Quando l'architetto andrebbe sostituito con l'ingegnere

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Etrusco
00domenica 28 settembre 2008 22:21
Calatrava (VE), Jean Nouvel (PG), ...

La nuova opera L'architetto interpellato dal Comune: sì agli sticker sul vetro
Calatrava e l'allarme
per le cadute sul ponte
«Segnaletica per il gradino-trappola»


DAL NOSTRO INVIATO

VENEZIA — Finirà (forse) come sulla metropolitana di Londra: con una voce che ricorda ai viaggiatori «mind the gap», non cascate tra la piattaforma e il vagone, please. Solo che qui siamo sul Canal Grande, e il problema non è il vuoto, ma semmai un «pieno» inaspettato. Inaugurato da sole due settimane, il ponte della Costituzione firmato Santiago Calatrava non riesce proprio a scivolare, silenzioso e bellissimo, nella routine quotidiana. E all'architetto è toccato intervenire, su richiesta del Comune, per arginare la querelle. In una lotta all'ultimo adesivo.

Questa volta — dopo i ritardi nei lavori, le polemiche sui costi, le perplessità sul progetto — il testimone è passato ai pedoni.
Che, banalmente, su quei gradini hanno iniziato a scivolare;
già in parecchi sono finiti al pronto soccorso
, dopo un passo falso sull'ultimo arrivato dei ponti veneziani.





Tra i gradini dell'opera di Calatrava, alcuni hanno larghezza («pedata», in gergo) doppia rispetto a quelli che precedono e seguono. In questo modo fungono da «area di sosta» per chi sale con borse a carico, ma obbligano anche a cambiare ritmo della falcata. Inoltre, in quel punto il pavimento è diviso in tre «corsie»: vetro opaco (e ruvido) ai lati, pietra al centro. Le lastre di vetro sono tagliate orizzontalmente da una linea di giuntura, che replica il profilo dei gradini. Risultato: un passante distratto rischia di scambiarlo per un dislivello «normale», e l'attimo di smarrimento è garantito.

Problemi minori, si dirà, controbilanciati dalla funzionalità:
flussi rivoluzionati tra Ferrovia e Piazzale Roma, il trolley che non è più un fardello ingestibile.
E ieri, sul Corriere del Veneto, la mamma di una ragazza disabile difendeva l'opera: «I gradini sono lunghi e bassi, perfetti per la sedia a rotelle».
Le cadute, però, ci sono. E la presenza dei vigili 24 ore su 24 le rende più visibili: «Ci hanno messi qui per evitare atti di vandalismo; ma è vero che la gente a volte "manca" un gradino e, quando ci vede, si lamenta con noi». È per farla finita con le critiche
(Pietro Bortoluzzi, capogruppo di An alla municipalità, ha fondato il «Comitato vittime del ponte») [SM=x44466]
che il Comune ha scritto all'architetto. «Abbiamo fatto vari sopralluoghi, e lui ci ha fornito alcune indicazioni — racconta il direttore dei lavori, Salvatore Vento —; le linee "in più" sono necessarie per questioni strutturali, ma interverremo con qualche segnaletica per i distratti; forse degli sticker a terra…». Mind the gap, appunto. Purché non rovini la visione d'insieme. Ché «è vero, quel gradino trae in inganno — commenta una coppia — ma ha visto quanto è bello? Sembra una foglia…». Chissà, forse è per questo che si inciampa: incantati da troppa bellezza. [SM=x44455]

Gabriela Jacomella
28 settembre 2008
Corriere della Sera



Il ponte di Calatrava che attraversa il Canal Grande di Venezia fra Piazzale Roma e la Stazione Ferroviaria Santa Lucia.
L'opera, che porta la firma dell'architetto spagnolo Santiago Calatrava Valls, è stata criticata per l'elevato costo di realizzazione:
dal preventivo iniziale di 4,7 milioni di euro si è passati a 16 milioni di euro.

(Emmevi)

[IMG]http://www.corriere.it/Fotogallery/Tagliate/2008/08_Agosto
/27/PONTE/04.JPG[/IMG]

Pissio
00domenica 28 settembre 2008 23:04
Macchè bellezza e bellezza....quel ponte è uno scempio puro per Venezia (se lo vedete dal vivo è anonimo e assolutamente fuori contesto), talmente atteso che manco gli hanno fatto una cerimonia di apertura, costato per giunta l'ira di Dio e pure pericoloso.... [SM=x44472]


Calatrava andrebbe inquisito e crocifisso... [SM=x44492] [SM=x44512]



e pensare che non ha ancora cominciato a gelare a Venezia, voglio proprio vedere chi avrà il coraggio di percorrere i suoi fighissimi scalini in vetro quando si andrà sottozero....puah





queste sono le opere pubbliche che servono al Nord Est....

viadotto di Padova Est [SM=x44499]






intergrigo88
00domenica 28 settembre 2008 23:44
Re: Calatrava (VE), Jean Nouvel (PG), ...
Etrusco, 28/09/2008 22.21:


La nuova opera L'architetto interpellato dal Comune: sì agli sticker sul vetro
Calatrava e l'allarme
per le cadute sul ponte
«Segnaletica per il gradino-trappola»


DAL NOSTRO INVIATO

VENEZIA — Finirà (forse) come sulla metropolitana di Londra: con una voce che ricorda ai viaggiatori «mind the gap», non cascate tra la piattaforma e il vagone, please. Solo che qui siamo sul Canal Grande, e il problema non è il vuoto, ma semmai un «pieno» inaspettato. Inaugurato da sole due settimane, il ponte della Costituzione firmato Santiago Calatrava non riesce proprio a scivolare, silenzioso e bellissimo, nella routine quotidiana. E all'architetto è toccato intervenire, su richiesta del Comune, per arginare la querelle. In una lotta all'ultimo adesivo.

Questa volta — dopo i ritardi nei lavori, le polemiche sui costi, le perplessità sul progetto — il testimone è passato ai pedoni.
Che, banalmente, su quei gradini hanno iniziato a scivolare;
già in parecchi sono finiti al pronto soccorso
, dopo un passo falso sull'ultimo arrivato dei ponti veneziani.





Tra i gradini dell'opera di Calatrava, alcuni hanno larghezza («pedata», in gergo) doppia rispetto a quelli che precedono e seguono. In questo modo fungono da «area di sosta» per chi sale con borse a carico, ma obbligano anche a cambiare ritmo della falcata. Inoltre, in quel punto il pavimento è diviso in tre «corsie»: vetro opaco (e ruvido) ai lati, pietra al centro. Le lastre di vetro sono tagliate orizzontalmente da una linea di giuntura, che replica il profilo dei gradini. Risultato: un passante distratto rischia di scambiarlo per un dislivello «normale», e l'attimo di smarrimento è garantito.

Problemi minori, si dirà, controbilanciati dalla funzionalità:
flussi rivoluzionati tra Ferrovia e Piazzale Roma, il trolley che non è più un fardello ingestibile.
E ieri, sul Corriere del Veneto, la mamma di una ragazza disabile difendeva l'opera: «I gradini sono lunghi e bassi, perfetti per la sedia a rotelle».
Le cadute, però, ci sono. E la presenza dei vigili 24 ore su 24 le rende più visibili: «Ci hanno messi qui per evitare atti di vandalismo; ma è vero che la gente a volte "manca" un gradino e, quando ci vede, si lamenta con noi». È per farla finita con le critiche
(Pietro Bortoluzzi, capogruppo di An alla municipalità, ha fondato il «Comitato vittime del ponte») [SM=x44466]
che il Comune ha scritto all'architetto. «Abbiamo fatto vari sopralluoghi, e lui ci ha fornito alcune indicazioni — racconta il direttore dei lavori, Salvatore Vento —; le linee "in più" sono necessarie per questioni strutturali, ma interverremo con qualche segnaletica per i distratti; forse degli sticker a terra…». Mind the gap, appunto. Purché non rovini la visione d'insieme. Ché «è vero, quel gradino trae in inganno — commenta una coppia — ma ha visto quanto è bello? Sembra una foglia…». Chissà, forse è per questo che si inciampa: incantati da troppa bellezza. [SM=x44455]

Gabriela Jacomella
28 settembre 2008
Corriere della Sera



Il ponte di Calatrava che attraversa il Canal Grande di Venezia fra Piazzale Roma e la Stazione Ferroviaria Santa Lucia.
L'opera, che porta la firma dell'architetto spagnolo Santiago Calatrava Valls, è stata criticata per l'elevato costo di realizzazione:
dal preventivo iniziale di 4,7 milioni di euro si è passati a 16 milioni di euro.

(Emmevi)

[IMG]http://www.corriere.it/Fotogallery/Tagliate/2008/08_Agosto
/27/PONTE/04.JPG[/IMG]




a me sembra un bel ponte, non c'entra molto con venezia, ma forse è solo che bisogna farcisi l'abitudine, ogni tanto qualcosa di nuovo ci sta [SM=x44458]
KuntaKinte77
00lunedì 29 settembre 2008 00:08
premesso che in linea di massima non ho simpatia per architetti ed ing. gestionali...

però ci sono tre cose che vorrei dire:

1- quando un'opera supera di un tot il preventivo, il resto lo dovrebbe mettere il costruttore.

2- non mi sembra sia in armonia con il resto di venezia

3- mi sembra un'opera d'arte ed il paragone con l'utilità del viadotto mi sembra fuori luogo.


A volte bisogna innovare. A volte bisogna sapere dove e come innovare.

[SM=x44450]
Pissio
00lunedì 29 settembre 2008 00:25
Re:
KuntaKinte77, 29/09/2008 0.08:

premesso che in linea di massima non ho simpatia per architetti ed ing. gestionali...

però ci sono tre cose che vorrei dire:

1- quando un'opera supera di un tot il preventivo, il resto lo dovrebbe mettere il costruttore.

2- non mi sembra sia in armonia con il resto di venezia

3- mi sembra un'opera d'arte ed il paragone con l'utilità del viadotto mi sembra fuori luogo.


A volte bisogna innovare. A volte bisogna sapere dove e come innovare.

[SM=x44450]






Kunta mi dispiace ma non sono d'accordo con te e te lo spiego.... [SM=x44462]

1- devi sapere in primis che se i costi sono lievitati in maniera così esponenziale la colpa è in gran parte del progettista che ha voluto fare come capperi voleva lui, costringendo gli ingegneri e gli operai che si sono adoperati nella realizzazione materiale a fare i salti mortali per farlo stare su e salvargli il culo (e che avanzano ancora 5 milioni di euro per il lavoro svolto)

3- sarà anche un'opera d'arte ma siccome non è una statua non basta solo vederne l'aspetto estetico e di come si pone nel contesto in cui viene inserita....questa è un'opera pubblica che deve essere funzionale e fruibile (il ponte non è accessibile ai disabili, cosa di cui che neanche un progettista neodiplomato o neolaureato non terrebbe conto). Il confronto poi con il viadotto non è poi così fuori luogo (se non per il contesto circostante)....è un'opera pubblica che ha dato grandi benefici per la viabilità e l'immagine cittadina e fidati che per molti aspetti è un'opera d'arte pure quella [SM=x44462]


infine hai ragione quando dici che a volte bisogna sapere dove e come innovare...giusto solo che Calatrava lo ha fatto a mio avviso molto male ecco tutto [SM=x44461]


Etrusco
00lunedì 29 settembre 2008 01:00
Re: Re:
Pissio, 29/09/2008 0.25:


Kunta mi dispiace ma non sono d'accordo con te e te lo spiego.... [SM=x44462]

1- devi sapere in primis che se i costi sono lievitati in maniera così esponenziale la colpa è in gran parte del progettista che ha voluto fare come capperi voleva lui, costringendo gli ingegneri e gli operai che si sono adoperati nella realizzazione materiale a fare i salti mortali per farlo stare su e salvargli il culo (e che avanzano ancora 5 milioni di euro per il lavoro svolto)

3- sarà anche un'opera d'arte ma siccome non è una statua non basta solo vederne l'aspetto estetico e di come si pone nel contesto in cui viene inserita....questa è un'opera pubblica che deve essere funzionale e fruibile (il ponte non è accessibile ai disabili, cosa di cui che neanche un progettista neodiplomato o neolaureato non terrebbe conto). Il confronto poi con il viadotto non è poi così fuori luogo (se non per il contesto circostante)....è un'opera pubblica che ha dato grandi benefici per la viabilità e l'immagine cittadina e fidati che per molti aspetti è un'opera d'arte pure quella [SM=x44462]


infine hai ragione quando dici che a volte bisogna sapere dove e come innovare...giusto solo che Calatrava lo ha fatto a mio avviso molto male ecco tutto [SM=x44461]





Sono d'accordo con te, eccezion fatta per i disabili:
sul Corriere della Sera viene detto, riprendendo un articolo del Corriere Veneto, che le carrozzelle dei disabili possono transitare sul ponte,
quindi o tu o il Corriere sta sbagliando. [SM=x44510]
piperitapatty
00lunedì 29 settembre 2008 13:14
posso rispondere al titolo? [SM=x44455]


Quando l'architetto andrebbe sostituito con l'ingegnere



SEMPRE [SM=x44515]

scherzi a parte è ormai costume lasciare che gli architetti si sbizzarriscano o perchè hanno l'estro artistico per professione o perchè hanno un nome incriticabile ma si perde il traguardo di capire se l'opera è fruibile, contestualizzata, e soprattutto strutturalmnte sicura [SM=x44465]
Pissio
00lunedì 29 settembre 2008 13:38
Re: Re: Re:
Etrusco, 29/09/2008 1.00:



Sono d'accordo con te, eccezion fatta per i disabili:
sul Corriere della Sera viene detto, riprendendo un articolo del Corriere Veneto, che le carrozzelle dei disabili possono transitare sul ponte,
quindi o tu o il Corriere sta sbagliando. [SM=x44510]






Io mi riferisco a ciò che sento dal TG3 regionale....e in più di un servizio è stato detto questo...[SM=x44464] comunque sia basta vedere le foto per capire che non sono presenti nè corsie con dislivelli accettabili da persone con handicap nè tanto meno serviscala..... [SM=x44463]



ed inoltre....


[da architettiroma.it]


Il ponte di Calatrava scricchiola tra le accuse

Venezia



Esposto sull'opera dell'architetto Calatrava fa scattare il blitz. Tre anni dopo la prima pietra, Rialto era già finito. Otto anni dopo il via, altri guai per il quarto scavalcamento del Canal Grande. Venezia, indagine sul nuovo ponte «Errori, ritardi e costi raddoppiati». Venezia, scricchiola tra le accuse il ponte delle meraviglie. Ritardi nei lavori, perizie tecniche negative: la Guardia di Finanza nei cantieri dell'opera di Calatrava.

VENEZIA - Tre anni dopo la posa della prima pietra, il Ponte di Rialto tirato su con argani e carriole, cesti e carrucole, era finito. Otto anni dopo il via, nonostante i computer e le simulazioni elettroniche e i macchinari speciali, il Ponte di Calatrava no. Anzi: prima ancora di svettare, il quarto scavalcamento del Canal Grande è via via affondato nelle polemiche mentre i costi salivano fino a raddoppiare. E così, ieri mattina, la Corte dei Conti ha detto basta. E ha mandato la Finanza nei cantieri: cosa succede? E' sempre stato un calvario, far ponti a Venezia. Lo dimostra proprio la storia del celebre arco di pietra che unisce l'isola del commercio, Rivoaltum, con quella del potere politico e religioso di San Marco.

Stanchi di sborsare soldi per rattoppare quello di legno, i veneziani persero decenni in discussioni, ripensamenti, verifiche e verifiche delle verifiche. Scartando via via le idee di tutti i geni dell'epoca, da Fra Giocondo che aveva costruito il ponte di Notre Dame a Michelangelo, dal Sansovino al Palladio. Ma quando si decisero, accidenti, lo fecero. E nonostante l'impresa fosse temeraria (il solo primo pilone delle fondazioni è di 5 mila blocchi di pietra) fu portata a termine con una rapidità oggi inimmaginabile per uno svincolo. Stavolta, però, pareva fosse la volta buona. E che a distanza di un secolo e mezzo dall'edificazione del ponte degli Scalzi e di quello dell'Accademia, la Serenissima avrebbe avuto un quarto scavalcamento del Canal Grande. Per collegare piazzale Roma con la stazione ferroviaria. C'era la volontà politica del sindaco Massimo Cacciari, deciso col successore Paolo Costa a dimostrare che facendo le cose per bene si può costruire qualcosa di nuovo anche nella città più intoccabile del mondo. C'erano i soldi, 5 miliardi. C'era un progettista noto come il meglio del meglio: il catalano Santiago Calatrava, autore di ponti famosi, dall'«East London» sul Tamigi al «Puerto Madero» di Buenos Aires, dal «Miraflores» sul Guadalquivir all'«Overbaum» di Berlino. Era il 1997.

Da allora, però, un mucchio di cose sono andate storte. Per prime scoppiarono le polemiche sull'utilità stessa del ponte: a cosa serviva un collegamento diretto se da piazzale Roma si arriva alla stazione in un minuto col vaporetto o cinque minuti a piedi? E si sarebbe inserito quel ponte, di acciaio e vetro e pietra d'Istria, forte ma leggero, moderno ma «antico», nelle delicate armonie della più bella città del pianeta? Ma fin lì, era tutto déjà-vu.

Il botto vero scoppiò quando si scoprì che l'architetto, nel nome della purezza delle forme, non si era minimamente posto il problema dei disabili. I quali, giustamente, piantarono la grana: possibile che dopo 434 ponti costruiti a Venezia nei secoli in cui non c'era attenzione per l'handicap, anche il primo e unico dei ponti nuovi nascesse nell'indifferenza per chi è in carrozzina? Possibile che neppure Calatrava si fosse posto l'obiettivo di conciliare l'arte con il rispetto dei diversamente abili e le leggi vigenti? E come aveva potuto la Commissione di Salvaguardia approvare l'opera accettando, tra le motivazioni del «no» ai «servoscala», anche quella che senza quegli infissi metallici l'opera offriva «un impatto visivo certamente migliore»? Messo alle strette, il Comune sterzò. E chiese al progettista di trovare una soluzione. Calatrava disse sì, però, insomma... Un tira e molla. Finché, seccato per i problemi posti a lui e non ai grandi artisti del passato, inviò una lettera incredibile.

Dove si dichiarava a malincuore pronto ad adeguare il progetto ma insisteva nel suggerire ai disabili «l'attraversamento orizzontale mediante vaporetto». Cioè «il superamento del canale a livello dell'acqua coordinato con i servizi dell'Actv». «Risposta infelice», sbottò Paolo Costa. Che diffidò l'artista: decida in fretta e piantiamola qui.
Contemporaneamente, però, emergevano altri problemi. Primo fra tutti uno: bello com'era, il ponte avrebbe anche retto? E via con gli studi.

I rafforzamenti degli argini e dei due immensi blocchi dove poggiare le basi dell'arco. La definizione dell'acciaio necessario, difficile da recuperare e costosissimo. Le richieste di nuovi finanziamenti. I rinvii chiesti e concessi alle imprese Cignoni e Lorenzon Techno System. La lievitazione dei costi fino al raddoppio. Le polemiche sui ritardi.

Finché la vedova di Giuseppe Creazza, l'ingegnere che lo stesso Calatrava aveva incaricato di studiare i problemi tecnici, aveva scritto alla Nuova Venezia raccontando che il marito, come dimostrava un carteggio, aveva bocciato il progetto come «inidoneo all'attuazione per gravi carenze geotecniche e strutturali».

Tutte cose finite in una denuncia di Carlo Ripa di Meana: poteva la magistratura contabile non intervenire? Ieri mattina il Pm della Corte dei Conti Carmine Scarano ha tagliato corto. E mandato i finanzieri nelle aziende coinvolte nella costruzione e nei ritardi. Scommettiamo? Diventerà un tormentone.






Etrusco
00lunedì 29 settembre 2008 13:39
Re:
piperitapatty, 29/09/2008 13.14:

posso rispondere al titolo? [SM=x44455]


Quando l'architetto andrebbe sostituito con l'ingegnere



SEMPRE [SM=x44515]

scherzi a parte è ormai costume lasciare che gli architetti si sbizzarriscano o perchè hanno l'estro artistico per professione o perchè hanno un nome incriticabile ma si perde il traguardo di capire se l'opera è fruibile, contestualizzata, e soprattutto strutturalmnte sicura [SM=x44465]




In genere l'ingegnere, quando non è costretto a far troppa economia, progetta coi piedi ben saldi a terra,
l'architetto invece, non di rado progetta "a membro di segugio".

I risultati son ben visibili sotto la luce del sole, anche il MiniMetrò di Perugia (Jean Nouvel, ormai fa fico in tante città ue avere qualcosa con la sua firma...), i quartieri popolari di Roma, Napoli, Palermo...

La cosa inaccettabile poi è che la parola dell'architetto debba valere più di quelli che l'opera la finanziano o degli ingegneri che dovranno far i miracoli per far star in piedi certe soluzioni artistiche assai opinabili.... [SM=x44473]
Pissio
00lunedì 29 settembre 2008 13:45
Re:
piperitapatty, 29/09/2008 13.14:

posso rispondere al titolo? [SM=x44455]


Quando l'architetto andrebbe sostituito con l'ingegnere



SEMPRE [SM=x44515]

scherzi a parte è ormai costume lasciare che gli architetti si sbizzarriscano o perchè hanno l'estro artistico per professione o perchè hanno un nome incriticabile ma si perde il traguardo di capire se l'opera è fruibile, contestualizzata, e soprattutto strutturalmnte sicura [SM=x44465]








Brava Pippy.... [SM=x44459]


tutto ciò viene poi aggravato dal fatto che siamo a Venezia, dove c'è la Soprintendenza dei Beni Ambientali e fior fior di commissioni e sottocommissioni in materia ecc ecc, che spaccano le balle ai privati anche per fare un semplice pompeiana in zona residenziale mentre poi chiudono gli occhi su uno scempio così a Venezia.... [SM=x44493]


sicuramente alcuni hanno visto e sono stati zittiti...mi rifiuto di credere,io che sono un pò del campo, che nessuno abbia pensato ai problemi di cui sopra e non abbia perlomeno fatto presente....ma evidentemente qualcuno di grosso doveva pararsi il culo.... [SM=x44494]


Nikki72
00lunedì 29 settembre 2008 13:47


chissà che pensa il nostro brem di questo ponte... [SM=x44455]
Etrusco
00lunedì 29 settembre 2008 13:51
Re: Re: Re: Re:
Pissio, 29/09/2008 13.38:



Io mi riferisco a ciò che sento dal TG3 regionale....e in più di un servizio è stato detto questo...[SM=x44464] comunque sia basta vedere le foto per capire che non sono presenti nè corsie con dislivelli accettabili da persone con handicap nè tanto meno serviscala..... [SM=x44463]

ed inoltre....
[da architettiroma.it]
Il ponte di Calatrava scricchiola tra le accuse

Venezia

Il botto vero scoppiò quando si scoprì che l'architetto, nel nome della purezza delle forme, non si era minimamente posto il problema dei disabili. I quali, giustamente, piantarono la grana: possibile che dopo 434 ponti costruiti a Venezia nei secoli in cui non c'era attenzione per l'handicap, anche il primo e unico dei ponti nuovi nascesse nell'indifferenza per chi è in carrozzina? Possibile che neppure Calatrava si fosse posto l'obiettivo di conciliare l'arte con il rispetto dei diversamente abili e le leggi vigenti?
E come aveva potuto la Commissione di Salvaguardia approvare l'opera accettando, tra le motivazioni del «no» ai «servoscala», anche quella che senza quegli infissi metallici l'opera offriva «un impatto visivo certamente migliore»? Messo alle strette, il Comune sterzò. E chiese al progettista di trovare una soluzione. Calatrava disse sì, però, insomma... Un tira e molla. Finché, seccato per i problemi posti a lui e non ai grandi artisti del passato, inviò una lettera incredibile.


Dove si dichiarava a malincuore pronto ad adeguare il progetto ma insisteva nel suggerire ai disabili «l'attraversamento orizzontale mediante vaporetto». Cioè «il superamento del canale a livello dell'acqua coordinato con i servizi dell'Actv». «Risposta infelice», sbottò Paolo Costa. Che diffidò l'artista: decida in fretta e piantiamola qui.
Contemporaneamente, però, emergevano altri problemi. Primo fra tutti uno: bello com'era, il ponte avrebbe anche retto? E via con gli studi.
...

Finché la vedova di Giuseppe Creazza, l'ingegnere che lo stesso Calatrava aveva incaricato di studiare i problemi tecnici, aveva scritto alla Nuova Venezia raccontando che il marito, come dimostrava un carteggio, aveva bocciato il progetto come «inidoneo all'attuazione per gravi carenze geotecniche e strutturali».






E l'amministrazione veneziana, pur sapendo che il ponte non era fruibile dai disabili ha concesso la quadruplicazione dei costi di quest'"Opera d'Arte" (la definisco tale, perchè un ponte deve rispondere e soddisfare esigenze pratiche e non solo esser gradevole esteticamente).

Che delusione... [SM=x44471]

E dopo questa clamorosa cappella spero che almeno i leghisti non vengano ad insegnarci che sarebbero i meridionali a sperperare il denaro pubblico [SM=x44498]

Pissio
00lunedì 29 settembre 2008 13:55
Re: Re: Re: Re: Re:
Etrusco, 29/09/2008 13.51:




E l'amministrazione veneziana, pur sapendo che il ponte non era fruibile dai disabili ha concesso la quadruplicazione dei costi di quest'"Opera d'Arte" (la definisco tale, perchè un ponte deve rispondere e soddisfare esigenze pratiche e non solo esser gradevole esteticamente).

Che delusione... [SM=x44471]

E dopo questa clamorosa cappella spero che almeno i leghisti non vengano ad insegnarci che sarebbero i meridionali a sperperare il denaro pubblico [SM=x44498]








Odio scendere nella politica, ma l'amministrazione veneziana (città e provincia) è da parecchi anni in mano della sinistra nonchè di filosofi idioti (Cacciari in testa).


Etrusco
00lunedì 29 settembre 2008 14:07
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Pissio, 29/09/2008 13.55:



Odio scendere nella politica, ma l'amministrazione veneziana (città e provincia) è da parecchi anni in mano della sinistra nonchè di filosofi idioti (Cacciari in testa).






Mi dispiace, ma dinanzi a questa figuraccia internazionale (Venezia è sotto gli occhi di tutto il mondo, tantopiù su quest'"Opera d'Arte" del prestigioso demiurgo Calatrava)
qualcuno dovrà renderne conto [SM=x44510]

Non solo per i costi ed i tempi che sono lievitati spaventosamente,
non solo per problemi geotecnici e strutturali che mettono a rischio l'opera,
ma soprattutto per aver progettato in spregio dei disabili e dei loro diritti. [SM=x44463]

piperitapatty
00lunedì 29 settembre 2008 16:43
Re: Re: Re: Re: Re:
Etrusco, 29/09/2008 13.51:




E l'amministrazione veneziana, pur sapendo che il ponte non era fruibile dai disabili ha concesso la quadruplicazione dei costi di quest'"Opera d'Arte" (la definisco tale, perchè un ponte deve rispondere e soddisfare esigenze pratiche e non solo esser gradevole esteticamente).




sinceramente non si sa nemmeno se sarà fruibile dai non disabili [SM=x44452]
considerando che nella posa aveva quasi raggiunto il massimo di cedimento consentito, che i martinetti idraulici non stavan dietro agli spostamenti e che spingeva le due rive (in direzioni opposte ovviamente) è già tanto se sta su per grazia di dio [SM=x44452]
una mia amica di marghera mi raccontava, poi non ho avuto aggiornamenti, che erano in dubbio se predisporre il traffico alternato anche dei pedoni

il calatrava [SM=x44455]
[SM=x44465]
Etrusco
00lunedì 29 settembre 2008 17:33
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
piperitapatty, 29/09/2008 16.43:



sinceramente non si sa nemmeno se sarà fruibile dai non disabili [SM=x44452]
considerando che nella posa aveva quasi raggiunto il massimo di cedimento consentito, che i martinetti idraulici non stavan dietro agli spostamenti e che spingeva le due rive (in direzioni opposte ovviamente) è già tanto se sta su per grazia di dio [SM=x44452]
una mia amica di marghera mi raccontava, poi non ho avuto aggiornamenti, che erano in dubbio se predisporre il traffico alternato anche dei pedoni

il calatrava
[SM=x44455]
[SM=x44465]




Insomma, sono stati investiti ben 16 Milioni € (dai 4,7 inizialmente previsti)
ed ora si teme addirittura che questa "grandiosa opera d'arte" rovini giù nel canale?! [SM=x44467]

Ma stiamo scherzando? [SM=x44497]
[SM=x44472]


PS suggerirei almeno di mettere un bel cartello in prossimità del ponte con l'autore dell'opera e di tutti i principali responsabili [SM=g51505]


PS
sembra che Calatrava sostituirà i gradini....
siderius
00lunedì 29 settembre 2008 19:37
Anche il più sfigato dei muratori sa che la prerogativa essenziale per la riuscita di una scalinata a "regola d'arte" sia quella della continuità dell'altezza e della pedata di ogni singolo gradino...nonchè delle giuste proporzioni tra queste...Vitruvio docet [SM=x44450]
La discontinuità dei gradini rende impossibile un giusto ritmo di salita o di discesa con conseguenze immaginabili per i pedoni distratti..
A me personalmente il ponte piace tantissimo dal punto di vista estetico, ma come funzionalità..lasciamo perdere [SM=x44463]
Pissio
00lunedì 29 settembre 2008 20:42
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Etrusco, 29/09/2008 17.33:




Insomma, sono stati investiti ben 16 Milioni € (dai 4,7 inizialmente previsti)
ed ora si teme addirittura che questa "grandiosa opera d'arte" rovini giù nel canale?! [SM=x44467]

Ma stiamo scherzando? [SM=x44497]
[SM=x44472]


PS suggerirei almeno di mettere un bel cartello in prossimità del ponte con l'autore dell'opera e di tutti i principali responsabili [SM=g51505]







Cominciamo subito con l'idiota.... [SM=x44452]














orckrist
00martedì 30 settembre 2008 14:26


Al di là di tutto, io vorrei sapere: a quale malato di mente può venire l'idea di fare i gradini in vetro? [SM=x44466] A Venezia? [SM=x44466]


Forse a qualche marziano che non ha la benchè minima idea di cosa sia il clima lagunare......



Colonnello Kilgore
00martedì 30 settembre 2008 15:15
Re:
orckrist, 30/09/2008 14.26:



Al di là di tutto, io vorrei sapere: a quale malato di mente può venire l'idea di fare i gradini in vetro? [SM=x44466] A Venezia? [SM=x44466]


Forse a qualche marziano che non ha la benchè minima idea di cosa sia il clima lagunare......






E se a un malato di mente viene permesso di fare danni senza intervenire, di chi è la colpa? [SM=x44493]
Etrusco
10giovedì 7 febbraio 2019 20:43
Re:
orckrist, 30/09/2008 14.26:



Al di là di tutto, io vorrei sapere: a quale malato di mente può venire l'idea di fare i gradini in vetro? [SM=x44466] A Venezia? [SM=x44466]


Forse a qualche marziano che non ha la benchè minima idea di cosa sia il clima lagunare......







Infatti ci sono voluti diversi anni e incidenti di pedoni infortunatisi su questo ponte e poi rimborsati dal Comune di Venezia, ma alla fine l'Architetto Calatrava ha iniziato a riconoscere alcuni dei suoi errori:
ha concordato con l'amministrazione veneziana di sostituire alcuni gradini in vetro scivoloso con della più pratica pietra:

www.ilgazzettino.it/nordest/venezia/calatrava_sparisce_il_vetro_gradini_arriva_la_pietra-4284... [SM=x44515]
Dom Pérignon
10venerdì 8 febbraio 2019 19:47
E chi lo sa cosa è passato per la testa a quegli amministratori veneziani che hanno voluto dilapitare soldi pubblici per assoldare questo ArchiSTARR [SM=x44457]
dopo tanti anni che non si creava più nulla di monumentale volevano dare a Venezia un'opera d'arte, invece hanno pagato a peso d'oro un aborto! [SM=x44452]
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