Pirati informatici: la sexy Kristina spennava on line ingenui americani

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Etrusco
00lunedì 18 ottobre 2010 13:31
phishing

La storia - Arrestata dall'Fbi. Ricercata una complice. Ottanta nella banda

Kristina, la sexy pirata
che rubava milioni in Rete

Studentessa a New York, apriva conti e dirottava soldi

Kristina Svechinskaya
Kristina Svechinskaya
WASHINGTON - Alcune delle «cavalline» erano scialbe. Altre sexy. Comunque furbe. E abbastanza sveglie da aiutare una banda di pirati informatici capaci di sottrarre a ignari americani tre milioni di dollari. Diverse «cavalline» sono state arrestate dall'Fbi. Come Kristina Svechinskaya, 21 anni, finita poi sui giornali non solo per le sue imprese criminali ma anche per l'aspetto. La foto di Kristina Izvekova, 22 anni, è invece comparsa nel poster «Wanted» dei federali. La cercano insieme ad un bel gruppo di complici, tutti membri della stessa gang. Quasi 80 persone sparse tra Stati Uniti e Ucraina, Russia, Moldavia, Bielorussia e Kazakhstan. I «cervelli», inviando email innocenti, hanno infilato virus nei computer di dozzine di persone. «Bachi» in grado di carpire informazioni cruciali. Tenendo d'occhio l'attività delle vittime, gli hacker si sono impossessati di Pin, codici d'accesso alle banche online e tutto quello che poteva servire per la stangata. Poi, una volta ottenuti i dati, i banditi hanno iniziato a dirottare somme di denaro su una rete di conti. Ad aprirli le «cavalline».

Le due Kristina, così come Katalina, Yulia, Marina, Almira, sono arrivate negli Stati Uniti «per studiare». Alcune lo facevano davvero. Per altre si trattava di una semplice copertura. I capi della banda le hanno agganciate perché le conoscevano da prima oppure attraverso ricerche su Facebook e annunci sui giornali. I ragazzi terribili sono passati rapidamente all'azione. Invece che perdere tempo sui libri, si sono dedicati all'apertura di piccoli conti negli Stati Uniti, dove far confluire il denaro. Per non destare sospetti, hanno mostrato documenti falsi, quasi sempre passaporti greci. A questo punto è scattata la seconda terza fase. Le «studentesse» hanno spostato il denaro dai conti americani a quelli disseminati in Europa.

Stroncare la gang non è stato facile. L'Fbi, in collaborazione con il Dipartimento di polizia di New York, ha indagato per ben 18 mesi cercando di ricomporre i vari segmenti del network. E solo pochi giorni fa ha potuto lanciare la retata che ha portato in prigione 39 elementi, in gran parte «cavalline» e «cavalli» presenti sul territorio americano. La Svechinskaya è diventata una dei trofei mentre l'altra Kristina si è tramutata nel simbolo dei latitanti. Per l'Fbi avrebbe lasciato l'America nel mese di settembre. La storia non si è però chiusa con il clic delle manette. Come per un'altra russa celebre, la spia Anna Chapman, il caso ha avuto una coda per le foto delle protagoniste. I tabloid si sono lanciati sulle immagini - alcune lasciate su Facebook - dalle protagoniste. E Kristina Svechinskaya è stata ribattezzata la «hacker più sexy del mondo». Giocando su aspetto ed età dei protagonisti, i legali hanno cercato di sminuirne il ruolo: «Sono solo degli ingenui coinvolti in un gioco più grande di loro». Sarà. Ma le immagini con volti sorridenti e pose ammiccanti sui social network sono state sostituite dalle quelle segnaletiche dell'Fbi.

Guido Olimpio 


Fonte: Corriere della Sera - 17 ottobre 2010


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