STAMINALI nel liquido amniotico: Ben venga questo segnale che la Chiesa Cattolica aspettava!!!

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Peppinox
00mercoledì 24 novembre 2004 11:59

Presentato a Milano il lavoro di alcuni ricercatori italiani, che hanno isolato e riprodotto cellule staminali da un muscolo umano. La ricerca era sostenuta dalla Regione Lombardia.

Gli scienziati dell'istituto "Carlo Besta" di Milano e degli Spedali Riuniti di Brescia hanno ottenuto le staminali da un pezzo di muscolo del braccio e affermano che "con una biopsia muscolare è possibile che tutti abbiano la propria sorgente di cellule staminali muscolari e neurali", utilizzabile per trapianti e autotrapianti.

I risultati della ricerca sono stati pubblicati dalla rivista "The Lancet".

da [URL]www.televideo.rai.it[=URL]www.televideo.rai.it
orckrist
00lunedì 29 novembre 2004 15:19
In teoria ogni organo umano ha una piccola percentuale di cellule staminali che vengono utilizzate per le riparazioni di emergenza; il problema fondamentale è capire come vengono attivate.
Peppinox
00martedì 30 novembre 2004 11:26
Cosa sono le cellule staminali?


Le cellule staminali sono cellule il cui destino non è ancora "deciso". Possono originare vari tipi di cellule diverse, attraverso un processo denominato "differenziamento".

Nelle fasi iniziali dello sviluppo umano, le cellule staminali, situate nell'embrione, sono diverse da tutti i tipi di cellule esistenti nell'organismo, ovvero da quelle cerebrali, ossee, cardiache, muscolari, epidermiche...

La possibilità di controllare lo spettacolare potere di queste cellule staminali embrionali, allo scopo di curare vari tipi di malattie, entusiasma gli studiosi. Per esempio, il morbo di Parkinson e l'Alzheimer sono il risultato di lesioni in gruppi determinati di cellule cerebrali. Con la realizzazione di un trapianto di cellule staminali derivate da un embrione alla parte del cervello colpita, gli scienziati sperano di sostituire la parte di tessuto cerebrale danneggiata.

In un futuro prossimo, la ricerca sulle cellule staminali potrà rivoluzionare il modo di curare tante altre "malattie mortali" come l'ictus, il diabete, le malattie cardiache e, addirittura, le paralisi.

Gli atteggiamenti verso l'uso di cellule staminali a fini di ricerca o di cure mediche variano da un paese all'altro. In Germania, per esempio, l'estrazione di cellule staminali da un embrione umano è considerata illegale.
In Gran Bretagna, invece, è perfettamente legale, ma le leggi in materia sono rigorose: gli scienziati britannici possono utilizzare embrioni umani a fini di ricerca fino a quattordici giorni dopo la fecondazione dell'ovulo. In questo momento, l'embrione è un insieme di cellule, grande più o meno come un quarto della testa di uno spillo (0,2 mm).
In molti paesi non esistono ancora leggi esplicite atte a disciplinare la ricerca sulle cellule staminali umane.

Essendo l'utilizzo di embrioni una questione di grande controversia in termini etici, gli scienziati di tutto il mondo cercano altre fonti di cellule staminali (di qui l'importanza della scoperta italiana citata qui sopra n.d.peppinox[SM=x44451] ). Il tipo di cellule staminali che si trova nel midollo osseo degli adulti sembra essere una possibilità. Queste cellule staminali sono potenzialmente già capaci di differenziarsi in una gran varietà di globuli rossi nell'arco del ciclo vitale.
In futuro, gli scienziati sperano di manipolare queste cellule staminali adulte affinché, invece di produrre soltanto globuli rossi, possano dare origine a cellule cerebrali, epatiche, cardiache e nervose.

Nonostante tutto, è probabile che le cellule staminali embrionali rappresentino, nel frattempo, una prospettiva più immediata per nuovi trattamenti e cure.



[Modificato da Peppinox 30/11/2004 11.28]

orckrist
00mercoledì 1 dicembre 2004 14:09
[SM=x44462]
Aggiungo che le staminali embrionali sono le più interessanti in quanto già attive e quindi più "facili" da manipolare.
Comunque c'è anche una via alternativa, considerata eticamente corretta, sviluppata soprattutto in Italia che prevede l'utilizzo di staminali ricavate dal cordone ombelicale. [SM=x44515]

[Modificato da orckrist 01/12/2004 14.10]

Peppinox
00mercoledì 1 dicembre 2004 23:48
Re:

Scritto da: orckrist 01/12/2004 14.09
[SM=x44462]
Aggiungo che le staminali embrionali sono le più interessanti in quanto già attive e quindi più "facili" da manipolare.
Comunque c'è anche una via alternativa, considerata eticamente corretta, sviluppata soprattutto in Italia che prevede l'utilizzo di staminali ricavate dal cordone ombelicale. [SM=x44515]

[Modificato da orckrist 01/12/2004 14.10]




Grazie, per la precisazione.
Credo tra l'altro che adesso in alcuni ospedali, dopo il parto, chiedano ai genitori appunto se possono utlizzare i tessuti del cordone ombelicale a scopo di ricerca.[SM=x44462]
orckrist
00giovedì 2 dicembre 2004 23:10
Re: Re:

Scritto da: Peppinox 01/12/2004 23.48


Grazie, per la precisazione.
Credo tra l'altro che adesso in alcuni ospedali, dopo il parto, chiedano ai genitori appunto se possono utlizzare i tessuti del cordone ombelicale a scopo di ricerca.[SM=x44462]



Esatto [SM=x44462]
fin dagli anni '70 c'era la possibilità di donare il sangue ombelicale che veniva usato per la cura di eventuali malattie neonatali o come coadiuvante nel recupero dei prematuri ma solo alla fine degli anni '90 con la scoperta delle potenzialità delle staminali sono stati rivalutati anche i tessuti del cordone ombelicale.
Miky!
00domenica 19 dicembre 2004 18:09
ma io pensavo che le cellule staminali, si trovassero solo dentro staminchia
KuntaKinte77
00lunedì 20 dicembre 2004 11:42
Re:

Scritto da: Miky! 19/12/2004 18.09
ma io pensavo che le cellule staminali, si trovassero solo dentro staminchia



:fD:





ha fatto la battuta....:fD:
Peppinox
00lunedì 20 dicembre 2004 13:02
Le cellule staminali scatenano i tumori.

Potrebbero essere le cellule staminali presenti nei tessuti adulti a scatenare alcune forme di tumore. L'ipotesi è del Nobel Renato Dulbecco, la cui ricerca sui tumori del seno sarà pubblicata sulla rivista dell'Accademia delle scienze degli Stati Uniti, "Pnas".

Nello studio, coordinato dal Cnr di Milano, sono stati confrontati tessuti sani con quelli di tumori del seno, ad uno stadio intermedio e ad uno molto avanzato. Negli ultimi due, i geni più espressi erano tutti diversi. L'ipotesi,osserva Dulbecco,è che dalle staminali non differenziate "vengano attivati progressivamente nuovi geni per provocare infiltrazioni e metastasi".

da [URL]www.televideo.rai.it[=URL]www.televideo.rai.it
Peppinox
00sabato 12 novembre 2005 22:16
Donare il cordone ombelicale.
Lo scopo è quello di raccogliere le cellule staminali contenute nel sangue del cordone ombelicale perché sono identiche a quelle del midollo osseo e possono quindi essere trapiantate nei pazienti affetti da leucemia. Le cellule staminali possono infatti generare gli elementi fondamentali del sangue umano, globuli rossi, globuli bianchi e piastrine.

Quelle del sangue del cordone sono cellule staminali in un certo senso "buone" perché non prevedono l'utilizzo di tecniche che sfruttano embrioni umani: non c'è quindi nessun problema di tipo etico e ogni donna che partorisce può decidere di effettuare la donazione in piena tranquillità.

Dire che ogni donna può donare è però non del tutto esatto, perché anche se si possiedono tutti i requisiti biologici per farlo, può capitare di trovare chiusi gli sportelli della banca. Succede infatti di partorire di notte oppure di domenica (perché succede) e allora le aspettative umanitarie di chi per nove mesi ha desiderato buttare una piccola goccia (propria) nel grande mare delle donazioni per i trapianti sono purtroppo deluse. L'attività della banca si svolge dalle 9 alle 18 dal lunedì al venerdì esclusi i giorni infrasettimanali festivi; l'attività di raccolta si svolge dalle ore 14 della domenica alle ore 12 del venerdì. Informazioni preziose che non sono contenute nel foglio informativo per il consenso alla donazione. Questo orario di ufficio sembra una delle tante assurdità insediatesi ormai come prassi abituale. All'associazione Adisco (Associazione Donatrici Italiane Sangue del Cordone Ombelicale) ci hanno risposto che purtroppo le cose non sono così semplici, perchè al di fuori dell'orario di lavoro dell'operatore adibito alla raccolta, si devono affidare al supporto volontario di ostetriche. La domanda di donazioni è molto elevata, le donne che partoriscono rispondono con molta buona volontà, ma la possibilità di donare in qualunque momento dipende da clinica a clinica e dalla disponibilità del personale volontario. Si consiglia quindi a chi desidera donare, di mettersi d'accordo per tempo, altrimenti le partorienti della domenica e quelle notturne rimarranno fuori.

[Modificato da Peppinox 12/11/2005 22.17]

Pipallo
00venerdì 25 agosto 2006 00:33
THE TIMES
"Svolta nella ricerca sulle cellule staminali":

le obiezioni di natura etica potranno essere respinte dopo che gli scienziati hanno scoperto come creare cellule staminali senza distruggere gli embrioni.
orckrist
00venerdì 25 agosto 2006 14:32

Usa. Embrionali su misura senza creare nuovi embrioni


Un gruppo di ricerca americano ha annunciato la creazione di 10 linee di cellule staminali embrionali ottenute senza passare per la produzione di embrioni.
Lo riporta il settimanale inglese New Scientist. L'innovativa tecnica, denominata 'stembrid', consente di clonare staminali a partire da cellule embrionali presistenti.
Per ottenere questo risultato, i ricercatori coordinati da Yuri Verlinsky del Reproductive Genetic Institute di Chicago hanno sottoposto cellule di linee embrionali gia' esistenti a una centrifugazione che consente di espellere il nucleo. Quindi si e' fusa la cellula denucleata con quella di un donatore adulto riprogrammandola e ottenendo poi le staminali embrionali denominate 'stemibride'.
Secondo quanto riportato da New Scientist, la tecnica 'stembrid' supera molte questioni di ordine etico, perche' non implica in alcun modo la produzione di embrioni ex novo, ma sfrutta cellule embrionali gia' esistenti (le quali sono state ottenute in partenza da embrioni e sviluppate a scopo di ricerca).
Yuri Verlinsky, che lavora in un prestigioso centro di biotecnologie a Chicago e vanta un curriculum di alto profilo scientifico, non ha voluto fornire tutti i dettagli sulla tecnica presentata a Londra la scorsa settimana e che, ha precisato, si appresta a brevettare.
Creare embrionali a partire da linee gia' esistenti, stando a quanto ha dichiarato Verlinsky, potrebbe essere piu' facile di quanto finora si sia ritenuto.
Il metodo si avvale di cellule embrionali umane il cui nucleo viene espulso tramite un metodo di centrifugazione. Il team avrebbe fatto aderire le cellule a una superficie in modo da agitarle fino a quando il nucleo non viene forzato a uscire. I ricercatori hanno, a quel punto, preso cellule umane adulte fondendole con la staminale denucleata. Cosi' facendo le cellule 'stemibride' sono state riprogrammate con il nuovo nucleo che contiene il Dna del donatore diventando cosi' nuove cellule embrionali.
Il 'metodo Verlinsky' consentirebbe vantaggi enormi in tema di bioetica: attualmente infatti ottenere un grande numero di ovuli umani necessari per la clonazione terapeutica e' vietato in molti Paesi e, anche dove la tecnica e' legale, e' comunque costoso. Inoltre, virtualmente non esiste un limite alla disponibilita' di cellule embrionali gia' esistenti.
A differenza della tecnica messa a punto in Corea di recente, la nuova tecnica Usa e' una sorta di 'clonazione senza clonazione'. Altri tentativi di questo tipo sono in corso da poco piu' di un anno. Entusiasta della ricerca si e' detto il biologo molecolare Angelo Vescovi dell'istituto San Raffaele di Milano: "se il metodo funziona abbiamo risolto definitivamente il problema etico producendo staminali embrionali senza dover creare embrioni". "Da un anno e mezzo predico questa possibilita' per le cellule di far ritornare allo stato di totipotenza, in pratica ritornare cellule embrionali si tratta di un metodo che risolve il problema etico alla radice. Credo sia una scoperta sensazionale, se confermata, che di certo renderebbe obsolete tutte le altre, compresa la koreana". [Ricordiamo che il lavoro di Verlinsky parte dall'utilizzo di cellule embrionali, e pur non creando nuovi embrioni non crediamo che sarebbero davvero risolti tutti i problemi etici, ndr].
Alcune critiche al lavoro di Verlinsky sono state mosse nel corso della conferenza stampa di presentazione della ricerca, dallo scienziato austrialiano Alan Trounson della Monash University, che lo scorso anno aveva proposto una tecnica simile alla 'stemibrid'. Trounson ha avanzato dubbi sul fatto che le cellule neoprodotte possano contenere materiale genetico diverso da quello del donatore adulto. Verlinsky ha ribattuto che, a partire da una embrionale presistente di una donna e fondendola con una cellula adulta maschile, ha ottenuto una stemibrida maschile. Ma i dubbi riguarderebbero anche l'effettiva capacita' delle nuove cellule di differenziarsi come delle vere e proprie embrionali e inoltre il rischio che le cellule possano formare il cancro; per questo Trounson si e' detto scettico e in attesa di ulteriori conferme sui risultati. "Sembra semplicemente troppo facile", ha infine commentato Marilyn Monk esperta di embrioni all'Institute of Child Health di Londra.

Tratto da: Cellule Staminali Anno IV Numero 88 del 27 Maggio 2005

Personalmente sono scettico, attendo riscontri e risultati prima di pronunciarmi. [SM=x44473] [SM=x44515]



[Modificato da orckrist 25/08/2006 14.33]

Pipallo
00sabato 26 agosto 2006 15:31
Quali riscontri aspetti?
Sei un medico ricercatore forse?
orckrist
00domenica 27 agosto 2006 15:15
Re:

Scritto da: Pipallo 26/08/2006 15.31
Quali riscontri aspetti?
Sei un medico ricercatore forse?



Aspetto di leggere gli articoli scentifici che verranno pubblicati
sull'argomento per poter valutare i dati ed i risultati che verranno forniti a sostegno di questa tecnica.

Sono un ricercatore ma non un medico, fino a qualche tempo fa mi occupavo di biochimica.

orckrist
00giovedì 7 settembre 2006 14:43

tratto da: Galileo

La bufala delle staminali "etiche"

Era stata subito soprannominata la tecnica salva-embrione, quella che avrebbe permesso di prelevare cellule staminali "etiche", cioè senza distruggere l'organismo. Ma la notizia anticipata la settimana scorsa dalla rivista Nature e ripresa dai giornali di tutto il mondo era "gonfiata", uno scoop in piena regola che si è rivelato falso nel giro di poco. Come appare chiaro ad un'attenta lettura dell'articolo originale, i ricercatori dell'Advanced Cell Technologies (Act) guidati da Robert Lanza spiegano di essere riusciti a estrarre da 16 embrioni una singola cellula e da questa a derivare linee staminali, ma non fanno riferimento esplicito alla sopravvivenza degli embrioni. In realtà nessuno di questi è rimasto intatto. Ma basta una piccola omissione ad alimentare una serie di fraintendimenti a catena. Il comunicato stampa di Nature da cui parte il tam tam mediatico sottolinea la portata rivoluzionaria della tecnica in grado di far superare gli ostacoli etici alla ricerca. Se non c'è danno all'embrione, almeno negli Stati Uniti le restrizioni federali perderebbero la loro ragion d'essere. Ma alla pubblicazione della ricerca scattano le obiezioni, tra cui quella inviata per email dal leader degli attivisti americani Pro Life, Richard Doerflinger. Alle critiche ha risposto lo stesso Lanza, negando qualunque volontà di mistificazione dei risultati e ammettendo apertamente che gli embrioni non erano sopravvissuti. (da.c.)
(lunedì 28 Agosto)

C.V.D. [SM=x44464]

[SM=x44515]





orckrist
00martedì 5 dicembre 2006 09:47

Passaggio da cellule adulte differenziate a cellule staminali pluripotenti.

Da culture di fibroblasti adulti si possono generare cellule staminali embrionali con l'aggiunta di pochi fattori.

Ciò che caratterizza le cellule staminali embrionali è la loro "pluripotenzialità", e cioè la capacità di indurre la crescita dei più differenti tessuti di un organismo. Gli autori di questo studio hanno ipotizzato che con l'aggiunta di alcuni fattori genetici propri delle cellule staminali embrionali si sarebbe potuto indurre cellule adulte differenziate ad assumere le caratteristiche delle cellule staminali pluripotenti. E' quanto sorprendentemente è avvenuto aggiungendo a colture di fibroblasti adulti di topo soltanto quattro fattori genetici: Oct 3/4, Sox2, c-Myc e Klf4. Queste nuove cellule, chiamate dai ricercatori "cellule staminali pluripotenti indotte", mostravano la morfologia e le proprietà di crescita e differenziazione tipiche delle cellule staminali embrionali.
Se questa trasformazione si verificasse anche per le cellule umane si potrebbero ottenere cellule pluripotenti trapiantabili provenienti dal soggetto ricevente stesso, senza affrontare i problemi etici inerenti all'impiego di cellule embrionali e senza incorrere in fenomeni di rigetto.
Molti ostacoli sono tuttavia ancora da superare, il primo dei quali rappresentato dal fatto che il c-Myc è un gene implicato nella genesi di molti tumori dell'uomo.

Fonte: Takahashi K, Yamanaka S - Cell - 2006; 126: 663-76

Commento:
Come si vede le alternative ci sono, basta non fossilizzare il cervello (e avere i soldi per la ricerca [SM=x44469] ).





provolaino
00sabato 9 dicembre 2006 20:11
Re:

Scritto da: orckrist 05/12/2006 9.47

con l'aggiunta di alcuni fattori genetici propri delle cellule staminali embrionali si sarebbe potuto indurre cellule adulte differenziate ad assumere le caratteristiche delle cellule staminali pluripotenti. E' quanto sorprendentemente è avvenuto aggiungendo a colture di fibroblasti adulti di topo soltanto quattro fattori genetici: Oct 3/4, Sox2, c-Myc e Klf4. Queste nuove cellule, chiamate dai ricercatori "cellule staminali pluripotenti indotte", mostravano la morfologia e le proprietà di crescita e differenziazione tipiche delle cellule staminali embrionali.
Se questa trasformazione si verificasse anche per le cellule umane si potrebbero ottenere cellule pluripotenti trapiantabili provenienti dal soggetto ricevente stesso, senza affrontare i problemi etici inerenti all'impiego di cellule embrionali e senza incorrere in fenomeni di rigetto.
Molti ostacoli sono tuttavia ancora da superare, il primo dei quali rappresentato dal fatto che il c-Myc è un gene implicato nella genesi di molti tumori dell'uomo.

Fonte: Takahashi K, Yamanaka S - Cell - 2006; 126: 663-76

Commento:
Come si vede le alternative ci sono, basta non fossilizzare il cervello (e avere i soldi per la ricerca [SM=x44469] ).










E ora aspettiamoci le critiche di Ruini [SM=x44453]
Bestionn
00lunedì 8 gennaio 2007 12:26




Staminali. Il liquido amniotico ne e' una ricca fonte


Roma, 7 gennaio 2007

Il liquido amniotico contiene al suo interno un nuovo tipo di cellule staminali a uno stadio intermedio tra embrionali e adulte e con al suo attivo gli aspetti vantaggiosi di entrambe.

E' la scoperta che corona sette anni di accurati lavori diretti da Anthony Atala della Wake Forest University a Winstom-Salem, Usa, che insieme a Paolo De Coppi, ha isolato le nuove cellule staminali dal liquido scartato dopo l'amniocentesi, il test per rilevare eventuali malattie del nascituro.

Secondo quanto reso noto sulla rivista Nature Biotechnology, le nuove cellule, battezzate 'staminali derivate dal liquido amniotico', sono potenzialmente utilissime in medicina rigenerativa poiche' si isolano facilmente, si moltiplicano in fretta raddoppiando in 36 ore e sembrano versatili come quelle dell'embrione.

Infatti, si possono trasformare in molti tipi cellulari adulti che poi, sia in vitro che su animali, sono risultati funzionali come normali cellule adulte. E se in quanto a versatilita' si tratterebbe di staminali somiglianti a quelle dell'embrione, le cellule del liquido oltre alla facile reperibilita' hanno vantaggi aggiuntivi: non richiedono cellule nutrici come guida, non producono tumori, quindi non sono pericolose.

"Si sa da decenni - spiega Atala - che sia la placenta sia il liquido amniotico contengono delle cellule progenitrici derivanti dall'embrione in sviluppo, ma noi ci siamo chiesti se tra queste cellule potessimo catturare anche cellule staminali vere e proprie e la risposta e' stata affermtiva".

Il team di Atala ha infatti scoperto nel liquido amniotico un piccolo numero di queste nuove staminali, che appaiono a uno stadio intermedio tra le staminali adulte e le embrionali e sembrano piu' vantaggiose delle une e delle altre. L'equipe e' poi riuscita a trasformarle in tutti i principali tipi cellulari del corpo umano.

Infatti, come solo con le cellule embrionali si puo' fare, le staminali del liquido amniotico possono esser trasformate in laboratorio in molte cellule adulte, corrispondenti a ciascuno dei tre tessuti basilari dell'embrione: cellule muscolari, ossee, sanguigne, nervose, di grasso ed epatiche.

Le cellule adulte da esse ottenute sono sane e funzionanti. Per esempio, racconta Atala, le cellule nervose prodotte a partire dalle nuove staminali, impiantate nel cervello di topolini malati, hanno ripopolato le aree cerebrali degenerate. Le cellule ossee hanno ricostruito il tessuto osseo in topi e quelle epatiche si sono dimostrate capaci di produrre urea.

La loro pronta disponibilita' (basta recuperarle dall'amniocentesi) e facilita' di crescita, le rende una fonte di cellule alternativa potenzialmente utile in medicina rigenerativa.

Teoricamente, secondo Atala, una banca con 100 mila esemplari di queste staminali potrebbe supplire la necessita' del 99% degli americani con perfetta compatibilita' genetica per il trapianto.


- RaiNews24 -



****************§§§§§§§§§§§§§§§******************






"E' il segnale che la Chiesa aspettava"

La Santa Sede gioisce per la notizia:
"Il progresso stavolta non è regresso"



Giacomo Galeazzi

CITTA' DEL VATICANO - E’ una scoperta di cui rallegrarsi, una svolta attesa. Mi congratulo con i ricercatori per aver dimostrato come sia possibile far progredire la medicina senza danneggiare gli embrioni». La notizia che dal liquido amniotico si possano estrarre cellule staminali migliori di quelle adulte e di quelle embrionali è una novità accolta con favore dalla massima autorità sanitaria della Santa Sede. «Dio è anche nella scienza», esulta il cardinale Javier Lozano Barragan, presidente del Pontificio Consiglio per la pastorale della salute. «In questo modo viene rispettato il principio che la Chiesa ha sempre tenuto fermo: si garantisce e tutela sia la vita del ricevente che del donatore», spiega il ministro vaticano della Sanità.

Il liquido amniotico è la fonte di un nuovo tipo di staminali. Ciò supera gli ostacoli etici?
«Da tempo si parlava di staminali dal cordone ombelicale, ma ciò che è stato scoperto è un progresso, un passo avanti molto significativo ed eticamente ammissibile perché non si fa danno a nessun organo e non si discrimina la vita. La Chiesa non è oscurantista ed è sempre pronta ad accogliere i veri progressi scientifici, quelli cioè che non minacciano né manipolano le fonti della vita. Dai miei studi di biologia e teologia ho appreso che Dio ci ha dato la natura per vivere di essa, quindi il progresso che non sia un regresso per l’umanità è qualcosa di cui gioire».

Quali sono stati per la Chiesa i passi più significativi verso questa svolta?
«Noi abbiamo sempre esortato gli scienziati ad applicare la loro intelligenza per arrivare a cellule staminali che non mettano in pericolo la vita del donatore e non minaccino l’embrione. C’erano già stati segnali incoraggianti nelle ricerche sulle cellule estratte dal midollo spinale, dalle gengive e dalla retina. Se dal liquido amniotico derivano staminali con aspetti terapeuticamente più vantaggiosi è una scoperta di grande rilievo. Il rischio è altrove».

Cioè?
«Per spiegarlo userò un gioco di parole nela mia lingua madre, lo spagnolo. “Si el laboratorio no tiene oratorio, se convierte in crematorio”. Intendo dire che se la ricerca scientifica non è aperta all’adorazione e al ringraziamento a Dio per il dono della vita, genererà mostri più grandi fino alla distruzione totale. Questa scoperta è importante perchè non interferisce negativamente con i temi della natura e della dignità della persona».

Quindi nessuna preclusione alle staminali?
«No, purchè non si calpesti la vita nascente. Il nostro compito come Chiesa non è quello di contrapporre l’oratorio (ossia la fede) e il laboratorio (ovvero la scienza), né trasformare la scienza in fede. Il nostro invito è quello di tenere sempre presente che anche la scienza e la tecnica più avanzate pur seguendo leggi proprie, non possono rivendicare un’autonomia tale da escludere il Creatore, e che anzi quelle stesse leggi lo proclamano».

Insomma, il limite è il trattamento degli embrioni?
«Esatto. L’embrione non va trattato come semplice materiale di sperimentazione, o come oggetto di manipolazioni nell’ambito dell’ingegneria genetica, quando si procede senza nessun rispetto della vita come tale. Noi diciamo sì all’ingegneria genetica purché rispetti la vita, anche degli embrioni. Siamo per la ricerca scientifica al servizio del malato come nel caso di questa ottima scoperta. Ogni autentico progresso nel campo delel staminali non può che essere incoraggiato, purcheé rispetti sempre i diritti e la dignità della persona fin dal suo concepimento. Nessuno può arrogarsi la facoltà di distruggere o di manipolare indiscriminatamente la vita dell’essere umano. Ma oggi è ancora più evidente che fede e scienza non sono affatto in contrasto».


- La Stampa -


[SM=x44461] [SM=x44462] [SM=x44520]
orckrist
00lunedì 8 gennaio 2007 22:46
C'è già un 3D sulle staminali,sarebbe meglio unire .....

Comunque questo è un ottimo risultato di quella che viene definita "la via italiana alle staminali" (di cui avevo già acennato in precedenza) che da circa quindici anni porta avanti una serie di studi sul sangue del cordone ombelicale, sulla placenta e sul liquido amniotico. Questa linea di studio non è mai stata, però, presa in seria considerazione da i "guru" della biologia in quanto più "povera" e laboriosa rispetto all'utilizzo dell'embrione.
A questo punto però vorrei far notare che la ricerca pur essendo di scuola italiana viene portata avanti in altri paesi, mentre qui in Italia ci si permette il lusso di tagliare i fondi e mandare a spasso chi può veramente rilanciare il paese.
texdionis
00martedì 9 gennaio 2007 21:29
Re:

Scritto da: orckrist 08/01/2007 22.46
C'è già un 3D sulle staminali,sarebbe meglio unire .....




ho visto che uno è in attualità, un altro in archivio.
Lasciamo questo [SM=x44461]
orckrist
00domenica 14 gennaio 2007 21:20
Re: Re:

Scritto da: texdionis 09/01/2007 21.29


ho visto che uno è in attualità, un altro in archivio.
Lasciamo questo [SM=x44461]



Scusa Tex ma questo 3D non mi risulta sia in archivio, vedi un po' tu [SM=x44475]
texdionis
00domenica 14 gennaio 2007 21:56
E' vero,strano mi sia sfuggito quando ho usato la funzione "cerca" [SM=x44473] .Ho unito
Etrusco
00lunedì 15 gennaio 2007 02:02
Re:

Scritto da: Bestionn 08/01/2007 12.26


Il team di Atala ha infatti scoperto nel liquido amniotico un piccolo numero di queste nuove staminali, che appaiono a uno stadio intermedio tra le staminali adulte e le embrionali e sembrano piu' vantaggiose delle une e delle altre.
L'equipe e' poi riuscita a trasformarle in tutti i principali tipi cellulari del corpo umano.


- La Stampa -


[SM=x44461] [SM=x44462] [SM=x44520]




Ma siamo sicuri che queste cellule siano davvero totipotenti? [SM=x44473]
Bestionn
00lunedì 15 gennaio 2007 11:06
Re: Re:

Scritto da: Etrusco 15/01/2007 2.02



Ma siamo sicuri che queste cellule siano davvero totipotenti? [SM=x44473]




Beh, non credo che gli scienziati medici (straordinari i nostri italiani!!! [SM=x44476] ) si siano sbilanciati con dichiarazioni ufficiali se la loro ricerca non fosse davvero affidabile e realizzabile!



... quanto al "toti" è assodato che sono "potenti" ed efficaci per la classifica al campionato i suoi goooaaaalllll [SM=x44456]
orckrist
00mercoledì 17 gennaio 2007 10:36
Re: Re:

Scritto da: Etrusco 15/01/2007 2.02



Ma siamo sicuri che queste cellule siano davvero totipotenti? [SM=x44473]



[SM=x44458]

Leggi qui:

GENETISTI DIVISI SULLE STAMINALI DA LIQUIDO AMNIOTICO
Per alcuni esistono rischi etici, per altri è una buona notizia di inizio 2007

In merito alla ricerca sulle cellule staminali isolate nel liquido amniotico, il professor Roberto Colombo, Direttore del Laboratorio di Biologia Molecolare e Genetica Umana, dell'Università Cattolica di Milano, ha dichiarato: "Il prelievo di liquido amniotico (e ancor più la biopsia dei villi coriali) è una procedura non esente da problemi deontologici, etici e medico-legali". Continua Colombo: "Da studi multicentrici internazionali è emerso che non è trascurabile il rischio di danneggiare il feto durante le manovre richieste alla procedura o di provocarne l'aborto. Questo rischio aumenta con il diminuire dell'età gestazionale in cui vengono eseguiti il prelievo del liquido amniotico e la biopsia dei villi coriali. L'applicabilità generale di questa via per ottenere cellule staminali autologhe a disposizione del nascituro nel corso della sua vita o donabili ad altri soggetti (ed ancor più nel caso di ricerche non direttamente terapeutiche) deve essere, quindi, attentamente valutata ed è necessario tener conto del rischio per la salute e la vita del feto che essa comporta".
Di tutt'altro avviso è il genetista Bruno Dallapiccola, direttore del'istituto Mendel di Roma: "Ora sarà necessario verificarne i costi, l'organizzazione, la riconducibilità della tecnica, ma certamente è una gran buona notizia di inizio 2007».


"È una ricerca non originale, in quanto se ne parla già da tre-quattro anni. Vari gruppi di ricercatori nel mondo stanno studiando la presenza di queste cellule che come è ovvio sono presenti anche nel liquido amniotico, come in tutti i tessuti umani. Questa ricerca però ha portato una novità perchè, dopo uno studio sistematico, è stato dimostrato che sono cellule multipotenti capaci, sotto stimoli specifici, di diventare tessuti con un grande interesse per una prospettiva terapeutica. Sono anche stati fatti studi su animali (topi) che hanno dimostranto una grande capacità rigenerativa di cellule e, quindi, vanno nella direzione giusta". Dallapiccola, infatti, ricorda che "visto i risultati che non sono venuti nell'applicazione terapeutica all'uomo dopo 10 anni di ricerca sulle cellule staminali embrionali, mi aspettavo che la ricerca nel settore avrebbe condotto un giorno ad un'altra fonte di cellule staminali con caratteristiche embrionali. Questo risultato quindi va nella direzione giusta".
Il genetista sottolinea comunque che ci sono problemi che vanno necessariamente chiariti. "Negli Stati Uniti c'è una disponibilità di 4 milioni di liquidi amniotici e se la tecnica funzionerà, sarà possibile ottenere una riserva per tutte le necessità. In Italia ci sono 600 cordoni ombelicali disponibili all'anno, ma occorre verificare ancora quanto sia riconducibile la tecnica - e credo che lo sia - quanto è possibile recuperare i liquidi amniotici (e ciò è possibile), ma è meno chiaro quanto verrà a costare l'applicazione di questa tecnologia".
Dallapiccola tuttavia non teme che la nuova tecnica possa causare problemi etici. "Il prelievo di liquido amniotico è iniziato negli anni '70 e oggi in Italia si fanno 100-120 mila prelievi amniotici all'anno. È una tecnica tranquilla anche se c'è la probabilità di 1 caso di aborto su 100. Le prospettive sono quindi importanti, con una enorme potenzialità terapeutica."
Fonte: Molecularlab.it (09/01/2007)


Etrusco
00mercoledì 17 gennaio 2007 14:55
Re: Re: Re:

Scritto da: orckrist 17/01/2007 10.36


[SM=x44458]

Leggi qui:

Fonte: Molecularlab.it (09/01/2007)





[SM=x44460] [SM=x44515]
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 12:35.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com