Rialzo tassi spinge verso mutui a tasso fisso

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texdionis
00venerdì 8 luglio 2011 18:47
(Teleborsa) - Roma, 7 lug - "Il rincaro di ulteriori 25 punti base del tasso BCE segue quanto ampiamento anticipato da esperti e analisti negli ultimi mesi e probabilmente anticipa un ultimo rialzo di ulteriori 25 punti base entro la fine dell'anno. A sostenerlo Stefano Rossini - Ad di Mutui Supermarket.it aggiungendo che questa tensione al rialzo dei tassi sul medio e lungo termine avrà quasi sicuramente delle conseguenze sulla tipologia della domanda di mutui da parte di privati e famiglie.

La mia aspettativa, spiega Rossini, è che l'aumento del tasso BCE spinga sempre più verso una ripresa della domanda dei mutui a tasso fisso rispetto ai mutui a tasso variabile (che nei primi 5 mesi del 2011 hanno spiegato circa il 60% delle richieste). Anche se la convenienza della rata a tasso variabile rispetto quella a tasso fisso oggi sia molto consistente (per un mutuo di 100.000 a 20 anni si parla di una rata mensile inferiore di circa il 20%, differenza fra 920 e 750 euro) e nonostante la conseguenza dell'aumento del tasso BCE di 0,25% si possa considerare di piccolo impatto (per un mutuo di 100.000 euro a 20 anni, la rata aumenta di appena 13 euro, passando da 536 a 549 euro), per molte famiglie la conferma della crescita attesa dei tassi variabili avrà un ruolo sempre più centrale nel momento della scelta del tasso del proprio mutuo. Il tema della sostenibilità della rata nel tempo è diventato un punto di grande attenzione e le famiglie - grazie anche all'opera di educazione continua dei media - sono sempre più consapevoli dei rischi legati all'aumento tassi. Se si ipotizza nei prossimi 3-4 anni un aumento Euribor 1 mese del 2-3% (da circa l'1,6%, tasso Euribor 1 mese post rialzo tasso BCE, al 4,1%), una famiglia che accende oggi un mutuo a tasso variabile per 100.000 euro su 20 anni si ritroverebbe fra 3 anni con un rincaro della rata mensile di circa 110 euro (con la rata che passa da 550 euro a 660 euro), che su 1 anno equivarrebbe ad un aumento della spesa per il mutuo di oltre 1300 euro. Seppur la convenienza della scelta di un tasso rispetto ad un altro deve essere compiuta osservando l'intero periodo di ammortamento del mutuo, il timore di dover affrontare un rincaro così importante potrebbe sicuramente allontanare progressivamente la domanda dai mutui a tasso variabile. Perché la famiglia possa ottenere una rata a tasso fisso con lo stesso importo di una rata a tasso variabile, sarà necessario allora allungare la durata del mutuo o ridurre l'importo richiesto: questo è il costo della tranquillità e della sostenibilità certa della rata nel tempo".
finanza.tiscali.it/DettaglioNews.aspx?CodiceNews=704&DataNews=2011-07-07&F...
Etrusco
00venerdì 8 luglio 2011 18:57
Quando si sceglie un mutuo, se non si hanno le idee molto chiare
può tornare fare l'esatto contrario di quello che l'impiegato di banca suggerisce. *_^
Oppure chiedete al Tobas!

fabius039
00venerdì 8 luglio 2011 19:18
La scelta del mutuo a tasso fisso è una scommessa contro la banca, con probabilità di vincita bassissime.

Mi spiego: se si opta per un tasso variabile, la banca ti offre o concordi uno spread, e questo è il loro guadagno, che resta costante e certo qualunque cosa succeda ai tassi.

Se invece opti per un tasso fisso, la banca deve fare dei calcoli e supposizioni per non perderci, qualora il tasso di riferimento dovesse crescere.
Quindi la banca, e non il cliente, fa una stima per stabilire un tasso fisso che le garantisca, con una confidenza molto elevata, diciamo al 95% per fare un esempio, di non perderci rispetto allo stesso contratto stipulato a tasso variabile.
Quindi fisserà un tasso con uno spread attuale alto a sufficienza da comprendere e compensare tutti gli incrementi prevedibili, lasciando solo un piccolissimo margine rispetto al caso peggiore immaginabile.

Quando ti offre l'alternativa la banca ha fatto i calcoli per essere "quasi" (c'è sempre una alea) certa di guadagnare col tasso fisso almeno quanto col variabile.

Siccome la scommessa è tra banca e cliente, è purtroppo molto sbilanciata, se loro vincono tu perdi, e la posta la fanno loro.

Se hanno fatto i calcoli giusti, loro hanno il 95% di probabilità di incassare di più col fisso, ed il cliente il 5% di probabilità di risparmiare.
Non c'è storia.

Naturalmente ci può sempre essere la banca più aggressiva, che accetta un rischio maggiore pur di strappare quote di mercato, e le previsioni possono sempre essere sbagliate, ma da un punto di vista matematico il tasso fisso è sempre svantaggiato a priori, è impensabile che una banca accetti un rischio al 50%, alla pari del cliente.
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