Petacchi, Saronni nel mirino

ASTI, 28 maggio 2003 - Sei, cifra tonda. Sei come sei vittorie al Giro, sei come il record di successi di Mario Cipollini tra i corridori in attività, sei come le volate che hanno trasformato la bella favola rosa di Alessandro Petacchi nella più straordinaria avventura che si potesse raccontare. Re Leone è raggiunto, appena più in là c'è Giuseppe Saronni, l'idolo di Ale ragazzino e del papà Lucio, l'iridato di Goodwood capace di vincere sette tappe al Giro del 1980. I paragoni, ormai, sono con la storia. Petacchi era partito da Lecce per vincere una tappa, la prima al Giro, e si ritrova con sei vittorie una più entusiasmante dell'altra e la possibilità di fare settebello sabato nella frazione di Cantù, l'ultima occasione per i velocisti prima della crono finale di Milano. La sua consacrazione è uno dei capitoli più avvincenti di questo Giro.

Ad Asti, lo spezzino della Fassa Bortolo ha completato la crescita cominciata a Lecce, quando fulminò al pronti-via l'attesissimo Cipollini; continuata a Catania, con il bis in maglia rosa; rafforzata ad Avezzano, nel giorno più nero per Re Leone; ripresa a Marostica, nonostante il contraccolpo di tre battute a vuoto; e sublimata a Pavia, nel giorno più sofferto per la caduta nella crono di Bolzano. Strada facendo ha conosciuto la vittoria e il dolore, è stato a un passo dal ritiro, ha perso la verginità di velocista "gentiluomo" nel duello rusticano con Nauduzs, ed è diventato imbattibile. Con lui le volate sembrano scontate, come accadeva con il Cipollini super della scorsa stagione, capace di trionfare dalla Sanremo al Mondiale di Zolder. Lo dice anche Antonio Salutini, il d.s. di Cipollini ("per batterlo ci vorrebbe il miglior Mario") e lo ribadisce, senza paura, Giovanni Lombardi, l'apripista di Re Leone, dato per partente a fine anno dalla Domina-Elitron, che definisce questo Petacchi "il velocista più forte del mondo". Il pavese nel finale di Asti ha dovuto sgomitare con Gasparre per prendere la ruota dello spezzino, ma poi non è riuscito a uscire dalla sua scia, rimontato anche da Svorada.

"Mi avessero detto prima del Giro che sarebbe andata così, non ci avrei creduto - racconta Petacchi, 29 anni -. Sono stato sei giorni in rosa, ho la maglia ciclamino dal primo giorno, ho vinto sei tappe: sono stati diciassette giorni indimenticabili. Spero che la gente nei prossimi anni si ricordi di quello che ho fatto. Perché sarà quasi impossibile ripetersi. Il Giro non è ancora finito. Eguagliare il record di Saronni, di cui ero tifoso, sarebbe incredibile. Se però non arriverà la settima vittoria, sarà lo stesso". Gli domandano del Tour, il piatto forte di luglio. "A parlarne adesso mi viene la nausea. Sono tutto rotto, sto soffrendo molto e il Giro non è ancora finito. Domani c'è un'altra tappa di montagna difficilissima per me. In questo momento, direi no. Ma ci ripenserò a bocce ferme". Intanto, per distrarsi, stasera si godrà la finale di Champions League in tivù. Tifa Juventus, come la maglia rosa Simoni. Non poteva che essere così, per l'uomo dei record.

SIMONI è UN GRANDE!!!!!!

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Scritto da: giannicchedda81 29/05/2003 22.11
SIMONI è UN GRANDE!!!!!!

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ma qui s parla d Petacchi

Nella tappa epica di ieri è arriavato fuori tempo massimo, quindi giro finito
Peccato, ma a parte questo è stato sicuramente stupendo quello che ha fato.

hai ragione asgeir cmq petacchi ha fatto cmq un gran giro con tutte quelle vittorie!!

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Scritto da: giannicchedda81 31/05/2003 13.16
hai ragione asgeir cmq petacchi ha fatto cmq un gran giro con tutte quelle vittorie!!

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;) ;)

Simoni ha la maglia, Petacchi ne ha vinte 6: entrambi grandi!

ma ci vanno al tour loro due?

Petacchi m sembra d si, Simoni nn so

simoni ci va!!!!!e pure pantani!

pantani al Tour??? per bekkarsi 10' a tappa?

no per vincerlo!

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Scritto da: giannicchedda81 06/06/2003 10.47
no per vincerlo!

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pant... vinc... pantani... tou...

ora me lo gioc alla snai!!!!!!