Riunificazione delle Chiese cristiane russe

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Etrusco
00giovedì 17 maggio 2007 15:20


LA RIUNIFICAZIONE DELLE CHIESE RUSSE
Il patriarca di tutte le Russie, Alessio II (a destra)
e il metropolita Lavr, capo della Chiesa ortodossa russa all'estero, con sede a New York,
hanno celebrato con una cerimonia di 3 ore nella chiesa di Cristo salvatore a Mosca, davanti al presidente Vladimir Putin, la riunificazione della Chiesa ortotossa russa dopo una divisione durata 80 anni dopo la rivoluzione sovietica.


Per assistere alla storico evento centinaia di fedeli hanno atteso in coda fin dall'alba, sfidando una pioggia torrenziale.
Per l'occasione sono state aperte le porte reali della cattedrale, un evento eccezionale che si verifica solo a Pasqua.
Con la firma dell'atto di comunione canonica, il patriarca Alessio II è diventato il capo della Chiesa riunificata, ma la Chiesa in esilio manterrà una sua autonomia:
continuerà a nominare i suoi preti, manterrà il controllo delle sue proprietà e dei suoi affari quotidiani
e avrà diritto a essere rappresentata alla conferenza annuale dei prelati a Mosca.

Il patriarca della capitale russa avrà il diritto di approvare le nomine dei nuovi capi della Chiesa all'estero.
Inoltre i preti delle due Chiese potranno concelebrare l'eucarestia.
La divisione si produsse negli anni Venti, in seguito alle persecuzioni religiose del regime sovietico e alla guerra civile nella quale l'Armata bianca, e con essa gli ortodossi filozaristi, ebbero la peggio nei confronti dell'Armata rossa.
Parte del clero si stabilì dapprima in Turchia e poi in Serbia, dichiarandosi Chiesa ortodossa russa all'estero nel 1921.
Ma lo scisma vero e proprio avvenne nel 1927.

(Maxim Marmur/Afp)
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