Monicelli presiederà la giuria. Il forfait del regista horror
dovuto a un disaccordo sulla collocazione del suo film
Ma De Hadeln spera ancora nell'arrivo di Benigni
ROMA - Sarà un italiano a guidare la giuria della Mostra del Cinema di Venezia. Mario Monicelli presiederà il gruppo dei giurati destinati a selezionare i 20 film in concorso. Già deciso anche il nome dell'altro italiano in giuria: Stefano Accorsi. Si dà per sicura anche la partecipazione della regista francese Nicole Garcia mentre altri nomi non sarebbero stati ancora decisi.
Se ci sono certezze per alcune presenze, altrettanto ce ne sono per le defezioni. Cambiamenti di programma che fanno pensare a qualche polemica, inevitabile elemento nello scenario del festival. Non ci sarà Dario Argento il cui nuovo film Il cartaio era in programma. Ma la collocazione del suo lavoro come film di chiusura della rassegna non ha convinto il regista - che avrebbe partecipato per la prima volta nella sua carriera al Festival di Venezia - e quindi non ci sarà né lui né il suo film. Anche Sean Connery ha dato forfait. Si era fatto il suo nome come del possibile candidato al Leone alla carriera. Quando è stato deciso che l'ambìto riconoscimento sarebbe andato a Omar Sharif, l'attore scozzese avrebbe declinato l'invito a partecipare come ospite.
Sharif, interprete di film come Lawrence d'Arabia e Il dottor Zivago si è detto "estremamente onorato di questo riconoscimento". "Il Leone alla carriera a Omar Sharif" ha commentato il direttore Moritz de Hadeln "è il simbolo di una Mostra del cinema in cui tanti film trattano i problemi dell'Islam e dei rapporti tra noi e l'Islam. Mi pare la scelta giusta in un anno come questo. In passato molti Leoni alla carriera sono andati a cineasti italiani, europei o americani, quasi mai a rappresentanti di altri Paesi. Questo era l'anno giusto tanto più che Omar Sharif presenterà a Venezia un film, Monsieur Ibrahim et le fleurs du Coran, che è la trasposizione sullo schermo delle sue idee".
De Hadeln spiega anche che quello a Sharif sarà l'ultimo Leone alla carriera a essere annunciato, per questa edizione, dopo quello a Dino De Laurentiis. "Si sono fatti tanti nomi" aggiunge "come quello di Sean Connery, ma io non l'ho mai detto". Sulla scelta di Monicelli presidente della giuria, Moritz de Hadeln commenta: "L'età nel nostro mestiere non è significativa, non si va mai in pensione".
Disinvolto nel valutare il suo lavoro come presidente della giuria l'ottantatreenne Monicelli liquida l'argomento dicendo: "Che fatica ci può essere ad andare a vedere un film per poi parlarne con qualche amico? Non privilegerò certo la commedia, mi piace di più il cinema che non so fare. Vorrei vedere film come quelli di Wenders e Antonioni".
Star date per sicure sono Nicole Kidman, Anthony Hopkins, George Clooney, Antonio Banderas, Sean Penn e Benicio del Toro. Non ci sarà Johnny Depp ma forse Roberto Benigni accompagnerà il film di Jarmusch. "Speriamo di riuscire ad avere Benigni" si augura De Hadeln che si lamenta anche della scarsità di fondi stanziati per il festival. "Negli ultimi anni" commenta amareggiato "la Mostra del cinema è stata trattata come un bambino povero. Ci vorrebbe una decisione politica che dia un nuovo slancio".