Real-Beckham, affare fatto

MILANO, 17 giugno 2003 - David Beckham è ufficialmente un giocatore del Real Madrid. Con alcuni giorni di anticipo rispetto alle previsioni, dalla capitale spagnola è giunta la conferma: il fuoriclasse ha fatto la sua scelta, dalla stagione 2003/2004 sarà compagno di squadra di Zidane, Ronaldo e Raul. Il tam tam lo ha diffuso Radio Marca (emittente molto vicina alle vicende del Real Madrid) comunicando che il giocatore britannico ha firmato un quadriennale, per un trasferimento valutato fra i 25 ai 30 milioni di euro. Cavallo di battaglia e promessa solenne nella campagna elettorale di Joan Laporta, eletto poi presidente del Barcellona, Beckham lascia il Manchester United dove è diventato il punto di riferimento. Beckham sarà presentato alla stampa il 2 luglio.

La bomba Beckham conferma la politica a piccoli passi del formidabile club iberico: un gioiello all'anno per rendere invincibile l'armata di Perez. Così dopo Figo nel 2000, Zidane nel 2001, Ronaldo nel 2002, ecco Beckhs, quasi l'anello mancante; come dire: adesso non ce n'è più per nessuno. Il fuoriclasse approda alla corte di Perez dopo un tira e molla, condizionato dalla elezione di Laporta, anche se alla vigilia delle votazioni, erano in molti a vedere l'inglese con la maglia del Real. Si chiude così la telenovela dell'estate: "Spice Boy" si trasferisce con la famiglia a Madrid, lasciando a Manchester sei scudetti, una Champions League e due coppe d'Inghilterra.

"Vogliamo risolvere la vicenda dell'acquisto di Beckham al più presto - aveva detto martedì mattina Laporta -; ci siamo dati uno spazio di dieci giorni per avere un sì o un no, ma la nostra campagna acquisti prevede dei grandi campioni al di là di Beckham". Alla fine l'ha spuntata il Real che solo il 29 aprile scorso si era affrettato a smentire ogni tattativa con un comunicato ufficiale in cui il club spagnolo precisava che non esistevano contatti e interessi per il biondo centrocampista.

Qui i paragoni storici si sprecano. Ve lo ricordate il leggendario Real degli anni '50, quello delle 5 coppe dei campioni consecutive? Il suo quintetto d'attacco era una vera multinazionale del calcio: il francese Kopa, l'uruguaiano Rial, l'ungherese Puskas, l'argentino Di Stefano e lo spagnolo Gento.

Il Real attuale pare voglia ripercorrere quella strada: riusciranno l'inglese Beckam, il francese Zidane, il brasiliano Ronaldo, lo spagnolo Raul ed il portoghese Figo ad emulare le gesta dei loro leggendari predecessori?

Personalmente resto convinto che se negli anni '50 bastavano i grandi campioni a fare una grande squadra, al giorno d'oggi se non corri e non hai una buona organizzazione di gioco non vai molto lontano. E le semifinali di Champions League Real - Juventus lo hanno dimostrato. ;)

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Scritto da: Arsenio Lupin 17/06/2003 23.22
Qui i paragoni storici si sprecano. Ve lo ricordate il leggendario Real degli anni '50, quello delle 5 coppe dei campioni consecutive? Il suo quintetto d'attacco era una vera multinazionale del calcio: il francese Kopa, l'uruguaiano Rial, l'ungherese Puskas, l'argentino Di Stefano e lo spagnolo Gento.

Il Real attuale pare voglia ripercorrere quella strada: riusciranno l'inglese Beckam, il francese Zidane, il brasiliano Ronaldo, lo spagnolo Raul ed il portoghese Figo ad emulare le gesta dei loro leggendari predecessori?

Personalmente resto convinto che se negli anni '50 bastavano i grandi campioni a fare una grande squadra, al giorno d'oggi se non corri e non hai una buona organizzazione di gioco non vai molto lontano. E le semifinali di Champions League Real - Juventus lo hanno dimostrato. ;)

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assolutamente Arsè ;) Inoltre con tanti campioni tutti insieme si rischia l'individualismo. Proprio contro la Juve ne abbiamo avuto dimostrazione, in casa si esaltano molto, ed ogni singolo da spettacolo di se, tutto quanto pure gli schemi e gli assist sono frutto della classe individuale dei singoli e non di un vero gioco di squadra. Lo dimostra il fatto che il Real pressato ed attaccato per 90 minuti non regge il confronto con squadre alla sua pari, escono regolarmente tutte le sue lacune, ciò si è verificato anche in campionato, dove probabilmente uscirà da campione, ma soltanto grazie alla sconfitta del Sociedad :p

in ogni squadra ci devo essere gli uomini cardine, quelli di quantità x intenderci .....e non mi sembra che il Real comprando pure Beckham apporti alla squadra una marcia in più manca il nedved della situazione secondo me.....per l'appunto ....con un Nedved nella rosa il Real farebbe davvero paura.....:p

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Scritto da: stvc 18/06/2003 8.57
in ogni squadra ci devo essere gli uomini cardine, quelli di quantità x intenderci .....e non mi sembra che il Real comprando pure Beckham apporti alla squadra una marcia in più manca il nedved della situazione secondo me.....per l'appunto ....con un Nedved nella rosa il Real farebbe davvero paura.....:p

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Secondo me più che un Nedved (che rimane pur sempre un grandissimo giocatore) al Real servirebbe un Nesta o un Samuel, allora sì che sarebbe imbattibile. Lo so che sta cosa la dicono tutti, ma è interessante che l'abbia dichiarata anche Casillas, il portiere, che finché avrà Hierro e Helguera davanti, non si sentirà molto sicuro.

pienamente d'accordo con Nadel. Si stanno scordando l'enorme lacuna
che hanno in difesa, se vogliono essere veramente imbattibili
dovranno spendere altri soldi per comprare dei difensori centrali
di gran spessore.
In passato tutte le grandi squadre hanno avuto delle difese di
ferro, vedi, il milan di sacchi, con i suoi Tassotti, Maldini, Baresi ...

i lreal doveva comprare un difensore.