Riad - Teheran : due islam a confronto

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Etrusco
00mercoledì 6 gennaio 2016 20:22
Democrazia, libertà, cultura, donne...

Democrazia, libertà, donne, cultura
Arabia Saudita-Iran, due Islam a confronto

Un regime sunnita e uno sciita, entrambi definiti «non liberi» da organizzazioni non governative come Freedom House e da associazioni come Amnesty International e Human Rights Watch. Due Paesi con storie diverse: quella del Regno saudita lunga 83 anni, quella dell’Iran passata anche per la monarchia costituzionale. La differenza più grande? Forse è la presenza in Iran di una società civile attiva e forte, che l’Arabia Saudita non possiede.

Democrazia: Arabia Saudita

L’ultimo rapporto di Freedom House sulla democrazia conta l’Arabia tra i 12 Paesi peggiori al mondo per i diritti civili e politici. È una monarchia assoluta dove si applica la sharia (la legge islamica). Non c’è Carta costituzionale: il Corano e la Sunna (la tradizione del Profeta Maometto) sono la Costituzione. Il governo è nominato dal re, vietati i partiti politici, il dissenso è criminalizzato. Ogni 4 anni, il re nomina il Majlis al Shura, un parlamentino consultivo di 150 membri. L’unico caso di voto popolare è quello per i consigli municipali. Alle ultime elezioni, l’affluenza era irrisoria: 700 mila su 30 milioni.

Code ai seggi in Arabia Saudita (Ansa)Code ai seggi in Arabia Saudita (Ansa)


Democrazia: Iran

Freedom House indica l’Iran tra i «Paesi non liberi», un gradino sopra l’Arabia Saudita. Ci sono un presidente e un Parlamento, ma la Guida suprema è in cima alla piramide del potere politico e religioso. È comandante delle forze armate, dirige la politica estera, nomina il capo della magistratura, della tv di Stato, la metà dei membri del Consiglio dei Guardiani (gli altri sei li nomina il capo della magistratura). Il Consiglio ha potere di veto sui candidati alle elezioni. Solo ai partiti fedeli all’ideologia della Repubblica Islamica è permesso operare. Nella Costituzione, basata su quella del 1907, è stato inserito il principio di preminenza della sharia

Una manifestazione a favore del Governo a Teheran (Ap)Una manifestazione a favore del Governo a Teheran (Ap)

Etrusco
00mercoledì 6 gennaio 2016 20:24

Libertà: Arabia Saudita




Il regime saudita controlla contenuti e quote di proprietà dei media (è saudita Al Sharq Al Awsat, il più diffuso quotidiano arabo). È vietato ai media offendere le autorità politiche e religiose. Nel tentativo di limitare l’influenza dei nuovi media ha bloccato l’accesso a oltre 400 mila siti web considerati immorali o politicamente sensibili. Dal 2011 è necessaria una licenza per aprire blog e siti web. I social media non sono bloccati ma molti scrittori e attivisti sono stati incarcerati. È anche vietata ogni pratica pubblica di religioni diverse dall’Islam (e vi sono limitazioni per gli sciiti) e la diffusione dell’ateismo.



(Reuters)(Reuters)

Libertà: Iran

La tv di Stato è controllata dai conservatori, i giornali e le riviste sono soggetti a censura. Come negli anni Novanta sotto il presidente riformista Khatami, anche dopo l’elezione di Rouhani nel 2013 diversi giornali hanno ricevuto nuove licenze. Ma allo stesso tempo molti sono stati chiusi per ordine delle autorità giudiziarie, come per esempio Zanan (Donne). Diversi giornalisti sono stati arrestati, tra cui il corrispondente del Washington Post. Ma gli intellettuali e gli artisti hanno imparato a «camminare sul filo». Decine di migliaia di siti web sono filtrati, inclusi Twitter e Facebook, eppure sono usati dal presidente e dallo stesso Khamenei.

Un'immagine della tv di Stato iraniana (Reuters)Un'immagine della tv di Stato iraniana (Reuters)

Etrusco
00mercoledì 6 gennaio 2016 20:25

Donne: Arabia Saudita




Per la prima volta a dicembre le donne saudite hanno votato e si sono candidate nelle elezioni municipali: 20 hanno vinto. Nel 2013, in 30 sono entrate nel parlamentino consultivo. Nel 2012 due hanno partecipato alle Olimpiadi. Nel 2011 il governo ha ordinato di assumerle nei negozi di lingerie. Passi storici, ma le donne sono tuttora trattate come minorenni: è vietato guidare, possono lavorare, studiare, viaggiare, curarsi in ospedale solo con l’assenso del «guardiano» (marito, padre o figlio). Spetta loro la metà dell’eredità dei fratelli; la testimonianza di un uomo è pari a quella di due donne. Molte studiano ma l’occupazione femminile è al 15%



Le prime donne elette dopo il voto alle municipali dello scorso dicembre (Reuters)
Le prime donne elette dopo il voto alle municipali dello scorso dicembre (Reuters)

Donne: Iran

In Iran sono politicamente attive sin dai primi del 1900. Il velo è obbligatorio come in Arabia, ma molte iraniane al chador nero preferiscono veli che lasciano scoperta gran parte del capo. Le studentesse superano i maschi in facoltà come Medicina, e sono presenti in quasi tutti i settori lavorativi, nel Parlamento e nel governo (ma non tra i giudici, e le candidate alla presidenza sono state squalificate). La sharia anche qui prevede metà dell’eredità dei fratelli per le figlie; la testimonianza vale la metà di un uomo; in caso di divorzio la custodia dei figli va al marito. Mentre Riad non ha età minima per il matrimonio, in Iran è 13 anni.

(Epa)(Epa)

Etrusco
00mercoledì 6 gennaio 2016 20:27

Cultura: Arabia Saudita




In Arabia Saudita non esistono cinema ma i film e le serie tv sono accessibili via canali satellitari, video, Internet. Il principe saudita Walid bin Talal ha un canale tv importantissimo, Mbc, con sede a Beirut e finanzia generosamente il cinema egiziano. La cultura e le arti pongono l’enfasi sulle tradizioni, non solo coraniche: c’è un importante festival di corsa dei cavalli, inaugurato spesso dal re in persona; le gare di poesia nabati, un genere beduino, sono popolari. I giovani crescono in una società tribale e collettivista, ma anche ascoltando musica in Rete e superando i muri via Instagram, Snapchat, Twitter.



Il principe saudita Walid bin TalalIl principe saudita Walid bin Talal

Cultura: Iran

L’ayatollah Khomeini denunciava la velenosa influenza culturale occidentale. Nel 1979 la teocrazia bandì musica, danza, arte moderna. Il museo nazionale di arte contemporanea di Teheran relegò in cantina i Picasso, Pollock, Warhol. Ma il governo è stato costretto ad allentare le restrizioni. Dopo la morte di Khomeini sono tornati i concerti, poi le opere teatrali. I copioni hanno bisogno di approvazione governativa ma l’Iran è patria di grandi registi da Kiarostami a Farhadi. Le contraddizioni sono tante: sei iraniani sono stati condannati per un video su YouTube in cui danzavano sulle note di Pharrell Williams.

Il regista iraniano Asghar FarhadiIl regista iraniano Asghar Farhadi

Etrusco
00mercoledì 6 gennaio 2016 20:29

Pena di morte: 




L’ayatollah Khomeini denunciava la velenosa influenza culturale occidentale. Nel 1979 la teocrazia bandì musica, danza, arte moderna. Il museo nazionale di arte contemporanea di Teheran relegò in cantina i Picasso, Pollock, Warhol. Ma il governo è stato costretto ad allentare le restrizioni. Dopo la morte di Khomeini sono tornati i concerti, poi le opere teatrali. I copioni hanno bisogno di approvazione governativa ma l’Iran è patria di grandi registi da Kiarostami a Farhadi. Le contraddizioni sono tante: sei iraniani sono stati condannati per un video su YouTube in cui danzavano sulle note di Pharrell Williams.



Le proteste dopo l'esecuzione della condanna a morte dell'imam sciita Nimr al-Nimr (Afp)
Le proteste dopo l'esecuzione della condanna a morte dell'imam sciita Nimr al-Nimr (Afp)

 Iran

La Repubblica Islamica ha il numero pro capite più alto di esecuzioni capitali al mondo, secondo «Iran Human Rights». Nel 2014 sono state 753; nel 2015 oltre 900. La maggior parte sono legate al traffico di droga, ma si può finire impiccati per omicidio, stupro, sodomia, terrorismo. Attualmente, in pericolo di esecuzione ci sono ben 25 sunniti. In caso di omicidio, si può scampare alla forca pagando alla famiglia della vittima il prezzo del sangue (qisas), una pratica che è rischioso criticare (è apostasia), ma la società civile promuove il perdono, aiutando a raccogliere il denaro.

 Condannati a morte per impiccagione in Iran (Afp) Condannati a morte per impiccagione in Iran (Afp)

Fonte: Corriere della Sera, 6 gennaio 2016

pliskiss
00mercoledì 6 gennaio 2016 23:15
Direi che sono più avanti di noi [SM=x44452]
Gente cosi? questi non conoscono il significato della vita una cosa che parte dalla radice quando nascono, dialogo,un pizzico di cultura?
Per loro è Tabù, dura entrare nella capocchia di questa gente.
Una cosa è certa, un bambino che vede gente penzolare, sicuramente gli faranno capire che è una cosa giusta [SM=x44458]
Prendi l'arte e mettila da parte [SM=x44463]
Mi sono dimenticato, gente cosi con le Atomiche in mano? ma dove vogliamo andare?
c'eraunavodka
00mercoledì 6 gennaio 2016 23:42
Il prossimo decennio sarà tutta una lotta per avere la supremazia nell'islam tra sunniti che sono numericamente prevalenti e sciiti.
pliskiss
00giovedì 7 gennaio 2016 17:38
Re:
c'eraunavodka, 06/01/2016 23:42:

Il prossimo decennio sarà tutta una lotta per avere la supremazia nell'islam tra sunniti che sono numericamente prevalenti e sciiti.



Lotta? Bisogna vedere se qualche d'uno non si rompe i coglioni?
Sinceramente in Medio-oriente non ho mai visto una agitazione cosi?
Il petrolio sta andando a finire nelle mani sbagliate, le grosse potenze non so quanto possano sopportare una storia cosi?
L'ISIS sta continuando la sua avanzata in Libia x accaparrarsi i pozzi di petrolio, e tutta questa agitazione Iran e Iraq può essere che compromette affari a livello petrolifero.
topor@gno
00sabato 9 gennaio 2016 12:37
Arabia Saudita e Iran, due popoli così vicini, ma così diversi...

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