il pugliese hanno si fatto delle confessioni, ma le hanno già cambiate più volte = inattendibili;

2) il principale imputato "Patrick" non è ancora stato interrogato;

3) questo congolese è un imprenditore perfettamente inserito nel contesto socio-culturale perugino sin dal 1988, ha 1 figlio ed una compagna, è conosciuto da chiunque frequenti la Movida perugina come una persona tranquilla ed incapace di nuocere a chicchessia;

4) almeno fino alla celebrazione del processo di 1° grado ci andrei cauto con l'affibbiare a qualcuno l'etichetta di assassino o di stupratore.

Monsignore a parlato.
Così è: non opporre resistenza. [SM=x44510]


piperitapatty
00mercoledì 7 novembre 2007 13:57
Re: Re:
Etrusco, 07/11/2007 13.34:



1) la ragazza americana ed il pugliese hanno si fatto delle confessioni, ma le hanno già cambiate più volte = inattendibili;

2) il principale imputato "Patrick" non è ancora stato interrogato;

3) questo congolese è un imprenditore perfettamente inserito nel contesto socio-culturale perugino sin dal 1988, ha 1 figlio ed una compagna, è conosciuto da chiunque frequenti la Movida perugina come una persona tranquilla ed incapace di nuocere a chicchessia;

4) almeno fino alla celebrazione del processo di 1° grado ci andrei cauto con l'affibbiare a qualcuno l'etichetta di assassino o di stupratore.

Monsignore a parlato.
Così è: non opporre resistenza. [SM=x44510]





emimeeeeeeeeeeeeeems [SM=x44452]
ovivo che ognuno è innocente fino a prova contraria.
però
1)non necessariamente inattendibili. se cambiano versione possono semplicemente avere qualcosa da nascondere visto che giocano a scaricabarile

2)ci sarà un motivo.

3)anche pietro maso era un devoto figlio di buona famiglia

4)certo [SM=x44461]

resistere, resistere, resistere [SM=x44452]
Etrusco
00mercoledì 7 novembre 2007 14:25
Finora quel che possiamo dire di sicuro e che nelle ore precedenti l'omicidio tutti e 3 sono passati per quella casa,
ma non sappiamo se sono stati i soli né cosa abbiano fatto esattamente.

Sul punto 1 poi lasciamo le valutazioni ai magistrati,
io da parte mia continuerò ad accompagnare a casa le mie amiche, come ho sempre fatto, ed aspettare che siano entrate in casa prima di andarmene...

Nella zona dove si è consumata questa tragedia è circondata da una zona dove la notte ci si ritrovano gli eroinomani a bucarsi, da Piazza Grimana dove ci sono bande pusher a qualsiasi ora del giorno e della notte
e dal vecchio policlinico dove ogni tanto trapela anche sui giornali qualche caso di stupro (l'ultimo che ricordo è quello di 5 estracomunitari ai danni di una 16enne statunitense che rientrava a casa da sola nottetempore).

Kaiser Luka
00mercoledì 7 novembre 2007 15:03
c'è anche l'ipotesi più cinica:la signorina non era di grandi virtù e se la spassava con i due indagati.Si sarà scocciata,lamentata,stufata,qualcosa del genere e i due sopra citati facendosi prendere dalla rabbia le hanno tagliato la gola.Perchè:
a)secondo la scientifica erano più di uno:tracce di sperma anche nel retto.
b)la vittima conosceva gli assassini
c)la confessione dell'americana di essersi tappata le orecchie e di essersi magicamente risvegliata a casa del ragazzo mi sa di film da fantascienza.Ha anche detto che nella stanza della vittima c'era il congolese ma il fidanzato si è dato la zappa sui piedi.
Insomma un festino finito male
Etrusco
00mercoledì 7 novembre 2007 15:15
Re:
Kaiser Luka, 07/11/2007 15.03:


a)secondo la scientifica erano più di uno:tracce di sperma anche nel retto.



La fonte di questa notizia? Da dove l'hai estrapolata?

Finora il questore aveva affermato che non si erano consumati rapporti sessuali (ed immagino che siano in essi compresi anche rapporti anali) [SM=x44473]



Kaiser Luka
00mercoledì 7 novembre 2007 15:33
Re: Re:
Etrusco, 07/11/2007 15.15:



La fonte di questa notizia? Da dove l'hai estrapolata?

Finora il questore aveva affermato che non si erano consumati rapporti sessuali (ed immagino che siano in essi compresi anche rapporti anali) [SM=x44473]







su "Repubblica" dell'altro ieri,non l'ho buttato il giornale ora scrivo il pezzo interessato:
"Sembra violentata da più d'uno.Forse da due persone.(il nome della vittima)ha due grossi lividi sulle guance.Sì,potrebbero essere stati in due.Mentre uno abusava di lei,è presumibile che un altro la bloccasse,tappandole la bocca e stringendole le mandibole.Perchè chi la violentava la teneva ferma solo con la mano destra".Tracce di sperma sono state trovate nel retto della vittima."Soltanto analisi più approfondite potranno dire tra qualche giorno se la materia organica prelevata nella ragazza appartiene a uno o a due individui.Per ora solo ipotesi.Ma i segni sul corpo fanno pensare a più di uno"
etrù,stavi sospettando di me?Io a Perugia non ci sono mai stato,sono innocente [SM=x44455]
piperitapatty
00mercoledì 7 novembre 2007 16:08
Re: Re: Re:
Kaiser Luka, 07/11/2007 15.33:




su "Repubblica" dell'altro ieri,non l'ho buttato il giornale ora scrivo il pezzo interessato:
"Sembra violentata da più d'uno.Forse da due persone.(il nome della vittima)ha due grossi lividi sulle guance.Sì,potrebbero essere stati in due.Mentre uno abusava di lei,è presumibile che un altro la bloccasse,tappandole la bocca e stringendole le mandibole.Perchè chi la violentava la teneva ferma solo con la mano destra".Tracce di sperma sono state trovate nel retto della vittima."Soltanto analisi più approfondite potranno dire tra qualche giorno se la materia organica prelevata nella ragazza appartiene a uno o a due individui.Per ora solo ipotesi.Ma i segni sul corpo fanno pensare a più di uno"
etrù,stavi sospettando di me?Io a Perugia non ci sono mai stato,sono innocente [SM=x44455]




beh se non dobbiamo etichettare come assassini fino a prova contrario, manco come zoccoletta.
il giornale di 2 giorni fa vale come il 2 di picche a briscola. han cambiato versione 12 volte. violentata. violentata da più uomini- ora pare non ci sia stato nulla di questo. e il questore dice che meredith era "moralmente integerrima" [SM=x44464]
Etrusco
00mercoledì 7 novembre 2007 16:24
Re: Re: Re: Re:
piperitapatty, 07/11/2007 16.08:




il giornale di 2 giorni fa vale come il 2 di picche a briscola.

han cambiato versione 12 volte. violentata. violentata da più uomini- ora pare non ci sia stato nulla di questo. e il questore dice che meredith era "moralmente integerrima" [SM=x44464]




"Moralmente Integerrima"?
Quante interpretazioni può avere?

Non ha subito violenza sessuale?
Oppure l'ha subita pur opponendosi con tutte le forze fino alla morte?
Oppure... altre ipotesi che per rispetto verso la vittima omettiamo?

-Asmodeus-
00mercoledì 7 novembre 2007 16:40
Qui i giornali dicono che lei abbia rifiutato un'orgia.

Dicono anche che pare che il congolese sia il nipote di Patrice Lumumba, il rivoluzionario assassinato nel 1961. [SM=x44464]
Etrusco
00mercoledì 7 novembre 2007 16:45
Re:
-Asmodeus-, 07/11/2007 16.40:

Qui i giornali dicono che lei abbia rifiutato un'orgia.

Dicono anche che pare che il congolese sia il nipote di Patrice Lumumba, il rivoluzionario assassinato nel 1961. [SM=x44464]




si, confermo entrambe le notizie,
ma anche il fatto che lei abbia manifestato la ferma intenzione di rifiutare un triangolo
non è detto che poi non l'abbia subito, anzi, questo spiegherebbe meglio gli ematomi rimasti sul suo corpo.

Tra l'altro sotto gli effetti della droga la violenza si può anche acuire
ed indurre le persone a far ciò che in stato di lucida coscienza non si farebbe mai deliberatamente.
Nikki72
00mercoledì 7 novembre 2007 16:54
Re: Re:
Etrusco, 07/11/2007 16.45:




si, confermo entrambe le notizie,
ma anche il fatto che lei abbia manifestato la ferma intenzione di rifiutare un triangolo
non è detto che poi non l'abbia subito, anzi, questo spiegherebbe meglio gli ematomi rimasti sul suo corpo.

Tra l'altro sotto gli effetti della droga la violenza si può anche acuire
ed indurre le persone a far ciò che in stato di lucida coscienza non si farebbe mai deliberatamente.




Mah... se lei non era tipo da fare queste cose, perché non se ne cercavano un'altra più disponibile? di sicuro non avrebbero faticato a trovarne...


Etrusco
00mercoledì 7 novembre 2007 17:16
Re: Re: Re:
Nikki72, 07/11/2007 16.54:




Mah... se lei non era tipo da fare queste cose, perché non se ne cercavano un'altra più disponibile? di sicuro non avrebbero faticato a trovarne...






dici bene mettendo tutto in dubbio,
forse non era così pudica ed illibata come il questore vorrebbe dare ad intendere:
se è vero che è stato trovato liquido seminale all'interno del canale rettale
allora c'è stato necessariamente almeno un rapporto anale,
ma simili rapporti non si riescono ad attuare senza una minima partecipazione della vittima... o almeno non senza che chi lo subisce abbia un minimo di "callida iunctura" [SM=x44487]

Etrusco
00mercoledì 7 novembre 2007 19:16
moglie e un figlio, ha collaborato in passato anche con enti pubblici
Lumumba, il musicista ex studente

Il congolese, arrestato per l'omicidio di Meredith, gestisce un locale a Perugia, oltre a suonare in un gruppo reggae



Patrick Diya Lumumba al momento dell'arresto (Ap)


PERUGIA - Anche lui era un ex studente. Ma a 38 anni ormai non studiava più, si dedicava alla musica e alla gestione di un locale.

È una persona conosciuta a Perugia Patrick Diya Lumumba, il 38enne del Congo fermato dagli agenti della squadra mobile della questura di Perugia, insieme alla studentessa ventenne Amanda Marie Knox e al fidanzato italiano di questa ultima, il 24enne Raffaele Sollecito per concorso in omicidio volontario e in violenza sessuale nei confronti della studentessa inglese Meredith Kercher, trovata morta, venerdì scorso nella sua abitazione perugina, in Viale S. Antonio.

CHI E' - Lumumba, musicista, in passato ha collaborato anche con alcuni enti pubblici locali per l'organizzazione di concerti e che, dal mese di agosto, aveva preso in gestione un locale nel centro storico del capoluogo umbro, molto frequentato da studenti universitari. Con il suo gruppo, Patrick Diya Lumumba, suonava musica etnica e reggae e a Perugia, dove ormai si era integrato del tutto, era arrivato nell'88 come studente. Da poco sembra avesse acquistato anche una casa dove viveva con la moglie e il figlio piccolo.

www.corriere.it/cronache/07_novembre_06/lumumba_perugia_meredi...
Etrusco
00mercoledì 7 novembre 2007 19:31
La casa degli orrori:

Etrusco
00mercoledì 7 novembre 2007 19:38

Anche Amanda Knox, coinvolta nel caso di omicidio di Perugia della coinquilina Meredith Kercher, aveva uno spazio web. Su MySpace. Ecco alcune foto pubblicate online.







Amanda Knox, 20 anni, la coinquilina americana di Meredith
fermata per l'omicidio della giovane inglese assieme al fidanzato Raffaele Sollecito, 24 anni
e a Lumumba Diya, detto Patrick, 38 anni, congolese residente in città per motivi di lavoro da diversi anni
(Emmevi)


Un'altra immagine della ragazza fermata per l'omicidio di Meredith, Amanda Knox, con il fidanzato Raffaele Sollecito anche lui fermato (Emmevi)


Il congolese Patrick fermato per l'omicidio (Benvegnù-Guaitoli)



Candele accese sulla scalinata del Duomo a Perugia, per ricordare Meredith Kercher.
L'appuntamento e' stato organizzato dagli amici della studentessa inglese uccisa e dai gestori di alcuni locali che frequentava.

I ragazzi hanno percorso un tratto di corso Vannucci portando uno striscione con una grande foto della ventiduenne, con scritto, in italiano e in inglese «Con l'amore più grande di tutti i tuoi amici a Perugia, addio Meredith». Lo hanno quindi innalzato su uno dei muri della cattedrale, mentre sulla scalinata sono stati accesi alcuni lumini per la commemorazione dei defunti. Presenti all'iniziativa oltre un centinaio di persone. Tra loro alcuni giornalisti giunti a Perugia dalla Gran Bretagna per seguire le indagini, che hanno acceso le candele (Ansa)


Etrusco
00giovedì 8 novembre 2007 13:12






CRONACHE Giallo di Perugia - Oggi gli interrogatori del Gup


Lui l'ha uccisa mentre lei la teneva
ALESSANDRA CRISTOFANI


Per gli inquirenti la studentessa americana ha aiutato il congolese a sgozzare Meredith. Dopo la confessione imputati tutti contro tutti.


"Troppi uomini nella vita di Amanda" GUIDO RUOTOLO



FOTO:
L'omicidio di Meredith, i protagonisti della tragedia di Perugia



[SM=x44515]

secondo gli investigatori perugini è stata lei, Amanda Marie Knox, vent’anni, figlia di una maestra elementare, a trucidare la compagna di stanza londinese. Compatibili con le sue dita affusolate le impronte bluastre sul volto di Mez.
I lividi portano a lei. Così come al suo fidanzato, il ventiquattrenne Raffaele Sollecito, conduce la sagoma precisa delle sue scarpe da tennis, le cui impronte sarebbero state rinvenute sul luogo del delitto.

Una coppia insospettabile, Amanda e Raffaele,
quarant’anni in due, mai un guaio con la giustizia. Di lei si sa che l’unica macchia nel suo immacolato casellario giudiziale è una multa di 269 dollari per disturbo della quiete pubblica, di lui neanche quello.




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