Referendum: Ultimatum dell'Agcom, Rai si attiva
Spazi adeguati o possibili sanzioni
05 giugno, 18:11
ROMA - La Rai dovrà assicurare da domani spazi adeguati ai temi dei referendum del 12 e 13 giugno: dopo il richiamo di due giorni fa, l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni lancia una sorta di ultimatum alla tv pubblica, la cui programmazione è risultata ancora una volta "non idonea",
minacciando - in caso di inottemperanza - di adottare sanzioni nella nuova riunione già convocata per martedì.
La Rai si attiva subito, riprogrammando messaggi autogestiti e tribune. Intanto le opposizioni si mobilitano: il comitato composto da parlamentari e associazioni come Articolo 21 e Libertà e Giustizia da oggi presidia Viale Mazzini e martedì organizzerà un sit in davanti alla sede dell'Agcom. L"ordine conformativò adottato in mattinata dall'organismo di garanzia prevede, in particolare, la messa in onda dei messaggi autogestiti e delle tribune su tutte le tre reti generaliste inseriti, a rotazione, nella fascia di maggior ascolto e una rilevante presenza dei temi dei referendum nei tg e negli approfondimenti di maggior ascolto di tutte e tre le reti.
L'Autorità si dice pronta ad applicare le sanzioni economiche previste dalla legge se il monitoraggio dovesse confermare le inadempienze di Viale Mazzini, come sottolinea anche il relatore del provvedimento, il commissario Michele Lauria.
L'Agcom, comunque, rivolge anche alle tv private "l'invito ad assicurare la più ampia informazione sui referendum" e sollecita i Corecom ad attivarsi per le trasmissione dei messaggi autogestiti sulle emittenti locali. La risposta di Viale Mazzini arriva nel tardo pomeriggio, con la nuova pianificazione di messaggi (domani su Rai2 alle 19.15 e su Rai3 alle 18.40 e domenica su Rai1 alle 18.35 e su Rai3 alle 20.00) e tribune (lunedì su Rai1 alle 14.10 e mercoledì, sempre su Rai1, alle 18.25) e la conferma di tutti gli altri spazi già previsti.
Le opposizioni, comunque, non allentano il pressing. "Il nostro è un urlo disperato - dice il senatore Pd Vincenzo Vita, componente della Vigilanza - perché mai come in un referendum il tempo corre veloce. Ora, in attesa che l'Agcom prenda i suoi provvedimenti, protestiamo contro gli orari inadeguati dell'informazione sul referendum. C'é ancora la possibilità di recuperare, con trasmissioni messe però in orari strategici". Vita si rivolge anche al vertice Rai: "Sappiamo che nella prossima settimana ci sarà un cda molto probabilmente dedicato alle nomine: perché invece non lo fanno parlando del problema dei referendum?". Per Stefano Pedica (Idv), siamo di fronte al "silenzio assordante" dei media sui referendum, silenzio che "in questo caso è un messaggio mafioso".
Puntuale, il deputato del Pd Roberto Zaccaria diffonde i dati del Gruppo di ascolto sul pluralismo: "Dalla nostra rilevazione sui telegiornali nazionali di ieri nelle edizioni del giorno e prime time (Tg1, Tg2, Tg3, Tg4, Tg5 e La7) emerge - accusa l'ex presidente Rai - come l'informazione sul referendum da parte dei telegiornali sia 'a macchia di leopardo''
ANSA
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Ma il punto è che delle sanzioni economiche i dirigenti RAI se ne fanno un baffo, mica le pagano loro, le paga la RAI, anche con i soldi che gli diamo noi per il canone. Ed uno non è mica nominato dirigente RAI per dare un risultato economico, e mica viene giudicato per questo, quindi..
Come è stata ridicola la sanzione di 285 mila euro per la sovraesposizione del Cavaliere nei TG prima dei ballottaggi: che se ne fotte un ente che ha buttato 8 milioni per l'abortito programma di Sgarbi? Una sanzione di 28,5 milioni di euro poteva avere un certo effetto, ma 285 mila euro manco li vedono..