Rave party sul Po: incidenti, oasi devastata e un morto

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Nikki72
00lunedì 11 agosto 2008 12:11
la protesta degli ambientalisti: distrutto il lavoro di anni

GUASTALLA (Reggio Emilia) — Era nato male. È finito peggio. Alle polemiche che già montavano attorno al rave party che tra sabato e ieri notte ha trasformato gli argini del Po di Guastalla in un'isola non autorizzata dello sballo, con annessa deturpazione ambientale, ora si è aggiunto anche un morto. Cinque ragazzi di Torino, reduci dalla lunga notte del raduno, si sono scontrati frontalmente con lo scooter di Juri Benassi, 28 anni, uccidendolo sul colpo. Il gruppo aveva lasciato da poco l'area golenale di Guastalla, il paesone della Bassa reggiana invaso dal popolo delle treccine e dei tatuaggi. Il tasso alcolico del guidatore pare fosse nella norma, ma altri esami sono in corso per verificare la presenza di eventuali sostanze stupefacenti. Sta invece meglio un ragazzo trentino, crollato a terra privo di conoscenza nel corso del raduno e ricoverato in ospedale.

Basta e avanza perché «il rave del Po» diventi un caso. Il morto, ovviamente, complica tutto. Ma gli ingredienti c'erano già. Fioccano le denunce. «Qualcuno dovrà rispondere di ciò che è avvenuto» tuona ora il vicesindaco di Guastalla, Paolo Gozzi. Perché nessuno sapeva dell'arrivo di quei 4-5 mila ragazzi che, provenienti da mezza Europa, hanno preso possesso per un intero weekend della golena del Po, una delle oasi naturalistiche più importanti dell'Emilia-Romagna, facendone teatro di sballo e lasciando dietro di sé, parole degli ambientalisti, «sporcizia e distruzione». Nulla sapevano gli amministratori di Guastalla. E pure alla Prefettura di Reggio Emilia sono stati colti alla sprovvista. «Ci siamo accorti della cosa — continua Gozzi — sabato mattina, quando sono arrivati i primi camper». Ma ormai era troppo tardi. «Impossibile fermarli». Il vicesindaco ci ha provato, emanando un'ordinanza di sgombero. «Ma in Prefettura — racconta — ci hanno detto che sarebbe stato troppo rischioso tentare un'evacuazione, c'era il pericolo di scontri e comunque non c'erano gli uomini sufficienti».

E così hanno vinto gli abusivi. L'area golenale, che dista nemmeno 700 metri dal municipio di Guastalla, è stata di fatto espropriata dai 5 mila. Che hanno ballato, bevuto e fumato tutta la notte. Guardati a vista dalle forze dell'ordine. Guardati con curiosità dai guastallesi, abituati ai silenzi del Po. Guardati con terrore dagli ambientalisti della cooperativa «Eden», che da 21 anni spendono il loro impegno volontario per il recupero di un ecosistema unico in Italia e che rientra tra i siti d'interesse comunitario. Ora ci saranno indagini. «C'è da capire — spiegano gli investigatori — chi ha organizzato il raduno e come mai nessuno sapesse nulla». La prima ipotesi è che il rave party fosse stato inizialmente fissato nel Piacentino e che, saltato all'ultimo momento, sia stato spostato a Guastalla.

C'è anche chi dice che c'era un'altra festa nel Lodigiano e che sia stato deciso di farne una sola, in formato extralarge. Di sicuro, erano ben informati gli invitati. Alcuni dei ragazzi hanno ammesso «di sapere del raduno da mesi». Sono stati identificati e interrogati. Il vicesindaco Gozzi non sa darsi una spiegazione: «Ci deve pur essere un modo per anticipare eventi di queste dimensioni. Ciò che più mi addolora è non essere riuscito a tutelare i miei concittadini e non aver potuto evitare la violazione di proprietà private». Con il morale sotto i tacchi anche il presidente della coop «Eden», Emilio Maestri che, dopo essersi aggirato «tra escrementi e rifiuti», traccia il seguente bilancio: «Animali messi in fuga, piante rovinate: in fumo il lavoro di anni». Poi la notizia del morto. E non c'è più niente da dire.

www.corriere.it

io a questi li manderei in Siberia, e non scherzo [SM=x44495]
Kaiser Luka
00lunedì 11 agosto 2008 12:15
Re: la protesta degli ambientalisti: distrutto il lavoro di anni
Nikki72, 11/08/2008 12.11:


GUASTALLA (Reggio Emilia) — Era nato male. È finito peggio. Alle polemiche che già montavano attorno al rave party che tra sabato e ieri notte ha trasformato gli argini del Po di Guastalla in un'isola non autorizzata dello sballo, con annessa deturpazione ambientale, ora si è aggiunto anche un morto. Cinque ragazzi di Torino, reduci dalla lunga notte del raduno, si sono scontrati frontalmente con lo scooter di Juri Benassi, 28 anni, uccidendolo sul colpo. Il gruppo aveva lasciato da poco l'area golenale di Guastalla, il paesone della Bassa reggiana invaso dal popolo delle treccine e dei tatuaggi. Il tasso alcolico del guidatore pare fosse nella norma, ma altri esami sono in corso per verificare la presenza di eventuali sostanze stupefacenti. Sta invece meglio un ragazzo trentino, crollato a terra privo di conoscenza nel corso del raduno e ricoverato in ospedale.

Basta e avanza perché «il rave del Po» diventi un caso. Il morto, ovviamente, complica tutto. Ma gli ingredienti c'erano già. Fioccano le denunce. «Qualcuno dovrà rispondere di ciò che è avvenuto» tuona ora il vicesindaco di Guastalla, Paolo Gozzi. Perché nessuno sapeva dell'arrivo di quei 4-5 mila ragazzi che, provenienti da mezza Europa, hanno preso possesso per un intero weekend della golena del Po, una delle oasi naturalistiche più importanti dell'Emilia-Romagna, facendone teatro di sballo e lasciando dietro di sé, parole degli ambientalisti, «sporcizia e distruzione». Nulla sapevano gli amministratori di Guastalla. E pure alla Prefettura di Reggio Emilia sono stati colti alla sprovvista. «Ci siamo accorti della cosa — continua Gozzi — sabato mattina, quando sono arrivati i primi camper». Ma ormai era troppo tardi. «Impossibile fermarli». Il vicesindaco ci ha provato, emanando un'ordinanza di sgombero. «Ma in Prefettura — racconta — ci hanno detto che sarebbe stato troppo rischioso tentare un'evacuazione, c'era il pericolo di scontri e comunque non c'erano gli uomini sufficienti».

E così hanno vinto gli abusivi. L'area golenale, che dista nemmeno 700 metri dal municipio di Guastalla, è stata di fatto espropriata dai 5 mila. Che hanno ballato, bevuto e fumato tutta la notte. Guardati a vista dalle forze dell'ordine. Guardati con curiosità dai guastallesi, abituati ai silenzi del Po. Guardati con terrore dagli ambientalisti della cooperativa «Eden», che da 21 anni spendono il loro impegno volontario per il recupero di un ecosistema unico in Italia e che rientra tra i siti d'interesse comunitario. Ora ci saranno indagini. «C'è da capire — spiegano gli investigatori — chi ha organizzato il raduno e come mai nessuno sapesse nulla». La prima ipotesi è che il rave party fosse stato inizialmente fissato nel Piacentino e che, saltato all'ultimo momento, sia stato spostato a Guastalla.

C'è anche chi dice che c'era un'altra festa nel Lodigiano e che sia stato deciso di farne una sola, in formato extralarge. Di sicuro, erano ben informati gli invitati. Alcuni dei ragazzi hanno ammesso «di sapere del raduno da mesi». Sono stati identificati e interrogati. Il vicesindaco Gozzi non sa darsi una spiegazione: «Ci deve pur essere un modo per anticipare eventi di queste dimensioni. Ciò che più mi addolora è non essere riuscito a tutelare i miei concittadini e non aver potuto evitare la violazione di proprietà private». Con il morale sotto i tacchi anche il presidente della coop «Eden», Emilio Maestri che, dopo essersi aggirato «tra escrementi e rifiuti», traccia il seguente bilancio: «Animali messi in fuga, piante rovinate: in fumo il lavoro di anni». Poi la notizia del morto. E non c'è più niente da dire.

www.corriere.it

io a questi li manderei in Siberia, e non scherzo [SM=x44495]



così se trovano qualche pozzo dimenticato da Abramovich diventano miliardari [SM=x44456]
bekerovka
00lunedì 11 agosto 2008 20:52
A prescindere che Il comune di Guastalla non c'entra un mazza, in quanto il Rave era nel comune di Boretto,
A prescindere che l'incidente è successo alle ore 15.45 del giorno dopo per un precedenza sbagliata da parte del deceduto,
potrebbe spiegare il signor Paolo Gozzi come mai occupa, lui e la sua famiglia, un' area golenale del Po da circa 61 anni, ricevendo cospicui sussidi dalla regione Emilia-Romagna per ogni caghetta che fa il suddetto fiume e non ha mai ricevuto la di lui famiglia lo sgombero esecutivo, come gia successo in comuni limitrofi?
Forse per le leccate di culo al Partito ed al Vescovo? [SM=x44464]
il tobas
00martedì 12 agosto 2008 11:00
Re:
bekerovka, 11/08/2008 20.52:

A prescindere che Il comune di Guastalla non c'entra un mazza, in quanto il Rave era nel comune di Boretto,
A prescindere che l'incidente è successo alle ore 15.45 del giorno dopo per un precedenza sbagliata da parte del deceduto,
potrebbe spiegare il signor Paolo Gozzi come mai occupa, lui e la sua famiglia, un' area golenale del Po da circa 61 anni, ricevendo cospicui sussidi dalla regione Emilia-Romagna per ogni caghetta che fa il suddetto fiume e non ha mai ricevuto la di lui famiglia lo sgombero esecutivo, come gia successo in comuni limitrofi?
Forse per le leccate di culo al Partito ed al Vescovo? [SM=x44464]




Chi è Paolo Gozzi?
bekerovka
00martedì 12 agosto 2008 11:22
Re: Re:
il tobas, 12/08/2008 11.00:




Chi è Paolo Gozzi?


Vice-sindaco e/o assessore al nulla di Guastalla

Avadoro
00martedì 12 agosto 2008 11:32
Eventi di questa portata di solito hanno un tam tam in rete che dura da mesi prima, strano che all'orecchio delle amministrazioni locali non sia giunto nulla.
Un veneziano compagno di viaggio mio e di Elven ci ha detto che di quello che si è tenuto al Lido di Venezia in contemporanea alla Festa del Redentore l'amministrazione sapeva e così anche parecchi cittadini (lui compreso).
bremaz
00martedì 12 agosto 2008 11:53
Re:
Avadoro, 12/08/2008 11.32:

Eventi di questa portata di solito hanno un tam tam in rete che dura da mesi prima, strano che all'orecchio delle amministrazioni locali non sia giunto nulla.
Un veneziano compagno di viaggio mio e di Elven ci ha detto che di quello che si è tenuto al Lido di Venezia in contemporanea alla Festa del Redentore l'amministrazione sapeva e così anche parecchi cittadini (lui compreso).




Al Lido è anni che fanno rave per tutto il veneziano in occasione del redentore.
Non c'è bisogno di andare in rete basta farsi un giro per le calli di Venezia o le vie delle città del Comune e della Provincia e trovi i manifesti appiccicati.
Poi non ne organizzano uno, ma quattro/cinque nelle varie zone (San Nicolò all'ex aeroporto, Malamocco e la Zona degli Alberoni in spiaggia o sulla Pineta perchè a quell'estremità dell'isola il territorio è stretto e in poco tempo raggiungi la laguna dal mare e viceversa.
Poi è ovvio ci scappa il morto e tutti a strapparsi le vesti prima è più conveniente far finta di pomi.
Sono andato al Lido fino ai 16-17 anni ogni estate perchè avevo casa là chiunque sapeva...
Capitano Marino
00martedì 12 agosto 2008 12:16
Fatto sta ed è che, autorizzati o no, clandestini o meno, se hanno distrutto un'area naturalistica come quella (che conosco molto bene visto che mia madre è di Guastalla), li manderei in Siberia esattamente come ha detto Nikki.
Là avrebbero qualche difficoltà ambientale in più.
Arjuna
00martedì 19 agosto 2008 10:28
Re: la protesta degli ambientalisti: distrutto il lavoro di anni
Nikki72, 11/08/2008 12.11:


io a questi li manderei in Siberia, e non scherzo [SM=x44495]




Io li userei per fare i crash test. [SM=x44492] [SM=x44492] [SM=x44492]
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