Privacy in rete: 10 regole per difenderla

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KuntaKinte77
00giovedì 18 novembre 2010 13:37
Da Milano - Spesso quando si parla di privacy si punta molto l’attenzione sulle leggi che la difendono. In realtà i primi artefici della nostra riservatezza siamo noi stessi. Se vogliamo evitare intrusioni più o meno gravi dobbiamo semplicemente fare molta attenzione a quello che facciamo, specie nel “mondo digitale”.

Ecco un decalogo da seguire per evitare “cattive sorprese”.



1-Difendiamoci da noi stessi
- la prima minaccia alla nostra riservatezza siamo noi stessi;
- spesso compromettiamo inconsapevolmente la riservatezza altrui;
- primo errore: pensare che agli altri non interessi quello che facciamo.



2- Per la riservatezza degli altri
- tuteliamo la privacy degli altri (che è importante quanto la nostra) ;
- evitiamo quelle azioni che, pur non mettendo direttamente a rischio la propria privacy, comportano pericoli per quella dei conoscenti (es: dare liberamente indirizzi mail di amici o iscriverli a mailing-list e servizi internet senza il loro consenso) .



3 - Al computer è un errore:
- usare windows per navigare in internet pensando che gli altri familiari non possano sapere quali siti andate a visitare (magari solo perché cancellate la history) ;
- usare la stessa password per servizi diversi su host diversi;
- usare strumenti come passport o gator;
- mettere una password nel BIOS e, solo per questo, sentirsi al sicuro;
- giocare online. Che dettaglio psicologico si può tirare fuori da una persona osservandola mentre gioca (tra le altre cose pensando di non essere vista)? ;
- controllare che i documenti di tipo Office non contengano dati personali che di solito sono automaticamente inseriti nelle proprieta’ del documento;
- lasciare condivisioni aperte a tutto il mondo con netbios.



4 - Un altro errore è usare sistemi di crittografia debole
- salvare le proprie password nel registro di windows pensando che siano al sicuro;
- proteggere con password i profili di programmi di posta che usano crittografia debole (outlook?) ;
- fidarsi del proprio amministratore di sistema;
- navigare su internet o inviare email dal computer dell’azienda pensando che nessuno sappia o legga.



5 - Come utenti
- entrando come utente su un sistema informatico il nome utente deve dare meno informazioni possibile sulla identità che voglio proteggere;
- i cookies si chiamano robertoalderighi@ads.wanadooregie:robertoalderighi@ads.wanadooregie>[1].txt
quindi se ti sei loggato con “robertoalderighi” come utente, è inutile firmarsi “Zorro”.



6 - La posta
- non cliccare sui link che arrivano con gli spam perché non sono link normali ma sono del tipo , ossia passano un id allo script, e penso proprio che sia unico per ogni email che inviano;
- non inviare messaggi con molti destinatari nei campi “A:” o “CC:”, ma mettili nel “BCC:”: non difende la privacy del soggetto che scrive, ma quella del destinatario che altrettanto inviolabile;
- non inserire i dati dei tuoi conoscenti nella rubrica del tuo pc. Spesso si ha una pazienza infinita nel fare cose dannose per gli altri… ;
- non cambiare il nome del destinatario nell’indirizzo di posta (esempio: se il mio amico Roberto usa gli indirizzi e , non devo salvarli in rubrica come Roberto Arrighi e Zorro , ma come
Zorro e Roberto Arrighi ;
- se poi Zorro scrive in pubblico (cioè su una lista di discussione), non lo saluterò dicendo “Ciao Roberto” ma “Ciao Zorro”. Si risponde come l’altro si firma.



7 - Browser
- convincere il proprio browser/gestore di posta a non caricare immagini che non arrivino dal dominio che si sta visitando o dall’email aperta per evitare web-bugs;
- non fidarsi di quei siti che hanno una fase di autenticazione cifrata con https e poi rimandano ad una connessione in chiaro per lo scambio vero dei dati;
- attenti ai link su cui si clicca. La gente normalmente non distingue tra quello che c’è’ scritto nel link e il link vero a cui si riferisce la scritta. Quindi mai andare sul sito della propria banca passando da un link trovato su un altro sito;
- attenzione a link del tipo www.miabanca.com@216.217.21.13 <>, oppure al cross-site-scripting;
- gli header che il browser invia quando ci si connette ad una pagina indicano la pagina da cui si proviene (referer:), sono quelli che permettono di scrivere nei contatori il sito di provenienza. La conseguenza più semplice è che si invia una traccia di dove si è stati, quella più complicata (e che forse riguarda più i programmatori) è che si rischia che l’ultimo link visitato fosse qualcosa del tipo: www.banca.com/index.php?userid=ciccio&passwd=franco, che è peggio.



8- File sharing
- fare sempre molta attenzione ai programmi di sharing files: spesso richiedono la mail del soggetto, inutile dire che non è il caso di fornirla;
- non mettere mai in condivisione cartelle senza aver ben chiaro il loro contenuto e spostare i files scaricati ritenuti di interesse strettamente personale: da una visione anche sommaria dei files presenti su un hard disk si ottiene subito un quadro chiarissimo del profilo della persona che sta dall’altra parte del monitor.



9 - La firma di documenti, attenzione!
- due link sono particolarmente esplicativi: e
. Il primo e’ il testo della legge sulla firma digitale, che cita: “I documenti digitali conformi devono essere prodotti con procedimento tecnico che dia garanzia della riproduzione fedele e duratura del contenuto dei documenti originali; tale procedimento potrà consistere sia nella memorizzazione digitale dell’immagine del documento analogico originale, sia nella riproduzione su file (in formato “PDF” o “TIF”)”, il secondo è un thread dove si parla del pericolo di firmare documenti con campi variabili (che, secondo il thread, possono essere inseriti anche nei PDF). Indipendentemente dal valore legale, firmare un oggetto strano, per esempio un binario, non lega la propria firma a quello che viene visualizzato.



10 - Social Network
Esistono due applicazioni che consentono di cercare i link agli album fotografici che dovrebbero essere nascosti, almeno secondo le speranze dell’autore.
Le due applicazioni in questione sono Photo Stalker e Seegugio e sono perfettamente legali, infatti non violano alcuna legge sulla privacy, si limitano a cercare quello che può essere visto e che l’utente, erroneamente, pensa che non sia accessibile.
Facebook, attraverso i suoi controlli sulla privacy, dà ad ogni utente la possibilità di nascondere le proprie informazioni. E fin qui è tutto normale. Molti approfittano di questa operazione e le informazioni contenute nelle rispettive pagine sono, in effetti, irraggiungibili. Il problema avviene con il caricamento degli album fotografici. Quando siete nel pannello Crea album, il campo Privacy “Chi può accedere?” (in corrispondenza del lucchetto) è impostato di default su Tutti. Per cambiare impostazione bisogna agire sul menu a tendina.
Quindi in realtà l’utente che ha una pagina “privata” mette on line delle foto pubbliche, spesso inconsapevolmente. I due software non fanno che cercare i link a queste foto: tutto perfettamente corretto.
C’è da dire che per bloccare la loro azione basta cambiare le impostazione di Facebook, cosa che sembra sia stata fatta in questi giorni dagli amministratori. Però siccome le API di Facebook sono pubbliche, ad ogni mossa seguirà una contromossa, quindi non ci si dovrà sorprendere troppo se in futuro saranno programmate applicazioni simili che sfruttano magari la disattenzione degli utenti.


www.ayrion.it/2010/privacy-in-rete-10-regole-per-difenderla/
Etrusco
00mercoledì 24 novembre 2010 10:36
Re:
KuntaKinte77, 18/11/2010 13.37:


7 - Browser
- non fidarsi di quei siti che hanno una fase di autenticazione cifrata con https e poi rimandano ad una connessione in chiaro per lo scambio vero dei dati;


www.ayrion.it/2010/privacy-in-rete-10-regole-per-difenderla/




Ad esempio il sito di Banca FinEco [SM=x44452]


[SM=x44460] per gli utilissimi consigli,
anche se temo che molti li leggeranno solo a posteriori, dopo aver subito qualche guaio [SM=x44461]
sbandieratore-solitario
00domenica 28 novembre 2010 10:28
Per i più giovani :

DIFENDETEVI DA SCIOCCHEZZA COMMESSE SU FACEBOOK.
Primo di tutte : il taggarsi.

Taggarsi vuol dire :

Io sono questo e mi chiamo così.
Se vi fa comodo, venite pure a cercarmi ed a rompermi le palle !

Idem, se si ha manie di diventare famosi a gratis.
Lo stato di anonimità è un vantaggio.
Perderlo vuol dire scoprirsi. Uscire dalla tua tana, dal tuo nascondiglio.

Se vai su un sito e metti la tua foto con il tuo nome e cognome, perchè già che ci sei non metti anche l'indirizzo ed il numero di telefono ? Fanno ancora più in fretta a trovarti ed ad appicicartici addosso, no ?

I personaggi famosi, di solito sono famosi per professione.
Tradotto : ci fanno su soldi. Mettono in preventivo questi pericoli, quindi.

Noi che non siamo famosi, e vogliamo diventarlo a gratis, ci mettiamo in questo pericolo. Soprattutto se siamo teenagers, e magari anche delle belle gnocche. Ma non solo.

Inoltre, evitate anche di fare questa cosa nei confronti dei vostri amici.

Tipo : questa è la foto della mia amica. Poverina, si sente sola. Si chiama TIPA TIPETTA. Andatela a trovare, che gli fate compagnia.

NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO !

Gli avete appena rovinato la vita, o rischiato altamente una cosa simile.

Straordinario il caso di quella ragazzina che su facebooh ha messo l'invito di compleanno, con indirizzo e numero di telefono, per contattarla per la festa !

25.000 invitati a casa sua !

I suoi genitori hanno disdetto la festa, ma la gente era arrabbiatissima per questo. Si erano già organizzati ed hanno risposto che ci andavano lo stesso.

Conclusione, hanno dovuto prendersi delle ferie in quel periodo e trascorrerle in un posto lontanto, mobilitate le forze dell'ordine per quel giorno, perchè si prevedeva un'invasione di persone maggiori agli abitanti del paesello dove la tipa genialoide abita.
Etrusco
00domenica 28 novembre 2010 13:25
Re:
sbandieratore-solitario, 28/11/2010 10.28:

...
Straordinario il caso di quella ragazzina che su facebooh ha messo l'invito di compleanno, con indirizzo e numero di telefono, per contattarla per la festa !

25.000 invitati a casa sua !

I suoi genitori hanno disdetto la festa, ma la gente era arrabbiatissima per questo. Si erano già organizzati ed hanno risposto che ci andavano lo stesso.

Conclusione, hanno dovuto prendersi delle ferie in quel periodo e trascorrerle in un posto lontanto, mobilitate le forze dell'ordine
per quel giorno, perchè si prevedeva un'invasione di persone maggiori agli abitanti del paesello dove la tipa genialoide abita.




Ma davvero!? [SM=x44457]
E dove sarebbe accaduto? [SM=x44466]
sbandieratore-solitario
00domenica 28 novembre 2010 15:08
Re: Re:
Etrusco, 28/11/2010 13.25:




Ma davvero!? [SM=x44457]
E dove sarebbe accaduto? [SM=x44466]



L'ho sentito alla radio.
Se sia vero o no, non lo so.

Avevano detto anche che in america dei paparazzi hanno in dotazione un obiettivo speciale da 800.000 euro molto luminoso per fare delle foto da grande distanza con luce scarsa ...

... questa comunque è una notizia già più discutibile. Non mi risulta che nessun obiettivo del genere esista, e nemmeno a quel prezzo.

Riguardo invece questa vicenda, è molto probabile che sia accaduta davvero. Magari indagando con google salta fuori qualcosa di più chiaro.

Etrusco
00domenica 28 novembre 2010 15:52
Re: Re: Re:
sbandieratore-solitario, 28/11/2010 15.08:


...che in america dei paparazzi hanno in dotazione un obiettivo speciale da 800.000 euro molto luminoso per fare delle foto da grande distanza con luce scarsa ...

... . Non mi risulta che nessun obiettivo del genere esista, e nemmeno a quel prezzo...





So che gli investigatori privati o anche delle forze dell'ordine hanno in dotazione degli strumenti per vedere attraverso le pareti di cartongesso (non molto spesse e solide come quelle in cemento arbato o piombate per intenderci)
o anche per vedere al buio sfruttando l'irraggiamento che fa il corpo umano col suo stesso calore corporeo: dovrebbero essere visori o fotocamere sensibili all'infrarosso: anche alcuni autovelox (ad es. lo SpedoPhoot 2000), caricati con le opportune pellicole (che però hanno il limite di far foto in B/W) possono scattare al buio...
Però la cifra sparata di 800'000€/$ mi sembra comunque esagerata! [SM=x44466]
sbandieratore-solitario
00domenica 28 novembre 2010 16:56
Re: Re: Re: Re:
Etrusco, 28/11/2010 15.52:




So che gli investigatori privati o anche delle forze dell'ordine hanno in dotazione degli strumenti per vedere attraverso le pareti di cartongesso (non molto spesse e solide come quelle in cemento arbato o piombate per intenderci)
o anche per vedere al buio sfruttando l'irraggiamento che fa il corpo umano col suo stesso calore corporeo: dovrebbero essere visori o fotocamere sensibili all'infrarosso: anche alcuni autovelox (ad es. lo SpedoPhoot 2000), caricati con le opportune pellicole (che però hanno il limite di far foto in B/W) possono scattare al buio...
Però la cifra sparata di 800'000€/$ mi sembra comunque esagerata! [SM=x44466]



A me risulta l'obiettivo più caro il Sigma 1000 2.8. Sui 22.000 euro.
Non lo tieni in mano tu, ti tiene in mano lui !!!
Si sposta con il suo carrello.

Ad ogni modo, riguardo l'irraggiamento del calore del corpo, c'era un film con Alec Baldwin e mi sembra Kim Basinger ... Getaway o qualcosa del genere.

Erano su un treno a [SM=x44488] e si vedevano le figure dei corpi che ci davano dentro.

In un hotel, c'era gente che faceva Profitti e Perdite, e si vedeva la fontanella in rosso ! [SM=x44457]

Etrusco
00domenica 28 novembre 2010 20:27
Re: Re: Re: Re: Re:
sbandieratore-solitario, 28/11/2010 16.56:



A me risulta l'obiettivo più caro il Sigma 1000 2.8. Sui 22.000 euro.
Non lo tieni in mano tu, ti tiene in mano lui !!!
Si sposta con il suo carrello.

Ad ogni modo, riguardo l'irraggiamento del calore del corpo, c'era un film con Alec Baldwin e mi sembra Kim Basinger ... Getaway o qualcosa del genere.

Erano su un treno a [SM=x44488] e si vedevano le figure dei corpi che ci davano dentro.





Ma non era Cindy Crawford? [SM=g1741324]
sbandieratore-solitario
00lunedì 29 novembre 2010 00:17
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Etrusco, 28/11/2010 20.27:




Ma non era Cindy Crawford? [SM=g1741324]



Qualcosa del genere. Magari la Basinger era in California con Brad Pitt, o Runaway o qualcosa del genere.

Roba di rapine, fughe, colpi alle banche con diversivi, insomma.

[SM=x44511] [SM=x44517] [SM=x44499]


Etrusco
00lunedì 29 novembre 2010 01:01
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
sbandieratore-solitario, 29/11/2010 0.17:



Qualcosa del genere. Magari la Basinger era in California con Brad Pitt, o Runaway o qualcosa del genere.

Roba di rapine, fughe, colpi alle banche con diversivi, insomma.

[SM=x44511] [SM=x44517] [SM=x44499]






beh, comunque quei visori funzionano davvero attraverso i muri perimetrali di casa,
te lo posso dire perchè degli amici delle forze dell'ordine, un po' perchè erano burloni, una volta mi ci vennero a spiare da sotto casa...
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